Recidiva infortunio e licenziamento
Gent. staff di Medicitalia,
Scrivo in relazione ad un infortunio sul lavoro occorsomi il 25/11/2009 (caduta dall'alto) a causa del quale, tra l'altro, ho avuto la rottura dei tendini della spalla e rientramento dell'acromion. Operato in data 11/12/2009 con ricostruzione della cuffia dei rotatori e interposizione di una ancoretta di sintesi nella testa dell'omero. Tutore in abduzione a 30° per 45 giorni e successiva fisioterapia per 3 mesi.
Dopo quasi 6 mesi sono tornato al lavoro, avendo l'Inail chiuso la pratica " CON POSTUMI " riconoscendomi una invalidità dell'8 % (regolarmente indennizzata).
Per il medico del lavoro della ditta ero idoneo alla mansione svolta.
Durante quest'ultimo anno ho lavorato ininterrottamente senza avere, in verità, grosse difficoltà, però nell'ultimo periodo ho cominciato ad avvertire problemi nell'alzare pesi col braccio destro e soprattutto nei movimenti di rotazione, ma stringevo i denti e andavo avanti, visto che la mia mansione lavorativa (montatore e installatore) mi costringe ad alzare pesi ed effettuare movimenti a volte anche scomposti. Considerate pure che il datore di lavoro non era tanto propenso a tenere in forza un lavoratore a "metà servizio" nè tantomeno impiegarmi in una mansione diversa, per cui, per paura che prima o poi mi mettesse in mezzo ad una strada ho continuato mio malgrado a lavorare come se nulla fosse.
Ma purtroppo a poco a poco la situazione è peggiorata e il 26/9 scorso durante la fase di caricamento degli attrezzi sul mezzo di lavoro ho sentito un forte dolore alla spalla e la successiva perdita di forza quasi totale del braccio. Dopo aver fatto degli impacchi di ghiaccio mi sono recato al pronto soccorso dove ovviamente hanno subito collegato il fatto al precedente, aprendo un'altra pratica di infortunio inail, prognosi 10 gg. L'indomani l'ortopedico dell'ospedale mi ha subito fatto la richiesta di ricovero ed adesso sto aspettando la chiamata per sottopormi (ahimé) ad un nuovo intervento chirurgico (possibile recidiva rottura del tendine sottospinoso).
Nel frattempo (il giorno successivo) ho fatto avere alla ditta la copia del certificato inail del P.S. ed anche quello dell'ortopedico. Dopo 10 giorni sono stato visitato dal medico legale dell'inail il quale mi ha dato una prognosi di altri 20 giorni nell'attesa del ricovero e dell'operazione, dicendomi tra l'altro che non avevano ancora ricevuto la denuncia da parte del datore di lavoro. Nel frattempo (7/10) quest'ultimo mi ha addirittura spedita la lettera di licenziamento, adducendo fantomatici motivi di riorganizzazione aziendale, indicando la data di fine rapporto al 30/9 (4 giorni dopo l'infortunio), quindi senza preavviso.
Cosa devo fare adesso in questo caso? E' vero che la legge tutela i lavoratori sotto infortunio? Puo' permettersi una cosa simile? Come mi devo comportare per rimanere in regola a livello legale?
RingraziandoVi anticipatamente per la risposta e scusandomi se sono stato prolisso, porgo
Distinti saluti
Scrivo in relazione ad un infortunio sul lavoro occorsomi il 25/11/2009 (caduta dall'alto) a causa del quale, tra l'altro, ho avuto la rottura dei tendini della spalla e rientramento dell'acromion. Operato in data 11/12/2009 con ricostruzione della cuffia dei rotatori e interposizione di una ancoretta di sintesi nella testa dell'omero. Tutore in abduzione a 30° per 45 giorni e successiva fisioterapia per 3 mesi.
Dopo quasi 6 mesi sono tornato al lavoro, avendo l'Inail chiuso la pratica " CON POSTUMI " riconoscendomi una invalidità dell'8 % (regolarmente indennizzata).
Per il medico del lavoro della ditta ero idoneo alla mansione svolta.
Durante quest'ultimo anno ho lavorato ininterrottamente senza avere, in verità, grosse difficoltà, però nell'ultimo periodo ho cominciato ad avvertire problemi nell'alzare pesi col braccio destro e soprattutto nei movimenti di rotazione, ma stringevo i denti e andavo avanti, visto che la mia mansione lavorativa (montatore e installatore) mi costringe ad alzare pesi ed effettuare movimenti a volte anche scomposti. Considerate pure che il datore di lavoro non era tanto propenso a tenere in forza un lavoratore a "metà servizio" nè tantomeno impiegarmi in una mansione diversa, per cui, per paura che prima o poi mi mettesse in mezzo ad una strada ho continuato mio malgrado a lavorare come se nulla fosse.
Ma purtroppo a poco a poco la situazione è peggiorata e il 26/9 scorso durante la fase di caricamento degli attrezzi sul mezzo di lavoro ho sentito un forte dolore alla spalla e la successiva perdita di forza quasi totale del braccio. Dopo aver fatto degli impacchi di ghiaccio mi sono recato al pronto soccorso dove ovviamente hanno subito collegato il fatto al precedente, aprendo un'altra pratica di infortunio inail, prognosi 10 gg. L'indomani l'ortopedico dell'ospedale mi ha subito fatto la richiesta di ricovero ed adesso sto aspettando la chiamata per sottopormi (ahimé) ad un nuovo intervento chirurgico (possibile recidiva rottura del tendine sottospinoso).
Nel frattempo (il giorno successivo) ho fatto avere alla ditta la copia del certificato inail del P.S. ed anche quello dell'ortopedico. Dopo 10 giorni sono stato visitato dal medico legale dell'inail il quale mi ha dato una prognosi di altri 20 giorni nell'attesa del ricovero e dell'operazione, dicendomi tra l'altro che non avevano ancora ricevuto la denuncia da parte del datore di lavoro. Nel frattempo (7/10) quest'ultimo mi ha addirittura spedita la lettera di licenziamento, adducendo fantomatici motivi di riorganizzazione aziendale, indicando la data di fine rapporto al 30/9 (4 giorni dopo l'infortunio), quindi senza preavviso.
Cosa devo fare adesso in questo caso? E' vero che la legge tutela i lavoratori sotto infortunio? Puo' permettersi una cosa simile? Come mi devo comportare per rimanere in regola a livello legale?
RingraziandoVi anticipatamente per la risposta e scusandomi se sono stato prolisso, porgo
Distinti saluti
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Spett.le Utente
salvo che per giusta causa, cessata attività aziendale o per scadenza del termine, i licenziamenti sono vietati in caso di Infortunio o malattia (art. 2110 del Codice Civile) per tutto il periodo previsto dalle Leggi o dai contratti in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale. In caso di malattia generica il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto per il periodo di comporto.
Le suggerisco di rivolgersi quanto prima ad un Ente di Patronato, per verificare la situazione del Suo rapporto di lavoro ed intraprendere le iniziative volte a Sua tutela.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.4k visite dal 07/10/2011.
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