Tumore al seno - grado di invalidità

Buongiorno,

Dispongo di polizza privata infortuni con voce “infortuni da malattia”.
Ho avuto un carcinoma invasivo al seno destro.
Ho subito mastectomia seno dx, asportazione totale linfonodi dx (6 di 18 presentavano metastasi); Mib1 > 30%; godo ora di condizioni di salute discrete.

La compagnia di assicurazione riconosce 40 punti di invalidità permanente da malattia (compenso = 30% del massimale).

Pur rendendomi conto che una valutazione corretta richiederebbe un’analisi approfondita mi occorrerebbe sapere se la percentuale riconosciuta può ritenersi congrua o si discosti notevolmente dai normali valori riconosciuti.

La polizza prevede possibilità di ricorrere ad un arbitrato.

Chiedo consigli su come operare

Ringrazio anticipatamente

[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 233
Gentile Signora,

il quesito che lei pone riguarda una polizza di assicurazione privata per malattia.
Le condizioni per ottenere l'indennizzo sono sicuramente riportate nel manualetto allegato alla polizza, ivi compresa la tabella per il calcolo dell'invalidità permanente da malattia.
Quasi sempre tali polizze fanno riferimento alla tabella ANIA, che tuttavia non prevede specificamente il caso di malattia da Lei sofferto.
Nei casi di invalidità non specificati nella tabella in questione, in genere le polizze prevedono che l’indennizzo siastabilito in riferimento ai valori ed ai criteri della medesima tabella ANIA, ma tenendo conto della complessiva diminuzione della capacità generica lavorativa, indipendentemente dalla professione dell’assicurato.
Le suggerisco di verificare se anche per la Sua polizza assicurativa vengono indicati tali criteri, o se sono previsti riferimenti differenti.
La valutazione che la Compagnia le propone dovrebbe appunto essere vagliata alla luce delle Sue condizioni cliniche attuali, per cui per un parere attendibile è indispensabile la visita medica diretta e l'esame della documentazione sanitaria del caso.
A mio parere inoltre la proceduta dell'arbitrato è da evitare, in quanto onerosa e di esito incerto.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno, ringrazion per il tempo dedicato.
Nel caso della mia polizza la tabella di riferimento fa capo al D.P.R. 30 giugno 1965.
Non so se la mia domanda iniziale possa ora trovare risposta. Cordialmente
[#3]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 233
Spett.le Utente,

le tabella che Lei cita è quella utilizzata in ambito infortunistico INAIL fino al 2000, ed appunto considera le menomazioni che producono riduzione della capacità lavorativa generica (è un concetto teorico), indipendentemente dall'attività svolta in concreto.
Anche tale tabella non riporta la voce specifica relativa all'infermità da cui Lei è affetta, derivandone che la valutazione può essere fatta solo con il criterio analogico (paragonando la menomazione in questione con menomazioni tabellate).
A mio parere la valutazione che Le propongono, se le condizioni cliniche sono stabilizzate, sembrerebbe abbastanza equa (ovviamente con la limitazione che senza la visita diretta e l'esame documentale, la mia resta solo un'ipotesi).

Ancora Distinti Saluti.
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