Indennità di accompagnamento

Ho 52 anni e sono stato riconosciuto Invalido Civile al 100% e L.104 art.3 comma 3 per severi motivi motori, polio arti inf e arto sup sx
Vorrei fare ricorso in quanto la mia invalidità, in esterno, richiede l'aiuto di terze persone, così come scrive l'ortopedico in data successiva la visita collegiale:
"Severo deficit della deambulazione e dell'ortostasi con artralgie diffuse esiti polio ... con deficit funzionale, spondiloartrosi diffuse osteoporosi con deformità e crolli vertebrali, rotoscoliosi dorso lombare a doppio raggio. Il paziente lamenta parestesie/disestesie pluridistrettuali e crampi ricorrenti con fascicolazione. Deambula con l'ausilio di 2 bastoni canadesi con andatura auserina, severa instabilità e lentezza del passo. Tali patologie alterano la qualità della vita, limitano lo svolgimento delle attitudini quotidiane e rendono necessario l' AIUTO DI TERZE PERSONE."
A questo si aggiungono altre patologie: cattiva circolazione alle gambe e gravi tendiniti alle braccia con lacerazioni dei tendini a tutto spessore.
Ci sono, secondo Voi, i presupposti per poter vincere il ricorso?
Ringrazio per la risposta.
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

tenga presente che i requisiti per la concessione dell'indennità di accompagnamento, dal punto di vista medico-legale, sonno i seguenti:

1.impossibilità a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore
(e nel Suo, caso l'Ortopedico descrive la condizione come "deficit della deambulazione", il che non significa che non sia possibile, anche se in modo difficoltoso, la deambulazione).

2.necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita
(e nel Suo caso l'Ortopedico descrive la situazione con "alterano la qualità della vita, limitano lo svolgimento delle attitudini quotidiane, rendono necessario l'aiuto di terze persone" (ma non è specificato che tale aiuto deve essere -continuo-, né che le attività quotidiane non possono essere effettuate, ma sono solo -limitate-.

Le suggerisco di consultare nuovamente l'Ortopedico che Le ha rilasciato tale relazione, per verificare se gli aspetti che Le ho segnalato, alla luce della situazione clinica, possono essere descritti nei termini che la normativa richiede per la concessione dell'indennità di accompagnamento.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

[#2]
Utente
Utente
Ringrazio per la risposta.
La Legge è molto lacunosa, infatti la Cassazione, con la sentenza n. 8060/2004 ha stabilito che l' indennità di accompagnamento può essere riconosciuta anche se c'è la possibilità di svolgere autonomamente gli atti quotidiani della vita, tipici dell'età, ma la persona non è in grado di uscire e camminare da sola fuori dalla propria abitazione.
http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Superabilex/Previdenza_e_Assistenza_economica/Informazioni_utili/info-1048791423.html
Che fuori dalla mia abitazione mi occorre un aiuto, è palesemente visibile. A casa, o in ambienti agevoli (con pavimenti piani) riesco a muovermi anche da solo, ma con bastone canadese. La sentenza sembra rispecchi il mio caso! In caso di ricorso, posso far riferimento a questa sentenza? sarebbe meglio farmi assistere da un medico legale?
Per quanto riguarda la dichiarazione dell'ortopedico... sa! con i tempi che corrono è molto difficile farsi rilasciare un' altra dichiarazione! Quindi, da una analisi, il perito che mi visiterà può da solo valutare ciò che è palesemente visibile?


[#3]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

nel precedente quesito Lei chiedeva se sussitevano i presupposti per vincere il ricorso, e Le ho sottolineato gli aspetti che in sede di CTU potrebbero portare ad un mancato accoglimento, secondo la mia esperienza in materia,
Per quanto riguarda il ricorso, non è Lei che deve far riferimento alla giurisprudenza, bensì l'avvocato che l'assisterà nella causa, ed eventualmente il medico legale di parte che, a questo punto, Le suggerisco di nominare, per porre all'attenzione del CTU gli aspetti che depongono a Suo favore.

Ancora Distinti Saluti.

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio per la sua tempestiva risposta. Volevo un consiglio e Lei mi ha aiutato!
...pensandoci! non sarebbe più semplice presentare un'altra richiesta di visita per aggravamento e farmi accompagnare da un medico ortopedico?
Ancora Grazie
[#5]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

certamente è una via più semplice, ma:

-se il ricorso va a buon fine, i benefici economici decorrono dal primo giorno del mese successivo alla presentazione dell'istanza; nell'altro caso, dal primo giorno del mese successivo alla seconda istanza (di aggravamento).

-con un ricorso giudiziale in atto, se non ricordo male, non è consentito presentare istanza di aggravamento
(vedasi http://www.handylex.org/gun/invalidi_civili_domanda_ricorso_accertamento.shtml )

Ancora Distinti Saluti.


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