Invalidità per schizofrenia
Mia madre soffre di schizofrenia grave da 50 anni,ora ne ha 70.Ha rifiutato sempre qualunque visita medica,i servizi sociali l'hanno seguita sporadicamente e male,noi figli con il papà siamo cresciuti cercando di "tamponare" i suoi eccessi (deliri visivi e uditivi,nemici dappertutto, attacchi d'ira al limite della camicia di forza)e l'abbiamo amata sempre approfittando dei rari momenti di dolcezza e lucidità. Ha sempre fatto la casalinga,adesso vive sola con nostro padre,il quale percepisce 11.000 annui di pensione lorda ,appena sufficienti a sopravvivere (pensa a tutto lui).Ora vi chiedo,è possibile richiedere per mia madre la pensione di invalidità?con l'età è diventata più calma e forse potremmo riuscire a portarla da uno psichiatra per una diagnnosi.Grazie di cuore a chi vorrà aiutarci.
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Dr. Nicola Mascotti
Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista
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Gentile Utente,
in primo luogo devo subito precisare che la "pensione di invalidità" cui Lei fa riferimento nel Suo quesito può essere concessa in ambito invalidità civile solamente fino al compimento del 65° anno di età.
Per gli ultrasessantacinquenni è prevista quale unica provvidenza economica la "indennità di accompagnamento", a condizione che sussista una delle due condizioni di seguito elencate:
-impossibilità a deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore;
-necessità di assistenza continua, non essendo in grado di
compiere gli atti quotidiani della vita.
Se la Sua congiunta rientra in uno dei due casi (soprattutto nel secondo, sulla base di quanto Lei riferisce), può presentare istanza di invalidità civile.
Per l'impostazione dell'istanza ed il successivo iter della pratica, Le consiglio di rivolgersi ad un Ente di Patronato.
Distinti Saluti.
in primo luogo devo subito precisare che la "pensione di invalidità" cui Lei fa riferimento nel Suo quesito può essere concessa in ambito invalidità civile solamente fino al compimento del 65° anno di età.
Per gli ultrasessantacinquenni è prevista quale unica provvidenza economica la "indennità di accompagnamento", a condizione che sussista una delle due condizioni di seguito elencate:
-impossibilità a deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore;
-necessità di assistenza continua, non essendo in grado di
compiere gli atti quotidiani della vita.
Se la Sua congiunta rientra in uno dei due casi (soprattutto nel secondo, sulla base di quanto Lei riferisce), può presentare istanza di invalidità civile.
Per l'impostazione dell'istanza ed il successivo iter della pratica, Le consiglio di rivolgersi ad un Ente di Patronato.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.1k visite dal 29/06/2011.
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