Falsa positività cannabinoidi
Salve, a seguito di un incidente stradale occorsomi oltre un anno fa, mi è stata adesso notificata la sospensione della patente per 1 anno, oltre all'ammenda di 24.000 euro, in quanto risultato positivo ai cannabinoidi. Premesso che non ho fatto uso di nessuna sostanza, se non a 20 anni (quindi 19anni fa!) e che all'epoca dei fatti ero in terapia farmacologica con e.n., litio, cipralex e lamictal,com'è possibile un risultato del genere? Posso sottopormi a qualche esame (del capello o quant'altro) per dimostrare la mia estraneità all'uso di cannabis dopo così tanto tempo? Ringraziandovi anticipatamente, saluti.
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Gentile utente,
All epoca furono fatti esami del sangue?
All epoca furono fatti esami del sangue?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
In genere l sane su prelievo ematico e' considerato più affidabile. Quantomeno il risultato Dell esame sulle urine avrebbe dovuto essere comunicato in tempo per effettuare elle controanalisi sul sangue. Per la possibilità di opporsi alla sanzione dovrebbe consultare un avvocato. Per maggiori delucidazioni sugli esami del capello sposto il quesito in medicina legale.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#4]
Gentile utente,
Questi farmaci non dovrebbero causare falsi positivi per la cannabis, anche se possono farlo per sostanze di altro tipo.
All'epoca prendeva altri farmaci per qualsiasi altro motivo ?
In ogni caso, il problema è che gli accertamenti per eventuali falsi positivi vanno fatti sullo stesso campione o su campioni prelevati a breve distanza di tempo e con esami più sofisticati che permettono di differenziare le varie sostanze che possono essere confuse con il thc.
Adesso una possibilità è eseguire un esame tossicologico urinario e contemporaneamente uno più approfondito che indaghi su un eventuale positività al fine di verificare se sia vero o falso positivo (sullo stesso campione). In base a questo è sostenibile che, se assumeva all'epoca gli stessi medicinali, quel risultato fosse non attendibile. Il capello risale effettivamente fino a molto tempo fa (a seconda della lunghezza), ed è un'altra strada.
Ogni esame che debba però avere valore medico-legale è bene che sia eseguito in maniera certificata o controllata (non in privato da Lei semplicemente) sulla base di quanto le indicano le persone a cui fa contesta il risultato passato. In pratica, chiedere dove dovrebbe andare a fare un esame con valore medico-legale, che poi sia considerato valido nella sua contestazione.
Questi farmaci non dovrebbero causare falsi positivi per la cannabis, anche se possono farlo per sostanze di altro tipo.
All'epoca prendeva altri farmaci per qualsiasi altro motivo ?
In ogni caso, il problema è che gli accertamenti per eventuali falsi positivi vanno fatti sullo stesso campione o su campioni prelevati a breve distanza di tempo e con esami più sofisticati che permettono di differenziare le varie sostanze che possono essere confuse con il thc.
Adesso una possibilità è eseguire un esame tossicologico urinario e contemporaneamente uno più approfondito che indaghi su un eventuale positività al fine di verificare se sia vero o falso positivo (sullo stesso campione). In base a questo è sostenibile che, se assumeva all'epoca gli stessi medicinali, quel risultato fosse non attendibile. Il capello risale effettivamente fino a molto tempo fa (a seconda della lunghezza), ed è un'altra strada.
Ogni esame che debba però avere valore medico-legale è bene che sia eseguito in maniera certificata o controllata (non in privato da Lei semplicemente) sulla base di quanto le indicano le persone a cui fa contesta il risultato passato. In pratica, chiedere dove dovrebbe andare a fare un esame con valore medico-legale, che poi sia considerato valido nella sua contestazione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8k visite dal 19/04/2011.
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