Richiesta indennizzo su infortunio lca già ricostruito
Nel 2005 mi sono sottoposto all'intervento di ricostruzione del LCA, con esiti positivi. Avendo riaquisito quasi tutte le funzionalità non ho ritenuto opportuno richiedere l'indennizzo alla mia assicurazione privata.
Purtroppo nel 2007, durante un allenamento sportivo, ho sentito nuovamente quel "clack" che mi preannunciava una seconda rottura.
Mi sono consultato con vari medici che, sostanzialmente, data la mia età e le mie attività, mi hanno sconsigliato di procedere per un nuovo intervento.
A questo punto ho richiesto alla mia assicurazione l'indennizzo per il danno.
Dopo aver consultato le lastre della RMN, mi è stato risposto che il danno non è indennizzabile in quanto “l’evento denunciato non presenta le caratteristiche di infortunio indennizzabile ai termini di polizza”citando l'articolo 21 del contatto che così recita:
"L'assicuratore liquida l'indennità per le conseguenze dirette ed esclusive dell'infortunio, indennizzabile indipendentemente da malattia o difetti fisici preesistenti o sopravvenuti: pertanto l'influenza che l'infortunio puo' aver esercitato su tali condizioni, come pure il pregiudizio che esse possono portare all'esito delle lesioni prodotte dall'infortunio, sono conseguenze indirette e quindi non indennizzabili. Nel caso di preesistenti mutilazioni o difetti fisici, l'indennità per danno permanente è liquidata per le sole conseguenze dirette cagionate dall'infortunio come se esso avesse colpito una persona fisicamente integra, senza riguardo al maggior pregiudizio derivato dalle condizioni preesistenti".
A seguito di una mia richiesta telefonica di spiegazioni mi è stato risposto che " che dalle lastre inviate risulta che causa del problema attuale non è stato l’infortunio in sé considerato, ovvero l’evento traumatico, ma la lesione subita precedentemente. L’intervento del 2005 è stato un intervento pesante che ha comportato un miglioramento della situazione preesistente ma non una vera e propria guarigione. Inoltre che dalle lastre risulta la presenza di lesioni usurative, non traumatiche."
Mi sembra quanto meno singolare che a distanza di soli 2 anni dalla ricostruzione non si possa parlare di vero e proprio infortunio, peraltro facilmente riconducibile ad un momento ben preciso.
Inoltre non si capisce come dalle lastre si possa determinare l'usura e non la rottura completa del LCA ricostruito.
In sostanza mi ritrovocon un ginocchio fortemente invalidato senza aver avuto alcun indennizzo, nè dopo la prima rottura, nè dopo la seconda.
Desiderando impugnare insieme ad un legale questa risposta volevo conoscere il vostro parere riguardo i margini ho per fare valere le mie ragioni.
Cordiali saluti e grazie.
Purtroppo nel 2007, durante un allenamento sportivo, ho sentito nuovamente quel "clack" che mi preannunciava una seconda rottura.
Mi sono consultato con vari medici che, sostanzialmente, data la mia età e le mie attività, mi hanno sconsigliato di procedere per un nuovo intervento.
A questo punto ho richiesto alla mia assicurazione l'indennizzo per il danno.
Dopo aver consultato le lastre della RMN, mi è stato risposto che il danno non è indennizzabile in quanto “l’evento denunciato non presenta le caratteristiche di infortunio indennizzabile ai termini di polizza”citando l'articolo 21 del contatto che così recita:
"L'assicuratore liquida l'indennità per le conseguenze dirette ed esclusive dell'infortunio, indennizzabile indipendentemente da malattia o difetti fisici preesistenti o sopravvenuti: pertanto l'influenza che l'infortunio puo' aver esercitato su tali condizioni, come pure il pregiudizio che esse possono portare all'esito delle lesioni prodotte dall'infortunio, sono conseguenze indirette e quindi non indennizzabili. Nel caso di preesistenti mutilazioni o difetti fisici, l'indennità per danno permanente è liquidata per le sole conseguenze dirette cagionate dall'infortunio come se esso avesse colpito una persona fisicamente integra, senza riguardo al maggior pregiudizio derivato dalle condizioni preesistenti".
A seguito di una mia richiesta telefonica di spiegazioni mi è stato risposto che " che dalle lastre inviate risulta che causa del problema attuale non è stato l’infortunio in sé considerato, ovvero l’evento traumatico, ma la lesione subita precedentemente. L’intervento del 2005 è stato un intervento pesante che ha comportato un miglioramento della situazione preesistente ma non una vera e propria guarigione. Inoltre che dalle lastre risulta la presenza di lesioni usurative, non traumatiche."
Mi sembra quanto meno singolare che a distanza di soli 2 anni dalla ricostruzione non si possa parlare di vero e proprio infortunio, peraltro facilmente riconducibile ad un momento ben preciso.
Inoltre non si capisce come dalle lastre si possa determinare l'usura e non la rottura completa del LCA ricostruito.
In sostanza mi ritrovocon un ginocchio fortemente invalidato senza aver avuto alcun indennizzo, nè dopo la prima rottura, nè dopo la seconda.
Desiderando impugnare insieme ad un legale questa risposta volevo conoscere il vostro parere riguardo i margini ho per fare valere le mie ragioni.
Cordiali saluti e grazie.
[#1]
Gentile Signore,
Se nel 2005 si è trattato di un infortunio, ovvero evento caratterizzato da causa violenta concentrata nel tempo, male ha fatto a non denunciare il sinistro, perché permangono dei postumi quantificabili anche quando il legamento rotto viene ricostruito.
Ormai, quell'evento, dal punto di vista assicurativo, è prescritto.
Per l'evento del 2007, sulla base della dinamica da le riferita, anche secondo me manca una causa violenta; quindi, a meno che non mi sfuggano altre circostanze, non si tratterebbe di infortunio (evento caratterizzato da causa violenta concentrata nel tempo), ma si tratterebbe della rottura spontanea di un neo-legamento.
A maggior ragione se il giudizio della Compagnia si è basato anche sull'esame delle immagini (TC o RM), in quanto da queste (soprattutto dalla RM) è spesso possibile sapere, entro certi limiti, se si tratta di lesione acuta di legamento integro o di lesione di legamento già usurato.
Cordiali saluti.
Se nel 2005 si è trattato di un infortunio, ovvero evento caratterizzato da causa violenta concentrata nel tempo, male ha fatto a non denunciare il sinistro, perché permangono dei postumi quantificabili anche quando il legamento rotto viene ricostruito.
Ormai, quell'evento, dal punto di vista assicurativo, è prescritto.
Per l'evento del 2007, sulla base della dinamica da le riferita, anche secondo me manca una causa violenta; quindi, a meno che non mi sfuggano altre circostanze, non si tratterebbe di infortunio (evento caratterizzato da causa violenta concentrata nel tempo), ma si tratterebbe della rottura spontanea di un neo-legamento.
A maggior ragione se il giudizio della Compagnia si è basato anche sull'esame delle immagini (TC o RM), in quanto da queste (soprattutto dalla RM) è spesso possibile sapere, entro certi limiti, se si tratta di lesione acuta di legamento integro o di lesione di legamento già usurato.
Cordiali saluti.
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
[#2]
Utente
Desidero ringraziarla innanzitutto per la cortese risposta.
Vorrei solamente obbiettare che nei due anni trascorsi con il legamento ricostruito, dopo adeguata fisioterapia e rieducazione, ho potuto svolgere normale attività sportiva, ad esempio andando a sciare senza alcun problema. In sostanza il ginocchio aveva ripreso la quasi piena funzionalità. Nel 2007, invece, durante un allenamento di scherma, arretrando e torcendo accidentalmente la gamba sinistra, ho sentito chiaramente il distacco ( sensazione purtroppo a me già nota dai tempi della prima rottura ).
L'evento quindi è stato violento e concentrato nel tempo, e di questo ho personale certezza, anche se non so come dimostrarla.
inoltre l'Assicuratore sembrerebbe affermare che il fatto di avere un legamento ricostruito costituisca di per sè causa invalidante. Ma io credo che questo possa essere vero in una certa percentuale, non "in toto", al punto di negare la totalità dell'indennizzo per la seconda rottura.
Per fare un esempio "terra terra" : se un ginocchio sano vale 10, un ginocchio ricostruito puo' valere 7 o 6, ma non "zero" come un ginocchio senza legamento.
La ringrazio in ogni caso caldamente per la cortesia.
Vorrei solamente obbiettare che nei due anni trascorsi con il legamento ricostruito, dopo adeguata fisioterapia e rieducazione, ho potuto svolgere normale attività sportiva, ad esempio andando a sciare senza alcun problema. In sostanza il ginocchio aveva ripreso la quasi piena funzionalità. Nel 2007, invece, durante un allenamento di scherma, arretrando e torcendo accidentalmente la gamba sinistra, ho sentito chiaramente il distacco ( sensazione purtroppo a me già nota dai tempi della prima rottura ).
L'evento quindi è stato violento e concentrato nel tempo, e di questo ho personale certezza, anche se non so come dimostrarla.
inoltre l'Assicuratore sembrerebbe affermare che il fatto di avere un legamento ricostruito costituisca di per sè causa invalidante. Ma io credo che questo possa essere vero in una certa percentuale, non "in toto", al punto di negare la totalità dell'indennizzo per la seconda rottura.
Per fare un esempio "terra terra" : se un ginocchio sano vale 10, un ginocchio ricostruito puo' valere 7 o 6, ma non "zero" come un ginocchio senza legamento.
La ringrazio in ogni caso caldamente per la cortesia.
[#3]
"Nel 2007, invece, durante un allenamento di scherma, arretrando e torcendo accidentalmente la gamba sinistra"
proprio dal suo racconto, non si evince una vera e propria causa violenta adeguata, da sola, a rompere un legamento crociato anteriore.
Lo è se il legamento (in questo caso il neo-legamento) fosse già sfilacciato; in tal caso di parla di lesione "concausata", ovvero non conseguenza esclusiva e diretta del trauma.
Mi spiego: se il suo legamento fosse stato integro, si sarebbe rotto a causa di quella semplice torsione della gamba?
Una lesione concausata, salvo patto speciale in polizza, non è indennizzabile.
O al contrario: la torsione della gamba è stata assai probabilmente causata proprio da un cedimento dovuto alla preesistente cattiva tenuta del legamento.
In tal caso, si tratta di una concausa di infortunio, ovvero di infortunio causato da preesistente lassità di un legamento già usurato.
Anche una concausa di evento non dà diritto ad indennizzo.
proprio dal suo racconto, non si evince una vera e propria causa violenta adeguata, da sola, a rompere un legamento crociato anteriore.
Lo è se il legamento (in questo caso il neo-legamento) fosse già sfilacciato; in tal caso di parla di lesione "concausata", ovvero non conseguenza esclusiva e diretta del trauma.
Mi spiego: se il suo legamento fosse stato integro, si sarebbe rotto a causa di quella semplice torsione della gamba?
Una lesione concausata, salvo patto speciale in polizza, non è indennizzabile.
O al contrario: la torsione della gamba è stata assai probabilmente causata proprio da un cedimento dovuto alla preesistente cattiva tenuta del legamento.
In tal caso, si tratta di una concausa di infortunio, ovvero di infortunio causato da preesistente lassità di un legamento già usurato.
Anche una concausa di evento non dà diritto ad indennizzo.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.7k visite dal 23/06/2010.
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