Un neurochirurgo o psicologo o entrambi, è una cosa che
salve mio zio e si è operato con questa diagnosi Tumore disembrioblastico neuroepiteliale (gradoI) cortico-sottocorticale temporale sinistro.
Diciamo che per quanto riguarda il recupero sta reagendo bene, nel senso, non riesce ancora a capire tutto tutto, ha vedere di lato bene ma tutto sommato al livello strettamente medico va benino....
Soltanto che lui ha sempre per tutta la giornata dei pensieri,come un martello pneumatico, sempre sempre sempre......
Pensieri stupidi ad esempio stavamo parlando e lui era seduto su un letto a ponte, e a che pensava costantemente che sarebbe caduto il ponte del letto dove stava seduto, lui capiva e diceva che non era possibile quindi riusciva a reagire ma cmq pensava a quello.
Questo è solo uno dei tanti pensieri che ha durante la giornata, vero è che lui dice che se potrebbe riprendere a lavorare andrebbe meglio, infatti quando è impegnato a fare qualcosa non ci pensa.
volevo sapere, se è possibile, come posso aiutarlo cioè portarlo da un neurochirurgo o psicologo o entrambi, è una cosa che con il tempo se ne andrà o il tumore pure se asportato ha fatto il suo danno?
Vi porgo una domanda che forse non sapete in quanto fuori luogo ma non sappiamo prorprio a chi rivolgerci, esistono delle leggi che lo tutelano sul lavoro, lui tra pochi mesi dovrebbe tornare a lavorare ma non credo che sia pronto per le 8 ore, e rischia il licenziamento , tenndo conto che è molto giovane come posso fare per non fargli perdere il lavoro a chi mi posso rivolgere grazie infinite e scusate il modo poco lineare di esprimermi.
Diciamo che per quanto riguarda il recupero sta reagendo bene, nel senso, non riesce ancora a capire tutto tutto, ha vedere di lato bene ma tutto sommato al livello strettamente medico va benino....
Soltanto che lui ha sempre per tutta la giornata dei pensieri,come un martello pneumatico, sempre sempre sempre......
Pensieri stupidi ad esempio stavamo parlando e lui era seduto su un letto a ponte, e a che pensava costantemente che sarebbe caduto il ponte del letto dove stava seduto, lui capiva e diceva che non era possibile quindi riusciva a reagire ma cmq pensava a quello.
Questo è solo uno dei tanti pensieri che ha durante la giornata, vero è che lui dice che se potrebbe riprendere a lavorare andrebbe meglio, infatti quando è impegnato a fare qualcosa non ci pensa.
volevo sapere, se è possibile, come posso aiutarlo cioè portarlo da un neurochirurgo o psicologo o entrambi, è una cosa che con il tempo se ne andrà o il tumore pure se asportato ha fatto il suo danno?
Vi porgo una domanda che forse non sapete in quanto fuori luogo ma non sappiamo prorprio a chi rivolgerci, esistono delle leggi che lo tutelano sul lavoro, lui tra pochi mesi dovrebbe tornare a lavorare ma non credo che sia pronto per le 8 ore, e rischia il licenziamento , tenndo conto che è molto giovane come posso fare per non fargli perdere il lavoro a chi mi posso rivolgere grazie infinite e scusate il modo poco lineare di esprimermi.
[#1]
Egr. signore,
disturbi comportamentali sono possibili, ma la loro valutazione andrà fatta da uno psicologo.
Per quanto riguarda l'altro problema, penso che Suo zio può richiedere il riconoscimento delle invalidità e il pensionamento anticipato con tutti i benefici di legge.
La norma è contenuta nella Legge 335.
Comunque per maggior competenza trasferisco questa Sua richiesta in Medicina Legale.
Cordialità ed auguri
disturbi comportamentali sono possibili, ma la loro valutazione andrà fatta da uno psicologo.
Per quanto riguarda l'altro problema, penso che Suo zio può richiedere il riconoscimento delle invalidità e il pensionamento anticipato con tutti i benefici di legge.
La norma è contenuta nella Legge 335.
Comunque per maggior competenza trasferisco questa Sua richiesta in Medicina Legale.
Cordialità ed auguri
[#2]
Gent. Utente,
se ho ben capito il suo parente è ancora in malattia (dovrebbe essere "coperto" dall'Inps) per cui attualmente può prendere in ipotesi la domanda di invalidità civile.
Sta di fatto che, dato che non è ancora guarito, risulta difficile prevedere il reale grado di invalidità che potrebbe residuare.
Le consiglio a tal proposito di rivolgersi per un consulto preliminare al medico di medicina generale.
Alla guarigione ci faccia sapere.
Buona giornata
se ho ben capito il suo parente è ancora in malattia (dovrebbe essere "coperto" dall'Inps) per cui attualmente può prendere in ipotesi la domanda di invalidità civile.
Sta di fatto che, dato che non è ancora guarito, risulta difficile prevedere il reale grado di invalidità che potrebbe residuare.
Le consiglio a tal proposito di rivolgersi per un consulto preliminare al medico di medicina generale.
Alla guarigione ci faccia sapere.
Buona giornata
Andrea dott. Mancini
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 27/02/2010.
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