Sindrome di tietze all'età di 40 anni all'arto non dominante
mi è stata diagnosticata la sindrome di tietze all'età di 40 anni all'arto non dominante; sono una docente di educazione fisica e volevo sapere se può essere riconosciuta come malattia invalidante data la mia professione..ho visionato le voste risposte sulla malattia e vi ringrazio per avermi chiarito le idee, ma purtroppo il dolore che provo talvolta è talmemte forte da provocarmi continue cervicalgie e formicolio al braccio; inoltre allo stesso braccio soffro di periartrite che due anni fa mi è stata trattata , direi con benefici, con un ciclo di onde d'urto (credo si chiamino così).
per me è un disturbo che limita fortemente lo svolgimento della mia professione, ma non sò se sia sufficiente questo per poer inoltrare domanda di invaidità.
vi ringrazio per l'aiuto che vorrete darmi.
per me è un disturbo che limita fortemente lo svolgimento della mia professione, ma non sò se sia sufficiente questo per poer inoltrare domanda di invaidità.
vi ringrazio per l'aiuto che vorrete darmi.
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Gent. Utente,
chiaramente la sua è una situazione invalidante.
Il primo problema da affrontare, però, è il grado di limitazione funzionale ad esempio dell'arto superiore ovvero cosa riesce a fare con il segmento corporeo attinto dalla malattia.
In secondo luogo occorre capire bene cosa vorrebbe lei (invalidità civile? inidoneità parziale alle mansioni? il primo caso non so a cosa le potrebbe servire mentre la seconda opzione potrebbe esserle utile nel momento in cui non riesce a lavorare ed allora potrebbe chiedere di essere spostata ad altro incarico - situazione sempre pericolosa ma a mali estremi...).
Attendo nuove specifiche del suo caso.
Cordiali saluti
chiaramente la sua è una situazione invalidante.
Il primo problema da affrontare, però, è il grado di limitazione funzionale ad esempio dell'arto superiore ovvero cosa riesce a fare con il segmento corporeo attinto dalla malattia.
In secondo luogo occorre capire bene cosa vorrebbe lei (invalidità civile? inidoneità parziale alle mansioni? il primo caso non so a cosa le potrebbe servire mentre la seconda opzione potrebbe esserle utile nel momento in cui non riesce a lavorare ed allora potrebbe chiedere di essere spostata ad altro incarico - situazione sempre pericolosa ma a mali estremi...).
Attendo nuove specifiche del suo caso.
Cordiali saluti
Andrea dott. Mancini
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10.5k visite dal 04/01/2010.
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