Complicanze intervento di ureteroscopia su calcolo renale (4x4x4 cm)
[#1]
Caro lettore ,
la complicanza maggiore e più frequente in questi casi è l'insorgenza di possibili coliche renali durante l'espulsione dei frammenti del calcolo frantumato.
Lasci perdere la remota possibilità, un pò improbabile, di uno shock settico!
Un cordiale saluto.
la complicanza maggiore e più frequente in questi casi è l'insorgenza di possibili coliche renali durante l'espulsione dei frammenti del calcolo frantumato.
Lasci perdere la remota possibilità, un pò improbabile, di uno shock settico!
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Utente
Gentile Dott. Beretta,
grazie della tempestiva risposta.
Purtroppo questa remota e improbabile possibilità è accaduta a mia madre, una donna di neanche 60 anni, durante l'intervento citato.
Mi chiedevo: è possibile che lo shock sia innescato a causa dei batteri contenuti in questo abnorme calcolo o è verosimile qualche altra risposta?
detto questo: poteva essere previsto o si potevano prevenire i rischi?
Grazie ancora
cordiali saluti
grazie della tempestiva risposta.
Purtroppo questa remota e improbabile possibilità è accaduta a mia madre, una donna di neanche 60 anni, durante l'intervento citato.
Mi chiedevo: è possibile che lo shock sia innescato a causa dei batteri contenuti in questo abnorme calcolo o è verosimile qualche altra risposta?
detto questo: poteva essere previsto o si potevano prevenire i rischi?
Grazie ancora
cordiali saluti
[#3]
Chirurgo generale, Urologo, Chirurgo oncologo, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo
Un calcolo di 4x4x4 cm è veramente grande. L'approccio in ureteroscopia è quello attualmente indicato come il gold standard in questi casi.
L'ureteroscopia è comunque da considerarsi un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Le complicanze dell'ureteroscopia possono portare all'insorgenza di infezioni retroperitoneali ed a stati settici anche gravi.
L'ureteroscopia è comunque da considerarsi un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Le complicanze dell'ureteroscopia possono portare all'insorgenza di infezioni retroperitoneali ed a stati settici anche gravi.
[#4]
Il trattamento della calcolosi renale con le tecniche miniinvasive prevede una accurata selezione dei casi clinici basata su alcune caratteristiche: forma e posizione del calcolo, dimensioni del calcolo, configurazione anatomica della via escretrice, costituzione del paziente. In base all'analisi di queste caratterisctiche si sceglie l'approccio chirurgico più adeguato per la rimozione del calcolo (ESWL, Ureterorenoscopia, nefroscopia percutanea).
Tenga presente che è comunque una strumentazione chirurgica a rischio di complicanze quali: perforazione/lesione della via escretrice, emorragia, ematuria,dolore, febbre ecc.
Una calcolosi renale è da considerarsi sempre infetta pertanto i rischi di sepsi e/o shock settico sono sempre da tenere presenti nella pratica clinica, anche per gli interventi più banali.
Cordiali saluti
Tenga presente che è comunque una strumentazione chirurgica a rischio di complicanze quali: perforazione/lesione della via escretrice, emorragia, ematuria,dolore, febbre ecc.
Una calcolosi renale è da considerarsi sempre infetta pertanto i rischi di sepsi e/o shock settico sono sempre da tenere presenti nella pratica clinica, anche per gli interventi più banali.
Cordiali saluti
Prof. Alchiede Simonato
Professore Ordinario di Urologia
Università degli Studi di Palermo
[#5]
Utente
Vi ringrazio infinitamente per le informazioni donatemi.
Il caso di mia madre rientra quindi nelle possibilità remote e "sfortunate" conseguibili a qualsiasi intervento?
Poteva essere previsto? Ci potrebbero essere state sviste da parte del chirurgo? e se sì, come posso scoprire?
Grazie ancora
cordiali saluti
Il caso di mia madre rientra quindi nelle possibilità remote e "sfortunate" conseguibili a qualsiasi intervento?
Poteva essere previsto? Ci potrebbero essere state sviste da parte del chirurgo? e se sì, come posso scoprire?
Grazie ancora
cordiali saluti
[#8]
Gent. Utente,
come illustrato il rischio che vi possa essere un episodio settico a seguito della asportazione di un calcolo è abbastanza elevato.
Vi sono, nella storia clinica descritta, dei fatti che non possono essere dati per scontati e che le chiederei di chiarire.
1) Quale procedura chirurgica è stata adottata per sua madre?
2) Quali erano le condizioni di salute prima dell'intervento?
3) Come è stata posta la diagnosi di shock settico?
4) Dopo quanto tempo è insorto lo shock settico?
5) Posto che, come detto dai Colleghi, nella eventuale applicazione della chirurgia suddetta il rischio di infezioni è molto elevato, cosa è stato fatto nel periodo successivo alla diagnosi di shock settico?
Buona giornata
come illustrato il rischio che vi possa essere un episodio settico a seguito della asportazione di un calcolo è abbastanza elevato.
Vi sono, nella storia clinica descritta, dei fatti che non possono essere dati per scontati e che le chiederei di chiarire.
1) Quale procedura chirurgica è stata adottata per sua madre?
2) Quali erano le condizioni di salute prima dell'intervento?
3) Come è stata posta la diagnosi di shock settico?
4) Dopo quanto tempo è insorto lo shock settico?
5) Posto che, come detto dai Colleghi, nella eventuale applicazione della chirurgia suddetta il rischio di infezioni è molto elevato, cosa è stato fatto nel periodo successivo alla diagnosi di shock settico?
Buona giornata
Andrea dott. Mancini
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
[#9]
gent. utente,
come già detto dai colleghi il rischio che un calcolo sopratutto grosso sia infetto o causi urostasi e quindi infezione urinaria è sempre possibile; di norma si esegue una profilassi antibiotica.
l'antibiotico utilizzato dovrà raggiungere una buona concentrazione nel parechima renale, nelle urine e avere uno spettro d'azione adeguato contro i germi che solitamente causano infezioni urinarie.
ciò nonostante il rischio di una grave infezioni esiste poichè gli antibiotici nel calcolo non arrivano, i germi possono essere resistenti, la carica batterica può essere particolarmente elevata, le condizioni del paziente indebolite.
l'importante per il chirurgo è sapere che una setticemia può verificarsi e essere pronto a intervenire.
cordiali saluti
come già detto dai colleghi il rischio che un calcolo sopratutto grosso sia infetto o causi urostasi e quindi infezione urinaria è sempre possibile; di norma si esegue una profilassi antibiotica.
l'antibiotico utilizzato dovrà raggiungere una buona concentrazione nel parechima renale, nelle urine e avere uno spettro d'azione adeguato contro i germi che solitamente causano infezioni urinarie.
ciò nonostante il rischio di una grave infezioni esiste poichè gli antibiotici nel calcolo non arrivano, i germi possono essere resistenti, la carica batterica può essere particolarmente elevata, le condizioni del paziente indebolite.
l'importante per il chirurgo è sapere che una setticemia può verificarsi e essere pronto a intervenire.
cordiali saluti
Dr Ivano Morra
[#10]
Confermo a pieno quanto detto dal collega Morra, in medicina ed ancor più in chirurgia bisogna conoscere gli effetti delle patologie e delle terapie che proponiamo ai pazienti ciò nonostante , anche prendendo tutti gli accorgimenti del caso , qualche volta le patologie sono talmente aggressive da non poter essere combatute in tempo è questa la variabilità legata ad una scienza che non è matematica e dove purtropo le conseguenze ricadono sui pazienti, pazienti che tuttavia grazie a questa scienza possono risolvere le proprie problematiche
Dr. LEONARDO DI GREGORIO
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 15.8k visite dal 21/10/2009.
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