Conseguenze riforma militare per depressione reattiva

Buonasera, nell'anno 2006 ho prestato per qualche mese servizio nell'Esercito.
A causa della morte di mio nonno (a cui ero davvero molto legato, era un padre per me) ebbi un forte shock emotivo che mi portava ad avere un forte senso di smarrimento, disperazione e impotenza.
Feci richiesta per avere una visita neuropsichiatrica (in ospedale militare) in quanto non volevo più continuare la mia esperienza nelle forze armate.
Dopo questa visita sono stato riformato a mente dell'art.
16/C, con appunto la diagnosi: reattività depresso-ansiose disadattive.


A causa dei tanti anni passati ora non ricordo con precisione, ma sicuramente mi fu detto che non avrei potuto permanentemente presentare domande nelle forze armate (e ci sta), e neanche in alcun bando della pubblica amministrazione.
Eccomi quindi a chiedervi:

1.
può una diagnosi del lontano 2006, di un disturbo che ormai ho abbondantemente superato, interferire nella presentazione di una mia domanda nella pubblica amministrazione?

2.
Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, esiste una procedura per sistemare la mia situazione e tornare ad avere l'idoneità?



Attendo vostro gentile riscontro e ringrazio immensamente per il vostro prezioso tempo dedicatomi.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 4k 235
Spett.le Utente:

1. SI

2.NO

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]