Linfoma non hodgkin: malattia professionale?

Buonasera.
Vi scrivo per mio marito di 57 anni a cui 15 gg fa hanno diagnosticato un Linfoma non Hodgkin a grandi cellule b ed a elevata frazione di crescita con una formazione laterocervicale di 116*42*49 mm sovraclaveare.
È in attesa di fare PET e degli esiti BOM.
Mio marito è un artigiano, (titolare di una ditta individuale) che costruisce dei prodotti in acciaio per i quali utilizza vernici e solventi antiaderenti per saldature.
Le vernici risultano che tra l'altro hanno tra i vari composti metalbenzene mentre per i solventi non troviamo la composizione né sulla bomboletta e né viene indicata nel sito della Ditta produttrice.
L'oncologa dice che lo sviluppo del tumore potrebbe anche essere legato al tipo di attività svolta (tengo a precisare che mio marito sinora ha sempre goduto di ottima salute ed ha sempre praticamente attività agonistica anche a livello di tornei nazionali).
Dovrà chiudere l'attività e il suo commercialista oggi gli stava accennando alla possibilità di chiedere la malattia professionale all'Inail.
Guardando su internet ho visto però che il linfoma è associato a i lavoratori della gomma, agli agricoltori, ecc... Vi chiedo se effettivamente c'è la possibilità di fare questa richiesta per un artigiano che lavora l'acciaio e se, sinceramente, può essere conveniente economicamente per lui che ha solo 22 anni di contributi versati.
Ma non vorrei che si sottoponesse inutilmente ad una battaglia persa che in questo momento non sarebbe in grado di sopportare.
Grazie
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

di recente dal Tribunale del Lavoro di Nuoro è stata riconosciuta la malattia professionale per un Linfoma Non-Hodgkin in un operaio dell'ex-Enichem di Ottana che aveva svolto attività utilizzando benzene, nafta e trielina. Purtroppo la causa per il riconoscimento ha avuto una durata piuttosto lunga, nel frattempo l'operaio è deceduto, e quindi saranno poi gli eredi a percepire il beneficio economico dell'INAIL.
Le ho ricordato questo caso per precisare che:
- il Linfoma Non-Hodgkin non è incluso nelle vigenti tabelle delle malattie professionali (2023) per cui è riconosciuta dall'INAIL la presunzione legale di origine;
- il Linfoma Non-Hodgkin è invece riportato negli elenchi di malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (art.139 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124):
^lista I, gruppo 6 (MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA È DI ELEVATA PROBABILITÀ )
- per uso di 2,3,7,8-TETRACLORO-DIBENZO-PARA-DIOSSINA=LINFOMA NON HODGKIN I.6.14.:
C82-follicolare o linfoma nodulare;
C83-diffuso;
C84-a cellule T periferiche e cutanee;
C85-altri e non specificati tipi di linfomi non Hodgkin
- per infezione da HCV= LINFOMA NON HODGKIN LINEA CELLULARE B (C82)
-per infezione da HIV tipo I= (C82-85)

^lista II, gruppo 6 (MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA É DI LIMITATA PROBABILITÁ)
-per uso di BIFENILI POLICLORURATI (PCB) =(C82-C85)
-per uso di TRICLOROETILENE (trielina) = (C82-C85)
-per uso di BENZENE = (C82-C85)
-per uso di OSSIDO DI ETILENE = (C82-C85)

Che cosa significa ciò? In parole povere, esiste la possibilità di riconoscimento della malattia professionale, ma l'onere della prova è a carico dell'assicurato, che mediante documentazione sanitaria (certificazioni riguardanti la patologia) e lavorativa (attestazioni dell'uso delle sostanze che possono aver causato la patologia, con esposizione alla sostanza per un tempo sufficiente, nella mansione lavorativa propria) deve dimostrare il nesso causale, a livello almeno di probabilità, fra l'esposizione alla sostanza nociva e l'insorganza del Linfoma NON-Hodgkin.

Si tratta, come vede, di una procedura non semplice, per la quale Vi conviene richiedere l'assistenza di un Ente di Patronato.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la cortese risposta. Sinceramente non abbiamo voglia di combattere. Siamo a pezzi per il tumore che sta crescendo tantissimo in queste ultime settimane, tanto da avergli causato (notizia di ieri) un trombo alla giugulare. Ma siamo estremamente delusi dallo scoprire che chi lavora come artigiano, in questo Stato non ha diritto praticamente a niente sebbene mio marito sia sempre stato puntualissimo e preciso in tutti i pagamenti. Ora spero solo che si riesca al più presto almeno ad iniziare la cura e a ridurre la massa. Grazie ancora dottore e perdoni lo sfogo.