Cardipoatia e categorie protette

Egregio Dottore,
sono un uomo di 43 anni affetto da stenoinsufficienza aortica congenita di grado moderato, (indagata anche di recente tramite ecocardiogramma ed ECG che mostrava segni di sovraccarico sistolico ventricolare sinistro).
Lavoro come libero professionista su turni di 12 ore, spesso notturni, e da alcuni mesi ho iniziato ad avere sintomi di precordialgie durante il lavoro. Avevo nei mesi scorsi posto un quesito affine sul Vostro sito ed il Suo collega Cardiologo mi consigliava di rivolgermi al Medico del Lavoro della mia Azienda. Informatomi in materia mi sono sentito rispondere che il medico del lavoro aziendale non risponde per i consulenti libero professionisti, i quali molto semplicemente se non sono più in grado di svolgere una certa mansione non hanno che da andarsene togliendo il disturbo.
Orbene Le chiedo quali possono essere le strade da intraprendere a questo punto, magari rivolgendomi a un Patronato o a un Medico Legale per avere il riconoscimento di categoria protetta (e soprattutto se a Suo parere potrei avere i requisiti per rientrarvi).
Non è mia intenzione approfittare di questa patologia, tutt'altro, tanto è vero che fino ad oggi non ne ho mai parlato, solo vorrei sapere come poter conciliare le mie condizioni di salute con il diritto ad avere un lavoro, dal momento che come libero professionista non assunto non ho alcuna tutela.

La ringrazio in anticipo della cortesia e Le invio distinti saluti.
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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
una via sarebbe il riconoscimento dell'invalidità civile che per essere utile dovrebbe riconaocerla almeno la cardiovalvulopatia di II classe NYHA e darle almeno il 48%.
Avere o meno i requisiti è appunto legato alla classe NYHA
La categoria protetta le sarebbe utile in senso generale e non per il "de hoc"
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Utente,

E' vero che il medico competente aziendale risponde solo del personale dipendente.
Se anche le venisse riconosciuta una invalidità minima del 46% (requisito per aver diritto al collocamento protetto), non le servirebbe per il suo incarico libero-professionale, ma potrebbe aprirsi la strada per trovare un lavoro più confacente in altra sede lavorativa.

Le consiglio di farsi ben valutare dal punto di vista clinico la sua cardiovalvulopatia.
Le sue precordialgie sono state bene indagate, oltre che con ecocardiogramma e con ECG, anche con altri accertamenti?
All'ecocardiogramma in che percentuale è stata valutata la sua frazione di eiezione?

Dovrebbe darci notizie cliniche più precise in tal senso e in che cosa effettivamente consista il suo lavoro. Ci faccia sapere.

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
appunto come confermato dal collega Corcelli che ha rinforzato lemie parole.
Certo deve essere minimo 46 %, ma spesso il 46 non viene confermato dalle commissioni mediche di verifica ecco perchè sarebbe auspicabile un 48. E' un gioco psicologico, ma funziona spesso
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Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Innanzitutto desidero ringraziare gli Specialisti di cui sopra per le cortesi risposte.

Con riferimento a quanto richiesto dal Dott. Corcelli aggiungo che non sono mai stati fatti ulteriori accertamenti a parte ecocolordopplergrafia ed ECG.
La frazione di eiezione rilevata era del 61 %.
Come lavoro svolgo mansioni di infermiere per una società che fornisce prestazioni anche in orari notturni, con turni di 12 ore.

Distinti saluti.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Utente,

Una frazione di eiezione normale è pari o maggiore al 55%; la sua è del 61%, quindi, nei limiti di norma.

Tanto per darle un orientamento, si faccia dire dal suo cardiologo in quale classe NYHA può essere inquadrata la sua cardiopatia.

Le tabelle di invalidità civile hanno i seguenti punteggi di invalidità:

I classe NYHA: pazienti che non hanno mai sintomi neanche dopo sforzo, pur avendo già una compromissione della funzione contrattile cardiaca rilevabile con gli esami strumentali, come l'ecocardiogramma. Punteggio 11% -> 20%

II classe NYHA: sintomi dopo sforzi fuori dell'ordinario, come dispnea. Punteggio 41% 50%

III classe NYHA: sintomi dopo sforzi tipici delle attività abituali. Punteggio: 71% -> 80%

IV classe NYHA: dispnea anche a riposo. Punteggio 100%

Cordiali saluti