Posso richiedere iscrizione L.68/99? percentuale inv.? pro e contro?

Buongiorno Dottori,

Cercherò di riassumere la mia situazione, abbastanza complessa, saltando tutto il punto di vista lavorativo.

Premetto comunque che ho sempre praticato diversi sport, quindi no vita sedentaria.


-A partire dal 2004 e fino al 2018 ho avuto 5/6 episodi di lombosciatalgia risolti in maniera più o meno semplice, con terapie classiche di antidolorifici/antinfiammatori/riposo.

-A luglio 2021 un nuovo episodio di acutizzazione.
Ad agosto faccio una RM.

-A febbraio 2023 altra RM.

-A marzo 23 consulto da un neurochirurgo, il quale mi spiega la situazione e certifica questo:

EO: dolore riferito al passaggio lombosacrale, prevalente in regione paravertebrale sinistra.
Rachide libero in estensione, dolente in flessione con blocco a circa 30.
Negative le manovre di stiramento radicolare e quelle evocative per li dolore sacroiliaco.
Contrattura ischiocrurali
RM: discopatia L5-S1 con edema subcondrale (Modic 1).
Iniziale degenerazione L4-L5.
Artropatia faccettale L4-L5 (C-shaped), modesto versamento articolare L5-S1 destro
Si discute circa eventuale soluzione chirurgica.
Opterei per una artrodesi posteriore strumentata L5S1 (l'anatomia vascolare controindica a mio avviso un approccio anteriore)
Prima però utile ulteriore tentativo conservativo:
Infiltraizone ecoguidata faccette articolari L4-L5 L5-S1; se inefficace, si può tentare un approccio con ozono paravertebrale.


Faccio tutto, ma senza successo, quindi a giugno 23, sono stato operato.


A dicembre 23, licenziamento concordato tramite sindacalista.

Sono disoccupato dal 1 gennaio 24, non trovo un posto di lavoro in cui mi senta al sicuro fisicamente, ho paura soprattutto che al minimo problema io possa tornare indietro di mesi.
Probabilmente ora i problemi fisici hanno creato anche problemi "psicologici", ma non mi ritengo un malato immaginario.

Ho perennemente un dolore cronico che non va via, e a seconda di come vanno le giornate, cosa faccio o non faccio, a volte anche il meteo, aumenta o diminuisce e mi limita nella vita di tutti i giorni.


Da un anno il recupero procede molto lentamente, ho svolto fisioterapia volta al recupero funzionale, al rinforzo muscolare, esericizi propriocettivi, osteopatia ecc.

Il mio fisioterapista dice che il dolore che sento è tipo quello dell'arto fantasma, cioè le vie del dolore si sono talemente "scavate" e automatizzate, che spesso è ingannevole, nel senso che non c'è realmente, ma il corpo si è abituato ad andare in protezione, e quindi "lo sente" comunque.


Detto questo, sperando di essere stato il più possibile chiaro nonostante i tagli, che cosa mi consigliate di fare?
Ho possibilità che questa situazione possa essere riconosciuta e magari portarmi all'interno delle categorie protette, per avere più facilmente una mansione che sia adatta alla mia situazione?

In ultimo, l'artrodesi L5-S1 sommata a tutta questa situazione, a che percentuale di invalidità mi da diritto?
Sempre che me ne dia.


Ringrazio chiunque risponda.

Saluti
Danilo
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 231 26
Spett.le Utente,

pur comprendendo la Sua situazione, purtroppo la risposta è di carattere Medico-Legale, quindi essenziale e senza fornirLe false aspettative:
- ha una limitazione algico-disfunzionale del rachide, che potrebbe essere valutata in invalidità civile, ma non si aspetti percentuali di danno astronomiche;
- se la Commissione Le dovesse fare una valutazione favorevole, potrebbe al massimo rientrare fra le cosiddette "categorie protette" (ma ciò non significa automaticamente avere garanzie su un posto di lavoro);
- i diritti si conseguono dopo che è stato validato dall'INPS il verbale di invalidità.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]