Vale la pena richiedere aggravamento invalidità per somma di piccole patologie?
Buongiorno, sono un uomo, 46 anni, lavoratore con invalidità riconosciuta del 55% e collocabilità ai sensi della L 68.
La percentuale di invalidità deriva dalla somma riduzionistica tra colectomia parziale (asportazione del sigma a seguito di diverticolo perforato) ed emorroidi.
Ho anche una serie di piccole patologie che non sono state inserite nella domanda di invalidità civile e non riesco a capire se si tratta di patologie per le quali potrebbe essere riconosciuta una piccola percentuale in modo da arrivare al 67% e poter richiedere l'assegno ordinario di invalidità (il requisito contributivo ce l'ho).
In particolare, le patologie che posso dimostrare con documentazione medica a supporto sono:
Esofagite da reflusso con ernia jatale (eseguita gastroscopia)
lieve ipertensione arteriosa sotto controllo tramite terapia farmacologica e senza compromissione d'organo
ipercolesterolemia familiare eterozigote
asma bronchiale di natura allergica senza riduzione del FEV1
cataratta (piuttosto precoce, la genetica mi condanna)
Chiaramente ciascuna di queste patologie comporta una difficoltà di lieve entità nella vita lavorativa, tuttavia mi chiedo se possa valere la pena impelagarsi in una richiesta di aggravamento (e spendere altri 80 euro di certificato medico introduttivo) oppure se si tratta di patologie non tabellate o troppo lievi da favorire un aumento della percentuale di invalidità.
Grazie a chiunque potrà aiutarmi.
La percentuale di invalidità deriva dalla somma riduzionistica tra colectomia parziale (asportazione del sigma a seguito di diverticolo perforato) ed emorroidi.
Ho anche una serie di piccole patologie che non sono state inserite nella domanda di invalidità civile e non riesco a capire se si tratta di patologie per le quali potrebbe essere riconosciuta una piccola percentuale in modo da arrivare al 67% e poter richiedere l'assegno ordinario di invalidità (il requisito contributivo ce l'ho).
In particolare, le patologie che posso dimostrare con documentazione medica a supporto sono:
Esofagite da reflusso con ernia jatale (eseguita gastroscopia)
lieve ipertensione arteriosa sotto controllo tramite terapia farmacologica e senza compromissione d'organo
ipercolesterolemia familiare eterozigote
asma bronchiale di natura allergica senza riduzione del FEV1
cataratta (piuttosto precoce, la genetica mi condanna)
Chiaramente ciascuna di queste patologie comporta una difficoltà di lieve entità nella vita lavorativa, tuttavia mi chiedo se possa valere la pena impelagarsi in una richiesta di aggravamento (e spendere altri 80 euro di certificato medico introduttivo) oppure se si tratta di patologie non tabellate o troppo lievi da favorire un aumento della percentuale di invalidità.
Grazie a chiunque potrà aiutarmi.
[#1]
Spett.le Utente,
c'è un evidente equivoco nel Suo quesito, che riguarda i due settori di invalidità, ben distinti e non confrontabili, anche se entrambi (purtroppo) gestiti dall'INPS, per cui è facile fare confusione:
- invalidità civile (Legge 118/71), riguarda tutti i cittadini anche non lavoratori; viene concesso un assegno se non si supera un tetto reddituale e si ha un'invalidità pari almeno al 74%
- invalidità previdenziale assicurativa (Legge 222/84), riguarda i lavoratori assicurati INPS con anzianità contributiva anzianità contributiva di almeno 5 anni, di cui almeno 3 anni versati negli ultimi 5 anni; si considera invalido, ai fini del conseguimento del diritto all'assegno ordinario di invalidità(AOI) l'assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo.
Nel Suo caso il 55% di riduzione della capacità lavorativa riguarda sicuramente l'invalidità civile, (altrimenti la menomazione sarebbe stata espressa in frazione, non in percentuale), per cui per ottenere benefici economici dovrebbe raggiungere una riduzione del 74%.
Tenuto conto delle infermità che descrive, a meno di valutazione molto benevola da parte della Commissione, mi pare molto difficile il raggiungimento della percentuale necessaria.
Se invece vuole tentare di ottenere l'assegno ordinario di invalidità, previsto dalla Legge 222/84, art.1, Le suggerisco di rivolgersi preliminarmente ad un Ente di Patronato.
Distinti Saluti.
c'è un evidente equivoco nel Suo quesito, che riguarda i due settori di invalidità, ben distinti e non confrontabili, anche se entrambi (purtroppo) gestiti dall'INPS, per cui è facile fare confusione:
- invalidità civile (Legge 118/71), riguarda tutti i cittadini anche non lavoratori; viene concesso un assegno se non si supera un tetto reddituale e si ha un'invalidità pari almeno al 74%
- invalidità previdenziale assicurativa (Legge 222/84), riguarda i lavoratori assicurati INPS con anzianità contributiva anzianità contributiva di almeno 5 anni, di cui almeno 3 anni versati negli ultimi 5 anni; si considera invalido, ai fini del conseguimento del diritto all'assegno ordinario di invalidità(AOI) l'assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo.
Nel Suo caso il 55% di riduzione della capacità lavorativa riguarda sicuramente l'invalidità civile, (altrimenti la menomazione sarebbe stata espressa in frazione, non in percentuale), per cui per ottenere benefici economici dovrebbe raggiungere una riduzione del 74%.
Tenuto conto delle infermità che descrive, a meno di valutazione molto benevola da parte della Commissione, mi pare molto difficile il raggiungimento della percentuale necessaria.
Se invece vuole tentare di ottenere l'assegno ordinario di invalidità, previsto dalla Legge 222/84, art.1, Le suggerisco di rivolgersi preliminarmente ad un Ente di Patronato.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Utente
Buonasera, grazie per la cortese risposta e per avermi chiarito la differenza tra le due cose. Mi chiedo solo questo, il fatto che sul verbale ci sia scritto testualmente "INVALIDO con riduzione permanente della capacità lavorativa dal 34% al 73% (art. 2 e 13 L.118/71 e art 9 DL 509/88)" e che sono assicurato inps da oltre 5 anni non è sufficiente per farmi rientrare nella prima casistica nel caso di raggiungimento del 67%? Fermo restando che ascolterò il suo consiglio di rivolgermi ad un Patronato, vista la complessità della materia.
[#3]
Spett.le Utente,
risposta negativa: come Le ho anticipato, si tratta di due valutazioni completamente differenti e non paragonabili fra loro.
Distinti saluti.
risposta negativa: come Le ho anticipato, si tratta di due valutazioni completamente differenti e non paragonabili fra loro.
Distinti saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 10/04/2024.
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