Malasanità o sfortuna?

Buonasera, cercherò di essere il più breve possibile.

Mia madre, anni 73, è deceduta a dicembre.

Tutto inizia con una stitichezza per 20 giorni.
Arrivata all’ospedale (uno degli ospedali di roma centro) le fanno una tac e le trovano sfortunatamente 4 noduli sparsi, uno al pancreas, uno al fegato, uno alla vertebra e uno al duodeno.

Viene ricoverata e messa a GERIATRIA in attesa di accertamenti.
Apro parentesi e la chiudo, mia madre stava bene, nessun sintomo, nessun dolore, nulla.

I medici iniziano a capire il da farsi, vogliono fare una biopsia epatica per esaminare la lesione e vedere la provenienza.

Viene fatta la biopsia epatica (da un gruppo venuto dall’esterno).
La biopsia va malissimo, l’ago viene infilato 3 volte e 2 volte non riescono a prendere la lesione sul fegato, la terza si.

Mia madre dopo questo intervento accusa dolori, non si muove e non cammina più (per il dolore), si scopre che ha una emorragia epatica.
Il pezzo prelevato non ha cellule cancerogene, quindi centramento errato.

Mia madre da quel giorno non riesce più ad alzarsi dal letto.
Non ha forze, cade in depressione.

Le fanno la biopsia del linfonodo inguinale (mi chiedo perchè non l’hanno fatta prima) e viene fuori purtroppo la diagnosi di Melanoma 4 stadio, positivo al gene BRAF.

In quella struttura non curano melanoma e quindi ci consigliano di andare all’IDI.

Mia mamma torna a casa, sta male, non riesce ad alzarsi e ha le forze a zero, nonostante la fisioterapia.

Le fanno fare una radioterapia alla vertebra (dicono che potrebbe collassare da un momento all’altro).
Fa 5 sedute di radioterapia (non ho mai visto il piano di radioterapia).

Dopo questa radioterapia (avanti e indietro casa ospedale) inizia ad avere petecchie ed ematomi in tutto il corpo, emorragie gengivali ed ematuria.
Ha piastrine bassissime.

Viene ricoverata ancora reparto oncologico, fanno trasfusioni, plasma, piastrine.

I dottori continuano a dire che la situazione è grave, la mandano a casa dicendo che i parametri erano stabili.

Andiamo all’idi (appuntamento per terapia oncologica melanoma) e l’oncologo che doveva farle la terapia monoclonale si accorge che è in piena Coagulazione intradermica disseminata.
D-dimero altissimo, piastrine bassissime.

La ricoverano al sant eugenio.
Cercano di stabilizzarla per farle iniziare la terapia LAZZARO, ma mia mamma purtroppo non ce la fa e muore.

Al primo ospedale l’hanno fatta uscire per andare a casa in piena CID, stesso ospedale dove la biopsia epatica è andata male e l’ha distrutta.

Mia mamma in teoria con il parto che ha fatto (quando ha partorito me) , cesareo rischiando la vita, nemmeno avrebbe potuto fare la biopsia epatica.

Nessuno le ha chiesto nulla.

È stata lasciata così al caso.

Le domande che mi faccio sono:
Possibile che la radioterapia ha portato questa CID?

La Biopsia epatica ha creato un danno enorme che le ha fatto precipitare il morale e fisicamente l’ha devastata, ci sono possibilità di fare un ricorso per malasanità?

Grazie mille.
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 233
Spett.le Utente,

Premessa:
1."mia madre stava bene, nessun sintomo, nessun dolore, nulla"- "il tutto inizia con una stitichezza di 20 giorni"- Quindi qualche problema di salute era ipotizzabile.
2.Radioterapia ad una vertebra: per metastasi da melanoma?
3. Coagulazione intravascolare disseminata: descritta in caso di ustioni estese, non per radioterapia. Altra causa possibile: il melanoma.

Conclusioni:
Se ritiene che nell'assistenza siano stati effettuati errori/omissioni (vedasi la biopsia epatica), Le suggerisco di recuperare tutta la documentazione sanitaria del caso, e quindi di rivolgersi ad uno studio legale che si occupi di responsabiltà sanitaria, per valutare la procedibilità del caso.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

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