Strana stanchezza e svogliatezza
Buonasera Dottori.
Come vedrete dai miei consulti precedenti, sono una ragazza di 27 anni, non ho particolari problemi di salute se non ansia e ipocondria (sono stata diagnosticata come ciclotimica).
Sono in cura da uno psichiatra con cui faccio anche psicoterapia.
E' stato un anno pesante, costellato da un grande fallimento di carriera, monotonia e tanto lavoro.
Ho iniziato ad avere disturbi del sonno a marzo/aprile (risvegli notturni o precoci), sonnolenza diurna a periodi, sensazione di testa leggera.
Mi sono rivolta a un neurologo che, dopo attenta visita (ad aprile), mi ha detto che avevo solo "ansia manifesta" e mi ha prescritto Brintellix, che ho autosospeso in quanto mi provocava sonnolenza.
A giugno ho iniziato ad avere sempre meno voglia di fare le cose, ma ho fatto tutto lo stesso.
Ho avuto due forti attacchi di panico a inizio luglio, uno per via della violenta sonnolenza che avevo nonostante la sospensione di Brintellix.
In PS mi hanno fatto TAC encefalo e visita neurologica + analisi del sangue.
Mi hanno fatto parlare con la psichiatra, che ha sostenuto che la mia sonnolenza e la mia astenia fossero dovute al mio pensiero rimugimativo.
Mi ha prescritto Zoloft che dopo una settimana ho sospeso a causa di un violentissimo attacco di panico.
Sono andata avanti a Xanax che adesso ho sospeso su indicazione dello psichiatra.
Poco prima delle vacanze la situazione è degenerata: mi è venuto il terrore che in vacanza il mio fisico non sarebbe stato capace di reggere il mare, le serate.
Purtroppo in vacanza col mio ragazzo (relazione non proprio serena, anzi) sono stata più male che bene, ho iniziato a sentire le gambe e le braccia dure, stanche, pesanti.
Tutto mi pesava, dormivo male e di giorno ero stordita.
Mi svegliavo giusto la sera che è il momento in cui sto meglio.
In vacanza con gli amici sono stata meglio, mi sono divertita, anche se i disturbi del sonno sono rimasti.
Lavoro come sempre, ma mi sento triste, stanca, svogliata, non rido, niente mi dà gioia.
Avrei obiettivi di carriera, ma sono apatica, sopravvivo senza vivere, io che sono sempre stata una persona attiva e ansiosa: magari lo fossi adesso, proverei qualcosa almeno.
È come se continuassi a pensare, ho anche pensieri intrusivi: ho paura di essere piena di metastasi (?) , di star trascurando una qualche malattia grave ma non saprei neanche a che medico rivolgermi.
Allo stesso tempo, faccio fatica a pensare lucidamente, anche parlare con gli amici mi pesa e mi annoia.
Al lavoro tendo a procrastinare.
Ho fatto le analisi del sangue di mia iniziativa a inizio settembre e sono immacolate.
Ho fatto anche un monitoraggio cardiorespiratorio del sonno e non ho apnee, solo respirazione paradossa.
Da quando prendo il trittico per dormire, dormo meglio e la sonnolenza è diminuita.
Non mi sento più io, non riesco a guardare negli occhi le persone, sono pallida e con le occhiaie.
La mia domanda è: i miei sintomi potrebbero indicare malattie specifiche?
Grazie!
Come vedrete dai miei consulti precedenti, sono una ragazza di 27 anni, non ho particolari problemi di salute se non ansia e ipocondria (sono stata diagnosticata come ciclotimica).
Sono in cura da uno psichiatra con cui faccio anche psicoterapia.
E' stato un anno pesante, costellato da un grande fallimento di carriera, monotonia e tanto lavoro.
Ho iniziato ad avere disturbi del sonno a marzo/aprile (risvegli notturni o precoci), sonnolenza diurna a periodi, sensazione di testa leggera.
Mi sono rivolta a un neurologo che, dopo attenta visita (ad aprile), mi ha detto che avevo solo "ansia manifesta" e mi ha prescritto Brintellix, che ho autosospeso in quanto mi provocava sonnolenza.
A giugno ho iniziato ad avere sempre meno voglia di fare le cose, ma ho fatto tutto lo stesso.
Ho avuto due forti attacchi di panico a inizio luglio, uno per via della violenta sonnolenza che avevo nonostante la sospensione di Brintellix.
In PS mi hanno fatto TAC encefalo e visita neurologica + analisi del sangue.
Mi hanno fatto parlare con la psichiatra, che ha sostenuto che la mia sonnolenza e la mia astenia fossero dovute al mio pensiero rimugimativo.
Mi ha prescritto Zoloft che dopo una settimana ho sospeso a causa di un violentissimo attacco di panico.
Sono andata avanti a Xanax che adesso ho sospeso su indicazione dello psichiatra.
Poco prima delle vacanze la situazione è degenerata: mi è venuto il terrore che in vacanza il mio fisico non sarebbe stato capace di reggere il mare, le serate.
Purtroppo in vacanza col mio ragazzo (relazione non proprio serena, anzi) sono stata più male che bene, ho iniziato a sentire le gambe e le braccia dure, stanche, pesanti.
Tutto mi pesava, dormivo male e di giorno ero stordita.
Mi svegliavo giusto la sera che è il momento in cui sto meglio.
In vacanza con gli amici sono stata meglio, mi sono divertita, anche se i disturbi del sonno sono rimasti.
Lavoro come sempre, ma mi sento triste, stanca, svogliata, non rido, niente mi dà gioia.
Avrei obiettivi di carriera, ma sono apatica, sopravvivo senza vivere, io che sono sempre stata una persona attiva e ansiosa: magari lo fossi adesso, proverei qualcosa almeno.
È come se continuassi a pensare, ho anche pensieri intrusivi: ho paura di essere piena di metastasi (?) , di star trascurando una qualche malattia grave ma non saprei neanche a che medico rivolgermi.
Allo stesso tempo, faccio fatica a pensare lucidamente, anche parlare con gli amici mi pesa e mi annoia.
Al lavoro tendo a procrastinare.
Ho fatto le analisi del sangue di mia iniziativa a inizio settembre e sono immacolate.
Ho fatto anche un monitoraggio cardiorespiratorio del sonno e non ho apnee, solo respirazione paradossa.
Da quando prendo il trittico per dormire, dormo meglio e la sonnolenza è diminuita.
Non mi sento più io, non riesco a guardare negli occhi le persone, sono pallida e con le occhiaie.
La mia domanda è: i miei sintomi potrebbero indicare malattie specifiche?
Grazie!
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Gentile signora, valutando quanto da lei riferito nel testo, mi sembra di poter affermare come il quadro clinico necessiti di una gestione specialistica psichiatrica. Tale approccio è molto importante perché talvolta può capitare che un disturbo di tipo funzionale se persistente e caratterizzato da frequenti episodi di riacutizzazione possa alla fine sfociare in una possibile malattia organica. Il mio consiglio perciò è quello di affidarsi con fiducia e pazienza ad un collega che possa contenere il suo stato di malessere. Saluti cordiali.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
[#2]
Utente
Gentile Dott. Granata,
la ringrazio per la risposta.
Ho prenotato una visita psichiatrica per la settimana prossima. Spero di trovare un farmaco che funzioni, purtroppo fino ad ora gli SSRI non mi hanno mai fatto bene e non li ho tollerati (Efexor dalla prima somministrazione mi ha dato effetti extrapiramidali, l'escitalopram l'ho sospeso per paura degli effetti collaterali, il dropaxin l'ho preso per sei mesi ma mi ha totalmente spenta ma devo dire che l'ho tollerato, il deniban funziona, ma mi spaventano gli effetti collaterali...)
Ci sono dei giorni in cui non so davvero dove racimolo la forza per fare le cose. Apparentemente nessuno si è accorto di niente attorno a me, ma anche fare la doccia, andare al supermercato e svuotare la lavastoviglie sono imprese titaniche, per non parlare del sesso e delle interazioni sociali...
Mi sento un fallimento, una delusione, prima per me e forse anche per gli altri. A vedermi non si direbbe mai, ho un lavoro prestigioso, sono una ragazza curata, sistemata ecc... Però davvero, non mi sento più io, non riesco più ad avere delle reazioni normali alle cose (es.: ho ricevuto una importante offerta di lavoro, le persone mi chiedono "Sei contenta?" e, sinceramente, non lo sono, non me ne frega niente).
Anche la mia ipocondria è "migliorata", nel senso che non più delle crisi ipocondriache da correre da medici a dritta e a manca, non ho mai fatto brutti pensieri, però sinceramente sono meno attaccata alla vita di prima... se penso che mi venga una malattia dico "vabeh, amen, sarà quello che sarà", non ho più la forza di reagire a niente.
Sembra che tutta l'ansia sia sparita e sia stata superata da una sorta di apatia. Sono pi+ù ossesiva di prima, mi accorgo che penso sempre, a tutto, a tanti pensieri che si sommano, anche la notte, mi sveglio alle 5 del mattino e faccio una sorta di dormi veglia agitato in cui penso al lavoro. Allo stesso tempo, non riesco a pensare lucidamente, non riesco a seguire un discorso, non ascolto, mi dimentico le cose...
Volevo solo chiederle una cosa: cosa intende quando dice che "un disturbo di tipo funzionale se persistente e caratterizzato da frequenti episodi di riacutizzazione possa alla fine sfociare in una possibile malattia organica"?
Grazie
la ringrazio per la risposta.
Ho prenotato una visita psichiatrica per la settimana prossima. Spero di trovare un farmaco che funzioni, purtroppo fino ad ora gli SSRI non mi hanno mai fatto bene e non li ho tollerati (Efexor dalla prima somministrazione mi ha dato effetti extrapiramidali, l'escitalopram l'ho sospeso per paura degli effetti collaterali, il dropaxin l'ho preso per sei mesi ma mi ha totalmente spenta ma devo dire che l'ho tollerato, il deniban funziona, ma mi spaventano gli effetti collaterali...)
Ci sono dei giorni in cui non so davvero dove racimolo la forza per fare le cose. Apparentemente nessuno si è accorto di niente attorno a me, ma anche fare la doccia, andare al supermercato e svuotare la lavastoviglie sono imprese titaniche, per non parlare del sesso e delle interazioni sociali...
Mi sento un fallimento, una delusione, prima per me e forse anche per gli altri. A vedermi non si direbbe mai, ho un lavoro prestigioso, sono una ragazza curata, sistemata ecc... Però davvero, non mi sento più io, non riesco più ad avere delle reazioni normali alle cose (es.: ho ricevuto una importante offerta di lavoro, le persone mi chiedono "Sei contenta?" e, sinceramente, non lo sono, non me ne frega niente).
Anche la mia ipocondria è "migliorata", nel senso che non più delle crisi ipocondriache da correre da medici a dritta e a manca, non ho mai fatto brutti pensieri, però sinceramente sono meno attaccata alla vita di prima... se penso che mi venga una malattia dico "vabeh, amen, sarà quello che sarà", non ho più la forza di reagire a niente.
Sembra che tutta l'ansia sia sparita e sia stata superata da una sorta di apatia. Sono pi+ù ossesiva di prima, mi accorgo che penso sempre, a tutto, a tanti pensieri che si sommano, anche la notte, mi sveglio alle 5 del mattino e faccio una sorta di dormi veglia agitato in cui penso al lavoro. Allo stesso tempo, non riesco a pensare lucidamente, non riesco a seguire un discorso, non ascolto, mi dimentico le cose...
Volevo solo chiederle una cosa: cosa intende quando dice che "un disturbo di tipo funzionale se persistente e caratterizzato da frequenti episodi di riacutizzazione possa alla fine sfociare in una possibile malattia organica"?
Grazie
[#3]
Un esempio classico può essere quello di una sindrome dispeptica appunto di tipo funzionale che non gestita opportunamente, attraverso meccanismi discinetici persistenti, può provocare situazioni di infiammazione della mucosa gastrica o duodenale. Cordialità.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
[#4]
Utente
Buongiorno,
la ringrazio ancora della risposta.
Ironia della sorte, soffro di gastrite cronica diagnosticata con gastroscopia.
Attendo la visita con la psichiatra e, se le fa piacere, la tengo aggiornata.
Le volevo chiedere, solo per essere sicura, lei esclude al momento malattie "fisiche" (nel senso, malattie non di origine psichiatrica)?
Grazie ancora del suo tempo e della sua attenzione.
la ringrazio ancora della risposta.
Ironia della sorte, soffro di gastrite cronica diagnosticata con gastroscopia.
Attendo la visita con la psichiatra e, se le fa piacere, la tengo aggiornata.
Le volevo chiedere, solo per essere sicura, lei esclude al momento malattie "fisiche" (nel senso, malattie non di origine psichiatrica)?
Grazie ancora del suo tempo e della sua attenzione.
[#5]
Per quanto da lei riferito direi di sì ma si renderà conto che in questo ambito, senza cioè avere la possibilità di visitarla di persona, è praticamente impossibile esprimere un giudizio esaustivo. Un caro saluto.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
[#7]
;)
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
[#8]
Utente
Buongiorno Dottore,
approfitto ancora della sua disponibilità. Ho appena ricevuto il referto delle analisi del sangue che ho svolto ieri, perchè ho sempre il dubbio che ci sia qualcosa di fisico...
L'emocromo e la formula leucocitaria sono perfetti.
Ho controllato la tiroide (mi pare che quando c'è una disfunzione, uno dei sintomi è la stanchezza), l'ultima volta l'avevo controllata a maggio. I valori sono nei range, di consguenza, anche se il THS è bassino e il FT3 altino, non si può parlare di ipertiroidismo?
La ringrazio
ESAMI DI IERI (16 ottobre)
FT3 3.01 (1.58-3.91)
FT4 0.93 (0.70-1.48)
TSH 0.963 (0.350-4.940)
S-ANTI TPO 0.29 (FINO A 5.61)
ANTICORPI ANTI TIREOGLOBULINA < 1.3 (< 4.5)
ESAMI DI MAGGIO
FT3 2.95 (1.58-3.91)
FT4 0.99 (0.70-1.48)
TSH 0.544 (0.350-4.940)
approfitto ancora della sua disponibilità. Ho appena ricevuto il referto delle analisi del sangue che ho svolto ieri, perchè ho sempre il dubbio che ci sia qualcosa di fisico...
L'emocromo e la formula leucocitaria sono perfetti.
Ho controllato la tiroide (mi pare che quando c'è una disfunzione, uno dei sintomi è la stanchezza), l'ultima volta l'avevo controllata a maggio. I valori sono nei range, di consguenza, anche se il THS è bassino e il FT3 altino, non si può parlare di ipertiroidismo?
La ringrazio
ESAMI DI IERI (16 ottobre)
FT3 3.01 (1.58-3.91)
FT4 0.93 (0.70-1.48)
TSH 0.963 (0.350-4.940)
S-ANTI TPO 0.29 (FINO A 5.61)
ANTICORPI ANTI TIREOGLOBULINA < 1.3 (< 4.5)
ESAMI DI MAGGIO
FT3 2.95 (1.58-3.91)
FT4 0.99 (0.70-1.48)
TSH 0.544 (0.350-4.940)
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I valori rientrano nel range della normalità. Saluti cordiali.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.9k visite dal 15/10/2023.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.