Infezione da tbc
Salve,
vorrei chiedervi gentilmente consigli su quale sia il comportamento migliore da adottare nel seguente caso. La mia fidanzata, infermiera, ha avuto a che fare è entrata in contatto credo inserendo una canula e chiacchierando con un paziente che forse è affetto da tubercolosi. Il Quantiferon è positivo ma dovranno confermare la sua positività con altri test. Intanto alla mia fidanzata e ai suoi colleghi hanno fatto eseguire anche su di loro (subito dopo che si è diffusa la notizia che il paziente è sospetto) il quantiferon ma è risultata negativa. Però le è stato detto che se il paziente nei prossimi test si dovesse confermare affetto da tubercolosi dovranno riconvocare i vari infermieri del reparto tra cui la mia ragazza e ripetere dei test. Nel frattempo che dunque non si sa se lei sia stata contagiata o meno (sebbene il quantiferon sia negativo) non so come comportami, se posso incontrarla starci insieme tranquillamente avere rapporti ecc. Qualsiasi indicazione sarebbe ben accetta. Vi ringrazio per l'attenzione
vorrei chiedervi gentilmente consigli su quale sia il comportamento migliore da adottare nel seguente caso. La mia fidanzata, infermiera, ha avuto a che fare è entrata in contatto credo inserendo una canula e chiacchierando con un paziente che forse è affetto da tubercolosi. Il Quantiferon è positivo ma dovranno confermare la sua positività con altri test. Intanto alla mia fidanzata e ai suoi colleghi hanno fatto eseguire anche su di loro (subito dopo che si è diffusa la notizia che il paziente è sospetto) il quantiferon ma è risultata negativa. Però le è stato detto che se il paziente nei prossimi test si dovesse confermare affetto da tubercolosi dovranno riconvocare i vari infermieri del reparto tra cui la mia ragazza e ripetere dei test. Nel frattempo che dunque non si sa se lei sia stata contagiata o meno (sebbene il quantiferon sia negativo) non so come comportami, se posso incontrarla starci insieme tranquillamente avere rapporti ecc. Qualsiasi indicazione sarebbe ben accetta. Vi ringrazio per l'attenzione
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Medico Chirurgo
Gentile Utente,
il paziente risultato positivo al Quantiferon non è detto che sia contagiante se portatore di una LTBI, cioè infezione tubercolare latente.
Inoltre ritengo che sia già stato sottoposto a ricerca di BK nell'espettorato e a una valutazione radiologica del torace, per la quantizzazione del rischio infettivo.
La sua fidanzata è stata a contatto immagino non ravvicinato con il paziente, durante l'inserimento dell'agocannula.
A meno che non si tratti di un paziente con una tubercolosi aperta, fortemente contagiante, il rischio di contagio è davvero minimo.
In più il Quantiferon della sua ragazza è risultato negativo.
Tenga conto che quello che è accaduto alla sua ragazza è paragonabile a un infortunio sul lavoro (come un medico prelevatore che si punga con un ago di un paziente HCV positivo) e pertanto si esegue un protocollo ben codificato a tutela dell'operatore sanitario in primis e per evitare la diffusione in secundis.
Si è mai chiesto in metropolitana, in treno, nei luoghi affollati, in aereo, con quanti pazienti LBTI o francamente tubercolotici che ignorano la loro condizione, ella venga ogni giorno a contatto e che le starnutiscono e le tossiscono in viso?
La sua ragazza non va considerata una untrice di manzoniana memoria!
Continui a trattarla e amarla come ha sempre fatto.
Cordialità.
il paziente risultato positivo al Quantiferon non è detto che sia contagiante se portatore di una LTBI, cioè infezione tubercolare latente.
Inoltre ritengo che sia già stato sottoposto a ricerca di BK nell'espettorato e a una valutazione radiologica del torace, per la quantizzazione del rischio infettivo.
La sua fidanzata è stata a contatto immagino non ravvicinato con il paziente, durante l'inserimento dell'agocannula.
A meno che non si tratti di un paziente con una tubercolosi aperta, fortemente contagiante, il rischio di contagio è davvero minimo.
In più il Quantiferon della sua ragazza è risultato negativo.
Tenga conto che quello che è accaduto alla sua ragazza è paragonabile a un infortunio sul lavoro (come un medico prelevatore che si punga con un ago di un paziente HCV positivo) e pertanto si esegue un protocollo ben codificato a tutela dell'operatore sanitario in primis e per evitare la diffusione in secundis.
Si è mai chiesto in metropolitana, in treno, nei luoghi affollati, in aereo, con quanti pazienti LBTI o francamente tubercolotici che ignorano la loro condizione, ella venga ogni giorno a contatto e che le starnutiscono e le tossiscono in viso?
La sua ragazza non va considerata una untrice di manzoniana memoria!
Continui a trattarla e amarla come ha sempre fatto.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 04/02/2015.
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