Febbre e bruciore intimo

Salve, sono una ragazza di 27 anni molto preoccupata per dei disturbi che sto avendo in questi giorni.

Premetto che ero vergine fino ad un mese fa e ho avuto il mio primo rapporto (non protetto) anale e vaginale circa 1 mese fa.

In seguito ho avuto altri 2 rapporti, come il precedente ma l'ultimo è stato venerdì.

È da venerdì che ho bruciore fortissimo intimo e non riesco a fare pipì tanto dal bruciore forte.

Inoltre ho bruciore e dolore all'ano.

Ho anche febbre a 37.4 e malessere diffuso.

Oggi ho fatto visita dalla ginecologa, che guardandomi e facendomi l'eco transvaginale mi ha detto che non devo preoccuparmi.
Ho espresso la mia paura riguardo malattie sessualmente trasmissibili ma ha detto che non è cosi e che ho sicuramente una cistite e mi ha prescritto esami urine.
Inoltre mi ha trovato il collo dell utero un pò infiammato.

Ho troppa paura adesso che io abbia qualche malattia.

Secondo voi posso fidarmi della dott?
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile ragazza,
i sintomi che lei riferisce, potrebbero correlare con un'ifezione delle vie urinarie, come ipotizzato dalla sua ginecologa, magari complicata da una proctite, vale a dire un'infiammazione/infezione dell'ultima parte del tubo digerente.
In linea generale si tratta di fenomeni che possono accadere con una certa frequenza a seguito di rapporti, soprattutto non protetti, con un nuovo partner, e non sono di per sè obbligatoriamente indice di malattie sessualmente trasmissibili, anche se, comunque, si tratta di una situazione a rischio.
Può esserci infatti una trasmissione da uno all'altro di batteri specifici della flora batterica genitale di ciascuno che possono determinare fenomeni infettivi in un fisico non abituato.
Immagino che la sua ginecologa le abbia già prescritto l'adeguata terapia.
Per quanto concerne la trasmissione di possibili MST si può dire che è sempre possibile in caso di rapporti non protetti, sia vaginali che anali.
In situazioni simili, se non è perfettamente a conoscenza dello stato sierologico del suo partner,
è più che consigliabile l'esecuzione dei test completi per le malattie sessualmente trasmissibili con la guida di un medico di sua fiducia che saprà programmarle i necessari esami: ematochimici, tamponi..e quant'altro verrà ritenuto utile per una più approfondita valutazione.
Cordiali saluti
dott. Piergiorgio Biondani.

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Utente
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La ringrazio dottore, è stato gentilissimo