Linfonodi reattivi sotto mandibolari

Salve dottori,
ho 39 anni, faccio sport a livello professionistico e sono in buona salute generale.

Volevo richiedere un vostro parere riguardo una situazione che mi preoccupa.

A gennaio dello scorso anno, dopo aver avuto una tracheite acuta, ho notato un linfonodo gonfio sotto mandibolare a sinistra.
L'otorino che mi ha visitato ha visto che effettivamente la trachea era molto irritata e mi ha prescritto un antiacido e una soluzione salina per i lavaggi nasali.
Devo dire che il problema in un paio di settimane è rientrato ma il linfonodo è rimasto comunque più grande rispetto a quello di destra.

Sono quindi andato dal medico di base che mi ha sentito i linfonodi e anche se non notasse niente di particolare, per farmi stare tranquillo, mi ha prescritto una ecografia.
Dall'ecografia (fine febbraio) sono risultati diversi linfonodi reattivi della dimensione massima di 12 mm.
Sono quindi tornato dal medico di base che mi ha detto che appunto non c'era niente di preoccupante o altre cose da fare.
Io ho fatto comunque le analisi del sangue e non c'erano valori fuori la norma.
A fine luglio ho avuto le placche alla gola mentre ero in vacanza con febbre a 40, risolto con Augmentin in un paio di giorni.

Noto però che questo linfonodo è ancora gonfio, non è dolente o fastidioso o visibile a occhio nudo ma solo palpabile premendo con le dita.
Sono andato dal dentista che effettivamente mi ha diagnosticato un paio di piccole carie che sistemerò nei prossimi giorni.
A questo punto, la mia domanda è: devo rifare ogni 6 mesi o un anno una ecografia al collo?
Può essere che questo/questi linfonodi rimangano così al di là di eventuali infezioni presenti o meno?

Scusate ma, sono un individuo estremamente ansioso, in cura da uno psichiatra per pensieri ossessivo compulsivi riguardo il mio stato di salute generale il che non mi permette mai di avere una visione chiara sulla gravità delle mie situazioni sanitarie.

Vi ringrazio tanto e mi scuso per il tempo che vi ho fatto perdere.

Saluti.
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Prof. Bruno Silvestrini Farmacologo 196 6 39
Non è un problema di ansia o di pensieri ossessivi, ma di attenzione ai segnali di allarme che l'organismo ci invia e che spesso trascuriamo. Un segnale che nel suo caso riflette i problemi ai quali accenna, ma sono superati. Pertanto, giusto anzi giustissimo tenere otto controllo la situazione come le ha detto il suo bravo medico di base, ma niente di più.
Piuttosto, non accetti supinamente il suo temperamento ansioso. Non sto parlando di un trattamento farmacologico, ma di quello che, banalizzando le cose, si chiama autotraining. Dove, dobbiamo riconoscerlo, abbiamo qualcosa da imparare dalla medicina orientale, che stiamo riscoprendo e rivalutando sul piano scientifico. Ha mai pensato, per esempio, a un corso di yoga?
Buon pomeriggio

Medico, Prof. On. Farmacologia, Univ. Sapienza, Roma
Pres. RIPRO, Impresa del Farmaco Naturale
www.irimedidelprofessore.com/prodotto/riprosnello/

[#2]
Utente
Utente
Buona sera Prof. Silvestrini,
grazie per la risposta. Si, effettivamente può essere un'ottima idea, cercherò qui a Roma un centro valido per iniziare yoga anche perché vorrei veramente non vivere ogni situazione in questo modo, spesso eccessivo e forse anche poco produttivo.
La ringrazio per il prezioso consiglio.
Buona serata.
[#3]
Prof. Bruno Silvestrini Farmacologo 196 6 39
Bene, molto bene. Mi tenga informato.

Medico, Prof. On. Farmacologia, Univ. Sapienza, Roma
Pres. RIPRO, Impresa del Farmaco Naturale
www.irimedidelprofessore.com/prodotto/riprosnello/