Rettilineizzazione del tratto cervicale

Buongiorno, da qualche anno (sic!) ho parecchi sintomi che piano piano stanno definendo un quadro di varie patologie. nausea, vertigini, fitte all’emitorace sinistro, parestesie, reflusso, tachicardia ecc. ecc. Dopo decine di indagini e’ emerso (di rilevante) quanto segue: ernia iatale di modeste dimensioni (egds), rge con esofagite di liv. 1, faringolaringite cronica da rge (visita orl), prolasso mitralico, discinesia biliare (eco epatica con prova funzionale), sindrome della costa cervicale (costa cervicale bilaterale trasversa in C7) confermata da rx rachide + elettroneurografia + elettromiografia, marcata rotoscoliosi, rettilineizzazione del tratto cervicale, segni di spondiloartrosi, Sindrome dell'egresso toracico (compressione della succlavia dopo ecodoppler dinamico vasi sovraortici e arti superiori). Rx torace negativa, ecocardiogramma negativo, visita neurologica negativa, visita psichiatrica negativa (solo un po’ di ansia - sto finendo il washout da alprazolam), esami ematochimici negativi, esame urine negativo, esame feci negativo (solo piccola dismicrobia e tracce di muco). credo sia tutto. Ultimamente sto concentrando l’attenzione di questa sintomatologia cosi’ varia sulla compressione sulla muscolatura e sul vago (conseguentemente c'e' quindi, penso, anche l'interruzione di flusso a carico della succlavia durante il movimento del capo verso destra) da parte della cervicale (presumo di fare una rmn del rachide e forse della colonna). la mia domanda, dopo questo quadro, e’ la seguente: i formicolii e le parestesie al braccio sinistro e il dolore ascellare sono presumibimente imputabili alla costa cervicale che sollecita il vago, come e’ possibile che anche la sintomatologia dello stomaco sia conseguenza del vago stesso, ma come e’ possibile spiegare i continui formicolii al viso e all’intero capo? nessun specialista (neurologi compresi) giustificano questo formicolio (sovente accompagnato da acufene) con problemi di natura fisica e non riescono a dare una spiegazione. L'ortopedico consiglia la resezione delle coste, l'angiologo la scalenotomia. Ovviamente vorrei risolvere questo problema in maniera indolore se possibile. Vorrei sapere quanto la chiropratica puo' aiutare in un caso come il mio agendo ovviamente sulle cause e non sui sintomi. Se fosse possibile una regressione delle problematiche, orientativamente, in quanto tempo s potrebbe concludere la terapia e se c'e' necessita' di "richiami". Su Internet ho trovato medici che effettivamente consigliano, in casi conclamati dagli esami diagnostici, la scalenotomia. Sono sinceramente confuso.
Grazie allo specialista che potra' aiutarmi a risolvere questi dubbi.
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Dr. Giovanni Ragozzino Endocrinologo, Gastroenterologo, Dietologo 389 4
Gentile Utente,
per ottenere una risposta esauriente è indispensabile che Lei specifichi le eventuali terapie praticate. In particolare la "probabile" terapia antisecretoria ed anti reflusso gastrico e/o bilare, stante la possibilità che parte dei sintomi riferiti, attengono ad una genesi MRGE-relata.
Saluti.

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Attivo dal 2005 al 2021
Ex utente
Innanzitutto grazie della risposta dott. Ragozzino.
Per la MRGE prendo esomeprazolo 40 1/die. Mi e' sufficiente per regolare digestione e reflusso. Ho provato con altre molecole di IPP, procinetici ed antiacidi senza successo. Sto terminando u washout da psicofarmaci e ad oggi sono a 4 gocce la mattina di alprazolam e 1 cp di venlafaxina da 37,5 che smettero' a breve. Per il problema della costa cervicale e dello stretto toracico prendo acetilcarnetina come integratore e 1 cp da 75 di pregabalin. Sinceramente la mia preoccupazione e' per il blocco della succlavia e l'irritazione del vago da parte della costa piu' che per la MRGE che credo di controllare discretamente. Chi dice di operare la costa sovrannumeraria chi di fare una scalenotomia chi, invece, propende per terapia fisica.
Grazie per le risposte.
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