Dolori articolari agli arti inferiori
Egregi Medici
Sono un uomo di 50 anni di corporatura robusta altezza 1,65 peso 80kg,in otre ritengo che possa essere d'aiuto farvi sapere che
sono fumatore da circa 40 anni(con una media di un pacco da 20 al giorno),da circa 3 anni assumo ratacand plus per la pressione,
sono un portatore genetico di valori un po alti di colesterolo e trigliceridi.La mia attività lavorativa m'impegna dalle 12 alle 13 ore in piedi e all'aperto.
Da circa 10 anni conduco una vita particolarmente sedentaria.In ultimo accenno anche al fatto che 7 anni fa mi fu diagnosticata una forma di sindrome ansioso depressiva
associata ad attacchi di panico e a malessere generale con probabile causa di un forte periodo di stress psico-fisico che mi fu curata con una terapia farmacologica
di circa 12 mesi;i farmaci furono inizialmente Seroxat per circa 3 o 4 mesi per poi passare allo Zoloft per i restanti 8 mesi.
Dopo questo excursus relativo alla mia condizione di salute vi informo dei miei disturbi attuali chiendone un vostro consulto:
Da circa 2 mesi accuso un forma di dolore agli arti inferiori con particolare irrigidimento ai polpacci e
con maggior intensità sul lato sinistro,a ciò si aggiunge una sensazione d'intorpedimento alle dita trillice e pondolo
del piede sinistro.Tali sintomi li avverto quando mi trovo in una situazione di sforzo come ad esempio camminare in salita o
anche in pianura con un andatura lanciata.Cercando di definire nei dettagli la sintomatologia posso dire che: all'inizio dello sforzo
il dolore parte dalla zona lombare(Fondo Schiena) con una progressiva diffusione del dolore ai glutei, poi ai femorali e infine l'irrigidimento
dei polpacci e degli stinchi con il termine nelle dita dei piedi.Tutto ciò si ripercuote con una intensa forma di affaticamento sempre nella zona
degli arti inferiori.
Dopo un consulto avuto con il medico di famiglia ho fatto diverse analisi del sangue con un esito regolare all'infuori dei valori alti di colesterolo(300)
e trigliceridi(500). Poi ancora ho fatto un Ecodoppler agli arti inferiori, alla zona Toracica-addominale e all'arteria carotide dove sono state
rilevate piccole placche diffusamente presenti ma non determinanti stenosi significativa.
La diagnosi a seguito della valutazione medica è stata:"Arteriopatia Obliterante cronica periferica in paziente con iperteso,fumatore,dislipidemico".
Mi è stata prescritta una cura a base di anti-coagulanti: punture sottocutanee(Fluxum) e pillole (Dromus) per circa 2 mesi.
Una settimana in Day Hospital dove ho fatto delle flebo di un medicinale che mi hanno detto serviva per fluidificare il sangue e se cosi si può definire
ripulire le arterie.
Dopo 2 mesi di terapia i sintomi persistono senza nemmeno aver accennato a diminuire o a guarire.
Chiedo pertanto un vostro consulto circa la mia condizione di salute e una possibile soluzione terapeutica ai sintomi da me descritti.
Cordiali Saluti.
Sono un uomo di 50 anni di corporatura robusta altezza 1,65 peso 80kg,in otre ritengo che possa essere d'aiuto farvi sapere che
sono fumatore da circa 40 anni(con una media di un pacco da 20 al giorno),da circa 3 anni assumo ratacand plus per la pressione,
sono un portatore genetico di valori un po alti di colesterolo e trigliceridi.La mia attività lavorativa m'impegna dalle 12 alle 13 ore in piedi e all'aperto.
Da circa 10 anni conduco una vita particolarmente sedentaria.In ultimo accenno anche al fatto che 7 anni fa mi fu diagnosticata una forma di sindrome ansioso depressiva
associata ad attacchi di panico e a malessere generale con probabile causa di un forte periodo di stress psico-fisico che mi fu curata con una terapia farmacologica
di circa 12 mesi;i farmaci furono inizialmente Seroxat per circa 3 o 4 mesi per poi passare allo Zoloft per i restanti 8 mesi.
Dopo questo excursus relativo alla mia condizione di salute vi informo dei miei disturbi attuali chiendone un vostro consulto:
Da circa 2 mesi accuso un forma di dolore agli arti inferiori con particolare irrigidimento ai polpacci e
con maggior intensità sul lato sinistro,a ciò si aggiunge una sensazione d'intorpedimento alle dita trillice e pondolo
del piede sinistro.Tali sintomi li avverto quando mi trovo in una situazione di sforzo come ad esempio camminare in salita o
anche in pianura con un andatura lanciata.Cercando di definire nei dettagli la sintomatologia posso dire che: all'inizio dello sforzo
il dolore parte dalla zona lombare(Fondo Schiena) con una progressiva diffusione del dolore ai glutei, poi ai femorali e infine l'irrigidimento
dei polpacci e degli stinchi con il termine nelle dita dei piedi.Tutto ciò si ripercuote con una intensa forma di affaticamento sempre nella zona
degli arti inferiori.
Dopo un consulto avuto con il medico di famiglia ho fatto diverse analisi del sangue con un esito regolare all'infuori dei valori alti di colesterolo(300)
e trigliceridi(500). Poi ancora ho fatto un Ecodoppler agli arti inferiori, alla zona Toracica-addominale e all'arteria carotide dove sono state
rilevate piccole placche diffusamente presenti ma non determinanti stenosi significativa.
La diagnosi a seguito della valutazione medica è stata:"Arteriopatia Obliterante cronica periferica in paziente con iperteso,fumatore,dislipidemico".
Mi è stata prescritta una cura a base di anti-coagulanti: punture sottocutanee(Fluxum) e pillole (Dromus) per circa 2 mesi.
Una settimana in Day Hospital dove ho fatto delle flebo di un medicinale che mi hanno detto serviva per fluidificare il sangue e se cosi si può definire
ripulire le arterie.
Dopo 2 mesi di terapia i sintomi persistono senza nemmeno aver accennato a diminuire o a guarire.
Chiedo pertanto un vostro consulto circa la mia condizione di salute e una possibile soluzione terapeutica ai sintomi da me descritti.
Cordiali Saluti.
[#1]
Gentile Utente,
riferendosi alla diagnosi che le è stata fatta purtroppo devo confermarle che in soli due mesi non può aspettarsi risultati apprezzabili.
Oltre alle norme dietetiche e comportamentali (no alla sedentarietà) che sicuramente le avranno indicato i colleghi, consideri che per il suo disturbo elemento determinante è proprio il tabagismo; i sintomi rispondono direttamente al numero di sigarette fumate.
Il danno procurato dal fumo di sigaretta è diretto alla parete interna dei vasi (endotelio) e ne riduce il calibro (la nicotina ha un'azione vasocostrittrice sui vasi periferici molto spiccata, ne consegue una riduzione dell'afflusso di sangue ossigenato quindi i sintomi che riferisce quando richiede ai muscoli un impegno maggiore).
Anche se il suo disturbo si è instaurato negli anni ed oggi ha carattere cronico può evitare la probabilità di un peggioramento ed anzi avvertire un discreto beneficio interrompendo subito l'abitudine al fumo; provi per alcuni giorni e mi auguro che potrà già avvertire la differenza.
Sarà sua attenzione poi abbandonare definitivamente l'abitudine appoggiandosi se necessario a terapie di sostegno di vario genere (psicologico-comportamentali, ipnosi, agopuntura).
E' bene comunque che integri con sostanze antiossidanti e disintossicanti per mantenere al meglio la salute di tutti i tessuti.
Cordiali saluti.
riferendosi alla diagnosi che le è stata fatta purtroppo devo confermarle che in soli due mesi non può aspettarsi risultati apprezzabili.
Oltre alle norme dietetiche e comportamentali (no alla sedentarietà) che sicuramente le avranno indicato i colleghi, consideri che per il suo disturbo elemento determinante è proprio il tabagismo; i sintomi rispondono direttamente al numero di sigarette fumate.
Il danno procurato dal fumo di sigaretta è diretto alla parete interna dei vasi (endotelio) e ne riduce il calibro (la nicotina ha un'azione vasocostrittrice sui vasi periferici molto spiccata, ne consegue una riduzione dell'afflusso di sangue ossigenato quindi i sintomi che riferisce quando richiede ai muscoli un impegno maggiore).
Anche se il suo disturbo si è instaurato negli anni ed oggi ha carattere cronico può evitare la probabilità di un peggioramento ed anzi avvertire un discreto beneficio interrompendo subito l'abitudine al fumo; provi per alcuni giorni e mi auguro che potrà già avvertire la differenza.
Sarà sua attenzione poi abbandonare definitivamente l'abitudine appoggiandosi se necessario a terapie di sostegno di vario genere (psicologico-comportamentali, ipnosi, agopuntura).
E' bene comunque che integri con sostanze antiossidanti e disintossicanti per mantenere al meglio la salute di tutti i tessuti.
Cordiali saluti.
Dr. Riccardo Ferrero Leone
Nutrizione clinica - Omeopatia - Omotossicologia
www.leonelifestyle.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.2k visite dal 31/01/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Colesterolo
Cos'è il colesterolo? Funzioni, valori normali, colesterolo HDL e LDL, VLDL, come abbassare il colesterolo alto, dieta, rimedi, statine e farmaci anticolesterolo.