Linfoma e dialisi
Chiedo un parere per la situazione di mio padre, ora ricoverato da 5 giorni.
Da metà settembre lamentava una febbricola notturna che man mano che passavano i giorni aumentava d'intensità e durata, con forti sudorazioni notturne.
Il medico di base sospetta un'influenza, ma dopo qualche giorno la febbre non scende, per cui gli prescrive delle analisi del sangue, dalle quali alcuni valori risultano alterati (ora non ricordo di preciso, di sicuro anche il citomegalovirus ed i globuli bianchi).
Dopo vari giorni di febbre e nessuna notizia da parte del medico curante, decidiamo di portarlo al pronto soccorso, che lo indirizza dal reumatologo (che gli fa una diagnosi di artrite reumatoide) e dall'ematologo, fatti vari esami gli dicono che ha un linfoma non-Hodgkin.
Questo a metà dicembre... per cui, dopo le festività, avrebbe dovuto avere inizio la chemioterapia.
Faccio notare che ha sempre lamentato dolori, irrigidimento, poca sensibilità, intorpidimento di piedi e caviglie, sintomi che man mano risalivano lungo le gambe e che lo costringevano a camminare male.
Dopo varie telefonate al medico ematologo per la febbre, anche a 38, e questi dolori agli arti, i medici decidono di iniziare la chemio il 7 gennaio.
Invece di iniziare la chemio, però, è stato ricoverato il 4 gennaio per blocco renale! Faceva pochissima urina scura, aveva molta febbre e la creatinina è arrivata a 7!
Dopo averlo tenuto sotto controllo, vista l'ecografia ai reni (tutto ok), decidono di mettergli il catetere e fargli vari flebo tra cui albumina, diuretico e sempre la tachipirina per la febbre alta. Successivamente (il giorno 7) lo portano a fare 4 ore di dialisi e seguono i vari flebo, tra cui anche bicarbonato.
Ora, dopo 4 sedute di dialisi, sta meglio, la febbre non c'è più e la creatinina è a 5, fa molta più urina ma è molto magro, anche per la dieta misera che gli hanno dato.
Resta il dubbio dei reni, visto anche che teneva sotto controllo i valori della prostata, che fino all'anno scorso era ai limiti del normale.
Ora mi chiedo come mai non c'è più la febbricola che aveva e che aveva fatto pensare al linfoma... anche perchè la chemio non comincerà finchè non si sarà ripreso coi reni...!
Grazie
Da metà settembre lamentava una febbricola notturna che man mano che passavano i giorni aumentava d'intensità e durata, con forti sudorazioni notturne.
Il medico di base sospetta un'influenza, ma dopo qualche giorno la febbre non scende, per cui gli prescrive delle analisi del sangue, dalle quali alcuni valori risultano alterati (ora non ricordo di preciso, di sicuro anche il citomegalovirus ed i globuli bianchi).
Dopo vari giorni di febbre e nessuna notizia da parte del medico curante, decidiamo di portarlo al pronto soccorso, che lo indirizza dal reumatologo (che gli fa una diagnosi di artrite reumatoide) e dall'ematologo, fatti vari esami gli dicono che ha un linfoma non-Hodgkin.
Questo a metà dicembre... per cui, dopo le festività, avrebbe dovuto avere inizio la chemioterapia.
Faccio notare che ha sempre lamentato dolori, irrigidimento, poca sensibilità, intorpidimento di piedi e caviglie, sintomi che man mano risalivano lungo le gambe e che lo costringevano a camminare male.
Dopo varie telefonate al medico ematologo per la febbre, anche a 38, e questi dolori agli arti, i medici decidono di iniziare la chemio il 7 gennaio.
Invece di iniziare la chemio, però, è stato ricoverato il 4 gennaio per blocco renale! Faceva pochissima urina scura, aveva molta febbre e la creatinina è arrivata a 7!
Dopo averlo tenuto sotto controllo, vista l'ecografia ai reni (tutto ok), decidono di mettergli il catetere e fargli vari flebo tra cui albumina, diuretico e sempre la tachipirina per la febbre alta. Successivamente (il giorno 7) lo portano a fare 4 ore di dialisi e seguono i vari flebo, tra cui anche bicarbonato.
Ora, dopo 4 sedute di dialisi, sta meglio, la febbre non c'è più e la creatinina è a 5, fa molta più urina ma è molto magro, anche per la dieta misera che gli hanno dato.
Resta il dubbio dei reni, visto anche che teneva sotto controllo i valori della prostata, che fino all'anno scorso era ai limiti del normale.
Ora mi chiedo come mai non c'è più la febbricola che aveva e che aveva fatto pensare al linfoma... anche perchè la chemio non comincerà finchè non si sarà ripreso coi reni...!
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
il linfoma e l'insufficienza renale ingravescente (con probabile presenza di infezione batterica nelle urine) potrebbero aver determinato lo stato febbrile;
gli specialisti che seguono suo padre e che hanno tutti i dati di laboratorio potranno essere sicuramente più precisi nel rispondere al suo quesito.
Cordiali saluti ed auguri.
il linfoma e l'insufficienza renale ingravescente (con probabile presenza di infezione batterica nelle urine) potrebbero aver determinato lo stato febbrile;
gli specialisti che seguono suo padre e che hanno tutti i dati di laboratorio potranno essere sicuramente più precisi nel rispondere al suo quesito.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Riccardo Ferrero Leone
Nutrizione clinica - Omeopatia - Omotossicologia
www.leonelifestyle.com
[#2]
Ex utente
Grazie della risposta,purtroppo non ho molto tempo x rispondere,anche perchè nel frattempo mio padre invece di migliorare peggiora!
Prima gli hanno fatto una trasfusione e poi finalmente il tanto atteso ciclofosfamide mg 550, sembrava stesse bene, invece poi ha dovuto fare ancora dialisi ed è ricomparsa la febbre, fino a 40 la notte scorsa.
Il nefrologo dice che ora i reni son messi molto male... e che però bisogna occuparsi del linfoma che avanza facendo altra chemio... Non ci sono infezioni, quindi, secondo i medici, la febbre è dovuta al linfoma che cresce.
Ora ha l'alimentazione endovena ed è sempre gonfio, pur togliendo 3 litri di acqua con ogni dialisi.
Vorrei un Vs parere a tal riguardo: è possibile che il linfoma metta così ko i reni (si parla di futuro trapianto)? La chemio che farà andrà a peggiorare la loro situazione? Potrà esserci un recupero in futuro?
Potete darmi qualche Vs parere? ...ho bisogno della Vs versione dei fatti.
Grazie infinte!
Prima gli hanno fatto una trasfusione e poi finalmente il tanto atteso ciclofosfamide mg 550, sembrava stesse bene, invece poi ha dovuto fare ancora dialisi ed è ricomparsa la febbre, fino a 40 la notte scorsa.
Il nefrologo dice che ora i reni son messi molto male... e che però bisogna occuparsi del linfoma che avanza facendo altra chemio... Non ci sono infezioni, quindi, secondo i medici, la febbre è dovuta al linfoma che cresce.
Ora ha l'alimentazione endovena ed è sempre gonfio, pur togliendo 3 litri di acqua con ogni dialisi.
Vorrei un Vs parere a tal riguardo: è possibile che il linfoma metta così ko i reni (si parla di futuro trapianto)? La chemio che farà andrà a peggiorare la loro situazione? Potrà esserci un recupero in futuro?
Potete darmi qualche Vs parere? ...ho bisogno della Vs versione dei fatti.
Grazie infinte!
[#4]
Gentile Utente,
considerata la complessità del quadro clinico di suo padre delle valutazioni utili si possono effettuare solo a breve scadenza e sono in funzione dell'entità del linfoma e della risposta di suo padre alla chemioterapia;
questi due fattori influenzano ovviamente lo stato generale e la funzionalità renale.
Mi perdoni ma purtroppo per ovvi motivi le mie considerazioni non possono andare oltre.
Un sentito augurio per una pronta risoluzione delle cose.
Cordialmente.
considerata la complessità del quadro clinico di suo padre delle valutazioni utili si possono effettuare solo a breve scadenza e sono in funzione dell'entità del linfoma e della risposta di suo padre alla chemioterapia;
questi due fattori influenzano ovviamente lo stato generale e la funzionalità renale.
Mi perdoni ma purtroppo per ovvi motivi le mie considerazioni non possono andare oltre.
Un sentito augurio per una pronta risoluzione delle cose.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.2k visite dal 10/01/2009.
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