Tumore colon destro con metastasi epatiche e polmonari e noduli peritoneali

Buonasera , scrivo per avere un parere sulla terapia del mio familiare diagnosi : adenocarcinoma colon destro in lV stadio con metastasi epatiche e polmonari e noduli peritoneali. Sottoposto in data 23.07.2017 ad intervento chirurgico di emicolectomia destra,ha iniziato una settimana fa chemioterapia di l linea secondo schema Folfox. Assumeva prima dell inizio della chemio sideral forte per anemia e lasix 3 compresse a settimana a giorni alterni per edema agli arti inferiori con gambe gonfie e dure e doloranti al tatto con presenza di fovea in seguito a pressione digitiforme aspetti scomparsi con l utilizzo del lasix. All inizio della chemio è stato confermato di continuare la cura con sideral forte ma è stato sospesa la terapia con lasix ma dopo una settimana di sospensione del lasix sono ricomparsi gli edemi agli arti inferiori le gambe dure e doloranti al tatto con presenza di fovea in seguito a pressione digitiforme . Ora io vorrei sapere se sarebbe il caso riprendere il lasixi insieme alla chemioterapia secondo lo schema folfox o se esistono delle controindicazioni tra il lasix e i farmaci della chemioterapia. In attesa di una risposta ringrazio anticipatamente.
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile signora,
il suo Parente sta attuando un protocollo chiaramente palliativo nel tentativo di cronicizzare una neoplasia che non può essere sottoposta ad intervento radicalizzante.
Il protocollo (5 Fluorouracile+Acido folinico+ Oxaliplatino) è in genere ben tollerato e sovente da buoni risultati in termini di qualità di vita e di sopravvivenza.
L'edema degli arti inferiori, stante la situazione oncologica che ha descritta, sembrerebbe legato ad un ostacolato ritorno venoso dalla Vena Cava inferiore o ad una linfangite neoplastica nel qual caso si tratterebbe di un linfedema.
Risolvere gli edemi "asciugando" il paziente con il Lasix non è la soluzione migliore, che tra le altre cose devono valutare i suoi oncologi.
Con il tempo anzi, ometto la spiegazione perchè è di fisiopatologia renale e non pertiene ad un post, se il paziente bevesse poco tornerebbe a gonfiarsi più di prima.
Inoltre altri fattori devono essere valutati, in primo luogo la quantità di albumina nel sangue: in presenza di ipoalbuminemia sarebbe senz'altro utile la sua oculata somministrazione esogena che potrebbe normalizzare la situazione.
Alternativa potrebbe essere un antialdosteronico che richiede un assiduo monitoraggio della funzionalità renale e degli elettroliti, Sodio e Potassio in particolare.
Perciò non possiamo, senza valutare tutti gli elementi necessari e il Paziente, dare risposta al suo quesito. Del che ci spiace molto.
Deve necessariamente fare il punto con il team di Oncologi che lo segue che troveranno la soluzione anche a questo problema.
Ci tenga informati, se vorrà.
I migliori auspici per il Paziente!
Cordialità,
Caldarola.
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Utente
Utente
Grazieper la sua disponibilità parlerò con il tim di oncologici che lo seguono. .