Paroxetina e allungamento del qtc
Salve, sono un ragazzo di 24 anni, soffro di ansia e attacchi di panico e di emicrania con aura da tanti anni, ho effettuato visite e controlli risultati negativi.
Da poco tempo sono seguito da un neurologo che mi ha prescritto una terapia farmacologica con dropaxin 15 gocce al giorno suddivise in tre somministrazioni xanax a rilascio prolungato 1 compressa per due volte al giorno e il relpax in caso di emicrania con aura.
Vi scrivo perché ho letto che la paroxetina può causare l'allungamento del intervallo Qtc e portare ad aritmie e fibrillazione ventricolare e a riduzione del tempo di iezione, e arresto cardiaco vi volevo chiedere questo rischio è alto?
Ho effettuato diverse visite cardiologiche alcuni anni fa con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma risultate negative il cardiologo mi ha detto che non c'era nulla.
Di recente ho effettuato l'ettrocardiogramma dove è risultata solo una lieve artmia respiratoria e le analisi del sangue risultati negativi, questa lieve aritmia respiratoria può incidere negativamente?
Vi ringrazio in anticipo per la risposta Cordiali saluti.
sono milioni i pazienti trattati con Paroxetina.E stanno bene.
Sono 70.000 ogni anno i pazienti che NON prendono paroxetina e che decedono per morte aritmica. Cioè 200 al giorno e uno ogni 8 minuti.
Quindi prenda la paroxetina che le fa bene: se ha dubbi sull'allungamento del QTc faccia un elettrocardiogramma basale ( dica al cardiologo di calcolarlo con la formula di Bazett a mano) e poi lo ripeta dopo un mese: così si convincerà che non si sarà allungato.
L'aritmia respiratoria è tipica dei giovani: alla sua età l'avevo anche io adesso purtroppo non più.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Ventricoli laterali di dimensioni lievemente aumentate e modicamente asimmetriche per sinistro maggiore del destro.
||| e |V ventricolo di normali dimensioni, in asse.
Regolare lo sviluppo del corpo calloso.Assenti alterazioni di segnale a carico del parenchima encefalico. Si segnala il maggior ampliamento della cisterna magna a livello di entrambi i versanti. Regolare la rappresentazione degli spazi corticali della base e della convessita celebrale e cerebellare bilateralmente.
Le sequenze Angio-Rm in fase arteriosa non evidenziano alterazioni morfo-strutturali e/o del segnale da vuoto di flusso a carico del poligono di Willis e dei suoi principali rami; si segnala solo lieve tortuosita' del decorso dei tratti intra-cranici delle aa. Vertebrali.
Sfumate alterazioni di segnale da mastodite cronica si riconoscono bilateralmente e modico ispessimento della mucosa dei turbinati nasali di sinistra. Sono stato dal neurologo sia per l'ansia che per l'emicrania e mi ha prescritto la terapia che le ho detto in precedenza, ha guardato anche altri esami come l'elettroencefalogramma e ha escluso l'epilessia (il grande male) ho riferito i seguenti sintomi : senso di svenimento, confusione mentale, cefalea, vertigini, disturbi visivi (scontomi scintillanti )senso di afasianausea, tachicardia, palpitazioni, dispnea i disturbi non si presentano tutti in una volta ma in modo casuale.E mi ha detto che i miei disturbi sono dovuti al fatto che ho un sistema neurovegetativo fragile, mentre invece un'altro medico mi ha detto riguardo i miei disturbi visivi che non si può escludere il piccolo male a livello epilettico, il neurologo mi ha detto che sOno dovuti all'emicrania, l'altro medicitalia mi ha consigliato l'elettroencefalogramma in sonno e veglia per vedere meglio, secondo lei i miei disturbi visivi possono divenire da una piccola componente epilettica?
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/consulti/neurologia/555902-e-poi-l-almogran-e-buono-per-l-emicrania.html
questo risale a febbraio scorso,
https://www.medicitalia.it/consulti/neurologia/568774-consulto-su-alcuni-disturbi.html
questo risale al 19/05....
Che vuole che faccia che confermi le risposte del Dott. Ferraloro e del Dott. Poli?
Cadremmo in una inutile ridondanza.
Curi l'ansia come le è stato detto dal Neurologo che la segue. Perchè è un problema che incide molto sulla sua qualità di vita.
Saluti cari,
Dott. Caldarola.
visto che desidera un mio parere:
- la paroxetina va assunta in unica dose giornaliera e il dosaggio lo deve stabilire lo psichiatra o il Neurologo sulla base del disturbo che si intende curare.
Lei assume 20 mg, che secondo me sono sottodosati, in due somministrazioni giornaliere il che non ha senso.
-La labilità neurovegetativa (anche detta talvolta "distonia neurovegetativa") è una diagnosi che si faceva 50 anni fa quando c'erano farmaci come il Bellergil Retard e il Perfosfor Valerianato fiale o la Neurotrofina Bromata fiale. O il Glicerovalerovit..... Ovviamente non ha senso come i farmaci che le ho citato.
Mi chiedo quanti secoli abbia il suo neurologo.
-Non è automatico che un triptano abbia effetto sulla cefalea, specie se questa non riconosce una genesi vascolare pura: a volte l'assunzione di un "banale" FANS ai primi sintomi di aura emicranica può stroncare l'attacco anche meglio.
Questo è tutto quello che posso dirle con il limite del consulto a distanza.
Saluti cordiali.
Dott. Caldarola.
e che c'è di strano?
Molte crisi di emicrania sono scatenate dalla visione di luci intense.
Inoltre se tutti i fosfeni, perchè mi pare che di quelli stiamo parlando, seguiti oppure no da cefalea, fossero dovuti a crisi epilettiche, avremmo uno spropositato numero di epilettici in Italia.
Piuttosto, visto che è ben ferrato sull'argomento, lei ha appunto fosfeni, o il tipico spettro di fortificazione dell'aura visiva?
Che non necessariamente è seguita dalla cefalea?
Faccia sapere se ne avrà voglia.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
Esistono appositi apparecchietti che consentono la registrazione durante tutta la giornata, quindi anche durante la notte, e durante i disturbi visivi o altri disturbi.
Con il classico EEG in veglia otterrebbe poche informazioni a meno che non ci sia un focolaio epilettogeno chiaramente visibile.
Ne parli con il neurologo.
cari saluti,
Dott. Caldarola.
Il Topiramato ha l'indicazione per l'Emicrania, approvata dall'AIFA.
Quindi può realmente essere di giovamento nella sua "aura senza emicrania".
E' un farmaco molto maneggevole e ben tollerato.
Segua i consigli del collega e stia tranquillo.
Mi faccia sapere se vorrà.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
il Pregabalin non ha indicazioni nell'emicrania con aura, il Topiramato si.
Dunque lei è passato da una indicazione "on label" del primo neurologo, ad un farmaco che non ha ragione di essere messo in terapia per l'emicrania e con una indicazione "off label".
La sonnolenza può dipendere dal Lyrica, che mi auguro venga titolato a dosaggi più alti, perchè attualmente è ad un dosaggio placebo.
La paroxetina va presa in unica somministrazione al giorno, quindi l'aggiustamento della terapia è corretto.
Il Clevia è un integratore che non le serve a nulla, sennò sarebbe un farmaco.
Lei deve fare l'Holter EEG/24h ma da quell'orecchio non ci sente.
Voleva il mio parere e io gliel'ho fornito.
Buona serata,
Dott. Caldarola.
la Flunarizina è un farmaco indicato nella profilassi dell'emicrania: tende a prevenirla ma non a curare le crisi.
Stia attenta che fa aumentare l'appetito in alcuni soggetti.
La sua efficacia profilattica è variabile da Paziente a Paziente: verifichi come risponde lei e se il numero delle crisi non dovesse modificarsi ritorni al neurologo e glielo faccia notare.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
cribbio che pasticcio di farmaci e opinioni!
Occorerebbe qualcuno che facesse chiarezza e mettesse un pò di ordine nella sua terapia.
Tra neurologi, medico di base, e un battibecco sui farmaci mi pare che si siano dimeticati tutti di risolvere il suo problema.
Alla domanda specifica rispondo che la paroxetina può essere usata tranquillamente alla dose di 40 mg al giorno senza problemi.
Esca dal pollaio in cui si è cacciata, trovi un Neurologo esperto in cefalee che sia serio e si affidi a lui. Troppi medici con troppe opinioni non givano al paziente.
Mi faccia sapere se vorrà.
Un saluto cordiale,
Dott. Caldarola.
Cordiali saluti
non entro nel merito della terapia che le è stata data da un collega che ha avuto il privilegio di visitarla realmente e non virtualmente.
Le rispondo sul prolungamento dell'intervallo QTc: le dosi di farmaco che assume non la espongono a rischi concreti.
Se ovviamente non è portatrice di una sindrome del QT lungo.
Se vuole stare tranquilla tra 15 - 20 gg faccia un ECG e si faccia calcolare manulamente dal cardiologo il QTc: vedrà che non avrà nessun problema.
Cordialità.
Caldarola.
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