Danni cerebrali
Salve, per circa un mese ho assunto l'antipsicotico Risperdal, passando da 4 mg a 2 mg e infine a 3 mg. Ho smesso di assumerlo, sotto consiglio e supervisione del mio medico di base, da qualche settimana. Da quando ho iniziato la terapia (inizio agosto 2016) avverto un forte mal di testa, mancanza di emozioni (incapacità di provare felicità, rabbia o tristezza), assenza di motivazione, pensieri suicidi, difficoltà di concentrazione. Sottolineo che questi problemi prima di assumere il medicamento non li avevo e che sono presenti anche adesso dopo che ho interrotto la terapia, seppur in misura minore rispetto a prima. Vorrei sapere cosa devo fare per accertarmi di aver subito o meno danni cerebrali dovuti allo psicofarrmaco, siano essi temporanei o permanenti. Grazie.
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Medico Chirurgo
Il Risperdal non provoca danni cerebrali. Nè temporanei e nè permanenti.
Se uno psichiatra glielo ha prescritto evidentemente lei aveva un disturbo che richiedeva la somministrazione di quel farmaco.
Il suo medico di base, sarebbe stato più saggio ad inviarla allo stesso psichiatra per un controllo o ad ascoltare un secondo parere piuttosto che effettuare la brusca sospensione di un farmaco di cui non ha esperienza e con cui non ha consuetudine.
I suoi disturbi, tutt'ora persistenti, non sono il residuo dell'azione del Risperdal ma l'espressione di una patologia che ancora una volta va portata all'attenzione di uno Psichiatra esperto, onesto e motivato, e che la possa seguire nel tempo.
Rischia molto più così, per la decisione inopinata del suo medico di base, da cui è bene che si faccia fare l'impegnativa per un nuovo consulto Psichiatrico.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
Se uno psichiatra glielo ha prescritto evidentemente lei aveva un disturbo che richiedeva la somministrazione di quel farmaco.
Il suo medico di base, sarebbe stato più saggio ad inviarla allo stesso psichiatra per un controllo o ad ascoltare un secondo parere piuttosto che effettuare la brusca sospensione di un farmaco di cui non ha esperienza e con cui non ha consuetudine.
I suoi disturbi, tutt'ora persistenti, non sono il residuo dell'azione del Risperdal ma l'espressione di una patologia che ancora una volta va portata all'attenzione di uno Psichiatra esperto, onesto e motivato, e che la possa seguire nel tempo.
Rischia molto più così, per la decisione inopinata del suo medico di base, da cui è bene che si faccia fare l'impegnativa per un nuovo consulto Psichiatrico.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 27/09/2016.
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