E' il terapeuta giusto per me?

gentili dottori sono stata in psicoterapia orientamento psicoanalitico, con una frequenza di una volta a settimana, per circa due anni e mezzo. purtroppo la terapia si è interrotta a seguito di una grave malattia dell'analista. Dopo circa un anno dall'interruzione, avendo compreso la gravità delle condizioni di salute della mia psicoterapeuta, a Novembre scorso ho deciso di rivolgermi ad una nuova terapeuta sempre ad orientamento freudiano, passando immediatamente a due sedute settimanali.
tuttavia il confronto con la mia "vecchia terapeuta", che mi manca incredibilmente, è stato inevitabile. la nuova terapeuta, sebbene mi sia da subito piaciuta, la trovo molto piu' diretta, poco rassicurante. mi restituisce delle letture, secondo me giustissime a livello teorico e che io riconosco come assolutamente vere, come ad esempio che ho un falso sé, che non ho un Io( bisogna proprio costruire) che non sento veramente gli altri nelle relazioni ma che li utilizzo, che forse sto vivendo la vita di mia sorella (morta un anno prima della mia nascita)... Di tutto ciò sono consapevole, sono cose emerse anche nella terapia precedente, ma a cui sono arrivata piano piano da sola, senza sentirmele spiattellate in faccia.quando penso a tutto questo mi sento avvilita, mi sento ancora piu' sbagliata di quello che sono, mi sento ammonita e impotente. esco dalle sedute perplessa, per niente sollevata e mi manca terribilmente la mia ex dottoressa che non era così. mi dico che forse è giusto che mi si dica la verità. non so sono confusa, ho provato ad esprimere queste sensazioni alla dottoressa, ma mi dice che è buon segno "sentirsi così'" per arrivare ad un cambiamento. mi ha detto che lei cerca di non rinforzarmi nelle mie fasi "up". non lo so....sono veramente confusa sul metodo. la mia ex dottoressa mi rimandava delle cose, ma in maniera piu' soft, era rassicurante, accogliente e mi infondeva un minimo di sicurezza in me stessa, uscivo dalle sedute leggera e rassicurata. ho solo paura che questa psicoterapeuta mi danneggi e non mi aiuti. potete darmi un consiglio se è il caso di proseguire e aspettare ancora un po' o cambiare?
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Dr.ssa Federica Serafini Psicoterapeuta, Psicologo 77 1
Cara ragazza.... Come lei ben sa la fiducia è un qualcosa che deve essere costruito e che non si può dare per scontata solo perchè si è giá svolta una terapia.... Molto probabilmente prima aveva semplicemente bisogno di cose diverse da ciò di cui ha bisogno ora (come i bambini crescendo hanno bisogni di genitori che gli diano qualcosa di diverso). Le consiglio di aspettare ma di continuare ad ascoltarsi.... Se proprio questa non fosse la dott.ssa adatta a lei, nessuno può costringerla ad intrattenere in un rapporto, perchè seppur terapeutico, di un rapporto si tratta, se lei non vuole.
La sua motivazione nel continuare una terapia è ammirevole, le auguro dunque di poter scegliere la persona che meglio sappia ascoltarla, seppur le ricordo che non sempre ciò che crediamo non essere buono per noi, non lo è veramente.... Non deve spiegarle io la negazione come meccanismo di difesa?
Le auguro il meglio.... Seguendo comunque ciò che le dice il suo stomaco!

Dr.ssa Federica Serafini
Psicologa-Psicoterapeuta
www.federicaserafini.it

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Utente
Utente
Dottoressa grazie per la sua risposta. L'interruzione della prima terapia è coincisa con il ritorno a casa dei miei dopo aver trascorso 2 anni da sola, e con la fine di una storia. La sensazione di fallimento, la terapeuta che non c'era più, lo stare a contatto di nuovo con i mie, mi ha provocato disorientamento,una sensazione di inettitudine...pensieri ossessivi su quanto fossi incapace di tutto, rispetto agli altri. Un ritornare anche di cose emerse in terapia, come conferma delle mie problematiche ma sulle quali non potevo avere il sostegno della terapeuta. Un'insicurezza che dilagava. Per fortuna quel periodo così acuto sembra essere passato. Ma resta una sensazione di vuoto, di inutilità della mia vita.... di non sapere in che direzione andare, quale è quella giusta, cosa veramente mi piace. Mi sento sempre inadeguata. Questa terapeuta che conosco da pochissimo con cui appunto non c'è una relazione forte, con il suo modo diretto mi amplifica queste sensazioni. Dov'è il mio lato positivo, sono così sbagliata? E come si fa a cambiare? Con la razionalità non si può. La avverto severa, a volte giudicante.
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Dr.ssa Federica Serafini Psicoterapeuta, Psicologo 77 1
Il giudizio che a volte ci sembra arrivare dall'esterno spesso è qualcosa di interiorizzato è radicato in noi.... Il giudizio che mi sento di darle è..... "Non spingere il fiume, scorre da solo...!" Come direbbe Perls un autore a me molto caro.... Le auguro un buon percorso ma soprattutto, di permettersi di lasciarsi andare....
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Utente
Utente
Grazie dott.ssa è vero ma vede proprio .. le sue parole, nel modo in cui le dice, mi arrivano, mi rincuorano, sciolgono le mie tensioni. È questo "modo" dolce e rassicurante che non sento nell'attuale terapia e che mi manca.
Grazie ....
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Dr.ssa Federica Serafini Psicoterapeuta, Psicologo 77 1
È stato un piacere....