Apatia, affaticamento, difficoltà di concentrazione
Gentili medici,
vi descrivo brevemente il mio problema, che non saprei in quale sezione specifica proporre.
Ciclicamente ho dei periodi di grande stanchezze, fisica e mentale, che comporta difficoltà di concentrazione, mancanza di motivazione e resa, una sorta di apatia che rende faticoso anche prendere le decisioni più semplici, oltre ad avere conseguenze sull'attività lavorativa e sulla vita più in generale.
A questi sintomi si accompagnano disturbi del sonno, che spesso non risulta riposante, e della digestione.
Tendenzialmente riesco a superare questi momenti ricorrendo a integratori di sali minerali e vitamine, e contemporaneamente assumendo le tinture madri di alcune erbe (iperico, escolzia) che migliorano la qualità del sonno e ridanno tono all'umore.
Ho vagliato diverse strade per risolvere il problema, attualmente senza una spiegazione definitiva, consultando specialistici ed intervenendo sull'alimentazione.
Mi sono sottoposto ad alcune sedute da uno psicologo, che mi ha indirizzato contemporaneamente da uno psichiatra, il quale mi ha prescritto l'assunzione per alcuni messi di una dose molto bassa di Cipralex in gocce.
Appena ho avuto un miglioramento ho sospeso questo trattamento (in maniera controllata): avevo la sensazione di essere sedato, e pur non stando male non ero ne creativo ne propositivo.
All'ultimo incontro, lo psicologo mi ha consigliato di prendere in considerazione anche cause organiche, quali un eventuale carenza di minerali o problemi di assorbimento dei nutrienti, escludendo altre cause di un mio malessere psichico.
Questo stato sembra essere lo strascico di un Morbo di Basedow, diagnosticato tardivamente, e poi risolto tre anni fa con la tiroidectomia totale e la terapia sostitutiva.
Aggiungo che soffro di allergia primaverile ai pollini (parietaria in primis) e con relativa facilità di dermatiti. Da bambino mi era stata diagnosticata la psoriasi, che si è manifestata sempre più raramente con l'età adulta. Ho riscontrato il cosiddetto pitting alle unghie, di cui non ho ancora parlato con un medico.
Gli esiti di esami ed analisi generici o svolti per altri accertamenti risultano essere nella norma.
Ho la sensazione che i miei problemi possano essere almeno in parte interconnessi, e che non vengano inquadrati in maniera olistica considerando tutte le implicazioni, ma dal punto di vista non esaustivo della singola disciplina o specialità medica.
In attesa dei vostri consigli sulla possibile natura del mio disturbo,
vi ringrazio e vi porgo cordiali saluti.
vi descrivo brevemente il mio problema, che non saprei in quale sezione specifica proporre.
Ciclicamente ho dei periodi di grande stanchezze, fisica e mentale, che comporta difficoltà di concentrazione, mancanza di motivazione e resa, una sorta di apatia che rende faticoso anche prendere le decisioni più semplici, oltre ad avere conseguenze sull'attività lavorativa e sulla vita più in generale.
A questi sintomi si accompagnano disturbi del sonno, che spesso non risulta riposante, e della digestione.
Tendenzialmente riesco a superare questi momenti ricorrendo a integratori di sali minerali e vitamine, e contemporaneamente assumendo le tinture madri di alcune erbe (iperico, escolzia) che migliorano la qualità del sonno e ridanno tono all'umore.
Ho vagliato diverse strade per risolvere il problema, attualmente senza una spiegazione definitiva, consultando specialistici ed intervenendo sull'alimentazione.
Mi sono sottoposto ad alcune sedute da uno psicologo, che mi ha indirizzato contemporaneamente da uno psichiatra, il quale mi ha prescritto l'assunzione per alcuni messi di una dose molto bassa di Cipralex in gocce.
Appena ho avuto un miglioramento ho sospeso questo trattamento (in maniera controllata): avevo la sensazione di essere sedato, e pur non stando male non ero ne creativo ne propositivo.
All'ultimo incontro, lo psicologo mi ha consigliato di prendere in considerazione anche cause organiche, quali un eventuale carenza di minerali o problemi di assorbimento dei nutrienti, escludendo altre cause di un mio malessere psichico.
Questo stato sembra essere lo strascico di un Morbo di Basedow, diagnosticato tardivamente, e poi risolto tre anni fa con la tiroidectomia totale e la terapia sostitutiva.
Aggiungo che soffro di allergia primaverile ai pollini (parietaria in primis) e con relativa facilità di dermatiti. Da bambino mi era stata diagnosticata la psoriasi, che si è manifestata sempre più raramente con l'età adulta. Ho riscontrato il cosiddetto pitting alle unghie, di cui non ho ancora parlato con un medico.
Gli esiti di esami ed analisi generici o svolti per altri accertamenti risultano essere nella norma.
Ho la sensazione che i miei problemi possano essere almeno in parte interconnessi, e che non vengano inquadrati in maniera olistica considerando tutte le implicazioni, ma dal punto di vista non esaustivo della singola disciplina o specialità medica.
In attesa dei vostri consigli sulla possibile natura del mio disturbo,
vi ringrazio e vi porgo cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
Lei scrive di essere stato sottoposto alla tiroidectemia totale e di essere ora in terapia ormonale sostitutiva... Allora la prima cosa da vedere sono i livelli degli ormoni tiroidei e del TSH. I livelli alterati degli ormoni tiroidei possono dar luogo anche alle malattie di umore. Quando la tiroide non è asportato, sono i livelli (eventualmente alterati) degli ormoni che secerne la tiroide; quando la tiroide è asportata, è il dosaggio della terapia sostitutiva, il quale, se non è ottimale, può determinare le alterazioni dei livelli di tali ormoni. Si tratterebbe di controllare i valori e ottimizzare la dose della terapia sostitutiva. Ma Lei scrive che tutti gli esami sono nella norma... Allora non sarà questo. Comunque, non dimentica a fare i controlli con una certa cadenza (indicata dall'endocrinologo).
Bisogna notare che il Morbo di Basedow è una malattia che riguarda non solo la tiroide, ma fondamentalmente è una malattia autoimmune (come la psoriasi, ad esempio). Di solito le malattie autoimmuni colpiscono qualche organo nello specifico in più, ma in realtà si tratta del disfunzionamento del sistema immunitario le cellule del quale sono presenti in tutto l'organismo. La malattia di Basedow colpisce soprattutto la tiroide (e, di conseguenza, si può avere i sintomi da livelli alterati degli ormoni tiroidei: come le alterazioni di umore, dello stato generale cognitivo e vegetativo, sintomi intestinali ecc.), ma alcuni sintomi possono dipendere da iperattività del sistema immunitario, la predisposizione alla quale può rimanere anche con l'asportazione della tiroide. Spesso una persona può avere più malattie autoimmuni, a causa di una predisposizione. Lei riferisce la storia di psoriasi; attualmente: pitting (il quale può essere la manifestazione di psoriasi, ma, per diagnosticarlo, va visto meglio dallo specialista); e anche le allergie - benché non sono le malattie Auto-immuni, ma contro gli antigeni estranei, sono sempre dei disturbi del sistema immunitario.
Dunque, c'è un problema che riguarda il sistema immunitario, ed è li che si potrebbe indagare di più. Esiste la specializzazione in immunologia, come un'area medica specifica che tiene in considerazione, in teoria, anche tutto l'organismo nel suo insieme. Ma anche un buon dermatologo al giorno d'oggi (molte malattie cutanee si sono rilevate connesse al sistema immunitario) potrebbe essere d'aiuto.
Una problematica di questo tipo non esclude la coesistenza di una malattia psichica individuabile talvolta come conseguenza e talvolta - come un fattore più indipendente e che è a monte e costituisce uno dei fattori scatenanti di certe malattie immunitarie (ad esempio della psoriasi), perciò, in questi casi, la terapia psichiatrica potrebbe giovare.
Il carattere ciclico della malattia è abbastanza suggestivo di un disturbo di umore che, all'origine, può essere anche indipendente da una malattia immunitaria. Anche le malattie immunitarie spesso si presentano in maniera ciclica, ma è una ciclicità diversa. Questo aspetto andrebbe studiato meglio.
Comunque, non è detto che bisogna aspettare che la problematica immunitaria sia studiata a fondo prima di decidersi di seguire una cura psichiatrica, perché la problematica psichiatrica può esserci anche senza che ci siano le alterazioni individuabili anatomicamente o agli esami di laboratorio. Più che altro è importante escludere che ci siano le contraindicazioni a certi farmaci o intolleranza; e se non ci sono, ma la malattia psichica c'è, allora potrebbe aver senso di fare la cura psichiatrica.
Non si può concludere che la terapia con il Cipralex (es-citalopram) è stata un indirizzo sbagliato. Se il farmaco è stato prescritto e assunto a basse dosi, è possibile che queste dosi non sono state sufficienti perché Lei sentisse il beneficio ottimale. I sintomi collaterali vari (fra i quali anche eventualmente la sensazione di sedazione o altre sensazioni) possono verificarsi durante il primo periodo di tale terapia e non devono spaventare; spesso le persone hanno un pregiudizio che un "psicofarmaco" ti seda, e ciò può anche condizionare la persona. L'iperico e l'escolizia (dai quali Lei ha tratto benefici) hanno effetti psicotropi. In particolare, l'iperico ad oggi è accettato anche dalla medicina "ufficiale" come un farmaco antidepressivo. Dunque, nel Suo caso non si può dire che l'approccio psicofarmacologico non è adatto, anzi. Inoltre, la presentazione del quadro, come lo descrive Lei, è suggestivo di un possibile disturbo di umore, l'origine del quale non è necessariamente individuabile in qualche organo unico, ma può essere anche legato al funzionamento più complessivo dell'organismo.
Rispetto all'approccio di cura bisogna sottolineare che la strategia di curarsi solo nelle fasi di malessere con molta probabilità è sbagliato, perché può accentuare la ciclicità; mentre sarebbe opportuna una cura protratta, e a dosaggi adeguati. Esistono le persone che temono i psicofarmaci tradizionali (spesso senza che tale timore sia fondato), e preferiscono i rimedi erboristici; ma anche i rimedi erboristici (come lo stesso Iperico) sono utilizzabili, però a dosaggi adeguati e per un periodo di tempo adeguato.
Sempre per quanto riguarda la malattia psichica e la rispettiva terapia, visto che è presente la ciclicità, è importante valutare se non si tratta di un disturbo di umore bipolare, nel qual caso la cure antidepressiva non è indicata da sola, ma piuttosto in associazione con un farmaci che ha la capacità e la funzione di stabilizzazione di umore (tale ultimo farmaco attenua fino ad annullare le oscillazioni patologiche di umore).
Lei scrive di essere stato sottoposto alla tiroidectemia totale e di essere ora in terapia ormonale sostitutiva... Allora la prima cosa da vedere sono i livelli degli ormoni tiroidei e del TSH. I livelli alterati degli ormoni tiroidei possono dar luogo anche alle malattie di umore. Quando la tiroide non è asportato, sono i livelli (eventualmente alterati) degli ormoni che secerne la tiroide; quando la tiroide è asportata, è il dosaggio della terapia sostitutiva, il quale, se non è ottimale, può determinare le alterazioni dei livelli di tali ormoni. Si tratterebbe di controllare i valori e ottimizzare la dose della terapia sostitutiva. Ma Lei scrive che tutti gli esami sono nella norma... Allora non sarà questo. Comunque, non dimentica a fare i controlli con una certa cadenza (indicata dall'endocrinologo).
Bisogna notare che il Morbo di Basedow è una malattia che riguarda non solo la tiroide, ma fondamentalmente è una malattia autoimmune (come la psoriasi, ad esempio). Di solito le malattie autoimmuni colpiscono qualche organo nello specifico in più, ma in realtà si tratta del disfunzionamento del sistema immunitario le cellule del quale sono presenti in tutto l'organismo. La malattia di Basedow colpisce soprattutto la tiroide (e, di conseguenza, si può avere i sintomi da livelli alterati degli ormoni tiroidei: come le alterazioni di umore, dello stato generale cognitivo e vegetativo, sintomi intestinali ecc.), ma alcuni sintomi possono dipendere da iperattività del sistema immunitario, la predisposizione alla quale può rimanere anche con l'asportazione della tiroide. Spesso una persona può avere più malattie autoimmuni, a causa di una predisposizione. Lei riferisce la storia di psoriasi; attualmente: pitting (il quale può essere la manifestazione di psoriasi, ma, per diagnosticarlo, va visto meglio dallo specialista); e anche le allergie - benché non sono le malattie Auto-immuni, ma contro gli antigeni estranei, sono sempre dei disturbi del sistema immunitario.
Dunque, c'è un problema che riguarda il sistema immunitario, ed è li che si potrebbe indagare di più. Esiste la specializzazione in immunologia, come un'area medica specifica che tiene in considerazione, in teoria, anche tutto l'organismo nel suo insieme. Ma anche un buon dermatologo al giorno d'oggi (molte malattie cutanee si sono rilevate connesse al sistema immunitario) potrebbe essere d'aiuto.
Una problematica di questo tipo non esclude la coesistenza di una malattia psichica individuabile talvolta come conseguenza e talvolta - come un fattore più indipendente e che è a monte e costituisce uno dei fattori scatenanti di certe malattie immunitarie (ad esempio della psoriasi), perciò, in questi casi, la terapia psichiatrica potrebbe giovare.
Il carattere ciclico della malattia è abbastanza suggestivo di un disturbo di umore che, all'origine, può essere anche indipendente da una malattia immunitaria. Anche le malattie immunitarie spesso si presentano in maniera ciclica, ma è una ciclicità diversa. Questo aspetto andrebbe studiato meglio.
Comunque, non è detto che bisogna aspettare che la problematica immunitaria sia studiata a fondo prima di decidersi di seguire una cura psichiatrica, perché la problematica psichiatrica può esserci anche senza che ci siano le alterazioni individuabili anatomicamente o agli esami di laboratorio. Più che altro è importante escludere che ci siano le contraindicazioni a certi farmaci o intolleranza; e se non ci sono, ma la malattia psichica c'è, allora potrebbe aver senso di fare la cura psichiatrica.
Non si può concludere che la terapia con il Cipralex (es-citalopram) è stata un indirizzo sbagliato. Se il farmaco è stato prescritto e assunto a basse dosi, è possibile che queste dosi non sono state sufficienti perché Lei sentisse il beneficio ottimale. I sintomi collaterali vari (fra i quali anche eventualmente la sensazione di sedazione o altre sensazioni) possono verificarsi durante il primo periodo di tale terapia e non devono spaventare; spesso le persone hanno un pregiudizio che un "psicofarmaco" ti seda, e ciò può anche condizionare la persona. L'iperico e l'escolizia (dai quali Lei ha tratto benefici) hanno effetti psicotropi. In particolare, l'iperico ad oggi è accettato anche dalla medicina "ufficiale" come un farmaco antidepressivo. Dunque, nel Suo caso non si può dire che l'approccio psicofarmacologico non è adatto, anzi. Inoltre, la presentazione del quadro, come lo descrive Lei, è suggestivo di un possibile disturbo di umore, l'origine del quale non è necessariamente individuabile in qualche organo unico, ma può essere anche legato al funzionamento più complessivo dell'organismo.
Rispetto all'approccio di cura bisogna sottolineare che la strategia di curarsi solo nelle fasi di malessere con molta probabilità è sbagliato, perché può accentuare la ciclicità; mentre sarebbe opportuna una cura protratta, e a dosaggi adeguati. Esistono le persone che temono i psicofarmaci tradizionali (spesso senza che tale timore sia fondato), e preferiscono i rimedi erboristici; ma anche i rimedi erboristici (come lo stesso Iperico) sono utilizzabili, però a dosaggi adeguati e per un periodo di tempo adeguato.
Sempre per quanto riguarda la malattia psichica e la rispettiva terapia, visto che è presente la ciclicità, è importante valutare se non si tratta di un disturbo di umore bipolare, nel qual caso la cure antidepressiva non è indicata da sola, ma piuttosto in associazione con un farmaci che ha la capacità e la funzione di stabilizzazione di umore (tale ultimo farmaco attenua fino ad annullare le oscillazioni patologiche di umore).
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Gentile dottor Gukov,
la ringrazio per la risposta minuziosa.
Come da lei indicato, verifico periodicamente i valori degli ormoni tiroidei, i quali risultano nella norma.
Concludo che dovrei rivolgermi ad un immunologo, e contemporaneamente valutare la cura psichiatrica.
In questo senso, come presentarmi ad un immunologo?
E' possibile porre lo stesso quesito ad uno specialista anche qui sul forum?
Può essere più preciso rispetto alla ciclicità del disturbo che la fa propendere in questo senso?
Considerate le problematiche multiple che derivano da disordini del sistema immunitario, vorrei essere previdente per il futuro.
Rispetto agli altri consigli, a quali eventuali intolleranze rispetto a farmaci o cibi si riferisce? Tempo fa, ho potuto escludere la celiachia tramite analisi del sangue. Mentre ho avuto un notevole giovamento riguardo ai disturbi digestivi da quando assumo semplicemente il succo di mezzo limone ogni giorno, al risveglio, che pare regolarizzare il funzionamento dell'intestino
Mi chiedo se possa Continuare ad assumere la tintura madre di iperico - anche sotto il controllo di uno psichiatra - o se sia più opportuno passare gradualmente ad altro farmaco di sintesi. E' possibile? Come valutare precisamente le dosi di iperico, considerato che si tratta di un prodotto artigianale di erboristeria? Ed i periodi di assunzione, quanto dovrebbero prolungarsi?
La ringrazio molto
Saluti
la ringrazio per la risposta minuziosa.
Come da lei indicato, verifico periodicamente i valori degli ormoni tiroidei, i quali risultano nella norma.
Concludo che dovrei rivolgermi ad un immunologo, e contemporaneamente valutare la cura psichiatrica.
In questo senso, come presentarmi ad un immunologo?
E' possibile porre lo stesso quesito ad uno specialista anche qui sul forum?
Può essere più preciso rispetto alla ciclicità del disturbo che la fa propendere in questo senso?
Considerate le problematiche multiple che derivano da disordini del sistema immunitario, vorrei essere previdente per il futuro.
Rispetto agli altri consigli, a quali eventuali intolleranze rispetto a farmaci o cibi si riferisce? Tempo fa, ho potuto escludere la celiachia tramite analisi del sangue. Mentre ho avuto un notevole giovamento riguardo ai disturbi digestivi da quando assumo semplicemente il succo di mezzo limone ogni giorno, al risveglio, che pare regolarizzare il funzionamento dell'intestino
Mi chiedo se possa Continuare ad assumere la tintura madre di iperico - anche sotto il controllo di uno psichiatra - o se sia più opportuno passare gradualmente ad altro farmaco di sintesi. E' possibile? Come valutare precisamente le dosi di iperico, considerato che si tratta di un prodotto artigianale di erboristeria? Ed i periodi di assunzione, quanto dovrebbero prolungarsi?
La ringrazio molto
Saluti
[#3]
Provo a rispondere alle Sue domande:
<< come presentarmi ad un immunologo? >>
- spiegando che Lei ha la storia delle malattie autoimmuni (il Morbo di Basedow, la Psoriasi), che attualmente Lei soffre di sintomi come quelli che Lei ha riferito in questo consulto (apatia, affaticamento, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, ed altro) e che a Lei è stato consigliato di chiedere anche un parere dell'immunologo.
<<E' possibile porre lo stesso quesito ad uno specialista anche qui sul forum?>>
- certo, su questo sito abbiamo anche l'area di Immunologia; tenendo conto che i consulti su questo sito (ed in generale in internet) non sostituiscono la visita dal vivo, ma orientano verso la soluzione.. Ha senso di chiedere un consulto nell'area di Immunologia, perché li potrebbero risponderLe, almeno a grosse linee, se sembra un problema di competenza immunologica o no (io non sono un immunologo), e supportare o no il mio consiglio di rivolgersi all'immunologo, o anche dare qualche altra idea utile.
<< Può essere più preciso rispetto alla ciclicità del disturbo che la fa propendere in questo senso? >>
- non ho abbastanza materiale per poter approfondire.
Lei scrive: "Ciclicamente ho dei periodi di grande stanchezze, fisica e mentale, ..."
Bisogna però caratterizzare meglio questa ciclicità:
con quale frequenza compaiono questi periodi ?
quanto tempo durano ?
coincidono con alcuni stagioni o coi cambi di stagione ?
coincidono con certi avvenimenti nella Sua vita ?
tali periodi hanno un decorso di progressivo peggioramento, col picco di malessere e con il successivo graduale miglioramento spontaneo, oppure un decorso più "piatto", o di altro tipo ?
<<Considerate le problematiche multiple che derivano da disordini del sistema immunitario, vorrei essere previdente per il futuro.>>
- certo, è meglio essere previdenti; ma, per quanto riguarda la malattia immunitaria, ho espresso piuttosto una ipotesi (non siamo ancora arrivati né alla diagnosi, né alla prognosi esatte). Comunque, considerando che il disturbo si presenta ciclicamente e da più tempo, è previdente essere pronto eventualmente ad una cura protratta nel tempo e non limitata ai periodi di malessere, sia che si tratti di un problema immunologico, psichiatrico o di tutti e due.
<<Rispetto agli altri consigli, a quali eventuali intolleranze rispetto a farmaci o cibi si riferisce?>>
- ho scritto
"Più che altro è importante escludere che ci siano le contraindicazioni a certi farmaci o intolleranza; e se non ci sono, ma la malattia psichica c'è, allora potrebbe aver senso di fare la cura psichiatrica."
con ciò volevo dire che non bisogna avere un timore cieco dei farmaci, ma basarsi su quello che è prevedibile più concretamente nel Suo caso.
Intendevo quelle intolleranze o le contronidicazioni che possono essere eventualmente conosciute in base alla Sua storia con le malattie e con i farmaci, ed intendevo semplicemente che ogni volta che viene valutato di prescrivere un farmaco si valutano le possibili effetti collaterali e le controindicazioni in base alle malattie note della persona e altri farmaci in terapia.
Per parlarne serve sia la conoscenza delle problematiche di salute della persona, sia la storia di esperienze con il farmaco proposto. Ad esempio, l'iperico può dare, teoreticamente, non pochi effetti collaterali, e fra l'altro di tipo allergico a livello cutaneo, ma se, nel Suo caso, con l'iperico, questi non si sono verificati, allora vuol dire che Lei tollera bene questo farmaco.
Diciamo che le intolleranze è un capitolo aperto, e si contempla con l'esperienza.
Sempre, prendendo come l'esempio, l'Iperico, questo ha parecchie interazioni con altri farmaci (l'elenco dei quali esula da questa discussione), ma se Lei non assume questi altri farmaci (controindicati), la questione non è ancora da porre.
<< Mi chiedo se possa Continuare ad assumere la tintura madre di iperico - anche sotto il controllo di uno psichiatra - o se sia più opportuno passare gradualmente ad altro farmaco di sintesi. >>
- ha senso proseguire ad assumere l'iperico, ma sotto il controllo dello psichiatra, in modo che ci sia uno specialista (psichiatra) che valuta l'evoluzione del quadro clinico, l'efficacia di questo rimedio nel Suo caso, monitora la dose, e dice (sempre lui) se rimanere con l'iperico o passare ad un altro farmaco e quale.
<< Come valutare precisamente le dosi di iperico, considerato che si tratta di un prodotto artigianale di erboristeria? >>
L'iperico è disponibile anche in compresse (estratto secco): tali preparazioni sono più standardizzate e contengono il farmaco nelle quantità più terapeutiche.
La precisione nella composizione delle cure erboristiche (che sono praticamente le miscele di più sostanze) è comunque minore rispetto ai farmaci della medicina più "tradizionale" (ovvero più moderna) che contengono un solo principio attivo; ma quello che conta è l'efficacia riscontrata nel corso della cura della dose assunta, che deve essere trovata per tentativi, mantenendo in uso le confezioni sempre dalla stesso manufattore.
Della scelta della preparazione e della dose deve occuparsi comunque lo specialista che La seguirà.
<< Ed i periodi di assunzione, quanto dovrebbero prolungarsi? >>
Anche di questo deve occuparsi lo specialista curante.
<< come presentarmi ad un immunologo? >>
- spiegando che Lei ha la storia delle malattie autoimmuni (il Morbo di Basedow, la Psoriasi), che attualmente Lei soffre di sintomi come quelli che Lei ha riferito in questo consulto (apatia, affaticamento, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, ed altro) e che a Lei è stato consigliato di chiedere anche un parere dell'immunologo.
<<E' possibile porre lo stesso quesito ad uno specialista anche qui sul forum?>>
- certo, su questo sito abbiamo anche l'area di Immunologia; tenendo conto che i consulti su questo sito (ed in generale in internet) non sostituiscono la visita dal vivo, ma orientano verso la soluzione.. Ha senso di chiedere un consulto nell'area di Immunologia, perché li potrebbero risponderLe, almeno a grosse linee, se sembra un problema di competenza immunologica o no (io non sono un immunologo), e supportare o no il mio consiglio di rivolgersi all'immunologo, o anche dare qualche altra idea utile.
<< Può essere più preciso rispetto alla ciclicità del disturbo che la fa propendere in questo senso? >>
- non ho abbastanza materiale per poter approfondire.
Lei scrive: "Ciclicamente ho dei periodi di grande stanchezze, fisica e mentale, ..."
Bisogna però caratterizzare meglio questa ciclicità:
con quale frequenza compaiono questi periodi ?
quanto tempo durano ?
coincidono con alcuni stagioni o coi cambi di stagione ?
coincidono con certi avvenimenti nella Sua vita ?
tali periodi hanno un decorso di progressivo peggioramento, col picco di malessere e con il successivo graduale miglioramento spontaneo, oppure un decorso più "piatto", o di altro tipo ?
<<Considerate le problematiche multiple che derivano da disordini del sistema immunitario, vorrei essere previdente per il futuro.>>
- certo, è meglio essere previdenti; ma, per quanto riguarda la malattia immunitaria, ho espresso piuttosto una ipotesi (non siamo ancora arrivati né alla diagnosi, né alla prognosi esatte). Comunque, considerando che il disturbo si presenta ciclicamente e da più tempo, è previdente essere pronto eventualmente ad una cura protratta nel tempo e non limitata ai periodi di malessere, sia che si tratti di un problema immunologico, psichiatrico o di tutti e due.
<<Rispetto agli altri consigli, a quali eventuali intolleranze rispetto a farmaci o cibi si riferisce?>>
- ho scritto
"Più che altro è importante escludere che ci siano le contraindicazioni a certi farmaci o intolleranza; e se non ci sono, ma la malattia psichica c'è, allora potrebbe aver senso di fare la cura psichiatrica."
con ciò volevo dire che non bisogna avere un timore cieco dei farmaci, ma basarsi su quello che è prevedibile più concretamente nel Suo caso.
Intendevo quelle intolleranze o le contronidicazioni che possono essere eventualmente conosciute in base alla Sua storia con le malattie e con i farmaci, ed intendevo semplicemente che ogni volta che viene valutato di prescrivere un farmaco si valutano le possibili effetti collaterali e le controindicazioni in base alle malattie note della persona e altri farmaci in terapia.
Per parlarne serve sia la conoscenza delle problematiche di salute della persona, sia la storia di esperienze con il farmaco proposto. Ad esempio, l'iperico può dare, teoreticamente, non pochi effetti collaterali, e fra l'altro di tipo allergico a livello cutaneo, ma se, nel Suo caso, con l'iperico, questi non si sono verificati, allora vuol dire che Lei tollera bene questo farmaco.
Diciamo che le intolleranze è un capitolo aperto, e si contempla con l'esperienza.
Sempre, prendendo come l'esempio, l'Iperico, questo ha parecchie interazioni con altri farmaci (l'elenco dei quali esula da questa discussione), ma se Lei non assume questi altri farmaci (controindicati), la questione non è ancora da porre.
<< Mi chiedo se possa Continuare ad assumere la tintura madre di iperico - anche sotto il controllo di uno psichiatra - o se sia più opportuno passare gradualmente ad altro farmaco di sintesi. >>
- ha senso proseguire ad assumere l'iperico, ma sotto il controllo dello psichiatra, in modo che ci sia uno specialista (psichiatra) che valuta l'evoluzione del quadro clinico, l'efficacia di questo rimedio nel Suo caso, monitora la dose, e dice (sempre lui) se rimanere con l'iperico o passare ad un altro farmaco e quale.
<< Come valutare precisamente le dosi di iperico, considerato che si tratta di un prodotto artigianale di erboristeria? >>
L'iperico è disponibile anche in compresse (estratto secco): tali preparazioni sono più standardizzate e contengono il farmaco nelle quantità più terapeutiche.
La precisione nella composizione delle cure erboristiche (che sono praticamente le miscele di più sostanze) è comunque minore rispetto ai farmaci della medicina più "tradizionale" (ovvero più moderna) che contengono un solo principio attivo; ma quello che conta è l'efficacia riscontrata nel corso della cura della dose assunta, che deve essere trovata per tentativi, mantenendo in uso le confezioni sempre dalla stesso manufattore.
Della scelta della preparazione e della dose deve occuparsi comunque lo specialista che La seguirà.
<< Ed i periodi di assunzione, quanto dovrebbero prolungarsi? >>
Anche di questo deve occuparsi lo specialista curante.
[#4]
Gentile Paziente, del suo racconto, che reiterato in varie specialità non mi pare abbia trovato ancora valida soluzione, mi ha incuriosito un passaggio:
"A questi sintomi si accompagnano disturbi del sonno, che spesso non risulta riposante, e della digestione"
Vorrei sottolineare che i disturbi del sonno, che probabilmente , nel suo caso, si è pensato di ascrivere ad una problematica di fondo non ancora chiarita, possono invece essere forse la chiave interpretativa del suo problema. Infatti spesso si accompagnano a sintomi come quelli descritti:
"grande stanchezze, fisica e mentale, che comporta difficoltà di concentrazione, mancanza di motivazione e resa, una sorta di apatia che rende faticoso anche prendere le decisioni più semplici, oltre ad avere conseguenze sull'attività lavorativa e sulla vita più in generale."
Mi riferisco, in via di ipotesi, alla Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS)
In particolare mi domando se lei di notte russa e riferisce momenti di arresto del respiro (apnee) o comunque bruschi risvegli, e se al risveglio mattutino denuncia stanchezza.
La prego di coinvolgere i famigliari nel rispondere a queste domande: spesso il paziente non si rende ben conto della cattiva qualità "respiratoria" del suo sonno.
In caso, mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
"A questi sintomi si accompagnano disturbi del sonno, che spesso non risulta riposante, e della digestione"
Vorrei sottolineare che i disturbi del sonno, che probabilmente , nel suo caso, si è pensato di ascrivere ad una problematica di fondo non ancora chiarita, possono invece essere forse la chiave interpretativa del suo problema. Infatti spesso si accompagnano a sintomi come quelli descritti:
"grande stanchezze, fisica e mentale, che comporta difficoltà di concentrazione, mancanza di motivazione e resa, una sorta di apatia che rende faticoso anche prendere le decisioni più semplici, oltre ad avere conseguenze sull'attività lavorativa e sulla vita più in generale."
Mi riferisco, in via di ipotesi, alla Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS)
In particolare mi domando se lei di notte russa e riferisce momenti di arresto del respiro (apnee) o comunque bruschi risvegli, e se al risveglio mattutino denuncia stanchezza.
La prego di coinvolgere i famigliari nel rispondere a queste domande: spesso il paziente non si rende ben conto della cattiva qualità "respiratoria" del suo sonno.
In caso, mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#5]
Utente
Gentile dottor Bernkopf,
tra le altre mie problematiche evidenziate c'è l'allergia respiratoria primaverile, che, degenerata talvolta in sinusite, può effettivamente aver influito su una cattiva respirazione notturna.
Ho esaminato precedentemente questa possibilità: alcuni medici otorinolaringoiatri hanno evidenziato al proposito anche una deviazione del setto nasale, secondo taluni sanabile con intervento chirurgico (l'opinione non è condivisa da tutti).
Attualmente pongo grande attenzione alla pulizia delle cavità nasali - utilizzando acqua marina nebulizzata - ed osservo attentamente i periodi in cui assumere l'antistaminico per prevenire l'irritazione delle mucose.
Traggo sicuramente benificio da tale cura, non apprezzabile però sul disturbo citato - stanchezza, mancanza di concentrazione, etc - come quello che deriva invece dall'assunzione delle erbe sopra menzionate.
E' probabile che gli effetti dei vari disturbi, nel periodo di massima concentrazione dei pollini, si siano invece sommati.
Mi chiedo se nei casi di ostruzione notturna i sintomi diurni vengano superati agevolmente al venir meno dello condizioni scatenanti (allergia ai pollini) o possano comunque perdurare nel tempo: il mio disturbo è riscontrabile anche in periodi in cui non soffro di allergia.
La ringrazio.
Saluti
tra le altre mie problematiche evidenziate c'è l'allergia respiratoria primaverile, che, degenerata talvolta in sinusite, può effettivamente aver influito su una cattiva respirazione notturna.
Ho esaminato precedentemente questa possibilità: alcuni medici otorinolaringoiatri hanno evidenziato al proposito anche una deviazione del setto nasale, secondo taluni sanabile con intervento chirurgico (l'opinione non è condivisa da tutti).
Attualmente pongo grande attenzione alla pulizia delle cavità nasali - utilizzando acqua marina nebulizzata - ed osservo attentamente i periodi in cui assumere l'antistaminico per prevenire l'irritazione delle mucose.
Traggo sicuramente benificio da tale cura, non apprezzabile però sul disturbo citato - stanchezza, mancanza di concentrazione, etc - come quello che deriva invece dall'assunzione delle erbe sopra menzionate.
E' probabile che gli effetti dei vari disturbi, nel periodo di massima concentrazione dei pollini, si siano invece sommati.
Mi chiedo se nei casi di ostruzione notturna i sintomi diurni vengano superati agevolmente al venir meno dello condizioni scatenanti (allergia ai pollini) o possano comunque perdurare nel tempo: il mio disturbo è riscontrabile anche in periodi in cui non soffro di allergia.
La ringrazio.
Saluti
[#6]
Gentile Paziente, non ha risposto al mio quesito:
In particolare mi domando se lei di notte russa e riferisce momenti di arresto del respiro (apnee) o comunque bruschi risvegli, e se al risveglio mattutino denuncia stanchezza.
Cordiali saluti
In particolare mi domando se lei di notte russa e riferisce momenti di arresto del respiro (apnee) o comunque bruschi risvegli, e se al risveglio mattutino denuncia stanchezza.
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Gentile dottor Bernkopf,
russo molto raramente, quasi esclusivamente nei brevi periodi in cui sono evidentemente colpito da raffreddore o sinusite.
Episodi di interruzione del respiro mi sono stati riferiti altrettanto raramente, in corrispondenza dei malanni di cui sopra.
Effettivamente in quei casi ho sperimentato anche stanchezza al risveglio.
La ringrazio.
Saluti
russo molto raramente, quasi esclusivamente nei brevi periodi in cui sono evidentemente colpito da raffreddore o sinusite.
Episodi di interruzione del respiro mi sono stati riferiti altrettanto raramente, in corrispondenza dei malanni di cui sopra.
Effettivamente in quei casi ho sperimentato anche stanchezza al risveglio.
La ringrazio.
Saluti
[#8]
Gentile Paziente, non mi fiderei della personale percezione del paziente, che é quasi sempre molto inferiore alla realtà. A mio parere la situazione andrebbe approfondita con uno studio del sonno (polisonnografia- monitoraqggio cardiorespiratorio notturno), che oggi si può fare anche a domicilio.
Cordiali saluti ed auguri.
Cordiali saluti ed auguri.
[#9]
Utente
Le confido che mi ero informato per essere sottoposto a questo esame, desistendo a fronte dei tempi di attesa molto lunghi prospettatimi.
Secondo lei, considerandando i periodi dell'allergia di cui soffro, quale dovrebbe essere il momento migliore per questo approfondimento?
La ringrazio.
Saluti
Secondo lei, considerandando i periodi dell'allergia di cui soffro, quale dovrebbe essere il momento migliore per questo approfondimento?
La ringrazio.
Saluti
[#10]
So bene della difficoltà ad ottenere questo esame nel pubblico, ma privatamente ha un costo oggi modesto, attorno ai 150 euro.
L'allergia è un problema a se stante, che va affrontato a parte. Nel periodo critico, oltre a quanto le prescriverà il suo medico, può insistere con i lavaggi nasali.
Cordiali saluti.
http://www.studiober.com/pdf/avaggio%20della%20mucosa%20rinosinusale%20con%20soluzione%203.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
L'allergia è un problema a se stante, che va affrontato a parte. Nel periodo critico, oltre a quanto le prescriverà il suo medico, può insistere con i lavaggi nasali.
Cordiali saluti.
http://www.studiober.com/pdf/avaggio%20della%20mucosa%20rinosinusale%20con%20soluzione%203.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 7k visite dal 26/01/2015.
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