Consumo di alcolici

Buonasera, ho bisogno di un chiarimento relativo all'assunzione di alcolici.
Mio fratello (20 anni) ha l'abitudine di uscire con gli amici due, massimo 3 sere a settimana, e in tutte queste occasioni beve. Consuma alcolici di vario tipo, birra, spritz ma anche superalcolici. Non si ubriaca mai, a differenza dei suoi amici. Dice di sapersi controllare e di non voler star male e arriva soltanto al limite dell'essere "brillo", un po' su di giri, quel che basta per divertirsi di più. Credo che in genere si fermi circa dopo tre drink. Nei restanti giorni della settimana non assume alcool.
Io ho 23 anni e sono astemia per una questione di gusti personali, ma ho più volte avuto modo di scontrarmi con lui sugli effetti dannosi dell'alcool. So che per un uomo adulto è consigliabile consumare massimo 2 o 3 unità alcoliche al giorno ma questo non mi aiuta molto a capire se il comportamento di mio fratello sia rischioso o meno, trattandosi, come ho detto, non di bevute giornaliere, ma di qualche volta alla settimana. Io ritengo che arrivare ad essere un po' su di giri sia comunque un segnale di esagerazione, ma essendo abituata a non bere affatto non ho molte conoscenze in materia. Chiedo a voi, quindi: Bere più di una volta alla settimana fino al limite dell'essere "allegri", come si suol dire, è rischioso per la salute?
Spero di avere una risposta sebbene mi renda conto che si tratta di una questione soggettiva, che può variare da soggetto a soggetto.
Vi ringrazio.
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Dr. Piergiorgio Verzilli Medico internista 10 1
Buonasera Gentile lettrice.
Il problema da Lei segnalato , e' terribilmente attuale e di interesse planetario.
Per cio ' che concerne Suo fratello , innanzitutto bisognerebbe accertare che cio' che Le riferisce
corrisponda al vero ( mi perdoni la diffidenza che mi deriva dall'esperienza ) e ,secondariamente bisognerebbe vigilare sulll'abuso acuto ,
in quanto , seppur limitato nel tempo , sempre di abuso trattasi .
E' chiaro che i danni organici ( fegato-sistema nervoso centrale-pancreas-cuore ecc.) ,sono dose-dipendenti e tempo-dipendenti,
ma il confine tra il cosiddetto " piccolo etilismo " ed il "grande etilismo " , soprattutto all'esordio , e' molto labile .
Prenda queste mie informazioni non come "terrorismo" psicologico , ma come notizie utili per non sottovalutare un comportamento che da ludico puo' rischiare , nel tempo , di diventare compulsivo .



Dr. piergiorgio Verzilli

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua esaustiva risposta e comprendo che sulla veridicità di quanto mi viene riportato ci possa essere una forte diffidenza. Approfitto della sua disponibilità per avere un' ultima precisazione: ponendo (diciamo per assurdo) che ciò che le ho riportato corrisponda al vero, e che si tratti unicamente di un comportamento ludico legato alla fase "gioventù-divertimento" (che si spera non duri una vita intera), e che quindi non diventerà compulsivo, ritiene sia comunque qualcosa da evitare? Oppure, con queste premesse, si potrebbe considerare un atteggiamento non pericoloso?

Mi scusi per l'insistenza ma purtroppo, come dice Lei, è un problema diffuso che quasi nessuno considera tale. L'essere "brilli" , oggi, viene considerato estremamente naturale . La ringrazio ancora,
Un saluto cordiale.
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Dr. Piergiorgio Verzilli Medico internista 10 1
Grazie per le precisazioni.
Posso risponderLe che un atteggiamento reiterato verso l'assunzione alcolica , non è sempre indice di
compulsivita' , ma neanche autorizza ad abbassare la guardia.
Il tutto , ovviamente , andrà valutato ' nel tempo man mano che si completera' la maturazione psicologica e l'inserimento sociale di Suo fratello . Distinti saluti .