Stato di torpore cerebrale

Sono in cerca di un aiuto per diagnosticare il malessere di cui soffro da anni e per il quale finora non sono stato in grado di trovare né una diagnosi né tantomeno una cura: si tratta di una sensazione di estrema pesantezza al cervello che mi rende molto difficile lavorare o svolgere altre attività.

Più specificamente, i sintomi sono:

• Sensazione di estrema pesantezza alla testa, come una sensazione di pressione all’altezza delle tempie, che avvolge tutto il cervello (ma senza dolore)
• Difficoltà a concentrarsi, pensare e svolgere attività di lavoro intellettuale
• Spesso (ma non sempre) sbadigli profondi a distanza ravvicinata (circa 30 secondi) per una durata di una decina di minuti o più
• Desiderio di stendersi, riposare e dormire, anche se non è presente un vero e proprio sonno
• Non si tratta di una stanchezza fisica. Anche se non c’è grande voglia di muoversi posso svolgere attività fisica, inclusi sport come tennis e calcio, senza particolari problemi, a parte il cerchio alla testa
• Un’analogia che descrive bene il malessere è questa: immaginate di sentire il vostro cervello affaticato come i muscoli delle vostre gambe dopo un’ora di corsa, incapace di impegnarsi in qualsiasi attività e desideroso solo di riposare

Il malessere può essere presente al risveglio e diminuire dopo alcune ore oppure fare l’inverso, comparendo nel corso della giornata. Quando è presente al mattino il risveglio è molto lento e problematico, con sbadigli continui, e dopo circa 30 minuti dal risveglio sento un forte bisogno di tornare a riposare. Quando compare nel corso della giornata può essere molto repentino: in 10 minuti mi capita di passare da una condizione di perfetta lucidità ad uno stato di grande sofferenza.
In genere la durata è di alcune ore, a volte anche tutto il giorno.

La frequenza dipende dai periodi, ma sono rare le giornate in cui il malessere non si presenta almeno una volta.

L’unico rimedio parzialmente efficace che ho trovato consiste nel riposare, ancora meglio se riesco ad addormentarmi almeno per una mezzora.

Ho consultato alcuni medici ma nessuno è riuscuito ad effettuare una diagnosi esatta (e tantomeno una cura efficace). Questo è il dettaglio delle visite effettuate (oltre al mio medico di base):

• Neurologo 1: ha diagnosticato una cefalea tensiva e prescritto una cura base di Serotonina, che non ha avuto alcun effetto se si trascura un effetto secondario (calo della libido).
• Neurologo 2 (specializzato in cefalee): non riscontrando i sintomi tipici di una cefalea (dolore) non ha potuto effettuare una diagnosi
• Risonanza magnetica (RSM) all’encefalo: non sono state riscontrare anomalie, tranne una leggera leucoaraiosi, ovvero "rarefazione della sostanza bianca".
• Centro specializzato in disturbi del sonno (roncopatia): sono stato sottoposto ad una polisonnografia, che non ha riscontrato particolari anomalie

Nel frattempo sono costretto a non lavorare, o a trovarmi in grande difficoltà quando lavoro
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
le consiglierei di effettuare anche una visita presso uno specialista in psichiatria, dal momento che uno stato di apatia come quello che descrive, in assenza di patologie organiche, suggerisce un disturbo dell'umore.
Probabilmente per questo il primo neurologo interpellato le ha prescritto "serotonina" (probabilmente un SSRI, inibitore della ricaptazione di serotonina), che si usa anche per la depressione.
Lo psichiatra può arrivare a una diagnosi attraverso la storia clinica, eventualmente associata a test psicologici. A volte la depressione è subdola, può partire da un'insoddisfazione esistenziale, da un lavoro poco gratificante, da problemi familiari, e manifestarsi con disagi fisici come la sua "svogliatezza".
Per quanto riguarda la terapia, ci sono varie possibilità, farmacologiche o psicoterapiche, da valutare insieme allo specialista.
In attesa della visita richiederei, (ma immagino l'abbia già fatto), al medico di base le analisi del sangue, in particolare glicemia, azotemia, enzimi epatici, emocromo con formula, T3, T4 e TSH (enzimi tiroidei).
Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#2]
Utente
Utente
Gentile D.ssa Scapellato,
nel ringraziarla per aver risposto alla mia richiesta, mi sento in dovere di replicare in maniera sincera, come è nel mio carattere. Per molti motivi non credo che il mio disturbo sia di origine psichiatrica, e non a caso ho inserito la mia richiesta nel forum di medicina generale e non in quiello di psichiatria; innanzitutto non si tratta di svogliatezza ma di uno stato prettamente fisico di pesantezza, presente anche in periodi in cui sono impegnato in progetti interessanti per cui non dovrei essere svogliato.
Purtroppo, di tutte le varie visite che ho fatto, quella con la neurologa che mi ha prescritto gli antidepressivi è stata senz'altro la meno convincente, primo perché la dottoressa in questione ha emesso una diagnosi di stato depressivo senza dire al paziente che non era sicura, anzi si è mostrata abbastanza sicura di quello che diceva. In secondo luogo la cura si è rivelata non solo inutile ma anche dannosa, avendo un signigicativo effetto collaterale (inibizione della libido), che non aiuta certo ad essere allegri e di buon umore (lo dico con un sorriso).

In sostanza, con tutto il rispetto, anche se non posso escluderlo non credo che la soluzione sia da cercarsi nell'aiuto di uno psichiatra. Controllerò senz'altro se tra gli esami del sangue che ho fatto ci sono quelli da lei consigliati.
Cordialmente,
A.
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile signor A,
prescrivere farmaci antidepressivi, che possono avere, anche se non sempre, effetti collaterali sgradevoli, a una persona non convinta della diagnosi, porta inevitabilmente all'abbandono della cura, che comunque non è detto fosse quella più indicata.
Ha provato a prendersi un giorno o almeno qualche ora di vacanza "vera"? Tempo libero nella più completa accezione del termine, senza fare niente di utile ma nemmeno stare a letto a riposare. Nessun impegno né sportivo né sociale, magari qualcosa che di solito non fa. Ritrovare la leggerezza di quando si era molto più giovani e spensierati... magari non funziona, però non dà effetti collaterali.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
Direi che mi trovo in una condizione molto simile a quella da lei indicata da un anno e mezzo, ovvero da quando ho perso il lavoro o perlomeno gran parte di esso.
Non sono in vacanza ma ho molto tempo libero da dedicare alle cose che più mi interessano, e devo dire che lo apprezzo molto e mi sento molto più felice e rilassato di prima.

Quando è capitato questo cambiamento importante, appunto un anno e mezzo fa, ero molto curioso anch'io di vedere se il mio disturbo fosse dovuto a stress da lavoro, ma direi che i fatti dicono di no.
La situazione non è sostanzialmente cambiata rispetto a quando lavoravo a tempo pieno, l'unico vantaggio non indifferente è che adesso quando sento arrivare quello che io chiamo "brain fog" mi posso stendere per riposarmi, e questo indubbiamente fa una grossa differenza, però il disturbo è sempre presente, praticamente tutti i giorni.
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