Motivi per cambiare medico

Gentili dottori,

vorrei avere un vostro parere circa la scelta del medico di base.
Come potete vedere dalla mia cartella ho delle patologie croniche che sono per fortuna ben compensate, ma per le quali devo comunque ricorrere di frequente al medico di base soprattutto per la prescrizione di farmaci, di esami di controllo ecc.

Da questo punto di vista devo dire che la mia dottoressa è efficiente, anche perché c'è un buon servizio di segreteria. Quindi dal punto di vista "organizzativo - burocratico" non ci sono particolari problemi.
Anche dal punto di vista umano devo dire che in questi 5 anni che sono suo assistito non ci sono state difficoltà, visto anche che è una persona alla mano e chiacchierona.

Tuttavia non ho molta fiducia nelle sue capacità professionali. Dico questo perché già all'inizio non ha proceduto a fare un'anamnesi e non ha predisposto una cartella clinica; attualmente con l'informatizzazione sono solamente registrati i farmaci che assumo, ma niente di più. Inoltre in occasione di alcuni disturbi che ho avuto mi è sembrato che il suo approccio sia stato superficiale nel senso che mi ha rivolto solo qualche breve domanda, non ha mai proceduto ad una visita e ha subito richiesto degli esami.
Per questi motivi avrei intenzione di scegliere un altro medico. Sono dei buoni motivi o sono io ad essere troppo esigente?
Per me sarebbe importante avere un medico che oltre ad essere ben "organizzato" sia soprattutto rigoroso e scrupoloso e che sappia gestire la mia situazione con competenza.
Forse come ho detto sono troppo esigente e non vorrei anche che cambiando la mia dott.sa si possa offendere...
...e poi come si fa a scegliere un bravo medico?

Vorrei sapere infine se quando al medico precedente arriva la comunicazione della revoca viene anche indicato il nome del nuovo medico che l'ex assistito ha nominato oppure non viene indicato niente.

Grazie per una vostra opinione. Cordiali saluti.