Cisti coccigea
Salve, sono stata operata 10 anni fa ad una cisti coccigea, chiusura con punti e drenaggio aspirativo. Non ho mai avuto nessun tipo di problema finora, fino a qualche giorno fa, momento in cui la ferita ha iniziato a procurarmi dolore. Di notte non riesco a dormire a pancia in su, faccio fatica ad alzarmi dalla sedia o ad abbassarmi a terra. Se sto seduta non mi da fastidio, ma se tocco la ferita e premo leggermente sopra, mi fa male. Diciamo che il dolore è alquanto sopportabile, però vorrei capire il perchè di questo disturbo. E' possibile che dopo tutti questi anni si sia potuta riformare???? o si è potuta solo infiammare per qualche agente esterno (tipo mare, sabbia, o altro)..???
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Gentile signora ,la sua condizione patologica è molto frequente e fastidiosa. A tutt'oggi non esiste una tecnica chirurgica che assicuri una guarigione definitiva o recidive .
Preciso che dopo l'intervento di asportazione della cisti sacrococcigea ,che rappresenta un residuo embriologico delle vite fetale,la recidiva non è legata alla formazione di una nuova cisti ,ma semplicemente all'ascessualizzazione di tessuto residuo oppure cicatriziale che spesso fistolizza alla cute.
In molti casi l'ascesso sacrococcigeo provoca : dolore localizzato in regione sacrale e febbre .
Pertanto, spesso è necessario un intervento di drenaggio in anestesia locale,medicazioni successive fino a guarigione della patologia in fase infiammatoria.
In un secondo momento si procedera' all'escissione del tessuto cicatriziale residuo.
La scelta tecnica ,se chiudere il cavo per prima intenzione con drenaggio aspirativo in sede,o senza drenaggio ,plastiche di scorrimento ,oppure chiusura per seconda intenzione :cavita' aperta con medicazioni per zaffo iodate,dipende dalla setticita' della lesione ,se vi sono state recidive plurime etc,dal tessuto cicatriziale,dall'estensione della lesione,
ma comunque nessuna delle molteplici tecniche adottate puo' rappresentare la panacea in tale patologia.
Non esiste nessun chirurgo che non abbia avuto una recidiva .Quelli che asseriscono il contrario, è perchè i pazienti si sono rivolti ad altri colleghi.
Ad ogni modo il mio motto,sia nelle piccole o nelle grandi situazioni, è che se vuoi un risultato devi perseguirlo con grande tenacia.Auguri
Preciso che dopo l'intervento di asportazione della cisti sacrococcigea ,che rappresenta un residuo embriologico delle vite fetale,la recidiva non è legata alla formazione di una nuova cisti ,ma semplicemente all'ascessualizzazione di tessuto residuo oppure cicatriziale che spesso fistolizza alla cute.
In molti casi l'ascesso sacrococcigeo provoca : dolore localizzato in regione sacrale e febbre .
Pertanto, spesso è necessario un intervento di drenaggio in anestesia locale,medicazioni successive fino a guarigione della patologia in fase infiammatoria.
In un secondo momento si procedera' all'escissione del tessuto cicatriziale residuo.
La scelta tecnica ,se chiudere il cavo per prima intenzione con drenaggio aspirativo in sede,o senza drenaggio ,plastiche di scorrimento ,oppure chiusura per seconda intenzione :cavita' aperta con medicazioni per zaffo iodate,dipende dalla setticita' della lesione ,se vi sono state recidive plurime etc,dal tessuto cicatriziale,dall'estensione della lesione,
ma comunque nessuna delle molteplici tecniche adottate puo' rappresentare la panacea in tale patologia.
Non esiste nessun chirurgo che non abbia avuto una recidiva .Quelli che asseriscono il contrario, è perchè i pazienti si sono rivolti ad altri colleghi.
Ad ogni modo il mio motto,sia nelle piccole o nelle grandi situazioni, è che se vuoi un risultato devi perseguirlo con grande tenacia.Auguri
dr. Vincenzo Cifarelli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 23/06/2011.
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