Febbricola che va e viene
Salve da circa 5 giorni ho qualche linea di febbre che va e viene..la mia tmp di base è sui 36.6/7..la settimana scorsa mi sentivo leggermente caldo ,misurai la temperatura ed era di 37.3° alle 16,la sera era di 36,8°..ora non ho sintomi particolari,(non soffro di patologie importanti),da cosa può dipendere?in questi giorni varia 37,1/2° il pm.. la sera tende a diminuire oppure rimane identica..in passato mi è capitato qualche episodio simile,in questi ultimi 2 giorni rimane sempre sui 37°..forse è il troppo caldo?può essere?mi devo preoccupare?forse è solo la mia tmp che varia leggermente in questi giorni..l'unica sensazione che ho è quella di sentirmi accaldato il pomeriggio..non soffro di tiroide ho fatto l'esame in passato!:)
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,
potrebbe essere un virus o potrebbe anche non essere assolutamente niente. I valori che Lei riporta non sembrerebbero essere indicativi di nulla meritevole di approccio urgente.
Suggerirei osservazione e, se le cose non si modificano, qualche controllo fra 6-8 settimane. Naturalmente, la prima persona di cui sentire l'opinione è il Suo Medico di Medicina Generale.
potrebbe essere un virus o potrebbe anche non essere assolutamente niente. I valori che Lei riporta non sembrerebbero essere indicativi di nulla meritevole di approccio urgente.
Suggerirei osservazione e, se le cose non si modificano, qualche controllo fra 6-8 settimane. Naturalmente, la prima persona di cui sentire l'opinione è il Suo Medico di Medicina Generale.
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Utente
grazie dottore per la sua risp..allora ieri sera era di 37.3 alle 20!io non capisco è come se fosse ballerina..quindi il suo consiglio è di aspettare tenendola sotto controllo per un pò.. se poi non dovesse passare fare delle analisi,giuto?quando la febbricola è pericolosa?a volte ho il naso leggermente colante come stamattina ..questo potrebbe esser legat ad essa?oppure no?grazie infinite
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,
sia un raffreddore stagionale che una reazione allergica forte potrebbero essere compatibili con quando Lei scrive. Naturalmente, anche decine di altre condizioni, nessuna delle quali, apparentemente, grave.
sia un raffreddore stagionale che una reazione allergica forte potrebbero essere compatibili con quando Lei scrive. Naturalmente, anche decine di altre condizioni, nessuna delle quali, apparentemente, grave.
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Utente
ah quindi anche una allergia può portare qualche linea di febbre?non lo sapevo..infatti il naso che cola va avanti da un bel pò ed io sono allergico alla polvere..sono un pò agitato perche leggendo sopra questo ''maledetto'' internet l febbricola può esser segno di gravi infezioni XD..GRAZIE dott
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
GEnt.mo Utente,
la Hayfever, che qualcuno traduce "febbre da fieno", è comunissima in altri Paesi Europei come il Regno Unito, dove ho spesso visto quadri con 38 di febbre. Lo è meno in Italia. E, se posso darLe un consiglio, non cerchi i sintomi su Internet. Se fosse sufficiente quello per diagnosticare una malattia (ma anche spesso solo per sospettarla), per fare il Medico basterebbe una scimmia ammaestrata.
Prima che alle cose gravissime, pensare sempre alle cose più frequenti.
la Hayfever, che qualcuno traduce "febbre da fieno", è comunissima in altri Paesi Europei come il Regno Unito, dove ho spesso visto quadri con 38 di febbre. Lo è meno in Italia. E, se posso darLe un consiglio, non cerchi i sintomi su Internet. Se fosse sufficiente quello per diagnosticare una malattia (ma anche spesso solo per sospettarla), per fare il Medico basterebbe una scimmia ammaestrata.
Prima che alle cose gravissime, pensare sempre alle cose più frequenti.
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Utente
si internet è la rovina :)
cmq attrevarso una recente anoscopia mi è stata diagnosticata una congestione emorroidale di 2° grado (che ho da anni)infiammata e sanguinante che dovrò curare..siccome è pur sempre una infiammazione non vorrei che fosse proprio quella la causa delle mie linee di febbre
cmq attrevarso una recente anoscopia mi è stata diagnosticata una congestione emorroidale di 2° grado (che ho da anni)infiammata e sanguinante che dovrò curare..siccome è pur sempre una infiammazione non vorrei che fosse proprio quella la causa delle mie linee di febbre
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,
brevemente: possibile ma improbabile. Per giustificare la febbre avrebbe avuto, là sotto in "zona critica", dei sintomi e segni talmente eclatanti che ne avrebbe parlato immediatamente, altro che febbricola :)
brevemente: possibile ma improbabile. Per giustificare la febbre avrebbe avuto, là sotto in "zona critica", dei sintomi e segni talmente eclatanti che ne avrebbe parlato immediatamente, altro che febbricola :)
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Utente
dott le volevo dire che ho fatto una visita al medico..mi ha trovato delle leggere placche in gola..ha detto che posson esser quelle la causa della mia febbricola,condivide?pero non ho sintomi evidenti..cmq mi ha dato l'antibiotico macladin 2 volte al dì..anche se con questo caldo avrei preferito non usare nulla:(
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,
devo partire dal presupposto che il Suo Medico abbia ragione ma è utile tenere presente che le "placche", nella stragrande maggiornza dei casi, non sono pus e quindi espressione di infezione batterica ma semplici accumuli di detriti, quindi non significativi. Può anche capitare che qualche Collega poco esperto chiami placche dei follicoli linfatici.
Ignoro le Linee Guida seguite dal Suo Medico perché la Claritromicina non rientra tra gli antibiotici da somministrarsi in prima battuta. Le Linee Guida prevederebbero Penicillina V ogni 6 ore per 10 giorni (che però non si trova quasi piu perché costa troppo poco), in alternativa Amoxicillinia 500-1000 mg ogni 8 ore per 10 giorni o Eritromicina allo stesso dosaggio.
Come Le ho scritto, è possibile che iL Suo Medico abbia seguito Line Guida diverse ma, in tal caso, io le ignoro completamente e non rientrano, a mia conoscenza, né in quelle Italiane, né in quelle Britanniche, Americane, Francesi, Tedesche o Danesi. Gli antibiotici non vanno mai dati a caso ma sapendo esattamente cosa si fa e perché. In Italia l'ho visto succedere molto di rado, credo solo due o tre volte.
devo partire dal presupposto che il Suo Medico abbia ragione ma è utile tenere presente che le "placche", nella stragrande maggiornza dei casi, non sono pus e quindi espressione di infezione batterica ma semplici accumuli di detriti, quindi non significativi. Può anche capitare che qualche Collega poco esperto chiami placche dei follicoli linfatici.
Ignoro le Linee Guida seguite dal Suo Medico perché la Claritromicina non rientra tra gli antibiotici da somministrarsi in prima battuta. Le Linee Guida prevederebbero Penicillina V ogni 6 ore per 10 giorni (che però non si trova quasi piu perché costa troppo poco), in alternativa Amoxicillinia 500-1000 mg ogni 8 ore per 10 giorni o Eritromicina allo stesso dosaggio.
Come Le ho scritto, è possibile che iL Suo Medico abbia seguito Line Guida diverse ma, in tal caso, io le ignoro completamente e non rientrano, a mia conoscenza, né in quelle Italiane, né in quelle Britanniche, Americane, Francesi, Tedesche o Danesi. Gli antibiotici non vanno mai dati a caso ma sapendo esattamente cosa si fa e perché. In Italia l'ho visto succedere molto di rado, credo solo due o tre volte.
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Utente
oh grazie per l'informazione..già io sono contrario ad usare gli antibiotici,poi mi sembra di capire che questo è abbastanza forte..ed io non sto morendo per il momento ..ma vuole dire che a volte le placche passano spontaneamente?senza usare nulla?cosa dovrei fare aspettare ancora un pochino?
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,
siamo fuori strada. Non esistono antibiotici "forti" o deboli". Esistono antibiotici appropriati sul batterio in causa oppure non appropriati. Ed esistono antibiotici usati a dosi inappropriate e per durate inappropriate. Il termine "forte" o "debole", applicato all'antibiotico, è privo di significato.
Le "placche" non passano da sole: molto semplicemente, alcune di quelle che molti Pazienti (e alcuni Medici) chiamano "placche", non lo sono. Non bata vedere delle puntine bianche per parlare di placche ma devono avere un aspetto particolare ed essere accompagnati da dei sintomi particolari. Sono questi, molto più delle supposte "placche" che devono guidare la scelta della terapia. E' un pressappochismo che causa dei danni anche mortali, vedi selezione di batteri resistenti.
Quello che sia necessario fare nel Suo caso, non posso saperlo perché senza un esame diretto non è possibile.
siamo fuori strada. Non esistono antibiotici "forti" o deboli". Esistono antibiotici appropriati sul batterio in causa oppure non appropriati. Ed esistono antibiotici usati a dosi inappropriate e per durate inappropriate. Il termine "forte" o "debole", applicato all'antibiotico, è privo di significato.
Le "placche" non passano da sole: molto semplicemente, alcune di quelle che molti Pazienti (e alcuni Medici) chiamano "placche", non lo sono. Non bata vedere delle puntine bianche per parlare di placche ma devono avere un aspetto particolare ed essere accompagnati da dei sintomi particolari. Sono questi, molto più delle supposte "placche" che devono guidare la scelta della terapia. E' un pressappochismo che causa dei danni anche mortali, vedi selezione di batteri resistenti.
Quello che sia necessario fare nel Suo caso, non posso saperlo perché senza un esame diretto non è possibile.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
No.
1) Non si può fare diagnosi da qui quindi non so cosa Lei abbia e non posso quindi dirLe cosa sia appropriato.
2) Partendo dal presupposto che il Suo Medico non abbia sbagliato la diagnosi, il farmaco che Le ha prescritto non rientra nella prima linea delle Linee Guida approvate e usate comunemente (anche se molti Medici lo fanno "a occhio")
3) La decisione se sia necessario prescrivere terapia antibiotica si basa sul decorso clinico e sui segni fisici riscontrati all'esame clinico, non solo sulla presenza di placche, ammesso che si tratti di vere e proprie placche e non di altre cose che vengono spesso erroneamente chiamate "placche". Anche la Mononucleosi e altre virosi danno "placche" e non sono quindi un segno specifico di tonsillite batterica.
4) Non esistono antibiotici "forti" o "deboli", esattamente come non esiste la fame verde o la sete buddista, sono termini che usati insieme non hanno senso.
5) Essere "contrario a usare gli antibiotici" è
un'assurdità apodittica. Se servono, vanno usati, se non servono NON DEVONO essere usati. Dipende dalla preparazione del Medico (e su questo, purtroppo, in Italia ho riscontrato carenze pressoché uniformi) e dalla conoscenza del Paziente da parte del Medico. Se Lei ha un'appendicite e dice "sono contrario agli interventi chirurgici", io prima La guardo con occhi spalancati, poi mi accerto che sia in condizioni di intendere e di volere, infine Le faccio firmare un foglio dove dichiara che rifiuta di curarsi pur essendo stato informato e se ne assume la responsabilità. Le terapie non sono questioni ideologiche o politiche. O direbbe a un Ingegnere che è contrario a usare il cemento armato e preferirebbe fare una casa con le putrelle di formaggio Gorgonzola? So benissimo che molti miei Colleghi non hanno ben chiara la differenza che corre tra quello che il Paziente vuole e quello di cui ha bisogno (non sempre sono la stessa cosa) ma io sono rimasto un po' vecchio stampo e sono convinto di dover essere io a dire ai miei Pazienti cosa debbano fare e non viceversa.
6) Non posso affermare che la terapia prescrittoLe sia sbagliata, in effetti in Italia è usata spesso. Posso solo, dietro Sua richiesta, informarLa che non coincide con le terapie suggerite in prima linea dalle regole approvate in quasi tutto il mondo occidentale. Ma queste stesse regole non sono spesso conosciute o applicate in Italia e infatti abbiamo la resistenza agli antibiotici più alta d'Europa.
Spero di essere stato chiaro.
1) Non si può fare diagnosi da qui quindi non so cosa Lei abbia e non posso quindi dirLe cosa sia appropriato.
2) Partendo dal presupposto che il Suo Medico non abbia sbagliato la diagnosi, il farmaco che Le ha prescritto non rientra nella prima linea delle Linee Guida approvate e usate comunemente (anche se molti Medici lo fanno "a occhio")
3) La decisione se sia necessario prescrivere terapia antibiotica si basa sul decorso clinico e sui segni fisici riscontrati all'esame clinico, non solo sulla presenza di placche, ammesso che si tratti di vere e proprie placche e non di altre cose che vengono spesso erroneamente chiamate "placche". Anche la Mononucleosi e altre virosi danno "placche" e non sono quindi un segno specifico di tonsillite batterica.
4) Non esistono antibiotici "forti" o "deboli", esattamente come non esiste la fame verde o la sete buddista, sono termini che usati insieme non hanno senso.
5) Essere "contrario a usare gli antibiotici" è
un'assurdità apodittica. Se servono, vanno usati, se non servono NON DEVONO essere usati. Dipende dalla preparazione del Medico (e su questo, purtroppo, in Italia ho riscontrato carenze pressoché uniformi) e dalla conoscenza del Paziente da parte del Medico. Se Lei ha un'appendicite e dice "sono contrario agli interventi chirurgici", io prima La guardo con occhi spalancati, poi mi accerto che sia in condizioni di intendere e di volere, infine Le faccio firmare un foglio dove dichiara che rifiuta di curarsi pur essendo stato informato e se ne assume la responsabilità. Le terapie non sono questioni ideologiche o politiche. O direbbe a un Ingegnere che è contrario a usare il cemento armato e preferirebbe fare una casa con le putrelle di formaggio Gorgonzola? So benissimo che molti miei Colleghi non hanno ben chiara la differenza che corre tra quello che il Paziente vuole e quello di cui ha bisogno (non sempre sono la stessa cosa) ma io sono rimasto un po' vecchio stampo e sono convinto di dover essere io a dire ai miei Pazienti cosa debbano fare e non viceversa.
6) Non posso affermare che la terapia prescrittoLe sia sbagliata, in effetti in Italia è usata spesso. Posso solo, dietro Sua richiesta, informarLa che non coincide con le terapie suggerite in prima linea dalle regole approvate in quasi tutto il mondo occidentale. Ma queste stesse regole non sono spesso conosciute o applicate in Italia e infatti abbiamo la resistenza agli antibiotici più alta d'Europa.
Spero di essere stato chiaro.
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Utente
no contrario,voglio solo esser sicuro di prenderlo in casi in cui serva davvero,sulla Mononucleosi avevo qualche dubbio,infatti posso aver preso benissimo quella e quindi l'antibiotico magari non avra nessun effetto positivo...le terapie suggerite in prima linea sarebbero?da quello che h capito l'antibiotico deve esser dato al paziete quando al 100% si è sicuri del problema...infatti le mie placche possono provenire da svariate situazioni..cmq grazie x le sue risposte
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Esatto. L'antibiotico dato "per sicurezza" è pericolosissimo. Normalmente io somministro Paracetamolo max 1g/8hh e/o Ibuprofene 400 mg 1 ogni 8 ore per circa una settimana. Se i segni non cambiano, probabilmente è batterica o c'è una Mononucleosi.
In Italia spesso prescrivono il tampone faringeo ma viene di solito eseguito malissimo e viene quasi sempre negatio. Meglio basarsi sulla clinica.
In Italia spesso prescrivono il tampone faringeo ma viene di solito eseguito malissimo e viene quasi sempre negatio. Meglio basarsi sulla clinica.
[#17]
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Per la Mononucleosi non solo non vedrebbe niente, ma qualsiasi cosa vedesse non servirebbe a cambiare nulla. Aspetti 6-8 settimane.
E, se fosse mio Paziente, Le direi "Non è Lei a decidere se e quali analisi fare e quando ma io, perché io so cosa cercare e perché".
E, se fosse mio Paziente, Le direi "Non è Lei a decidere se e quali analisi fare e quando ma io, perché io so cosa cercare e perché".
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
6-8 (meglio 10-12) sono necessarie per far sviluppare le IgG e vedere quali siano, se quelle solo diagnostiche o anche quelle protettive. Che la febbricola sia sempre un sintomo di allarme non è vero. La PCR è un segno aspecifico di infiammazione. Una volta che l'ha saputo, cosa pensa di fare? Trattarlo con antiifiammatori? Quali? A che dosaggi? Per quanto tempo? Le cose cambierebbero se non li si usasse? Se non è in grado di rispondere a queste domande (e possibilmente in modo attendibile, aggiornato e difendibile), suggerirei di lasciar fare il Medico al Medico.
Bisogna sapere cosa si cerchi e perché. E bisogna anche sapere se il risultato dell'esame cambia la condotta successiva. Se così non fosse, l'esame è inutile a prescindere.
Per quanto mi riguarda i miei Pazienti sono liberissimi di chiedere tutti gli esami che credono ma devono farlo a spese loro, se sono inutili, non a spese della comunità. E se io non ritengo che siano utili o cambiano Medico (magari uno che non sappia quello che fa e perché e si limiti a dire sissignore) o ascltano i miei consigli, perché è il mio lavoro e mi dà da vivere, quindi, forse, il mio consiglio è più qualificato.
Bisogna sapere cosa si cerchi e perché. E bisogna anche sapere se il risultato dell'esame cambia la condotta successiva. Se così non fosse, l'esame è inutile a prescindere.
Per quanto mi riguarda i miei Pazienti sono liberissimi di chiedere tutti gli esami che credono ma devono farlo a spese loro, se sono inutili, non a spese della comunità. E se io non ritengo che siano utili o cambiano Medico (magari uno che non sappia quello che fa e perché e si limiti a dire sissignore) o ascltano i miei consigli, perché è il mio lavoro e mi dà da vivere, quindi, forse, il mio consiglio è più qualificato.
[#20]
Utente
10 anni fà mi capito un episodio simile..avevo la febbricola per 2/3 settimane e passo da sola..senza prendere nulla..e più o meno come ora non avevo sintomi importanti...però non sempre una cosa è uguale all'altra.cmq penserò bene a cosa fare..a dire il vero è un periodo proprio stressante questo x me e vorrei cercare di stare meglio
[#21]
Utente
Dottore salve,per stare tranquillo ho eseguito subito tutte le analisi tra cui emocromo,ves pcr e il test della mononucleosi..ora emocromo ves e pcr sono tutti negativi ,mentre gli anticorpi della mononucleosi sono risultati abbastanza alti quindi come sospettavo dovrebbe esser quello il mio problema...infatti la febbricola rimane e la debolezza anche ..domani porterò le analisi dal mio medico..volevo solo un ultimo parere da lei,sono questi i sintomi tipici della mono.??è vero che non si cura?se avevo qualche altro problema sarebbe cmq risultato dalle analisi vero?
grazie
grazie
[#22]
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
La risposta alle Sue domande è
1) Sì
2) No: le analisi dicono qualcosa quando si sa cosa cercare. In questo caso, oltretutto così precocemente, non direbbero nulla di utile. Personalmente credo che le "richieste di analisi per stare tranquilli" non dovrebbero essere coperte dal SSN perché sono uno spreco di denaro pubblico.
1) Sì
2) No: le analisi dicono qualcosa quando si sa cosa cercare. In questo caso, oltretutto così precocemente, non direbbero nulla di utile. Personalmente credo che le "richieste di analisi per stare tranquilli" non dovrebbero essere coperte dal SSN perché sono uno spreco di denaro pubblico.
Questo consulto ha ricevuto 22 risposte e 24.7k visite dal 20/06/2011.
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