Prurito alle mani

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 27 anni, microcitemica sempre in carenza di ferro, obesa (a causa di una disfunzione ovarica), non fumatrice, non faccio uso di droghe e sono astemia. Soffro di reflusso gastroesofageo e ho un'ernia iatale. Faccio una vita abbastanza sedentaria a causa del mio lavoro, che mi obbliga ore al pc, ma ogni giorno circa faccio passeggiate di una, due ore, per svagarmi, con una ragazza down che mi costringe ad un passo non veloce.
E' da un pò di tempo ( 4-5 mesi circa ) che avverto di tanto in tanto un prurito alle mani, ma ho come la sensazione che questo provenga dall'interno della mano e delle dita, perché all'atto del grattarmi, non ho la sensazione del classico prurito come quello che provoca la puntura di una zanzara, per intenderci. A volte questa sensazione di gonfiore, di prurito, si espande per tutte le braccia. Oggi, ad esempio, il prurito è espanso fin sotto il mento, con relativi dolori (sopportabili).
A gennaio ho sofforto di una forma influenzale abbastanza pesante, che mi ha causato crisi d'ansia, aumento del reflusso.
A febbraio ho fatto 4 elettrocardiogramma e 1 ecocardio a causa di un dolore che si è presentato a livello retrosternale, dai quali però è risultato che il cuore è sanissimo.
Ho scritto anche questo particolare perchè questi strani pruriti (prima si limitava solo al gonfiore), hanno iniziato a presentarsi da allora. Sono molto intensi la mattina, e di notte, quando mi sveglio, a volte ho proprio le dita addormentate.
Mia nonna (80 anni) soffre di artrite reumatoide in una forma abbastanza pesante, mia mamma (attualmente 50 anni) ha iniziato a soffrirne una decina di anni fa, possibile che a 27 anni possa iniziare a risentirne anche io? Che analisi o visite devo fare per capire da cosa deriva questo fastidio?
Grazie
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.ma Utente,

Intanto, come sempre, il Suo Medico di Medicina Generale. Poi sarà lui che deciderà se trattare, come trattare, se servono consulenze esterne e quali. Almeno io faccio così nella mia pratica quotidiana, non sono un esecutore di ordini altrui.

Se non riscontrassi alcuna lesione cutanea, si dovrebbe chiedersi se il calore o il freddo tendano ad aggravare, scatenare o modificare l'andamento delle crisi. Una risposta al calore sarebbe compatibile (ma non patognomonica) di una causa o componente vascolare e giustificherebbe una capillaroscopia e alcune indagini per valutare l'assetto immunitario che, francamente, eseguirei comunque vista la familiarità.

Intraprendere la strada della ricerca dello specialista da soli, senza un regista MMG, è una strada destinata a fallire anche se, purtropo, è una pessima abitudine diffusissima in Italia.
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Utente
Utente
Ringrazio per la gentilissima e tempestiva risposta.
Purtroppo non sono molto fortunata con il medico di famiglia, in quanto mi ha detto che il problema non è rilevante, e dice sempre "Aspettiamo passerà". Ormai però son 5 mesi con questo problema e non so davvero a chi rivolgermi.
Con il freddo la sensazione sembra migliorare, quando ho gli attacchi abbastanza forte mi basta mettere le mani sotto una fonte di acqua fredda corrente e il dolore si attenua. Purtroppo però non ho sempre a disposizione la fonte...
Grazie ancora.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta

Gent.ma Utente,

senza voler dare giudizi tecnici sul Collega (non ne sarei in grado), colgo l'occasione per deviare in minima parte dal problema. Il giudizio clinico in Medicina Generale, è diverso da come non lo si immagina a volte. Non è sempre così lineare come si vede in TV. A volte (e non so se sia questo il Suo caso naturalmente) aspettare è proprio la condotta più appropriata. Sto scrivendo in questi giorni qualche piccolo testo per illustrare questo a chi non abbia familiarità con il ragionamento del MMG.

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