Mano intorpidita

Gentili dottori,
non sapendo a quale specialità rivolgermi ho scelto medicina generale nella speranza che possiate essere proprio voi a indirizzarmi verso il medico più giusto.
Cercando risposte nel sito ho notato che molti, con un problema simile, hanno cercato aiuto in neurologia o in ortopedia, ma mi sento più tranquilla nello scrivere qui: vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e spero di trovare una risposta con voi prima di presentarmi dal medico inutilmente e facendogli perdere tempo.
L'anno scorso capitava spesso che la mano destra si "addormentasse"..per essere precisi capitava quasi ogni notte e quindi mi svegliavo con la mano insensibile o dolorante (perché se il torpore non accennava a diminuire si trasformava in una specie di "morsa") oppure poteva succedere che la mano si indurisse e facesse male anche da sveglia pur avendo il braccio disteso lungo in fianco (sempre a letto).
Raramente capitava che il problema si presentasse nella mano sinistra, ma se ciò avveniva, succedeva in contemporanea all'altra mano.

Improvvisamente il disagio è sparito ma si è poi ripresentato verso marzo e non accenna a smettere: stavolta però non capita solo la sera/notte, ma anche durante il giorno. Vado all'università quindi scrivo tutto il giorno (con la penna o al computer), mi piace disegnare e suono la chitarra..sono tutte attività che coinvolgono la mano destra: improvvisamente oppure appena inizio a scrivere, disegnare o prendo il plettro la mano destra si addormenta e se non smetto subito la sento come se si "rimpicciolisse"...è una descrizione banale, ma non saprei come altro descrivervela...la sento stringere insomma.
Quando succede posso solo scuotere la mano o distendere il braccio verso il basso per aiutare la circolazione (almeno credo)...ma anche se funziona non è detto che pochi minuti dopo non mi ritrovi nella situazione iniziale (infatti questo problema si presenta anche più volte nell'arco della stessa ora o di pochi minuti).
Tuttavia, il torpore non si presenta unicamente quando utilizzo la mano per scrivere e quindi quando "compio uno sforzo", ma anche solo semplicemente in autobus..se con la mano afferro (senza stringere troppo) un sostegno, la mano a volte si addormenta e poi sopraggiunge nuovamente il dolore...la stessa cosa capita, più raramente, anche solo tenendo la mano sulla gamba o alla guida(e questa cosa mi preoccupa molto).
Mi scuso se mi sono dilungata e nella speranza che mi aiutiate almeno a capire cosa fare e soprattutto che mi diciate se si tratta o meno di problema reale,
vi ringrazio e vi auguro una buona giornata
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.7k 1.2k
Iniziamo le ricerche con un ecocolordoppler degli arti superiori. In base all'esito dell'esame, vedremo il da farsi. Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

[#2]
Utente
Utente
Sono stata dal medico e la sua diagnosi è un'epicondilite.
Ovviamente le ho spiegato che la mia vita non mi permette di stare a riposo e di non utilizzare il braccio destro...e che non posso assolutamente smettere di scrivere a mano o al computer, specie in questa fase dell'anno (esami universitari)..quindi per adesso mi ha prescritto l'applicazione di Cerotti TransAct(Flurbiprofene) e tra pochi giorni farò anche un rx.

vedremo...
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.7k 1.2k
Prima di sottoporti ad una indagine radiologica, è bene che ti faccia visitare da un Ortopedico. Buona serata
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.ma Utente,

mentre il Dr. Brunori non ha torto, un'epicondilite o un'epitrocleite sono normalmente di competenza della Medicina Generale nei primi stadi, senza nessun bisogno di consultare Ortopedici.

Il primo stadio del trrattamento si attua con terapia fisica, cioè applicazione di ghiaccio e manovre di estensione graduale dei tendini che si inseriscono sull'epicondilo (o sull'epitroclea che è l'altro epicondilo, quello mediale). Tali esercizi possono esserLe insegnati agevolmente dal Suo Medico di Medicina Generale.

Il secondo stadio, consiste nel trattamento con antiinfiammatori sia locali che generali e nel mantenere stabile l'articolazione con un tutore.

Solo nel terzo stadio, quando si debba valutare la utilità di un'infiltrazione sull'epicondilo, può essere utile un Ortopedico, sempre se il Suo Medico di Medicina Generale non sia familiare con tali manovre terapeutiche.

Le altre opzioni sono, queste sì, di competenza ortopedica. Un Rx non mostrerà nulla se l'epicondilite ha meno di tre mesi, perché si tratta di una tendinite che, probabilmente, non è ancora calcifica. E, in ogni caso, la diagnosi non è radiologica ma clinica.