Riflesso vagale
Ho 51 anni, alcuni anni fa ho avuto un episodio di vertigine molto forte, che ho curato con Stugeron e Celebrex. attribuendolo, secondo il fisiatra,a cervicalgia , schiacciamento vertebre C6 - C7.
Recentemente ho avuto altri episodi di vertigine, in collegamento con contrazione addominale e digestione difficile (di cui comunque soffro), gonfiore addominale, colite, inappetenza, mi sembrava che venisse una contrazione dal centro della pancia (vicino ombelico) e che poi arrivasse su come una vertigine. in tali momenti (drammatici) non riuscivo a girare la testa nemmeno di un centimetro e la cosa si aggravava qualsiasi cosa mangiassi o bevessi.
La gastroscopia ha fato registrare infiammazione gastrica e duodenale, senza Helicobatter, all'holter solo alcune exrtasistole, che il cardiologo ha collegato alle fasi digestive, emettendo una diagnosi di riflesso vagale, stimolato dalla digestione difficile e dalla gastrite.
Peraltro è da ricordare che da alcuni anni soffro di disturbi ai muscoli del collo e della testa, spesso contratti e doloranti.
In particolare li sento irrigidirsi quando:
- Deglutisco (in tale caso avverto come un ostacolo, un groppo che rende difficile la deglutizione, come se ingoiasse un boccone troppo grosso);
- faccio degli sforzi muscolari in particolare con le braccia (es: sollevare un peso da terra) ma non solo: anche salire le scale e lo sforzo per la defecazione;
- mi alzo in piedi dopo un certo tempo in posizione seduta ( La sensazione, soprattutto in questo ultimo caso, è come se ci fosse un ostacolo alla circolazione che impedisse il percorso del sangue dal basso verso la testa).
- a volte dopo l’eiaculazione.
In tali casi sento una specie di stordimento generale (quasi giramento di testa), come una spossatezza (piuttosto forte se lo sforzo fisico di cui sopra è intenso)
Nello stesso tempo avverto contrazione anche alla pancia.
Per fronteggiare il malessere trovo beneficio con sedativi (Valpinax)
Il disagio è abbastanza fastidioso, dato che ad es. non posso portare pesi o fare sforzi come cambiare la gomma della macchina. Inoltre mi capita di avere sonnolenza quasi irresistibile, con sensazione di vertigine e caduta, probabilmente in relazione a gonfiore della pancia.
Dal punto di vista respiratorio, per quello che io ritengo possa qui interessare, ho una cattiva respirazione notturna, quasi esclusivamente attraverso la bocca, che al risveglio è aperta e molto secca.
la domanda che mi pongo è: il riflesso vagale diagnosticato per spiegare le vertigini è una diagnosi attendibile? e può spiegare anche questi problemi di astenia, che non danno luogo a episodi così drammatici come le vertigini, ma che provocano una limitazione della vita sociale abbastanza fastidiosa? e in ogni caso cosa posso fare per ovviare a questi problemi? (ho sentito parlare del Pasaden....)
Grazie un saluto
Recentemente ho avuto altri episodi di vertigine, in collegamento con contrazione addominale e digestione difficile (di cui comunque soffro), gonfiore addominale, colite, inappetenza, mi sembrava che venisse una contrazione dal centro della pancia (vicino ombelico) e che poi arrivasse su come una vertigine. in tali momenti (drammatici) non riuscivo a girare la testa nemmeno di un centimetro e la cosa si aggravava qualsiasi cosa mangiassi o bevessi.
La gastroscopia ha fato registrare infiammazione gastrica e duodenale, senza Helicobatter, all'holter solo alcune exrtasistole, che il cardiologo ha collegato alle fasi digestive, emettendo una diagnosi di riflesso vagale, stimolato dalla digestione difficile e dalla gastrite.
Peraltro è da ricordare che da alcuni anni soffro di disturbi ai muscoli del collo e della testa, spesso contratti e doloranti.
In particolare li sento irrigidirsi quando:
- Deglutisco (in tale caso avverto come un ostacolo, un groppo che rende difficile la deglutizione, come se ingoiasse un boccone troppo grosso);
- faccio degli sforzi muscolari in particolare con le braccia (es: sollevare un peso da terra) ma non solo: anche salire le scale e lo sforzo per la defecazione;
- mi alzo in piedi dopo un certo tempo in posizione seduta ( La sensazione, soprattutto in questo ultimo caso, è come se ci fosse un ostacolo alla circolazione che impedisse il percorso del sangue dal basso verso la testa).
- a volte dopo l’eiaculazione.
In tali casi sento una specie di stordimento generale (quasi giramento di testa), come una spossatezza (piuttosto forte se lo sforzo fisico di cui sopra è intenso)
Nello stesso tempo avverto contrazione anche alla pancia.
Per fronteggiare il malessere trovo beneficio con sedativi (Valpinax)
Il disagio è abbastanza fastidioso, dato che ad es. non posso portare pesi o fare sforzi come cambiare la gomma della macchina. Inoltre mi capita di avere sonnolenza quasi irresistibile, con sensazione di vertigine e caduta, probabilmente in relazione a gonfiore della pancia.
Dal punto di vista respiratorio, per quello che io ritengo possa qui interessare, ho una cattiva respirazione notturna, quasi esclusivamente attraverso la bocca, che al risveglio è aperta e molto secca.
la domanda che mi pongo è: il riflesso vagale diagnosticato per spiegare le vertigini è una diagnosi attendibile? e può spiegare anche questi problemi di astenia, che non danno luogo a episodi così drammatici come le vertigini, ma che provocano una limitazione della vita sociale abbastanza fastidiosa? e in ogni caso cosa posso fare per ovviare a questi problemi? (ho sentito parlare del Pasaden....)
Grazie un saluto
[#1]
Gentile Utente,
una sintomatologia vertiginosa pura non fa parte del corredo della crisi vasovagale, leggendo però la sua richiesta mi domando se al di la della ipotesi fatta dal suo fisiatra siano stati effettuati due esami che riterrei a questo punto importanti: Una RMN del rachide cervicale e un ecodoppler dei vasi epiaortici.
Un riflesso vasovagale ha una durata breve, non comporta vertigini prolungate e soprattutto si caratterizza per due aspetti
1) riduzione delle frequenza cardiaca consistente (40 bpm, o anche meno);
2) abbassamento transitorio della pressione arteriosa.
Più che una vertigine il paziente in crisi vagale avverte la sensazione di stare per svenire da un momento all'altro, caldo o freddo improvviso, salivazione importante e spesso una sudorazione intensa.
Prima di effettuare una terapia farmacologica valuterei col suo curante l'opportunità dei due esami consigliati sopra.
Cordiali saluti
una sintomatologia vertiginosa pura non fa parte del corredo della crisi vasovagale, leggendo però la sua richiesta mi domando se al di la della ipotesi fatta dal suo fisiatra siano stati effettuati due esami che riterrei a questo punto importanti: Una RMN del rachide cervicale e un ecodoppler dei vasi epiaortici.
Un riflesso vasovagale ha una durata breve, non comporta vertigini prolungate e soprattutto si caratterizza per due aspetti
1) riduzione delle frequenza cardiaca consistente (40 bpm, o anche meno);
2) abbassamento transitorio della pressione arteriosa.
Più che una vertigine il paziente in crisi vagale avverte la sensazione di stare per svenire da un momento all'altro, caldo o freddo improvviso, salivazione importante e spesso una sudorazione intensa.
Prima di effettuare una terapia farmacologica valuterei col suo curante l'opportunità dei due esami consigliati sopra.
Cordiali saluti
La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO
[#2]
Utente
Grazie tantissimo dell'insperata tempestività!!!!!
degli esami consigliati ho fatto l'ecocolordoppler vasi epiaortici in cui è risultato solo leve ispessimento intimale a sinistra.
RMN ho fatto l'encefalo con mezzo di contrasto per pregressa ipoacusia fluttuante ma ha dato esito negativo.non ho fatto però RMN rachide cervicale.
pensa sia opportuno ritenendo i sintomi (oltre le vertigini anche quelli da sforzo ,defecazione, ecc) da me riferiti come probabile cervicalgia?
curiosando su internet, ho sentito parlare (a proposito di sincope, ma forse nel mio caso potrebbe trattarsi di forma più lieve) di "torchio addominale" che con azioni quali deglutizione, defecazione e altri sforzi, può impedire il ritorno dei sangue dalle zone periferiche al cuore, riducendo la gittata cardiaca.
ho anche sentito parlare, in relazione a sforzi (io non riesco a protare una borsa della spesa appensa pesante ad es. una balletta di bottiglie di acqua da 6, senza che mi senta subito affaticato e con contrazione collo/addome), di aumento della presssione intratoracica che avrebbe lo stesso effetto di ridurre la gittata cardiaca. Lo stesso effetto ho letto a proposito della manovra di Valsalva e anche qui mi ci sono ritrovato, dato che se faccio un' espirazione "sbagliata" cioè facendo pressione sulla gola , ho gli stessi effetti di stordimento e astenia.
nella mia fantasia indagatrice da paziente impaziente (ma sono anni che ci soffro), mi sembra che queste spiegazioni potrebbero applicarsi ai miei sintomi, perchè la sensazione che provo, ad esempio quando assumo la posizione in piedi dopo un certo tempo seduto, è proprio quella del mancato afflusso di sangue, come se ci fosse un blocco che ne impedisce l'arrivo alla testa. Per le vertigini ammetto che i sintomi sono diversi, non sembrano collegati ad un fatto di circolazione.
Grazie ancora dell'aiuto che mi ha dato e per quello spero futuro che potrete darmi.
un caro saluto
degli esami consigliati ho fatto l'ecocolordoppler vasi epiaortici in cui è risultato solo leve ispessimento intimale a sinistra.
RMN ho fatto l'encefalo con mezzo di contrasto per pregressa ipoacusia fluttuante ma ha dato esito negativo.non ho fatto però RMN rachide cervicale.
pensa sia opportuno ritenendo i sintomi (oltre le vertigini anche quelli da sforzo ,defecazione, ecc) da me riferiti come probabile cervicalgia?
curiosando su internet, ho sentito parlare (a proposito di sincope, ma forse nel mio caso potrebbe trattarsi di forma più lieve) di "torchio addominale" che con azioni quali deglutizione, defecazione e altri sforzi, può impedire il ritorno dei sangue dalle zone periferiche al cuore, riducendo la gittata cardiaca.
ho anche sentito parlare, in relazione a sforzi (io non riesco a protare una borsa della spesa appensa pesante ad es. una balletta di bottiglie di acqua da 6, senza che mi senta subito affaticato e con contrazione collo/addome), di aumento della presssione intratoracica che avrebbe lo stesso effetto di ridurre la gittata cardiaca. Lo stesso effetto ho letto a proposito della manovra di Valsalva e anche qui mi ci sono ritrovato, dato che se faccio un' espirazione "sbagliata" cioè facendo pressione sulla gola , ho gli stessi effetti di stordimento e astenia.
nella mia fantasia indagatrice da paziente impaziente (ma sono anni che ci soffro), mi sembra che queste spiegazioni potrebbero applicarsi ai miei sintomi, perchè la sensazione che provo, ad esempio quando assumo la posizione in piedi dopo un certo tempo seduto, è proprio quella del mancato afflusso di sangue, come se ci fosse un blocco che ne impedisce l'arrivo alla testa. Per le vertigini ammetto che i sintomi sono diversi, non sembrano collegati ad un fatto di circolazione.
Grazie ancora dell'aiuto che mi ha dato e per quello spero futuro che potrete darmi.
un caro saluto
[#3]
Il caso è abbastanza complesso, potrebbe esserci una certa ipersensibilità del sistema neurovegetativo con probabile ipertono vagale che andrebbe meglio valutato. Anche una manovra di Valsalva effettuata con il torchio addominale può essere fattore scatenante della sintomatologia così come quell'ipotensione ortostatica che riferisce cambiando posizione repentinamente.
Valuterei comunque il rachide cervicale e certamente va fatta una consulenza neurologica direttamente perchè così a distanza risulta difficile un inquadramento corretto.
Saluti
Valuterei comunque il rachide cervicale e certamente va fatta una consulenza neurologica direttamente perchè così a distanza risulta difficile un inquadramento corretto.
Saluti
[#4]
Utente
l'esame del rachide cervicale (RMN) ha evidenziato "manifestazioni spondilosiche in corrispondenza dei metameri inferiori del rachide cervicale. Ernia discale in sede mediana paramediana sinistra che imrponta il sacco durale in corrispondenza dello spazio intersomatico al livello compreso tra C5-C6 e dello spazio discale C6-C7"
la visita neurologica non ha evidenziato particolari problemi (nelle prove di equilibrio, occhi chiusi e braccia tese , ho mosso le braccia per compensare l'equilibrio), il neurologo non ha dato peso alla ipotesi della ipertonicità vagale, propende per dare rilievo alla problematica cervicale su cui si andrebbero a focalizzare le mie tensioni e comunque consiglia di agire a livello di sress generale ed ha concluso prescivendomi un antidepressivo, ma io sono contrario e per ora non se ne parla.
ho fatto la cura (da circa 1 mese e mezzo)che mi hanno prescritto, cioè Lansoprazolo al mattino e Debridat prima dei pasti, con discreti risultati: la migliore digestione peraltro mi ha spinto a sfruttarli per togliermi quaqlche sfizio alimentare (da tempo negato) e dopo un pò a ritrovare gli stessi problemi
ho avuto recentemente ancora altri episodi di vertigine in relazione ad eccessi alimentari (intendo dire mangiare a volontà, senza riguardo alle effettive necessità di alimentazione, per soddisare la gola ). Oltre a evitare questi ultimi (cosa che non riesco molto a fare e soprattutto non sempre....) mi consigliate qualche altro rimedio? mi hanno parlato di una tecnica di piccolo aghi inseriti nell'orecchio (auricoliterapia o qualcosa di simile). che ne pensate??
Grazie un saluto sempre speranzoso
la visita neurologica non ha evidenziato particolari problemi (nelle prove di equilibrio, occhi chiusi e braccia tese , ho mosso le braccia per compensare l'equilibrio), il neurologo non ha dato peso alla ipotesi della ipertonicità vagale, propende per dare rilievo alla problematica cervicale su cui si andrebbero a focalizzare le mie tensioni e comunque consiglia di agire a livello di sress generale ed ha concluso prescivendomi un antidepressivo, ma io sono contrario e per ora non se ne parla.
ho fatto la cura (da circa 1 mese e mezzo)che mi hanno prescritto, cioè Lansoprazolo al mattino e Debridat prima dei pasti, con discreti risultati: la migliore digestione peraltro mi ha spinto a sfruttarli per togliermi quaqlche sfizio alimentare (da tempo negato) e dopo un pò a ritrovare gli stessi problemi
ho avuto recentemente ancora altri episodi di vertigine in relazione ad eccessi alimentari (intendo dire mangiare a volontà, senza riguardo alle effettive necessità di alimentazione, per soddisare la gola ). Oltre a evitare questi ultimi (cosa che non riesco molto a fare e soprattutto non sempre....) mi consigliate qualche altro rimedio? mi hanno parlato di una tecnica di piccolo aghi inseriti nell'orecchio (auricoliterapia o qualcosa di simile). che ne pensate??
Grazie un saluto sempre speranzoso
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 17.1k visite dal 05/05/2011.
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