Febbre serale persistente con ghiandole collo gonfie e dolorose
Vi scrivo perche' trovandomi in Tailandia a fare del volontariato, gradirei avere un parere prima di assumere medicinali.
Vi espongo il mio problema sperando di non essere troppo prolisso:
sono un uomo di 49 anni, 1,74 m. per circa 65 Kg.
Una settimana fa ho avuto un attacco febbrile con debolezza, senza altri sintomi.
Per 3/4 giorni ho assunto paracetamolo in dosi di 1.000 mg (2x500) ad intervalli di circa 6 ore, con ottimi risultati(la temperatura scendeva a 37° nel giro di mezz'ora per poi risalire a circa 39° altrettanto repentinamente se tardavo a riprendere il medicinale).
Al 4° giorno ho smesso di prendere il paracetamolo pensando di essere quasi guarito: l'attacco febbrile serale e' stato particolarmente violento.
Da ieri, 5°giorno, non prendo piu' niente e mi si sono ingrossate notevolmente le due ghiandole del collo(sia a sx che a dx) causandomi dolore al tatto, ma senza alcun fastidio alla gola nella fase di deglutizione, ne' bruciore e mi e' rimasta una febbre serale comunque non troppo forte.
Riassumendo: i miei sintomi attuali sono febbre quotidiana serale, stanchezza pronunciata ed entrambe le ghiandole del collo gonfie e dolorose al tatto (quest'ultimo aspetto mi preoccupa parecchio perche' arrivato solo dopo, improvviso e mai avvenuto prima).
Il farmacista consultato oggi mi ha detto che ho avuto un'infezione virale alla quale si e' aggiunta un'infezione batterica suggerendomi di assumere l'antibiotico Cephalexin.
Sono restio ad assumere antibiotici senza avere la certezza del beneficio avendo subito gia' una volta una reazione allergica all'antibiotico Bactrim Forte(comunque mi e' gia' capitato di prendere antibiotici altre volte).
Capisco che senza visitarmi non e' molto facile rispondere, Vi chiederei alcuni consigli sulla strada da seguire:
-potrebbe andare bene assumere l'antibiotico e vedere come va' a finire?
-malgrado logisticamente sia un problema, sarebbe meglio recarsi subito all'ospedale piu' vicino per effettuare esami del sangue piu' chiarificatori o meglio dopo la cura con l'antibiotico?
-lavoro quotidianamente con bambini(anche denutriti), c'e' il rischio di trasmettergli virus/batteri vari?
-posso avere una normale vita sessuale con la mia compagna?(idem come sopra)
-potrebbe essere un'idea quella di aspettare senza prendere niente, fino a quando il mio corpo non reagisce da solo?(in effetti i sintomi non sono cosi' fastidiosi ed invalidanti, a parte la stanchezza).
Ringraziandovi anticipatamente del vostro tempo e sperando di ricevere al piu' presto il consiglio necessario
un cordiale saluto.
Utente 191951
Vi espongo il mio problema sperando di non essere troppo prolisso:
sono un uomo di 49 anni, 1,74 m. per circa 65 Kg.
Una settimana fa ho avuto un attacco febbrile con debolezza, senza altri sintomi.
Per 3/4 giorni ho assunto paracetamolo in dosi di 1.000 mg (2x500) ad intervalli di circa 6 ore, con ottimi risultati(la temperatura scendeva a 37° nel giro di mezz'ora per poi risalire a circa 39° altrettanto repentinamente se tardavo a riprendere il medicinale).
Al 4° giorno ho smesso di prendere il paracetamolo pensando di essere quasi guarito: l'attacco febbrile serale e' stato particolarmente violento.
Da ieri, 5°giorno, non prendo piu' niente e mi si sono ingrossate notevolmente le due ghiandole del collo(sia a sx che a dx) causandomi dolore al tatto, ma senza alcun fastidio alla gola nella fase di deglutizione, ne' bruciore e mi e' rimasta una febbre serale comunque non troppo forte.
Riassumendo: i miei sintomi attuali sono febbre quotidiana serale, stanchezza pronunciata ed entrambe le ghiandole del collo gonfie e dolorose al tatto (quest'ultimo aspetto mi preoccupa parecchio perche' arrivato solo dopo, improvviso e mai avvenuto prima).
Il farmacista consultato oggi mi ha detto che ho avuto un'infezione virale alla quale si e' aggiunta un'infezione batterica suggerendomi di assumere l'antibiotico Cephalexin.
Sono restio ad assumere antibiotici senza avere la certezza del beneficio avendo subito gia' una volta una reazione allergica all'antibiotico Bactrim Forte(comunque mi e' gia' capitato di prendere antibiotici altre volte).
Capisco che senza visitarmi non e' molto facile rispondere, Vi chiederei alcuni consigli sulla strada da seguire:
-potrebbe andare bene assumere l'antibiotico e vedere come va' a finire?
-malgrado logisticamente sia un problema, sarebbe meglio recarsi subito all'ospedale piu' vicino per effettuare esami del sangue piu' chiarificatori o meglio dopo la cura con l'antibiotico?
-lavoro quotidianamente con bambini(anche denutriti), c'e' il rischio di trasmettergli virus/batteri vari?
-posso avere una normale vita sessuale con la mia compagna?(idem come sopra)
-potrebbe essere un'idea quella di aspettare senza prendere niente, fino a quando il mio corpo non reagisce da solo?(in effetti i sintomi non sono cosi' fastidiosi ed invalidanti, a parte la stanchezza).
Ringraziandovi anticipatamente del vostro tempo e sperando di ricevere al piu' presto il consiglio necessario
un cordiale saluto.
Utente 191951
[#1]
Prima di iniziare una qualsiasi terapia, è bene capire cio' che determina la sintomatologia sofferta. Per questo, reputo necessaria una visita da parte di un Medico: si puo' rivolgere presso l'Ospedale piu' vicino alla località ove si trova. Probabilmente, si tratta di una forma virale, ma occorre necessariamente una visita, oltre degli accertamenti diagnostici come delle analisi del sangue ed una rx del torace. Circa le altre domande formulate, le risposte verranno dopo la diagnosi che le verrà fatta. Mi farà piacere ricevere notizie in merito. Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
Dott. Brunori,
ieri mattina (8° giorno dall'inizio dei problemi) sono stato visitato da un medico locale che mi ha fornito la stessa diagnosi da Lei gia' descrittami.
Le ghiandole del collo comunque gia' ieri si erano notevolmente sgonfiate e il dolore diminuito. Il medico non ha ritenuto necessario prescrivermi dei medicinali perche' a suo dire ero praticamente guarito e soltanto se la febbre si fosse ripresentata la sera avrei dovuto contattarlo perche' lui stesso mi avrebbe condotto ad eseguire degli esami del sangue (la cosa logisticamente e' abbastanza impegnativa).
L'ultima volta che ho avuto la febbre serale e' stata la sera precedente alla visita(7° giorno), quindi non sono andato ad effettuare gli esami del sangue.
Situazione attuale(9° giorno): Ghiandole del collo completamente sgonfie, non dolorose ma indolenzite al tatto, stanchezza pressoche' scomparsa, febbre serale inesistente (la temperatura e' circa 36.7°).
La ringrazio per l'aiuto e visto il suo sincero interessamento, mi permetto di chiederle un ultimo parere.
Secondo Lei esiste la possibilita' che l'infezione da me subita si sia soltanto indebolita (diciamo "assopita") per poi ripresentarsi nuovamente in una forma piu' virulenta e cronica quindi teoricamente piu' difficile da debellare?
Se esistesse, la possibilita' e' bassa, media o alta?
Lei mi suggerirebbe, malgrado il disagio, di fare comunque gli esami diagnostici adesso o potrei aspettare la fine di Aprile, data del mio rientro in Italia?
Ringraziandola nuovamente per la sua cortesia e pazienza, le porgo i miei piu' sinceri e cordiali saluti.
ieri mattina (8° giorno dall'inizio dei problemi) sono stato visitato da un medico locale che mi ha fornito la stessa diagnosi da Lei gia' descrittami.
Le ghiandole del collo comunque gia' ieri si erano notevolmente sgonfiate e il dolore diminuito. Il medico non ha ritenuto necessario prescrivermi dei medicinali perche' a suo dire ero praticamente guarito e soltanto se la febbre si fosse ripresentata la sera avrei dovuto contattarlo perche' lui stesso mi avrebbe condotto ad eseguire degli esami del sangue (la cosa logisticamente e' abbastanza impegnativa).
L'ultima volta che ho avuto la febbre serale e' stata la sera precedente alla visita(7° giorno), quindi non sono andato ad effettuare gli esami del sangue.
Situazione attuale(9° giorno): Ghiandole del collo completamente sgonfie, non dolorose ma indolenzite al tatto, stanchezza pressoche' scomparsa, febbre serale inesistente (la temperatura e' circa 36.7°).
La ringrazio per l'aiuto e visto il suo sincero interessamento, mi permetto di chiederle un ultimo parere.
Secondo Lei esiste la possibilita' che l'infezione da me subita si sia soltanto indebolita (diciamo "assopita") per poi ripresentarsi nuovamente in una forma piu' virulenta e cronica quindi teoricamente piu' difficile da debellare?
Se esistesse, la possibilita' e' bassa, media o alta?
Lei mi suggerirebbe, malgrado il disagio, di fare comunque gli esami diagnostici adesso o potrei aspettare la fine di Aprile, data del mio rientro in Italia?
Ringraziandola nuovamente per la sua cortesia e pazienza, le porgo i miei piu' sinceri e cordiali saluti.
[#3]
Certo, una ricaduta è possibile, ma speriamo di no: Puo' tranquillamente attendere prima di sottoporsi agli accertamenti diagnostici. Nel caso di una ricaduta, puo' sempre contattarci per un consiglio. Buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.5k visite dal 02/02/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.