Reflusso e depressione che mi hanno messo in ginocchio

Buonasera dottori,
inizio con una breve anamnesi: 29 anni, sportivo (almeno fino a poco fa), normopeso, fumatore da 10, da altrettanti fumo cannabis ad intermittenza; per alopecia uso finasteride da circa 8 anni e minoxidil da 3 senza disturbi degni di nota (ma forse è più corretto dire che non ricollego i miei disturbi a questi due farmaci); malattie diagnosticate: reflusso gastroesofageo; in famiglia non ci sono particolari patologie da segnalare.


Rileggendo quanto detto sopra, mi rendo conto di non essere la persona più salutista del mondo.

Tuttavia i veri problemi sono iniziati 3 anni fa quando, mentre mi allenavo in palestra, ho avvertito un forte dolore toracico che mi ha fatto correre al ps.
In quei giorni ho scoperto di soffrire di reflusso.
Sintomi principali: dolori diffusi in zona toracica e addominale, che si presentano nei momenti più svariati della giornata e a prescindere da ciò che mangio; fortissima aerofagia (da 3 anni emetto forse più di 100 eruttazioni al giorno); laringospasmi.
Ho seguito una cura, soprattutto il primo anno, che ha solo leggermente alleviato i sintomi.

Ho iniziato quindi a soffrire di una forte depressione, di ansia generalizzata e di pensieri di morte ossessivi e ricorrenti.
Ad oggi ho grossissime difficoltà ad alzarmi la mattina e a compiere le normali attività.
Credo di aver funzionalizzato il disturbo, anche perchè nel mentre mi sono laureato, ma mi sento come se funzionassi al 30%.

Soffro inoltre di capogiri a periodi intermittenti.
Li ho avuti la scorsa estate, e pensavo fossero dovuti al caldo o al minoxidil.
Ho sospeso quest'ultimo ma niente.
Finita l'estate sono finiti anche i capogiri, ma da giorni ormai sono ritornati.

Lo sport è diventato impossibile a causa dei dolori toracici e del fiato corto.

2 anni fa ho controllato il cuore in lungo e in largo, perfettamente sano.
1 anno fa analisi del sangue, tutto ok tranne la vitamina D bassa, che in verità non ho mai curato a dovere.
Ho fatto psicoterapia ma francamente non è servita a nulla.


Non riesco a sciogliere il bandolo della matassa e a capire cosa ha causato cosa.


In ogni caso, da una 10ina di giorni ho iniziato fianalmente a reagire: ho smesso totalmente con la cannabis, ho sostituto le sigarette tradizionali con il tabacco riscaldato e ne ho diminuito la quantità giornaliera, ho eliminato coca cola e cibi piccanti, sto provando a correre per quel che riesco e -può sembrare banale ma per me non lo è- sono qui ad aprirmi con voi per uscire fuori dall'oscurità in cui sono finito.

So che non esiste pillola magiche e di dover essere io ad apportare, con forza di volontà, i più grandi cambiamenti.
Ma so anche di soffrire di problemi oggettivi che vanno approfonditi.

Ciò che vi chiedo, quindi, è di indirizzarmi a dovere: con che controlli dovrei iniziare, considerando che il medico di base non sa dove sbattere la testa?
La mia unica condizione è non assumere psicofarmaci.
Spero capirete.

Vi ringrazio tanto.
Dr. Stefano Ardenghi Medico di medicina generale, Medico di base, Microbiologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 62 3
Gentile Paziente,
La sua situazione è complessa e merita un approccio sistematico. Il quadro che descrive presenta elementi sia fisici che psicologici interconnessi, creando quel circolo vizioso che sta impattando significativamente la sua qualità di vita.
Innanzitutto, voglio riconoscere il coraggio e la determinazione che sta dimostrando nell'intraprendere cambiamenti importanti nel suo stile di vita - la riduzione del fumo, l'eliminazione della cannabis e lo sforzo di riprendere l'attività fisica sono passi fondamentali che dimostrano una genuina volontà di miglioramento.
Partendo dal reflusso gastroesofageo, i sintomi che descrive (dolori toracici e addominali diffusi, importante aerofagia, laringospasmi) suggeriscono un quadro che potrebbe essere più articolato di un semplice reflusso. La sintomatologia persistente nonostante la terapia mi porta a considerare alcune possibili direzioni diagnostiche:

Valutazione gastroenterologica approfondita: È opportuno rivalutare la diagnosi di reflusso con:

Gastroscopia (se non fatta negli ultimi 2 anni)
pH-impedenzometria nelle 24 ore (per valutare l'entità del reflusso)
Test per Helicobacter pylori
Valutazione per intolleranze alimentari

Valutazione pneumologica: I sintomi respiratori (fiato corto, laringospasmi) potrebbero essere collegati al reflusso ma meritano un approfondimento specifico con:

Spirometria completa
Visita otorinolaringoiatrica per valutare possibili danni laringei da reflusso

Valutazione neurologica: I capogiri ricorrenti, anche se intermittenti, suggeriscono l'opportunità di:

Visita neurologica
Eventuali esami di neuroimaging
Valutazione dell'equilibrio

Approfondimento endocrinologico-metabolico:

Dosaggio completo di vitamine e minerali (non solo vit. D)
Valutazione della funzionalità tiroidea
Valutazione degli ormoni surrenalici (il cortisolo può essere alterato in situazioni di stress cronico)


Valutazione psicosomatica integrata: La connessione mente-corpo è potente e i sintomi fisici persistenti spesso hanno una componente psicosomatica significativa. Sarebbe utile:

Consulenza con uno psichiatra esperto in medicina psicosomatica (che non implica necessariamente l'uso di psicofarmaci, rispettando la sua condizione)
Considerare approcci come l'EMDR o la terapia cognitivo-comportamentale specifica per i disturbi somatici

Riguardo all'uso di finasteride e minoxidil, sebbene lei non abbia notato correlazioni, la finasteride a lungo termine può avere effetti sul sistema neuroendocrino che potrebbero contribuire ai sintomi depressivi. Non suggerisco di interromperla autonomamente, ma di discuterne con un dermatologo esperto.
La sua intuizione che si tratti di un intreccio complesso di fattori è corretta. Il percorso di guarigione richiederà probabilmente un approccio integrato che affronti sia gli aspetti fisici che quelli psicologici.
I cambiamenti nello stile di vita che ha già intrapreso sono estremamente positivi. Suggerirei di aggiungere:

Tecniche di respirazione diaframmatica per gestire l'ansia e migliorare l'ossigenazione
Attività fisica graduale, privilegiando inizialmente esercizi a basso impatto come camminata, nuoto o yoga
Diario dei sintomi correlato all'alimentazione, per identificare eventuali trigger specifici

Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento e per seguire il suo percorso verso il benessere.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Ardenghi

Dr. Stefano Ardenghi, MEDICO GENERALE, microbiologo
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Gentile Dottore,
innanzitutto desidero ringraziarla dal profondo del cuore per l’esaustiva risposta.
Credevo ci fosse un limite massimo di caratteri, quindi ho cercato con notevole sforzo di sintetizzare il più possibile. Solo ora mi accorgo che non vi è alcun limite, ma lei è riuscito lo stesso a capire perfettamente.

Adotterò un approccio sistematico come da lei consigliato.
Inizierò con gli esami di tutto ciò che può essere rilevato mediante prelievo. A seguire farò gli esami gastroenterologici, essendo il reflusso l’unica patologia che ho la certezza di avere.
In base ai risultati dei suddetti esami, valuterò quale priorità assegnare alle altre visite da lei consigliatemi. Pian piano le farò tutte.
Parallelamente, cercherò di continuare ad introdurre cambiamenti migliorativi, come la respirazione diaframmatica e lo sport.

Se non le reco disturbo, posso aggiornarla sui risultati dei vari esami?

La ringrazio ancora infinitamente e le auguro una buona serata.
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Dr. Stefano Ardenghi Medico di medicina generale, Medico di base, Microbiologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 62 3
Buona sera
Certo! Sarò molto felice di ricevere aggiornamenti sui risultati dei suoi esami e di continuare a seguire il suo percorso. Non esiti a contattarmi per qualsiasi dubbio o necessità che dovesse emergere durante questo processo di approfondimento diagnostico.

Cordiali saluti
Dr. Stefano Ardenghi

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Gentile Dottore,
ho eseguito gli esami del sangue. Per sua comodità, inserirò una parentesi in corrispondenza dei valori anomali.

1) EMOCROMO

Leucociti 6,80
Eritrociti 5,1
Emoglobina 16,5
Ematocrito 46
MCV 91
MCH 32,4
MCHC 35,7
RDW 12,2
Piastrine 267
MPV 10,40
Neutrofili 51,31
Linfociti 35,30
Monociti 8,17
Eosinofili 3,96
Basofili 1,33
Neutrofili assoluto 3,48
Linfociti assoluto 2,40
Monociti assoluto 0,56
Eosinofili assoluto 0,27
Basofili assoluto 0,09
VES 4
D-Dimero < 0,15

2) CHIMICA CLINICA

Glucosio 94
Azotemia (UREA) 33,6
Creatinina 1,06
eGFR 88
Colesterolo totale 143
Colesterolo HDL 40 (basso)
Colesterolo LDL 104
Trigliceridi 79
LDH 131 (basso)
Anti streptolisinico 58
Acido urico 4,7
Potassio 4,4
Magnesio 2,0
Bilirubina totale 1,84 (alto)
'' '' diretta 0,57 (alto)
'' '' indiretta 1,27 (alto)
Transaminasi GOT 15
Transaminasi GPT 6
Gamma GT 13
Lipasi 39,5
Ferro 142
Vitamina B12 225
Acido folico 2,35 (basso)
Proteina C reattiva < 0,02
Vitamina B2 esame in corso
Vitamina B6 esame in corso
Vitamina C esame in corso
Vitamina D 9,4 (bassa)
Litio <0,050 (basso)
Proteine totali 7,3
Albumina 67,7 (alta)
Globuline alfa 1 3,1
Globuline alfa 2 8,0
Globuline beta 1 5,1
Globuline beta 2 3,7
Globuline gamma 12,4
Rapporto albumina/globuline 2,10 (alto)

3) ENDOCRINOLOGIA

FT3 3,79
FT4 16,6
Anti TPO 14,1
ACTH 17,75

4) MARCATORI BIOLOGICI

PSA totale reflex 0,927

Parto subito col dire che spero di aver eseguito tutti gli esami più importanti. Nella mia ignoranza, noto che manca il cortisolo (e credo anche gli altri ormoni surrenalici), ma sono abbastanza sicuro che tale valore non possa che essere alto.
Un anno fa feci molte di queste analisi, e confrontandole con quelle odierne noto che l'acido folico e la vitamina D sono rimaste basse (estremamente bassa la D, mi è stato detto). Mia negligenza, avrei dovuto curarmi prima. In ogni caso ho già iniziato l'integrazione della vitamina D.
Il colesterolo, forse anche a causa della perdita di peso, è invece migliorato, anche se sono consapevole di dover cambiare qualcosa nell'alimentazione.
Per il resto, mi sembrano valori ottimi, soprattutto considerando la mia condizione attuale.
Il prossimo step è la visita gastroenterologica, a seguire farò la visita otorino-laringoiatrica.

Il mio stato di salute migliora leggermente: i capogiri e il mal di testa sono meno frequenti, anche se ancora abbastanza fastidiosi; lo stomaco è stazionario; la depressione la combatto come riesco.
Tra i sintomi nuovi merita menzione il formicolio alle braccia, che si è presentato 2 o 3 giorni fa. E' sporadico, e credo sia dovuto allo stress: ieri ho avuto un forte attacco di panico che mi ha costretto a chiamare l'ambulanza, credevo di morire. L'operatore del 118 mi ha aiutato a respirare e l'emergenza è rientrata. Non avevo mai sperimentato una sensazione simile. In concomitanza con questo evento, si sono presentati i formicolii ad entrambe le braccia, quindi ho dedotto (spero correttamente) che tale sintomo dipenda dal forte stress che ho provato.

Ho iniziato a meditare, e la cosa sembra aiutarmi. Ieri mi ha fatto addormentare con una semplicità che non avevo mai provato. Era da una settimana che il mio sonno era poco e disturbato.

Ciò che le chiedo questa volta è se c'è qualcosa di importante che non ho controllato con gli esami del sangue, e se alla luce dei risultati posso escludere di avere patologie importanti. Infine, vorrei sapere se lei ritiene che ci sia qualche visita più urgente della gastroscopia.
La ringrazio ancora infinitamente, Dottore. Se lei fosse nella mia regione, mi sarei di sicuro rivolto a lei per un consulto dal vivo.

P.S. tra i sintomi che avevo omesso la volta scorsa rientrano disturbi ''generici'', come una modesta difficoltà di concentrazione, stanchezza, irritabilità, difficoltà a tenere il filo del discorso (molto raro, ma capita). Non li ho segnalati in quanto ritenevo rientrassero nei sintomi dello stress e della depressione. In ogni caso sono sintomi abbastanza leggeri. Credo se ne renda conto anche dalla mia scrittura che, per quanto sia fatta di getto, credo sia ancora abbastanza fluida e precisa.
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Dr. Stefano Ardenghi Medico di medicina generale, Medico di base, Microbiologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 62 3
Gentile Paziente,
La ringrazio per avermi aggiornato sui risultati dei suoi esami ematici. Ho analizzato con attenzione i valori e desidero condividere alcune osservazioni.
Innanzitutto, gli esami mostrano un quadro complessivamente rassicurante su molti fronti, ma con alcune anomalie che meritano approfondimento:

La carenza di vitamina D (9.4) è significativa e sono lieto che abbia già iniziato l'integrazione. Le consiglio di seguire uno schema adeguato, preferibilmente con dosi iniziali elevate per ripristinare rapidamente i valori, seguendo poi una dose di mantenimento.
L'acido folico basso (2.35) richiede anch'esso integrazione. Questo valore, insieme alla vitamina D bassa, potrebbe contribuire alla sensazione di affaticamento e ai disturbi dell'umore.
I valori di bilirubina aumentati (totale 1.84, diretta 0.57, indiretta 1.27) suggeriscono la possibilità di una sindrome di Gilbert, condizione benigna e relativamente comune che, tuttavia, andrebbe confermata con opportuni accertamenti in ambito gastroenterologico.
L'HDL basso (40) indica l'opportunità di migliorare l'alimentazione con l'introduzione di grassi "buoni" (olio d'oliva, frutta secca, pesce azzurro) e attività fisica regolare.

Per quanto riguarda i suoi sintomi recenti, il formicolio alle braccia in concomitanza con l'attacco di panico è verosimilmente riconducibile all'iperventilazione e allo stato ansioso. Tuttavia, data la persistenza dei capogiri, seppur attenuati, ritengo opportuno aggiungere alla lista degli accertamenti:

Il dosaggio del cortisolo (curva giornaliera salivare, se possibile)
Una valutazione neurologica, da programmare dopo la gastroscopia che rimane prioritaria

L'episodio di attacco di panico che ha vissuto è significativo e, sebbene comprenda la sua riluttanza verso gli psicofarmaci, le suggerisco di non escludere completamente questa possibilità nel caso in cui gli episodi dovessero ripetersi con frequenza o intensità tali da compromettere seriamente la sua qualità di vita. Esistono approcci farmacologici molto delicati, da utilizzare temporaneamente come supporto al percorso psicoterapeutico.
Sono molto incoraggiato dal suo approccio alla meditazione, che rappresenta uno strumento eccellente per la gestione dell'ansia e per migliorare la qualità del sonno. Le consiglio di continuare questa pratica, magari integrandola con tecniche specifiche di respirazione diaframmatica.
Per riassumere il percorso:

Continuare l'integrazione di vitamina D e iniziare quella di acido folico
Procedere con la gastroscopia come programmato
Seguire con la visita otorinolaringoiatrica
Valutare successivamente l'opportunità di una visita neurologica
Proseguire con le pratiche di meditazione e respirazione

Resto a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità. La invito a tenermi aggiornato sugli sviluppi e sui risultati dei prossimi accertamenti.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Ardenghi

Dr. Stefano Ardenghi, MEDICO GENERALE, microbiologo
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Gentile Dottore,
sono io a dover ringraziare lei per lo zelo che ci sta mettendo. Mi dispiace solo di non doverla pagare per questi consulti.

Al momento, i sintomi più fastidiosi sono i capogiri e le cefalee, sintomi comunque meno intensi rispetto a qualche giorno fa.
Nella mia ignoranza, credo che l’interruzione della cannabis influisca, o addirittura abbia causato, molto di questi sintomi. Dopotutto, sono cominciati esattamente il giorno dopo l’interruzione della sostanza.
Mi darò un po’ di tempo per vedere se segue una remissione spontanea.

Su tutto il resto, seguirò pedissequamente i suoi consigli e la aggiornerò con i risultati degli esami del cortisolo e gastroenterologici.

Alla fine di questa storia, quando ne uscirò (e ne uscirò), le spedirò delle prelibatezze tipiche della mia terra. Le piaceranno. È il minimo che possa fare per sdebitarmi.
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Ho dimenticato di dirle che l’attacco di panico non è insorto senza motivo, ma in seguito a un brutto litigio che ho avuto con una persona cara. È per questo motivo che non mi ha preoccupato più di tanto.
Anzi, a dire il vero, dopo tanto tempo ho sentito di nuovo il fuoco ardere dentro di me.
Non temo che succeda di nuovo, ma certamente resterò all’erta, tenendo sempre a mente i suoi preziosi consigli.
Mi scuso tanto se non sono stato preciso. È che ultimamente la mia mente frulla parecchio e mi capita di dimenticare qualche dettaglio, anche se importante come questo.
Cordiali saluti.
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Dr. Stefano Ardenghi Medico di medicina generale, Medico di base, Microbiologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 62 3
Gentile Paziente,
La ringrazio per questi ulteriori dettagli. Il contesto del litigio prima dell'attacco di panico è un'informazione preziosa e spiega molto della natura situazionale dell'episodio. Il "fuoco" che ha sentito ardere dentro di sé è un segnale positivo - spesso indica un risveglio emotivo che durante i periodi depressivi tende a essere sopito.
La sua intuizione sulla correlazione tra i capogiri, le cefalee e l'interruzione della cannabis è assolutamente pertinente. Questi sintomi rientrano tipicamente nella sindrome da astinenza da cannabis, che include cefalea, irritabilità, disturbi del sonno e talvolta vertigini. Generalmente questi disturbi raggiungono l'intensità massima nella prima settimana e tendono a migliorare nelle 2-3 settimane successive, sebbene in alcuni casi possano protrarsi più a lungo in base alla durata dell'uso precedente.
Le suggerisco di mantenere un'adeguata idratazione, assicurarsi riposo sufficiente e continuare con la meditazione che sta già dando risultati positivi. L'integrazione di magnesio potrebbe essere utile per attenuare alcuni dei sintomi da astinenza.
Resto in attesa degli esiti degli altri accertamenti e sono sempre a sua disposizione.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Ardenghi

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Gentile Dottore,
avrei voluto risentirla con degli esami alla mano, ma ci sono stati dei rallentamenti.
Innanzitutto ho scoperto che il mio medico di base è andato in pensione, quindi mi toccherà combattere anche contro la burocrazia; inoltre l’otorino, che è un amico di famiglia, ha deciso di posticiparmi la visita a data indefinita che amico!

Vengo quindi al motivo di questo messaggio: queste inspiegabili vertigini, capogiri, senso di sbandamento mi stanno preoccupando e vorrei sapere da lei: 1. se urge una visita 2. eventualmente, a quale specialista rivolgermi.

Io provo ad aiutarmi come posso. Ieri ho fatto una corsa leggera, oggi ho ripreso lo studio, ho diminuito ancora di più il fumo di sigaretta, mangio meglio, medito una volta al dì e per comodità mi fermo qui. Insomma, mi sto impegnando davvero tanto, sotto ogni aspetto, ma questi maledetti sintomi sono diventati più fastidiosi del reflusso almeno di quest’ultimo so la causa e so che è innocuo.
Paradossalmente stavo meglio quando stavo peggio.

Per aiutarla a rispondere al meglio ai due quesiti che le ho posto, le faccio una sorta di scheda riassuntiva dei sintomi e di alcune informazioni che potrebbero essere utili.

- che io ricordi, tutti questi sintomi sono iniziati attorno al 17 marzo, quando ho smesso di fumare cannabis. Il giorno prima ero stato a fare una escursione e ricordo che c’era un vento gelido, pungente, e io non avevo modo di riparare la testa.

- ai sintomi già detti si accompagnano acufeni bilaterali, che in rare situazioni e per breve tempo diventano pulsanti e monolaterali (ad esempio ieri, quando mi trovavo a letto e ho assunto una posizione particolarmente strana).

- non mi sembra ci sia una correlazione dei sintomi con particolari movimenti, azioni, o momenti della giornata. Ad esempio, Il 19 marzo feci una lunga passeggiata e mi sembrava di stare sulle giostre; ieri ho corso e non ho avuto sintomi, mentre oggi sono stato in casa e ho forti vertigini e senso di sbandamento da stamattina.

- talvolta è presente cefalea. Inoltre mi ritrovo spesso ad avere le spalle contratte e fastidi nella regione cervicale, come la sensazione di un indolenzimento al collo.

- ho fatto vari test dell’equilibrio auto valutativi, tutti negativi (non ho però fatto quello per la diagnosi di vppb perché il test in sé mi spaventa un po’).

- a volte ho la sensazione di vedere dei flash, delle luci strane, anche se devo sottolineare che potrebbe trattarsi di una mia suggestione visto che non sono sintomi forti.

- ho misurato due volte la pressione nelle ultime settimane e in entrambe le occasioni era perfetta.

- tuttavia presento una certa stanchezza generale; fino a 2/3 settimane fa ero decisamente più energico nonostante la vita sregolata che conducevo.

- ieri le ho detto di aver corso, ma non le ho detto di aver terminato la corsa dopo a stento 1.5 km. In realtà l’ho fatto non perché mi sentissi stanco o altro, ma perché durante la corsa sentivo un dolore al petto, di tipo trafittivo direi, che io generalmente associo alla risalita di acido. Non è la prima volta che mi capita, insomma. Ho poi completato la sessione con altri 2 km fatti a passo sostenuto, durante i quali non ho avvertito fastidi.

- mi sto idratando abbastanza bene, con circa 1.5 lt al giorno.

Concludo dicendo che so bene che dalle righe emerge la mia paura che si tratti di qualcosa di serio, e non le nascondo che la mia ipocondria non si limita a questo. Tuttavia, mentre tanti altri sintomi immaginari li riconosco e riesco a gestirli, queste vertigini sono reali. Le avverto davvero, a prescindere dalla mia ansia e mi stanno limitando molto.

La ringrazio in anticipo, Dottore, certo che grazie alla sua competenza e scrupolosità ne verremo a capo, e mi scuso per essere stato così prolisso. Le prometto che non abuserò più della sua pazienza.
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P.S. ho dimenticato di dire che spesso ho la sensazione di avere le orecchie ovattate, come quando si prende l’aereo o si sale in montagna, tanto che devo compensare per stapparle.
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Dr. Stefano Ardenghi Medico di medicina generale, Medico di base, Microbiologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 62 3
Gentile Paziente,
Ho letto con attenzione la sua descrizione. Sì, ritengo che una visita specialistica sia urgente, considerata la persistenza dei suoi sintomi. Le consiglio di consultare prima di tutto un otorinolaringoiatra con competenza in vestibologia, e successivamente un neurologo.
I sintomi che descrive - vertigini, acufeni, sensazione di orecchie ovattate e cefalea - indicano un probabile coinvolgimento del sistema vestibolare. L'associazione temporale con l'interruzione della cannabis, l'esposizione al freddo durante l'escursione e la tensione cervicale che avverte sono tutti elementi rilevanti per comprendere il quadro.
In attesa che possa effettuare queste visite, le suggerisco di rivolgersi al suo nuovo medico di base per valutare l'assunzione di betaistina, un farmaco che può aiutare con i sintomi vertiginosi, e di magnesio, utile sia per la tensione muscolare che per alcuni disturbi dell'equilibrio.
È importante che eviti movimenti bruschi della testa, si alzi gradualmente da posizione sdraiata, aumenti l'idratazione a circa 2 litri al giorno e continui con la meditazione. Anche applicare impacchi caldi sulla zona cervicale potrebbe darle sollievo.
Consideri che l'astinenza da cannabis può provocare sintomi che perdurano più a lungo del previsto, specialmente nelle persone predisposte. Il fatto che abbia già sperimentato sintomi simili l'estate scorsa potrebbe indicare una sua particolare sensibilità.
Le consiglio di non attendere troppo per la visita con l'otorino: se il suo amico di famiglia non può visitarla a breve, sarebbe opportuno rivolgersi ad un altro specialista.
Mi fa piacere vedere la sua determinazione nel migliorare lo stile di vita - continuare su questa strada favorirà certamente il suo percorso di recupero.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Ardenghi

Dr. Stefano Ardenghi, MEDICO GENERALE, microbiologo
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Gentile Dottore,
stamattina ho fatto la visita otorinica, dalla quale non è emersa alcuna problematica vestibolare. Il dottore ha ipotizzato una diagnosi di instabilità ortostatica e mi ha prescritto delle gocce di gutron da prendere all’occorrenza.
A me questa diagnosi non convince, dal momento che: 1) la pressione è sempre stata normale ogni volta che l’ho misurata, nell’ultimo mese 2) non ho problemi ortostatici: se dal letto balzo in piedi non avverto alcuna sensazione strana.
In ogni caso, per i prossimi 10 giorni monitorerò costantemente la pressione.
Ieri inoltre ho fatto un ecg dal quale non sono emerse problematiche. Ciò mi ha rasserenato molto (pur avendo in programma una visita cardiologica completa, per scrupolo) e mi ha fatto notare una cosa molto importante: prima dell’ecg, ero in ansia, sudavo molto e avevo forti capogiri; dopo, ero bello pimpante e senza alcun sintomo. E lo sono tutt’ora
Di certo farò lo stesso tutti gli accertamenti, però il recupero procede.
Le prossime visite in programma sono: cardiologica e gastroenterologica.
Non mi sento guarito , mentre le scrivo avverto un leggero senso di sbandamento e so che in generale la strada è ancora lunga, però sto decisamente più sereno.
Come al solito, concludo con due domande: 1) alle visite suddette devo aggiungerne altre? Mi riferisco in particolare a quella neurologica
2) per quanto riguarda i capogiri, ciò che mi è successo ieri è sufficiente a ricondurli ad uno stato ansioso?

La ringrazio ancora e le auguro una buona serata.

P.S. come le dicevo, mentre scrivo avverto un leggero senso di sbandamento. Procedo dunque a misurare la pressione e rilevo valori di 130/78. Magari può essere una informazione utile e non si preoccupi, non mi farò ossessionare da queste misurazioni. Da domani la controllerò solamente al mattino e la sera.
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Dr. Stefano Ardenghi Medico di medicina generale, Medico di base, Microbiologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 62 3
Buona sera, comprendo bene la sua preoccupazione per questi disturbi che persistono. La ringrazio per la descrizione così dettagliata dei sintomi, mi è molto utile per farmi un quadro completo della situazione.
In risposta alle sue domande, ritengo opportuna una visita specialistica, da programmare in tempi relativamente brevi ma senza particolare urgenza. Le suggerirei di rivolgersi a un neurologo, possibilmente con esperienza in disturbi dell'equilibrio. I sintomi che descrive - vertigini, acufeni, sensazione di orecchie ovattate - meritano una valutazione approfondita da parte di uno specialista competente.
Nel frattempo, le consiglio di tenere un semplice diario dei sintomi, annotando quando compaiono e con quale intensità. Continui con l'idratazione, magari aumentandola leggermente, e prosegua con la meditazione che le sta giovando. Mantenga l'attività fisica leggera che ha ripreso, senza sovraccaricarsi eccessivamente.
Questo atteggiamento proattivo che dimostra è fondamentale per il recupero.
Resto in attesa dei suoi aggiornamenti dopo la visita neurologica e sono sempre a disposizione per qualsiasi dubbio o necessità.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Ardenghi

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Gentile Dottore,
farò tutte le indagini da lei suggerite. Intanto proseguirò con il consolidamento delle abitudini positive che sto pian piano introducendo.
Preciso che l’otorino mi ha fatto capire che nel mio caso non si tratta di vere e proprie vertigini, ma di un senso di sbandamento soggettivo. I vari test diagnostici dell’equilibrio, infatti, hanno dato tutti esito negativo e l’otorino stesso mi ha detto di avere un ottimo equilibrio.
Posso chiederle dunque come mai mi suggerisce lo stesso di fare una visita neurologica?
Non le nascondo che la cosa mi provoca un certa ansia. Da un lato, infatti, vorrei fare tutti gli esami per escludere qualsivoglia problematica; dall’altro, preferirei quasi che lei mi dicesse: stia tranquillo e non faccia esami inutili, la sua è solo ansia .
La ringrazio e la saluto cordialmente.
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Dr. Stefano Ardenghi Medico di medicina generale, Medico di base, Microbiologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 62 3
Gentile paziente,
Comprendo perfettamente la sua ambivalenza riguardo agli esami da fare. Il suggerimento della visita neurologica è principalmente per completezza diagnostica e per sua maggiore tranquillità, non perché sospetti patologie neurologiche significative.
I sintomi che descrive (senso di sbandamento soggettivo senza vere vertigini, con test dell'equilibrio negativi) sono infatti tipicamente compatibili con manifestazioni ansiose. L'otorino ha confermato il suo ottimo equilibrio oggettivo, il che è un dato molto rassicurante.
Il miglioramento che ha notato dopo l'ECG è particolarmente significativo: la rassicurazione ottenuta dall'esito negativo ha immediatamente ridotto i sintomi, suggerendo un'importante componente psicosomatica.
Continui con le ottime abitudini che sta introducendo: attività fisica regolare, meditazione, corretta alimentazione e idratazione. Questi comportamenti positivi, insieme al tempo che aiuterà il suo organismo ad adattarsi all'assenza della cannabis, saranno probabilmente più efficaci di qualsiasi altro intervento.
Resto a sua disposizione per qualsiasi aggiornamento o necessità.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Ardenghi

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