Decorso strappo coscia dx

Buongiorno a tutti i Dottori.

La mia domanda è la seguente: ad agosto 2008 alla ripresa della preparazione (sono calciatore) ho avvertito dei fastidi inizialmente imputati ad una pubalgia. Ho eseguito delle terapie a base di laser e ginnastica posturale. A novembre ho ripreso l'attività, ma al primo allenamento dopo un calcio al pallone, forse per timore o per postura scorretta ho avvertito una fitta dolorosissima a livello dell'inserzione del quadricipite femorale dx (per capirci, sensazione come il "velcro", un tirone)

A dicembre, sottovalutando la cosa anche per la voglia di giocare, ho fatto un paio di allenamenti, notando che il dolore era molto più tenue ma ancora presente. Quindi ho preferito fermarmi (credevo fosse ancora pubalgia).

Dopo un mese di cure presso un osteopata a fine febbraio ho ripreso gli allenamenti. Tutto bene per 3 settimane poi il nuovo dolore uguale a quello avuto in novembre ("velcro").

Ho quindi fatto un ecografia che recita: "In corrispondenza dell'inserzione femorale del m. ileopsoas, in posizione sottofasciale profonda, si osserva area anoecogena a margini netti conmaggiore asse in scansione longitudinale di mm 8,4; in scansione longitudinale si osserva totale sovvertimento dell'ecostruttura miofibrillare. Quadro compatibile con lesione da strappo"

Due domandine:

Possibile che a novembre io mi sia strappato e, sottovalutando la situazione, mi sia trascinato fino ad ora con il muscolo strappato?

Potete consigliarmi ora il da farsi, visto il protarsi di questa situazione?

Ringraziandovi per l'aiuto, cordialmente saluto
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4
Egregio Utente,
uno strappo muscolare, tra l'altro delle dimensioni evidenziate all'esame ecografico, può rimanere un problema misconosciuto per lunghissimo tempo, anche per sempre, se, nel contempo, il muscolo interessato non venisse sottoposto a particolari sollecitazioni.
In ogni caso secondo me, nel suo caso potrebbe giovarsi di alcune sedute di tecarterapia o ipertermia (o smarterapia)
Cordiali saluti

Dr. Mirko Parabita