Accertamento specialistico post ischemia cerebrale e riabilitazione
mia suocera, vedi anche precedenti consulti, ha effettuato una visita specialistica finalizzata a sapere sull'adeguatezza delle attuali cure e sull'utilità che possa essere ricoverata presso strutture specialistiche. Da evidenziare che è stata colpita da ictus ischemico con infarcimento petecchiale nel territorio dell' a. silvana sx. - epilessia vascolopatia cerebtale cronica e ipertensione arteriosa. e' soggetta a afasia fluente, disatria, emiparesi dx grado 4 deambula in maniera incerta con appoggio monolaterale.
Il risultato della perizia e' che attualmenteassume Keppra 1500, cardioaspirina 100/die, quinazil 20, cypralex, dilatrend 6.25 x 2., dette cure farmacologiche sono state giudicate adeguate.
La valutazione funzionale ADL è 2/6 non autosufficiente e IADL 0/8 non autosufficiente.
Memoria: compromessa ma non esplorabile per afasia. Orientamento: solo personale. Giudizio e soluzione problemi: compromessa ma non espl. per afasia. Attività sociali e Casa e passatempi : assenti Cura personale: totalmente assistita.
Le conclusioni sono che al momento non necessità di una sistemazione o ricovero presso strutture di riabilitazione , semmai il continuare a vivere presso la propria casa e vicino ai familiari costituisce un elemento psicologico e relazionale favorevole al mantenimento di un buon tono dell'umore e delle risorse residue motorie. A tal fine si fa presente nel rapporto assistenziale 1:1 che ora è possibile nell'ambiente domestico, ma non lo sarebbe mai in una struttura specializzate.
A prescindere dell'ultima affermazione che è IRREALE perchè ipotizza una condizione facilmente superabile anche a pagamento affidandole una infermiera, mi chiedo se una terapia VERa con apparecchiature robotizzate e/o con l'uso della piscina possa giovarle ? secondo il medico perito la risposta è negativa. E' possibile ? poi ancora il fatto che necessiti per la deambulazione un appoggio laterale non è controproducente così come ho già letto nei siti medici e in quelli delle associazioni che si occupano di ictus.
Grazie.
Il risultato della perizia e' che attualmenteassume Keppra 1500, cardioaspirina 100/die, quinazil 20, cypralex, dilatrend 6.25 x 2., dette cure farmacologiche sono state giudicate adeguate.
La valutazione funzionale ADL è 2/6 non autosufficiente e IADL 0/8 non autosufficiente.
Memoria: compromessa ma non esplorabile per afasia. Orientamento: solo personale. Giudizio e soluzione problemi: compromessa ma non espl. per afasia. Attività sociali e Casa e passatempi : assenti Cura personale: totalmente assistita.
Le conclusioni sono che al momento non necessità di una sistemazione o ricovero presso strutture di riabilitazione , semmai il continuare a vivere presso la propria casa e vicino ai familiari costituisce un elemento psicologico e relazionale favorevole al mantenimento di un buon tono dell'umore e delle risorse residue motorie. A tal fine si fa presente nel rapporto assistenziale 1:1 che ora è possibile nell'ambiente domestico, ma non lo sarebbe mai in una struttura specializzate.
A prescindere dell'ultima affermazione che è IRREALE perchè ipotizza una condizione facilmente superabile anche a pagamento affidandole una infermiera, mi chiedo se una terapia VERa con apparecchiature robotizzate e/o con l'uso della piscina possa giovarle ? secondo il medico perito la risposta è negativa. E' possibile ? poi ancora il fatto che necessiti per la deambulazione un appoggio laterale non è controproducente così come ho già letto nei siti medici e in quelli delle associazioni che si occupano di ictus.
Grazie.
[#1]
Per rispondere alle sue domande sarebbe necessario anche sapere quando si è verificato l'ictus della signora.
Comunque il danno cerebrale che si instaura con l'ictus comporta delle conseguenze non sempre completamente recuperabili. Né la robotica, né la piscina danno risultati diversi dalla comune riabilitazione motoria. Sappia che la riabilitazione del linguaggio (per l'afasia) può dare risultati anche a distanza di un anno. Ci sono dei parametri clinici per capire quali sono le potenzialità di recupero, sempre valutate però a poche settimane dalla insorgenza dell'ictus.
L'indicazione al ricovero c'è se è passato poco tempo dall'insorgenza dell'ictus, in quanto vanno anche insegnate soluzioni diverse per sopperire ad alcune delle funzioni compromesse, oltre che a gestire le ossibili complicanze dell'ictus. La deambulazione con appoggio laterale non ha controindicazioni, se serve a rendere un pò più autonoma la signora è bene che prosegua.
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Comunque il danno cerebrale che si instaura con l'ictus comporta delle conseguenze non sempre completamente recuperabili. Né la robotica, né la piscina danno risultati diversi dalla comune riabilitazione motoria. Sappia che la riabilitazione del linguaggio (per l'afasia) può dare risultati anche a distanza di un anno. Ci sono dei parametri clinici per capire quali sono le potenzialità di recupero, sempre valutate però a poche settimane dalla insorgenza dell'ictus.
L'indicazione al ricovero c'è se è passato poco tempo dall'insorgenza dell'ictus, in quanto vanno anche insegnate soluzioni diverse per sopperire ad alcune delle funzioni compromesse, oltre che a gestire le ossibili complicanze dell'ictus. La deambulazione con appoggio laterale non ha controindicazioni, se serve a rendere un pò più autonoma la signora è bene che prosegua.
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Dr Alberto Giattini
Fisiatra
[#2]
Ex utente
GRazie per la risposta, l'ictus è avvenuto l'11.6.2008.
Adesso la pz. gode dell'assistenza domiciliare integrata, ma non fa alcuna attività fisica o motoria. Resta seduta e si sposta solo per sedersi o andare in bagno. Io sento sempre più spesso parlare del LOKOMAT può trarre giovamento da questo "robot" o non serve a nulla. Io resto veramente allibito sulle conclusioni della perizia relativamente al rapporto assistente paziente in un centro di alta specializzazione se così fosse il SSN spenderebbe soldi inutilmente. A che servono queste strutture io sono convinto che l'attività fisica in qualunque moo venga fatta sia producente pensiamo al rischio di trombosi quando facciamo lunghi viaggi in aereo e mia suocera che invece rimane sempre seduta o a letto.
Grazie ancora.
Adesso la pz. gode dell'assistenza domiciliare integrata, ma non fa alcuna attività fisica o motoria. Resta seduta e si sposta solo per sedersi o andare in bagno. Io sento sempre più spesso parlare del LOKOMAT può trarre giovamento da questo "robot" o non serve a nulla. Io resto veramente allibito sulle conclusioni della perizia relativamente al rapporto assistente paziente in un centro di alta specializzazione se così fosse il SSN spenderebbe soldi inutilmente. A che servono queste strutture io sono convinto che l'attività fisica in qualunque moo venga fatta sia producente pensiamo al rischio di trombosi quando facciamo lunghi viaggi in aereo e mia suocera che invece rimane sempre seduta o a letto.
Grazie ancora.
[#3]
E' sicuramente controproducente tenerla sempre seduta. In genere i servizi domiciliari concedono cicli di fisioterapia 2-3 volte l'anno per continuare un trattamento riabilitativo almeno fino ad un anno dall'insorgenza dell'ictus. Questi trattamenti hanno però il fine di prevenire le complicanze, non di produrre miglioramenti, che a 10 mesi di distanza è troppo ottimistico aspettarsi. Insista per il tratatmento a domicilio. Dalla robotica attualmente non c'è da aspettarsi niente di più di quello che si è ottenuto fino ad oggi.
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Cordiali saluti
Alberto Giattini
[#4]
Ex utente
grazie ancora per le risposte, ma mi chiedo se questo Lokomat foss maggiormente diffuso nel territorio nazionale si utilizzerebbe di più rispetto ad ora e perchè a su avviso non determinerebbe benefici rispetto ad un trattameno fisiatrico a domicilio. Perchè non fare un tentativo o ritiene proprio insensata questa mia proposta che aleeno avrebbe benefici sulla pz. in termini di umora perchè farebbe qualcosa contro la depressione. grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.4k visite dal 19/04/2009.
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