Spondilartrite anchilosante sieronegativa
Buongiorno, mi chiamo Lucia ed ho 58 anni.
Innanzi tutto mi scuso se sarò un po' lunga, ma ho molte patologie, alcune incrociate con altre, ed ho proprio tanto bisogno di aiuto.La prima diagnosticata fu Tiroidite di Hashimoto, circa nel 1991, a seguito di visita specialistica, (poiché mangiavo pochissimo, come tuttora, ma continuavo ad ingrassare). Contemporaneamente avevo dolori diffusi e forti, specie alle parti molli dei polsi, che insorgevano dopo qualche ora dall'aver portato anche un minimo peso, alle caviglie e dietro le ginocchia, dolori questi che cambiavano di posto da un giorno all'altro. Terapia Eutirox, che con vari aggiustamenti prendo al momento in compresse da 125. Però non c'è mai stato modo di perdere peso.
Nel 2000 Asma Bronchiale, che curo con Seretide Diskus 250 due volte al giorno, e all'occorrenza Ventolin. Le prove respiratorie eseguite pochi mesi fa, documentano un deficit ventilatorio.
Poco prima era arrivata la diagnosi di diabete, dopo curva da carico, con esami che al mattino danno 144 a digiuno, ma che riesco a "tamponare" con l'alimentazione, (l'emoglobina glicosilata mi da 6,5).
Da analisi del sangue eseguite nel 2003 è stata rilevata una fortissima proteinuria, circa 2 grammi nelle 24 ore: Esami su esami, ma non è stato possibile eseguire la biopsia renale, causa il parenchima ridotto, la mia impossibilità di trattenere il respiro per più di 10 secondi, e il fatto che sono troppo cicciotta. Las diagnosi è di Glomerulonefrite, (insufficienza renale cronica media).
Rilevato che avevo la pressione un po' alta, dopo varie prove di medicinali per abbassarla, la scelta è caduta su Zestoretic 20, una compressa alla sera. La pressione va molto meglio, e vanno meglio anche la proteinuria e le altre voci che riguardano i reni.
La mia nefrologa pensa che io abbia una forma di Les, suffragata anche dall'evidente eritema a farfalla sul viso, polialtralgie e fotosensibilità e dal fatto che secondo lei ci deve essere un'origine comune per tutti i miei problemi. Sono stata da un immunologo, che mi ha fatto fare vari esami: E' risultato che qualcosa c'è, ma non sufficientemente "importante" da definirlo Les, (positività degli anticorpi anti nucleo 1:80).
Nel frattempo sempre problemi di dolori, a volte invalidanti, alla schiena e alla vita specialmente, ma anche gli arti. La mattina mi sembra di essere di legno e quando mi alzo da letto, pare che la notte mi abbiano preso a bastonate la schiena. Nell'arco di pochi mesi mi sono venute due grosse spine calcaneali, che ho curato con ultrasuoni a contatto, e un'altra escrescenza ossea mi è venuta alla spalla destra, nelle parti molli in prossimità della grande tuberosità omerale, limitando tantissimo i movimenti del braccio, che è un problema alzare o voltare. Anche lì ultrasuoni, tens, ginnastica appropriata, ma pochi risultati.
I dolori sono sempre aumentati e così l'irrigidimento del dorso. Per farla breve, da radiografie e risonanza magnetica risulta che la mia spina dorsale è saldata, completamente da un lato e in parte dall'altro, "a canna di bambù". L'ortopedico mi ha certificato che soffro di artrosi produttiva polidistrettuale e mi ha detto che non c'è niente da fare.
Il reumatologo, colpito dal fatto che circa 20 anni fa ho avuto iridocicliete bilaterale, mi ha fatto fare un esame genetico, dal quale è risultato che c'è qualcosa che non va al cromosoma 6 (HLA A Genomico 02,32, HLA B Genomico 44, HLA C Genomico 02,05, HLA DRB1 Genomica 07,16, HLA DQB1 Genomica 02,05)e mi ha diagnosticato spondilartrite anchilosante sieronegativa. Al momento sto provando a curarla con Salazopyrin EN, 4 compresse da 500 al giorno, cura iniziata da circa 2 mesi. Gli ho chiesto se mi poteva richiedere degli esercizi riabilitativi, ma ha detto che prima vuole togliere l'infiammazione.
Devo fare frequentissimi esami del sangue, per vedere l'effetto della Sulfasalazina, che al momento fortunatamente non mi da problemi di stomaco, solo un leggero dolore al fegato.
Il fatto è che la stanchezza, che ormai provo da anni, sta peggiorando moltissimo, a volte trascino proprio le gambe. Quando esco sono in grado di camminare pochissimo per i dolori molto forti, tipo crampi brucianti, che mi prendono alla schiena e alla vita, (tra l'altro ho anche una vertebra spostata e schiacciata). Ferma in piedi poi è ancora peggio e mi devo appoggiare e se possibile sedermi.
Per quanto riguarda i dolori alle parti molli dei polsi e altrove, cerco di non fare il sia pur minimo sforzo. A volte anche premere un campanello e pigiare tropo con il dito, dopo qualche ora mi porta dolore e rigidità al dito in questione. Se tengo un piede a contrasto con l'altro, poi mi porto ore di dolore al dorso del piede.
La rigidità che limita i movimenti mi dà l'impressione di trovarmi dentro un'armatura, a letto mi è pressoché impossibile girarmi senza aiuto, a causa dei forti dolori vita/schiena, e anche alzarmi al mattino mi da grossi problemi. Pur curandomi, per il momento non ho nessun miglioramento, anzi, da quando prendo Salazopyrin EN 500 mi sembra di essere peggiorata.
Da aggiungere che da anni ho pochissima forza nei muscoli delle gambe, tanto da non essere in grado di salire su un autobus. Ho fatto l'EMG e risulta una sofferenza dei prossimali.
Dalle ultime analisi risulta una Ves di 64, Acido Urico 9,25, colesterolo 254, con un HDL di 62, Trigliceridi 160, Gamma GT di 96 (sono astemia), Proteina C reattiva 2,31, Dosaggio IgM 327.
Vi ringrazio tantissimo per aver avuto la pazienza di leggermi e resto in ansiosa attesa di risposte.
Molte grazie e complimenti per lòa Vs. disponibilità. Lucia.
Innanzi tutto mi scuso se sarò un po' lunga, ma ho molte patologie, alcune incrociate con altre, ed ho proprio tanto bisogno di aiuto.La prima diagnosticata fu Tiroidite di Hashimoto, circa nel 1991, a seguito di visita specialistica, (poiché mangiavo pochissimo, come tuttora, ma continuavo ad ingrassare). Contemporaneamente avevo dolori diffusi e forti, specie alle parti molli dei polsi, che insorgevano dopo qualche ora dall'aver portato anche un minimo peso, alle caviglie e dietro le ginocchia, dolori questi che cambiavano di posto da un giorno all'altro. Terapia Eutirox, che con vari aggiustamenti prendo al momento in compresse da 125. Però non c'è mai stato modo di perdere peso.
Nel 2000 Asma Bronchiale, che curo con Seretide Diskus 250 due volte al giorno, e all'occorrenza Ventolin. Le prove respiratorie eseguite pochi mesi fa, documentano un deficit ventilatorio.
Poco prima era arrivata la diagnosi di diabete, dopo curva da carico, con esami che al mattino danno 144 a digiuno, ma che riesco a "tamponare" con l'alimentazione, (l'emoglobina glicosilata mi da 6,5).
Da analisi del sangue eseguite nel 2003 è stata rilevata una fortissima proteinuria, circa 2 grammi nelle 24 ore: Esami su esami, ma non è stato possibile eseguire la biopsia renale, causa il parenchima ridotto, la mia impossibilità di trattenere il respiro per più di 10 secondi, e il fatto che sono troppo cicciotta. Las diagnosi è di Glomerulonefrite, (insufficienza renale cronica media).
Rilevato che avevo la pressione un po' alta, dopo varie prove di medicinali per abbassarla, la scelta è caduta su Zestoretic 20, una compressa alla sera. La pressione va molto meglio, e vanno meglio anche la proteinuria e le altre voci che riguardano i reni.
La mia nefrologa pensa che io abbia una forma di Les, suffragata anche dall'evidente eritema a farfalla sul viso, polialtralgie e fotosensibilità e dal fatto che secondo lei ci deve essere un'origine comune per tutti i miei problemi. Sono stata da un immunologo, che mi ha fatto fare vari esami: E' risultato che qualcosa c'è, ma non sufficientemente "importante" da definirlo Les, (positività degli anticorpi anti nucleo 1:80).
Nel frattempo sempre problemi di dolori, a volte invalidanti, alla schiena e alla vita specialmente, ma anche gli arti. La mattina mi sembra di essere di legno e quando mi alzo da letto, pare che la notte mi abbiano preso a bastonate la schiena. Nell'arco di pochi mesi mi sono venute due grosse spine calcaneali, che ho curato con ultrasuoni a contatto, e un'altra escrescenza ossea mi è venuta alla spalla destra, nelle parti molli in prossimità della grande tuberosità omerale, limitando tantissimo i movimenti del braccio, che è un problema alzare o voltare. Anche lì ultrasuoni, tens, ginnastica appropriata, ma pochi risultati.
I dolori sono sempre aumentati e così l'irrigidimento del dorso. Per farla breve, da radiografie e risonanza magnetica risulta che la mia spina dorsale è saldata, completamente da un lato e in parte dall'altro, "a canna di bambù". L'ortopedico mi ha certificato che soffro di artrosi produttiva polidistrettuale e mi ha detto che non c'è niente da fare.
Il reumatologo, colpito dal fatto che circa 20 anni fa ho avuto iridocicliete bilaterale, mi ha fatto fare un esame genetico, dal quale è risultato che c'è qualcosa che non va al cromosoma 6 (HLA A Genomico 02,32, HLA B Genomico 44, HLA C Genomico 02,05, HLA DRB1 Genomica 07,16, HLA DQB1 Genomica 02,05)e mi ha diagnosticato spondilartrite anchilosante sieronegativa. Al momento sto provando a curarla con Salazopyrin EN, 4 compresse da 500 al giorno, cura iniziata da circa 2 mesi. Gli ho chiesto se mi poteva richiedere degli esercizi riabilitativi, ma ha detto che prima vuole togliere l'infiammazione.
Devo fare frequentissimi esami del sangue, per vedere l'effetto della Sulfasalazina, che al momento fortunatamente non mi da problemi di stomaco, solo un leggero dolore al fegato.
Il fatto è che la stanchezza, che ormai provo da anni, sta peggiorando moltissimo, a volte trascino proprio le gambe. Quando esco sono in grado di camminare pochissimo per i dolori molto forti, tipo crampi brucianti, che mi prendono alla schiena e alla vita, (tra l'altro ho anche una vertebra spostata e schiacciata). Ferma in piedi poi è ancora peggio e mi devo appoggiare e se possibile sedermi.
Per quanto riguarda i dolori alle parti molli dei polsi e altrove, cerco di non fare il sia pur minimo sforzo. A volte anche premere un campanello e pigiare tropo con il dito, dopo qualche ora mi porta dolore e rigidità al dito in questione. Se tengo un piede a contrasto con l'altro, poi mi porto ore di dolore al dorso del piede.
La rigidità che limita i movimenti mi dà l'impressione di trovarmi dentro un'armatura, a letto mi è pressoché impossibile girarmi senza aiuto, a causa dei forti dolori vita/schiena, e anche alzarmi al mattino mi da grossi problemi. Pur curandomi, per il momento non ho nessun miglioramento, anzi, da quando prendo Salazopyrin EN 500 mi sembra di essere peggiorata.
Da aggiungere che da anni ho pochissima forza nei muscoli delle gambe, tanto da non essere in grado di salire su un autobus. Ho fatto l'EMG e risulta una sofferenza dei prossimali.
Dalle ultime analisi risulta una Ves di 64, Acido Urico 9,25, colesterolo 254, con un HDL di 62, Trigliceridi 160, Gamma GT di 96 (sono astemia), Proteina C reattiva 2,31, Dosaggio IgM 327.
Vi ringrazio tantissimo per aver avuto la pazienza di leggermi e resto in ansiosa attesa di risposte.
Molte grazie e complimenti per lòa Vs. disponibilità. Lucia.
[#1]
Gentile sig.ra,
la sua domanda richiederebbe una risposta altrettanto estesa e articolata. Da fisiatra posso solo consigliare alcuni provvedimenti per i disturbi di mia competenza per quanto, tra quelli muscolo scheletrici, non è chiaro qualli siano quelli che la limitano di più.
Fermo restando che la terapia farmacologica è preferibile che venga gestita dal reumatologo, per le escrescenze osse calcaneari e di spalla le consiglierei di sottoporsi ad un ciclo di terapia con onde d'urto, abbastanza efficaci in questi casi, da effettuarsi in tre sedute e che le risparmierebbero un ulteriore carico di farmaci. Per il problema vertebrale consiglierei l'uso di un busto ortopedico contenitivo (es. stoffa e stecche)anche se la sua colonna è già limitata nei movimenti. Questa soluzione garantirebbe una maggiore stabilità del tronco e prevenire ulteriori crolli vertebrali.
Sarebbe inoltre da vedere se la frattura vertebrale non sia da imputare ad osteoporosi, magari secondaria a uso di cortisonici, che presumo abbia consumato in quantità più che discrete. Ciò richiederebbe una terapia farmacologica specifica che il reumatologo saprà impostarle (es. bifosfonati + Calcio e Vit. D).
Infine sarebbe opportuno capire le cause dei deficit periferici neuromuscolari, cosa che dovrebbe essere emersa con l'EMG, che oltre ad evidenziare le sofferenze neurologica dovrebbe identificarne la sede precisa e le potenziali cause, assieme ad esami appropriati di laboratorio ed eventualmente neuroradiologici. Questo per capire se è utile proseguire la fisioterapia.
A mio parere deve mantenersi in movimento e se possibile non fermarsi. Tutto ciò ovviemente senza provocare dolore. Infine mi sembra di capire che sia in sovrappeso, cerchi di dimagrire è fondamentale per una buona riuscita del processo di recupero.
Le mie competenze finiscono qui.
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Fisiatra
la sua domanda richiederebbe una risposta altrettanto estesa e articolata. Da fisiatra posso solo consigliare alcuni provvedimenti per i disturbi di mia competenza per quanto, tra quelli muscolo scheletrici, non è chiaro qualli siano quelli che la limitano di più.
Fermo restando che la terapia farmacologica è preferibile che venga gestita dal reumatologo, per le escrescenze osse calcaneari e di spalla le consiglierei di sottoporsi ad un ciclo di terapia con onde d'urto, abbastanza efficaci in questi casi, da effettuarsi in tre sedute e che le risparmierebbero un ulteriore carico di farmaci. Per il problema vertebrale consiglierei l'uso di un busto ortopedico contenitivo (es. stoffa e stecche)anche se la sua colonna è già limitata nei movimenti. Questa soluzione garantirebbe una maggiore stabilità del tronco e prevenire ulteriori crolli vertebrali.
Sarebbe inoltre da vedere se la frattura vertebrale non sia da imputare ad osteoporosi, magari secondaria a uso di cortisonici, che presumo abbia consumato in quantità più che discrete. Ciò richiederebbe una terapia farmacologica specifica che il reumatologo saprà impostarle (es. bifosfonati + Calcio e Vit. D).
Infine sarebbe opportuno capire le cause dei deficit periferici neuromuscolari, cosa che dovrebbe essere emersa con l'EMG, che oltre ad evidenziare le sofferenze neurologica dovrebbe identificarne la sede precisa e le potenziali cause, assieme ad esami appropriati di laboratorio ed eventualmente neuroradiologici. Questo per capire se è utile proseguire la fisioterapia.
A mio parere deve mantenersi in movimento e se possibile non fermarsi. Tutto ciò ovviemente senza provocare dolore. Infine mi sembra di capire che sia in sovrappeso, cerchi di dimagrire è fondamentale per una buona riuscita del processo di recupero.
Le mie competenze finiscono qui.
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Fisiatra
Dr Alberto Giattini
Fisiatra
[#2]
Utente
Gent.mo Dr. Giattini,
la ringrazio tantissimo per la Sua risposta. Riguardo alla sua domanda posso sicuramente rispondere che i dolori che mi limitano di più sono quelli scheletrici, che rendono anche il riposo a letto molto problematico, non riuscendo a voltarmi o alzarmi senza un aiuto.
La terapia farmacologica per la spondiloartrite è 4 compresse al giorno di Salazopyrin, ma ripeto che mi sembra di essere peggiorata da quando ho iniziato, circa 2 mesi fa.
Non ho particolari problemi di osteoporosi, almeno pochi mesi fa quando ho effettuato la Moc.
I cortisonici che prendo sono contenuti nel Seretide Diskus 250, che assumo per via inalatoria due volte al giorno. Poco più di 20 anni fa invece ne assunsi dosi generose, per curare una iridociclite bilaterale.
L'EMG risale a un paio di anni fa, pensa che sarebbe il caso di ripeterla?
Molte grazie per la Sua gentile attenzione.
Lucia
la ringrazio tantissimo per la Sua risposta. Riguardo alla sua domanda posso sicuramente rispondere che i dolori che mi limitano di più sono quelli scheletrici, che rendono anche il riposo a letto molto problematico, non riuscendo a voltarmi o alzarmi senza un aiuto.
La terapia farmacologica per la spondiloartrite è 4 compresse al giorno di Salazopyrin, ma ripeto che mi sembra di essere peggiorata da quando ho iniziato, circa 2 mesi fa.
Non ho particolari problemi di osteoporosi, almeno pochi mesi fa quando ho effettuato la Moc.
I cortisonici che prendo sono contenuti nel Seretide Diskus 250, che assumo per via inalatoria due volte al giorno. Poco più di 20 anni fa invece ne assunsi dosi generose, per curare una iridociclite bilaterale.
L'EMG risale a un paio di anni fa, pensa che sarebbe il caso di ripeterla?
Molte grazie per la Sua gentile attenzione.
Lucia
[#3]
Gentile sig.ra,
l'EMG va ripetuta se nella precedente era presente una diagnosi precisa, specie se a questa può essere imputata la debolezza che avverte alle gambe. Per i dolori articolari da escrescenze ossee ribadisco l'utilità delle onde d'urto, terapia sicuramente disponibile nella sua città. Ribadisco inoltre l'utilità del trattamento da eventuale sovrappeso.
Cordiali saluti.
Alberto Giattini
l'EMG va ripetuta se nella precedente era presente una diagnosi precisa, specie se a questa può essere imputata la debolezza che avverte alle gambe. Per i dolori articolari da escrescenze ossee ribadisco l'utilità delle onde d'urto, terapia sicuramente disponibile nella sua città. Ribadisco inoltre l'utilità del trattamento da eventuale sovrappeso.
Cordiali saluti.
Alberto Giattini
[#4]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Lucia, Ho messo le parti più salienti della su anamnesi, perchè è un crescendo ingravescente, da una tiroidite, gradatamente, si passa lentamente a patologie sempre più gravi, ma l’origine è la stessa, Chi ha prodotto la tiroidite, piano, piano, ha prodotto tutto il resto: questo va individuato, ha ragione la dottoressa nefrologa, ha la stessa origine, ma l’origine va cercata.
Tiroidite di Hashimoto, circa nel 1991, che però perdura da diverso tempo.
Contemporaneamente avevo dolori diffusi e forti, specie alle parti molli dei polsi, dolori questi che cambiavano di posto da un giorno all'altro.
Però non c'è mai stato modo di perdere peso.
Poco prima era arrivata la diagnosi di diabete,
Nel 2000 Asma Bronchiale,
nel 2003 è stata rilevata una fortissima proteinuria, circa 2 grammi nelle 24 ore, Glomerulonefrite,
Rilevato che avevo la pressione un po' alta,
positività degli anticorpi anti nucleo 1:80 (forma di Les, suffragata anche dall'evidente eritema a farfalla sul viso, polialtralgie e fotosensibilità il LES è già evidente, ma si poteva già supporre prima ed instaurare una terapia adeguata)
dolori, a volte invalidanti, alla schiena e alla vita specialmente, ma anche gli arti.
La mattina mi sembra di essere di legno e quando mi alzo da letto, pare che la notte mi abbiano preso a bastonate la schiena.
Nell'arco di pochi mesi mi sono venute due grosse spine calcaneali,
escrescenza ossea mi è venuta alla spalla destra
Anche lì ultrasuoni, tens, ginnastica appropriata, ma pochi risultati. ( se non si va all’origine del problema, si ottengono insuccessi)
artrosi produttiva polidistrettuale e mi ha detto che non c'è niente da fare.
(HLA A Genomico 02,32, HLA B Genomico 44, HLA C Genomico 02,05, HLA DRB1 Genomica 07,16, HLA DQB1 Genomica 02,05)e mi ha diagnosticato spondiloartrite anchilosante sieronegativa.
Il fatto è che la stanchezza, che ormai provo da anni, sta peggiorando moltissimo, a volte trascino proprio le gambe.
La rigidità che limita i movimenti mi dà l'impressione di trovarmi dentro un'armatura, a letto mi è pressoché impossibile girarmi senza aiuto, a causa dei forti dolori
pochissima forza nei muscoli delle gambe
E’ un aggravamento continuo, va bloccato, individuando chi per primo ha permesso tutto questo, con l’ingresso di nuovi agenti patogeni.
E’ molto complicato, ma semplificando, il meccanismo che sta alla base delle malattie autoimmuni, si chiama mimetismo molecolare, che ha sempre un innesco infettivo, che reagendo con:
HLA A Genomico 02,32, HLA B Genomico 44, HLA C Genomico 02,05, HLA DRB1 Genomica 07,16, HLA DQB1 Genomica 02,05, ha prodotto tutta la cascata patologica. Qui sta la risoluzione del problema, lei non ha una “spondiloartrite anchilosante sieronegativa”, ma gli alleli HLA indicano esattamente tutta la progressione della sua malattia, bastava cercare l’innesco infettivo, L’HLA parlava da solo indicando la soluzione dei suoi problemi.
Molto semplicemente:
HLA DRB1 Genomica 07,16, artrite reumatoide, LES, diabete insulino dipendente, sindrome da antifosfolipidi, malattia di Reiter, è uguale al B27.
DQB1 Genomica 02,05, diabete insulino dipendente, celiachia, malattia infiammatoria intestinale,
HLA B Genomico 44: variable immune deficiency (CVID), recurrent sinopulmonary infections (RESPI), ma anche DR7 e DR3.
Quindi, l’applicazione pratica di questo, non solo indica la presenza di un HLA predisponente, ma anche la probabilità di un innesco infettivo, che va cercato, con gli esami strumentali idonei, per poter instaurare una terapia, che aiuti il sistema immunitario a portare via l’agente patogeno. Da qui parte anche la terapia per il sovrappeso, individuando la sindrome metabolica che ne è responsabile. Quindi anche qui una attenta analisi dei motivi per cui è arrivata al sovrappeso. Infatti il tessuto adiposo non è più considerato, in ricerca scientifica, come un tessuto di deposito, dove posso mettere e levare quando voglio, ma è un tessuto ormonale molto attivo, produce ben 25 sostanze proteiche ad attività endocrina, fra cui anche l’angiotensina, che interviene nell’aumento della pressione arteriosa, leptina, interviene nello stop dell’assunzione del cibo; adiponectina, protegge i vasi all’insulto degli acidi grassi, resistina crea/inibisce la insulino-resistenza. Inoltre la ricerca scientifica non ritiene più valido il conteggio delle calorie, ma l’indice glicemico dei cibi, quanta glicemia provoca quel cibo, successivamente, quanta insulina viene prodotta. Un’ altro parametro importante, sono quelli organuli cellulari che si chiamano mitocondri, dove avvengono i più importanti meccanismi metabolici, meglio funzionano, più la regolazione dell’assunzione del cibo è consona alla persona, quindi riescono a mantenere la composizione corporea in buon equilibrio. Come vede, il concetto di “peso” e “caloria”, sono stati completamente ridimensionati. Quando sale su una bilancia, questa non indica la reale composizione corporea, massa magra, muscolare; massa grassa, grasso; liquidi intra ed extracellulari, stato delle cellule, come funzionano; metabolismo basale. Quindi perdo peso o acquisto peso, vano completamente ridimensionati con acquisto/perdo massa magra, perdo/acquisto massa grassa; i liquidi passano dai tessuti extracellulari nelle cellule, riducendo la ritenzione, infiammazione, le cellule funzionano
meglio.
Anche l’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia, ha la sua importanza. Tutte le ghiandole endocrine vanno valutate contemporaneamente, e il tessuto adiposo è uno di queste, interagendo con tutto l’organismo.
Tutto questo ha una notevole applicazione pratica, perchè indica effettivamente gli interventi che devono essere applicati a quella persona, ma solo quella persona, non a tutte le altre. Individuare la regolare produzione degli ormoni prodotti dal tessuto adiposo è fondamentale, inibire la fame è la cosa più sciocca che possa esistere, praticamente impossibile, esistono 30 meccanismi che la creano.
In tutto questo lavoro la medicina biologica mi offre grandi soluzioni, non solo nella diagnosi, ma anche nella terapia. Perché mi indica esattamente dove son avvenuti gli errori che hanno condotto quella persona a presentare un aumento della massa grassa a discapito della massa magra. Inoltre va eseguita una elaborazione diagnostica nutrizionale e risultato metabolico finale, che indicano esattamente l’aspetto nutrizionale della persona esaminata.
I ragionamenti cambiano completamente, sempre con il concetto che bisogna trovare le cause che hanno prodotto quel problema, qualsiasi esso sia.
Come vede, non è così semplice risolvere il problema così complicato, prescrivendo solamente una pasticchina, qualsiasi essa sia, ma ricercando tutte le cause che la hanno condotta a tutto questo aggravamento, soprattutto quella iniziale, che ha permesso tutta la evoluzione. Agendo su questa, si fa cadere tutto il castello di carte, altrimenti, aggredire ogni singola patologia, diventerebbe impossibile.
Saluti
Tiroidite di Hashimoto, circa nel 1991, che però perdura da diverso tempo.
Contemporaneamente avevo dolori diffusi e forti, specie alle parti molli dei polsi, dolori questi che cambiavano di posto da un giorno all'altro.
Però non c'è mai stato modo di perdere peso.
Poco prima era arrivata la diagnosi di diabete,
Nel 2000 Asma Bronchiale,
nel 2003 è stata rilevata una fortissima proteinuria, circa 2 grammi nelle 24 ore, Glomerulonefrite,
Rilevato che avevo la pressione un po' alta,
positività degli anticorpi anti nucleo 1:80 (forma di Les, suffragata anche dall'evidente eritema a farfalla sul viso, polialtralgie e fotosensibilità il LES è già evidente, ma si poteva già supporre prima ed instaurare una terapia adeguata)
dolori, a volte invalidanti, alla schiena e alla vita specialmente, ma anche gli arti.
La mattina mi sembra di essere di legno e quando mi alzo da letto, pare che la notte mi abbiano preso a bastonate la schiena.
Nell'arco di pochi mesi mi sono venute due grosse spine calcaneali,
escrescenza ossea mi è venuta alla spalla destra
Anche lì ultrasuoni, tens, ginnastica appropriata, ma pochi risultati. ( se non si va all’origine del problema, si ottengono insuccessi)
artrosi produttiva polidistrettuale e mi ha detto che non c'è niente da fare.
(HLA A Genomico 02,32, HLA B Genomico 44, HLA C Genomico 02,05, HLA DRB1 Genomica 07,16, HLA DQB1 Genomica 02,05)e mi ha diagnosticato spondiloartrite anchilosante sieronegativa.
Il fatto è che la stanchezza, che ormai provo da anni, sta peggiorando moltissimo, a volte trascino proprio le gambe.
La rigidità che limita i movimenti mi dà l'impressione di trovarmi dentro un'armatura, a letto mi è pressoché impossibile girarmi senza aiuto, a causa dei forti dolori
pochissima forza nei muscoli delle gambe
E’ un aggravamento continuo, va bloccato, individuando chi per primo ha permesso tutto questo, con l’ingresso di nuovi agenti patogeni.
E’ molto complicato, ma semplificando, il meccanismo che sta alla base delle malattie autoimmuni, si chiama mimetismo molecolare, che ha sempre un innesco infettivo, che reagendo con:
HLA A Genomico 02,32, HLA B Genomico 44, HLA C Genomico 02,05, HLA DRB1 Genomica 07,16, HLA DQB1 Genomica 02,05, ha prodotto tutta la cascata patologica. Qui sta la risoluzione del problema, lei non ha una “spondiloartrite anchilosante sieronegativa”, ma gli alleli HLA indicano esattamente tutta la progressione della sua malattia, bastava cercare l’innesco infettivo, L’HLA parlava da solo indicando la soluzione dei suoi problemi.
Molto semplicemente:
HLA DRB1 Genomica 07,16, artrite reumatoide, LES, diabete insulino dipendente, sindrome da antifosfolipidi, malattia di Reiter, è uguale al B27.
DQB1 Genomica 02,05, diabete insulino dipendente, celiachia, malattia infiammatoria intestinale,
HLA B Genomico 44: variable immune deficiency (CVID), recurrent sinopulmonary infections (RESPI), ma anche DR7 e DR3.
Quindi, l’applicazione pratica di questo, non solo indica la presenza di un HLA predisponente, ma anche la probabilità di un innesco infettivo, che va cercato, con gli esami strumentali idonei, per poter instaurare una terapia, che aiuti il sistema immunitario a portare via l’agente patogeno. Da qui parte anche la terapia per il sovrappeso, individuando la sindrome metabolica che ne è responsabile. Quindi anche qui una attenta analisi dei motivi per cui è arrivata al sovrappeso. Infatti il tessuto adiposo non è più considerato, in ricerca scientifica, come un tessuto di deposito, dove posso mettere e levare quando voglio, ma è un tessuto ormonale molto attivo, produce ben 25 sostanze proteiche ad attività endocrina, fra cui anche l’angiotensina, che interviene nell’aumento della pressione arteriosa, leptina, interviene nello stop dell’assunzione del cibo; adiponectina, protegge i vasi all’insulto degli acidi grassi, resistina crea/inibisce la insulino-resistenza. Inoltre la ricerca scientifica non ritiene più valido il conteggio delle calorie, ma l’indice glicemico dei cibi, quanta glicemia provoca quel cibo, successivamente, quanta insulina viene prodotta. Un’ altro parametro importante, sono quelli organuli cellulari che si chiamano mitocondri, dove avvengono i più importanti meccanismi metabolici, meglio funzionano, più la regolazione dell’assunzione del cibo è consona alla persona, quindi riescono a mantenere la composizione corporea in buon equilibrio. Come vede, il concetto di “peso” e “caloria”, sono stati completamente ridimensionati. Quando sale su una bilancia, questa non indica la reale composizione corporea, massa magra, muscolare; massa grassa, grasso; liquidi intra ed extracellulari, stato delle cellule, come funzionano; metabolismo basale. Quindi perdo peso o acquisto peso, vano completamente ridimensionati con acquisto/perdo massa magra, perdo/acquisto massa grassa; i liquidi passano dai tessuti extracellulari nelle cellule, riducendo la ritenzione, infiammazione, le cellule funzionano
meglio.
Anche l’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia, ha la sua importanza. Tutte le ghiandole endocrine vanno valutate contemporaneamente, e il tessuto adiposo è uno di queste, interagendo con tutto l’organismo.
Tutto questo ha una notevole applicazione pratica, perchè indica effettivamente gli interventi che devono essere applicati a quella persona, ma solo quella persona, non a tutte le altre. Individuare la regolare produzione degli ormoni prodotti dal tessuto adiposo è fondamentale, inibire la fame è la cosa più sciocca che possa esistere, praticamente impossibile, esistono 30 meccanismi che la creano.
In tutto questo lavoro la medicina biologica mi offre grandi soluzioni, non solo nella diagnosi, ma anche nella terapia. Perché mi indica esattamente dove son avvenuti gli errori che hanno condotto quella persona a presentare un aumento della massa grassa a discapito della massa magra. Inoltre va eseguita una elaborazione diagnostica nutrizionale e risultato metabolico finale, che indicano esattamente l’aspetto nutrizionale della persona esaminata.
I ragionamenti cambiano completamente, sempre con il concetto che bisogna trovare le cause che hanno prodotto quel problema, qualsiasi esso sia.
Come vede, non è così semplice risolvere il problema così complicato, prescrivendo solamente una pasticchina, qualsiasi essa sia, ma ricercando tutte le cause che la hanno condotta a tutto questo aggravamento, soprattutto quella iniziale, che ha permesso tutta la evoluzione. Agendo su questa, si fa cadere tutto il castello di carte, altrimenti, aggredire ogni singola patologia, diventerebbe impossibile.
Saluti
[#5]
Utente
Gent.mo Dr. Moschini, La ringrazio tantissimo della Sua gentile risposta.
Ho letto molto attentamente quanto da Lei scritto. Confesso che mi ha colpito. Quindi è praticamente inutile che io assuma Salazopyrin, quattro compresse al giorno.
Per quanto riguarda l'esame genetico, le voci che Lei riporta per HLA DRB1, DQB1 ecc., io le ho tutte?
Cosa devo fare? Mi sembra di aver capito che devo fare una cura completamente diversa. Pensa che potrei recuperare o solo fermare la malattia allo stadio in cui è, specialmente riguardo la mobilità.
Io a Firenze sono seguita presso l'Ospedale Torregalli. Mi consiglia di cambiare struttura? Dove andare?
Resto in ansiosa attesa di una Sua risposta. Molte grazie.
Lucia.
Massa non è lontana, posso venirci senza problemi.
Ho letto molto attentamente quanto da Lei scritto. Confesso che mi ha colpito. Quindi è praticamente inutile che io assuma Salazopyrin, quattro compresse al giorno.
Per quanto riguarda l'esame genetico, le voci che Lei riporta per HLA DRB1, DQB1 ecc., io le ho tutte?
Cosa devo fare? Mi sembra di aver capito che devo fare una cura completamente diversa. Pensa che potrei recuperare o solo fermare la malattia allo stadio in cui è, specialmente riguardo la mobilità.
Io a Firenze sono seguita presso l'Ospedale Torregalli. Mi consiglia di cambiare struttura? Dove andare?
Resto in ansiosa attesa di una Sua risposta. Molte grazie.
Lucia.
Massa non è lontana, posso venirci senza problemi.
[#6]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Lucia, mi dispiace per l’ospedale Torregalli, ma la risposta che le ho dato io avrebbero dovuta darla i colleghi di questo ospedale, senza che lei dovesse ricorrere ad un sito Internet, per averla. Gli alleli li ho presi pari, pari, da quello che lei ha riferito. Ho fatto una ricerca approfondita, per dare la risposta, ma è il lavoro che eseguo tutti i giorni. Ad ogni persona dedico il tempo necessario, per arrivare ad una risposta alle sue domande, sia diagnostiche che terapeutiche.Ho fatto una sequenza sintomatologica, per poter poi arrivare ad una diagnosi e terapia, con tutte le problematiche che scaturiscono. Effettivamente, è un pochino avanzata, però certamente, un buon recupero si può ottenere, purtroppo, le lesioni anatomiche non si recuperano, ma quelle in atto, che ancora non hanno prodotto alterazioni strutturali, si. Comunque, un beneficio ne trae sempre, perchè la terapia va ad agire esattamente sulle cause molecolari.
Saluti
Saluti
[#7]
Utente
Gent.mo Dr.Moschini. Molte grazie per la Sua risposta.
La mia domanda più importante adesso è: cosa devo fare?
Lei mi fa capire chiaramente che non è più il caso di dare fiducia a chi mi segue all'Ospedale di Torregalli.
Dove mi consiglia di andare? Che genere di esami e cure mi consiglia di fare?
Mi creda, sto brancolando nella nebbia e il mio punto di riferimento adesso è Lei. La prego di volermi dare tutte le delucidazioni e i consigli che può.
Intanto smetto di prendere Salazopyrin?
Per quanto riguarda l'esame genetico, le voci che Lei riporta per HLA A e gli altri, io ne ho una parte o le ho tutte?
Ho bisogno di sapere dove rivolgermi, ho bisogno di sapere nelle mani di chi mettermi, per risolvere tutti i miei problemi. Quale tipo di cure seguire, la durata prima di avere un po' di miglioramente, o anche solo bloccare la situazione, senza ulteriori peggioramenti.
La prego, mi aiuti. Resto in ansiosa attesa di una Sua risposta. Lucia
La mia domanda più importante adesso è: cosa devo fare?
Lei mi fa capire chiaramente che non è più il caso di dare fiducia a chi mi segue all'Ospedale di Torregalli.
Dove mi consiglia di andare? Che genere di esami e cure mi consiglia di fare?
Mi creda, sto brancolando nella nebbia e il mio punto di riferimento adesso è Lei. La prego di volermi dare tutte le delucidazioni e i consigli che può.
Intanto smetto di prendere Salazopyrin?
Per quanto riguarda l'esame genetico, le voci che Lei riporta per HLA A e gli altri, io ne ho una parte o le ho tutte?
Ho bisogno di sapere dove rivolgermi, ho bisogno di sapere nelle mani di chi mettermi, per risolvere tutti i miei problemi. Quale tipo di cure seguire, la durata prima di avere un po' di miglioramente, o anche solo bloccare la situazione, senza ulteriori peggioramenti.
La prego, mi aiuti. Resto in ansiosa attesa di una Sua risposta. Lucia
[#8]
Utente
Dimenticavo di dire che io grassa sono sempre stata, già le fotografie di 6/8 anni di età lo dimostrano. Quando ero piccola ricordo che fra genitori e nonni ero sempre rimpinzata di cibo.
Solo una volta sono riuscita a dimagrire, intorno ai 20 anni o giù di lì. Mangiavo pochissimo, dopo essere dimagrita ogni tanto venivano degli svenimenti, fino al giorno in cui ne ho avuti tre, anche per strada. Da allora ho ripreso a mangiare in modo normale, e piano piano ho ripreso tutto il peso, con gli interessi.
Adesso il peso è diversi anni che è fermo intorno ai 100 Kg.
Per la dietologa, addirittura io mangerei troppo poco, e secondo lei è per quello che non dimagrisco, perché l'organismo si tiene sulla difensiva, per paura di ulteriori decurtazioni di cibo. Ma se mangio quello che mi dice lei, circa 1500 cal. al giorno, io ingrasso!.
Molti saluti, Lucia.
Solo una volta sono riuscita a dimagrire, intorno ai 20 anni o giù di lì. Mangiavo pochissimo, dopo essere dimagrita ogni tanto venivano degli svenimenti, fino al giorno in cui ne ho avuti tre, anche per strada. Da allora ho ripreso a mangiare in modo normale, e piano piano ho ripreso tutto il peso, con gli interessi.
Adesso il peso è diversi anni che è fermo intorno ai 100 Kg.
Per la dietologa, addirittura io mangerei troppo poco, e secondo lei è per quello che non dimagrisco, perché l'organismo si tiene sulla difensiva, per paura di ulteriori decurtazioni di cibo. Ma se mangio quello che mi dice lei, circa 1500 cal. al giorno, io ingrasso!.
Molti saluti, Lucia.
[#9]
Perfezionato in medicine non convenzionali
L'interpretazione dei dati da lei forniti è seguente alla letteratura internazionale, quindi dovrebbe essere uguale in ogni risposta, non capisco il motivo per cui esiste questa diversità; io successivamente faccio una integrazione con la medicina biologica, per cui trovo altre terapie, che hanno un maggiore influenza sul sistema immunitario, agendo sulle cause e non sui sintomi, questa è la mia esperienza.
Ho analizzato l'HLA da lei fornito.
Inoltre per quanto riguarda l'obesità, anche se presente sin dall'età di 6, 8 anni, l'interpretazione è sempre la stessa, bisogna agire sulla sindrome metabolica, e considerare il tessuto adiposo, non come un semplice tessuto di deposito, ci levo ci metto a mio piacimento, ma come un tessuto endocrino, che produce ormoni.
Il tessuto adiposo non è più considerato, in ricerca scientifica, come un tessuto di deposito, dove posso mettere e levare quando voglio, ma è un tessuto ormonale molto attivo, produce ben 25 sostanze proteiche ad attività endocrina, fra cui anche l’angiotensina, che interviene nell’aumento della pressione arteriosa, leptina, interviene nello stop dell’assunzione del cibo; adiponectina, protegge i vasi all’insulto degli acidi grassi, resistina crea/inibisce la insulino-resistenza. Inoltre la ricerca scientifica non ritiene più valido il conteggio delle calorie, ma l’indice glicemico dei cibi, quanta glicemia provoca quel cibo, successivamente, quanta insulina viene prodotta. Un’ altro parametro importante, sono quelli organuli cellulari che si chiamano mitocondri, dove avvengono i più importanti meccanismi metabolici, meglio funzionano, più la regolazione dell’assunzione del cibo è consona alla persona, quindi riescono a mantenere la composizione corporea in buon equilibrio. Come vede, il concetto di “peso” e “caloria”, sono stati completamente ridimensionati. Quando sale su una bilancia, questa non indica la reale composizione corporea, massa magra, muscolare; massa grassa, grasso; liquidi intra ed extracellulari, stato delle cellule, come funzionano; metabolismo basale. Quindi perdo peso o acquisto peso, vano completamente ridimensionati con acquisto/perdo massa magra, perdo/acquisto massa grassa; i liquidi passano dai tessuti extracellulari nelle cellule, riducendo la ritenzione, infiammazione, le cellule funzionanomeglio. Anche l’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia, ha la sua importanza. Tutte le ghiandole endocrine vanno valutate contemporaneamente, e il tessuto adiposo è uno di queste, interagendo con tutto l’organismo.Tutto questo ha una notevole applicazione pratica, perchè indica effettivamente gli interventi che devono essere applicati a quella persona, ma solo quella persona, non a tutte le altre. Individuare la regolare produzione degli ormoni prodotti dal tessuto adiposo è fondamentale, inibire la fame è la cosa più sciocca che possa esistere, praticamente impossibile, esistono 30 meccanismi che la creano. In tutto questo lavoro la medicina biologica mi offre grandi soluzioni, non solo nella diagnosi, ma anche nella terapia. Perché mi indica esattamente dove son avvenuti gli errori che hanno condotto quella persona a presentare un aumento della massa grassa a discapito della massa magra. Inoltre va eseguita una elaborazione diagnostica nutrizionale e risultato metabolico finale, che indicano esattamente l’aspetto nutrizionale della persona esaminata. I ragionamenti cambiano completamente, sempre con il concetto che bisogna trovare le cause che hanno prodotto quel problema, qualsiasi esso sia.
Come vede, l'applicazione pratica di tutto questo, è importante, va ad analizzare le cause, senza agire sempre sui sintomi. Individuare l'errore è sempre importante. L'errore sul sistema immunitario, l'errore sul tessuto adiposo.
saluti
Ho analizzato l'HLA da lei fornito.
Inoltre per quanto riguarda l'obesità, anche se presente sin dall'età di 6, 8 anni, l'interpretazione è sempre la stessa, bisogna agire sulla sindrome metabolica, e considerare il tessuto adiposo, non come un semplice tessuto di deposito, ci levo ci metto a mio piacimento, ma come un tessuto endocrino, che produce ormoni.
Il tessuto adiposo non è più considerato, in ricerca scientifica, come un tessuto di deposito, dove posso mettere e levare quando voglio, ma è un tessuto ormonale molto attivo, produce ben 25 sostanze proteiche ad attività endocrina, fra cui anche l’angiotensina, che interviene nell’aumento della pressione arteriosa, leptina, interviene nello stop dell’assunzione del cibo; adiponectina, protegge i vasi all’insulto degli acidi grassi, resistina crea/inibisce la insulino-resistenza. Inoltre la ricerca scientifica non ritiene più valido il conteggio delle calorie, ma l’indice glicemico dei cibi, quanta glicemia provoca quel cibo, successivamente, quanta insulina viene prodotta. Un’ altro parametro importante, sono quelli organuli cellulari che si chiamano mitocondri, dove avvengono i più importanti meccanismi metabolici, meglio funzionano, più la regolazione dell’assunzione del cibo è consona alla persona, quindi riescono a mantenere la composizione corporea in buon equilibrio. Come vede, il concetto di “peso” e “caloria”, sono stati completamente ridimensionati. Quando sale su una bilancia, questa non indica la reale composizione corporea, massa magra, muscolare; massa grassa, grasso; liquidi intra ed extracellulari, stato delle cellule, come funzionano; metabolismo basale. Quindi perdo peso o acquisto peso, vano completamente ridimensionati con acquisto/perdo massa magra, perdo/acquisto massa grassa; i liquidi passano dai tessuti extracellulari nelle cellule, riducendo la ritenzione, infiammazione, le cellule funzionanomeglio. Anche l’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia, ha la sua importanza. Tutte le ghiandole endocrine vanno valutate contemporaneamente, e il tessuto adiposo è uno di queste, interagendo con tutto l’organismo.Tutto questo ha una notevole applicazione pratica, perchè indica effettivamente gli interventi che devono essere applicati a quella persona, ma solo quella persona, non a tutte le altre. Individuare la regolare produzione degli ormoni prodotti dal tessuto adiposo è fondamentale, inibire la fame è la cosa più sciocca che possa esistere, praticamente impossibile, esistono 30 meccanismi che la creano. In tutto questo lavoro la medicina biologica mi offre grandi soluzioni, non solo nella diagnosi, ma anche nella terapia. Perché mi indica esattamente dove son avvenuti gli errori che hanno condotto quella persona a presentare un aumento della massa grassa a discapito della massa magra. Inoltre va eseguita una elaborazione diagnostica nutrizionale e risultato metabolico finale, che indicano esattamente l’aspetto nutrizionale della persona esaminata. I ragionamenti cambiano completamente, sempre con il concetto che bisogna trovare le cause che hanno prodotto quel problema, qualsiasi esso sia.
Come vede, l'applicazione pratica di tutto questo, è importante, va ad analizzare le cause, senza agire sempre sui sintomi. Individuare l'errore è sempre importante. L'errore sul sistema immunitario, l'errore sul tessuto adiposo.
saluti
[#10]
Utente
Gent.mo Dottore,
ho letto la Sua ultima risposta. Mi scusi per l'insistenza, ma ancora Le chiedo:devo lasciare l'Ospedale dove sono in cura e dove andare? Se il caso io sono pronta a venire a Massa.
Smetto con Salazopyrin? Nel frattempo mi consiglia di fare altri esami?
Nella situazione in cui sono, col tempo, rischio di trovarmi su una sedia a rotelle?
Grazie in anticipo per la Sua pazienza e disponibilità.
Lucia
ho letto la Sua ultima risposta. Mi scusi per l'insistenza, ma ancora Le chiedo:devo lasciare l'Ospedale dove sono in cura e dove andare? Se il caso io sono pronta a venire a Massa.
Smetto con Salazopyrin? Nel frattempo mi consiglia di fare altri esami?
Nella situazione in cui sono, col tempo, rischio di trovarmi su una sedia a rotelle?
Grazie in anticipo per la Sua pazienza e disponibilità.
Lucia
[#11]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Non deve smettere le terapie attuali, le analisi, sono complete, eseguire altri esami strumentali, che possono integrare quelli già eseguiti, evidenziando altri esami, sarebbe necessario. Una integrazione fra la medicina convenzionale e biologica, può chiarire maggiormente la sua patologia e portarla verso uno stato più fisiologico. Quindi integrare, non abbandonare o lasciare, risultati buoni si ottengono sempre integrando, ambedue le possono evitare la sedia a rotelle.
SAluti
SAluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 18.7k visite dal 09/06/2006.
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