Recupero post ictus abbastanza dubbioso.

Buonasera, vi scrivo in merito a mia madre.
Lei ha avuto un ictus il 29 di settembre, superata la fase acuta adesso si trova da quindici giorni in un centro riabilitativo di terzo livello.
Specifico che si tratta di un danno importante alla parola, alla comprensione ed al movimento della parte destra.
Fortunatamente comprende secondo me molto in alcuni momenti, un po' meno quando si stanca, dice qualche parola ma in modo casuale e muove un po' la gamba destra.
Le mie perplessità sono in merito alla riabilitazione che sta facendo in questo centro a mio modesto parere abbastanza scarsa.
Da ciò che ho capito lei si sveglia verso le 10 e 30, viene messa in carrozzella e portata non sempre in palestra dove svolge 20-30 minuti di attività.
Dopo la palestra svolge altri 20-30 minuti di logopedia e termina qui il lavoro giornaliero.
Dalle 13 più o meno dopo mangiato resta con noi familiari fino alla sera quando va a dormire.
Questo avviene dal lunedì al venerdì.
Adesso io non so quale dovrebbe essere la normalità in un centro di terzo livello per un danno del genere, di certo so che i primi sei mesi/anno sono fondamentali nel recupero e penso che i passi più importanti gli abbia fatti grazie a me che sto con lei tutto il pomeriggio.
Io ci tengo a chiedere se questo rientra nella normalità o a vostro parere seppur distanti c'è qualcosa di sbagliato ed ha senso cercare magari di capire se si può trovare una soluzione migliore per la riabilitazione visto che stiamo parlando di una donna giovane (50 anni).
Ci tengo a sottolineare che per adesso gli esercizi di logopedia fatti sono riscrivere con la mano sinistra la data del giorno.
Grazie in anticipo per la risposta.
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Dr. Roberto Sergi Medico fisiatra 71 3
buongiorno, non conoscendo età e condizioni cliniche di sua madre, sono doverose alcune precisazioni.
Difficilmente sua madre si troverà in un centro di riabilitazione di terzo livello, ovvero di riabilitazione di alta specializzazione, destinata esclusivamente alle gravi cerebrolesioni acquisite (cod. 75, come ad esempio i traumi cranici o persone con stato vegetativo o minimamente responsivo, cioè con stato di coscienza molto compromessa) oppure alle lesioni del midollo spinale (cod. 28) con paraplegia o tetraplegia di origine midollare.
Più facilmente si troverà in una struttura riabilitativa di secondo livello "intensiva" (cod. 56) oppure di primo livello (cod. 60) "estensiva".
L'invio nella struttura riabilitativa adeguata (cod. 56 o 60) viene valutata, in fase acuta, in base alle condizioni cliniche, anagrafiche e alle prospettive di recupero.
Il codice 56 prevede 3 ore giornaliere di riabilitazione, il codice 60 prevede solo 1 ora.
Bisogna però considerare come "riabilitazione" non soltanto le ore di palestra con i fisioterapisti, ma tutto il percorso riabilitativo, cioè anche il trattamento fatto dagli infermieri (definiti appunto "di riabilitazione") che si occupano di una di riabilitazione specifica per le autonomie della vita quotidiana come il vestirsi, l'alimentarsi, l'andare in bagno ecc., la eventuale logopedia, la eventuale terapia occupazionale, la eventuale terapia ludica e di gruppo. Tutte queste attività messe insieme sono il trattamento riabilitativo, stilato secondo un programma personalizzato sulle necessità cliniche, sociali e di reinserimento.
Spero di averle dato indicazioni sufficienti per orientarsi al meglio.
cordiali saluti.

dott. Roberto Sergi

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