Dolori piede, motivi, rimedi possibili..
Buongiorno Gentili Fisiatri
Avevo subito un trauma contusivo (da schiacciamento?) nel Giugno del 2016, ci fu l’impatto di un monitor di pc sul 5 metatarso di piede dx; vi fu ematoma sottostante di ca 1,5 cm poi riassorbito (dissero), non vi fu la classica frattura ma probabilmente quella intraspongiosa, che nella RMN di 10 mesi dopo (aprile 2017) si parlava di frattura intraspongiosa poi un radiologo mi fece notare una zona di edema sul 5 metatarso. Questa invece la Risonanza di giugno 2018:
RMN Piede e caviglia - Apparecchiatura di 1,5 Tesla
" Al controllo odierno, confrontato con una precedente analoga indagine dell'aprile 2017, non più presente l'edema spongioso del quinto metatarso della metà prossimale; residua una esile banda iperintensa nelle sequenze ad alto contrasto intrinseco, con decorso longitudinale.
Anche a livello peroneale, è tuttora presente esile banda iperintensa a decorso obliquo che coinvolge il malleolo, del tutto invariato, quale esito di frattura intraspongiosa.
Non evidenza di alterazioni delle strutture legamentose di caviglia..
Ridotta la volta plantare.
Non alterazioni dei complessi legamentosi della sotto - astragalica; circoscritta focalità interessa la spongiosa dell'astragalo e la porzione media (7 mm) da piccola componente cistica.
Minima quota fluida reattiva intraarticolare tibioastragalica, con minima distensione del recesso posteriore.
Regolari i tendini achilleo e della fascia plantare"
Il piede tende al piattismo, "piatto pronato" mi disse un Ortopedico, consigliandomi plantari su misura.
Non si capisce se c’è un problema di tendini, di nervi o entrambi; la ENG andava bene, la Neurologa parlava di "Probabile minima neuropatia compressiva"
Premesso che a piede nudo, esempio sdraiato, il fastidio che sento è quello di “tirare” il piede, come fosse “imprigionato, legato" ,e anche piede un po’ “freddo” mentre all’appoggio, camminando col piede nella scarpa questi disturbi non li avverto; disturbante invece camminando è la sensazione di corpo estraneo (tipo sassolino”) sotto il 5 metatarso, quello che mi preme riferire è la situazione con le ciabatte.Ovvero da nuove o quasi nuove, le sopporto, poi dopo un pò, come le attuali, mentre la sinistra del piede sano è (dico dove appoggia il piede) piana o quasi, declina poco, invece nel piede traumatizzato ho notato che a metà piede la ciabatta ha come una discesa in direzione verso le dita, per avere addirittura una piccola zona con uno “scavetto” a 3/4 di piede verso le dita; lì evidentemente si acuirà una pressione anomala. Come calzo questa ciabatta consumata, sento dolenzie nel piede da tutte le parti, tendini che lavoreranno male, etc. Può essere che una ciabatta consumata male faccia lavorare male tutte le strutture del piede e per questo poi acuisca i miei dolori? Come la posso risolvere? non dico solo la questione ciabatta che sarebbe marginale, dico tutta la questione patologica.
Concludo riferendo 2 considerazioni, che i vari Medici (in primis, il mio) e Specialisti hanno sempre trascurato o non considerato:
In primo luogo cheda 2 anni e 2 mesi, cioè dal trauma, i metri (prima erano Km...) camminati si sono drasticamente ridotti, con tutte le insane conseguenze (solo per dirne una, mai avuto proplemi di evacuazione, 1 o 2 volte al dì, prima, ora anche 1 volta ogni 3 giorni, transito intesinale rallentato per poco movimento, ovvio..);
In secondo luogo, queste diverse percezioni contemporanee che ho dai 2 piedi, normale dal sx e alterata (con disestesie, mi han detto chiamarsi) dal piede dx, mi procura una sorta di "stress" cerebrale, che è anche difficile da spiegare..
Saluti cordiali e grazie
Avevo subito un trauma contusivo (da schiacciamento?) nel Giugno del 2016, ci fu l’impatto di un monitor di pc sul 5 metatarso di piede dx; vi fu ematoma sottostante di ca 1,5 cm poi riassorbito (dissero), non vi fu la classica frattura ma probabilmente quella intraspongiosa, che nella RMN di 10 mesi dopo (aprile 2017) si parlava di frattura intraspongiosa poi un radiologo mi fece notare una zona di edema sul 5 metatarso. Questa invece la Risonanza di giugno 2018:
RMN Piede e caviglia - Apparecchiatura di 1,5 Tesla
" Al controllo odierno, confrontato con una precedente analoga indagine dell'aprile 2017, non più presente l'edema spongioso del quinto metatarso della metà prossimale; residua una esile banda iperintensa nelle sequenze ad alto contrasto intrinseco, con decorso longitudinale.
Anche a livello peroneale, è tuttora presente esile banda iperintensa a decorso obliquo che coinvolge il malleolo, del tutto invariato, quale esito di frattura intraspongiosa.
Non evidenza di alterazioni delle strutture legamentose di caviglia..
Ridotta la volta plantare.
Non alterazioni dei complessi legamentosi della sotto - astragalica; circoscritta focalità interessa la spongiosa dell'astragalo e la porzione media (7 mm) da piccola componente cistica.
Minima quota fluida reattiva intraarticolare tibioastragalica, con minima distensione del recesso posteriore.
Regolari i tendini achilleo e della fascia plantare"
Il piede tende al piattismo, "piatto pronato" mi disse un Ortopedico, consigliandomi plantari su misura.
Non si capisce se c’è un problema di tendini, di nervi o entrambi; la ENG andava bene, la Neurologa parlava di "Probabile minima neuropatia compressiva"
Premesso che a piede nudo, esempio sdraiato, il fastidio che sento è quello di “tirare” il piede, come fosse “imprigionato, legato" ,e anche piede un po’ “freddo” mentre all’appoggio, camminando col piede nella scarpa questi disturbi non li avverto; disturbante invece camminando è la sensazione di corpo estraneo (tipo sassolino”) sotto il 5 metatarso, quello che mi preme riferire è la situazione con le ciabatte.Ovvero da nuove o quasi nuove, le sopporto, poi dopo un pò, come le attuali, mentre la sinistra del piede sano è (dico dove appoggia il piede) piana o quasi, declina poco, invece nel piede traumatizzato ho notato che a metà piede la ciabatta ha come una discesa in direzione verso le dita, per avere addirittura una piccola zona con uno “scavetto” a 3/4 di piede verso le dita; lì evidentemente si acuirà una pressione anomala. Come calzo questa ciabatta consumata, sento dolenzie nel piede da tutte le parti, tendini che lavoreranno male, etc. Può essere che una ciabatta consumata male faccia lavorare male tutte le strutture del piede e per questo poi acuisca i miei dolori? Come la posso risolvere? non dico solo la questione ciabatta che sarebbe marginale, dico tutta la questione patologica.
Concludo riferendo 2 considerazioni, che i vari Medici (in primis, il mio) e Specialisti hanno sempre trascurato o non considerato:
In primo luogo cheda 2 anni e 2 mesi, cioè dal trauma, i metri (prima erano Km...) camminati si sono drasticamente ridotti, con tutte le insane conseguenze (solo per dirne una, mai avuto proplemi di evacuazione, 1 o 2 volte al dì, prima, ora anche 1 volta ogni 3 giorni, transito intesinale rallentato per poco movimento, ovvio..);
In secondo luogo, queste diverse percezioni contemporanee che ho dai 2 piedi, normale dal sx e alterata (con disestesie, mi han detto chiamarsi) dal piede dx, mi procura una sorta di "stress" cerebrale, che è anche difficile da spiegare..
Saluti cordiali e grazie
[#1]
Buongiorno,
il fatto che consuma la ciabatta mette solo in evidenza un alterato appoggio plantare.
Sarebbe opportuno fare una visita specialistica per valutare l'appoggio e lo schema del passo ed, eventualmente, utilizzare un plantare e fare fisioterapia.
Cordiali saluti
il fatto che consuma la ciabatta mette solo in evidenza un alterato appoggio plantare.
Sarebbe opportuno fare una visita specialistica per valutare l'appoggio e lo schema del passo ed, eventualmente, utilizzare un plantare e fare fisioterapia.
Cordiali saluti
Dr.ssa Laura Greco
Specialista Fisiatra
[#2]
Utente
Salve dottoressa Greco
La ringrazio per la risposta e pure per la notevole rapidità
Quando scrive valutazione appoggio e lo schema del passo, intende l'esame baropodometrico statico e dinamico, che eseguono ove confezionano plantari ortopedici (laboratori di ortopedie, sanitarie, etc)? Perchè già in questi due anni alcuni specialisti (Ortopedici, Fisiatra) mi hanno prescritto "Plantari correttivi da valutazione baropodometrica computerizzata statica e dinamica"; un altro ( un Ortopedico) mi prescrisse " Plantare di sostegno della volta longitudinale".
Per quanto riguarda le fisioterapie, nel tempo ho fatto Laser e 7/8 Tecar alcune settimane dopo il trauma (perchè prima l'Ortopedico mi fece mettere cerotti Ketoprofene) ; poi dopo 10 mesi dal trauma ancora Laser e Ultrasuoni in bacinella (entrambi 10 sedute), poi 3 sedute di "massaggi neuroconnettivali" e pure un ciclo di fanghi termali!
Non so ora cos'altro potrei fare..
Cordialità
La ringrazio per la risposta e pure per la notevole rapidità
Quando scrive valutazione appoggio e lo schema del passo, intende l'esame baropodometrico statico e dinamico, che eseguono ove confezionano plantari ortopedici (laboratori di ortopedie, sanitarie, etc)? Perchè già in questi due anni alcuni specialisti (Ortopedici, Fisiatra) mi hanno prescritto "Plantari correttivi da valutazione baropodometrica computerizzata statica e dinamica"; un altro ( un Ortopedico) mi prescrisse " Plantare di sostegno della volta longitudinale".
Per quanto riguarda le fisioterapie, nel tempo ho fatto Laser e 7/8 Tecar alcune settimane dopo il trauma (perchè prima l'Ortopedico mi fece mettere cerotti Ketoprofene) ; poi dopo 10 mesi dal trauma ancora Laser e Ultrasuoni in bacinella (entrambi 10 sedute), poi 3 sedute di "massaggi neuroconnettivali" e pure un ciclo di fanghi termali!
Non so ora cos'altro potrei fare..
Cordialità
[#4]
Utente
Buondì Dottoressa Greco
in sincerità i plantari non li ho ancora fatti confezionare, capisco che li devo fare ma ho sempre qualche dubbio, uno di questi è che ho il timore che il mio piede dx poi non sopporti queste nuove "solette", o plantari; scrivo questo anche perchè l'anno scorso comprai delle ciabatte da camera di una nota azienda "calzature comode" in zona, queste ciabatte avevano inserite delle solette o plantari morbidi, cioè facevano parte della ciabatta; beh all'inizio trovavo comodo poi come al solito con questo piede al consumare dovetti eliminare quelle solette morbide, che mi trovavo meglio ad appoggiare sul duro. A proposito, se cammino scalzo sul pavimento, certo sento che qualcosa non è uguale come sensazione di appoggio rispetto all'altro piede, ma riesco bene e non ho fastidi camminando scalzo, invece con la ciabatta consumata si.
Lei che dice tento di farli, questi plantari personalizzati?
Per quanto riguarda le fisioterapie, devo dire che in assoluto quella in cui avvertivo i migliori benefici fu la Tecar, tanto che nel tempo mi sono chiesto se non era il caso di farne ancora, magari anzichè il poco utile secondo laser; ne approfitto pure per riferire che mentre facevo gli Ultrasuon in baccinella (10 sedute, 20 minuti ciascuna), non era sempre uguale ma alcune volte, all'improvviso, magari dopo alcuni minuti che il piede era a mollo, sentivo improvvisamente un "tirare" un pochino doloroso dentro il piede; poi magari dopo un pò si attenuava, o passava, specie quel dolore improvviso. Cosa abbia voluto dire non l'ho mai capito, spero solo che non sia stato un effetto negativo, visto che il dolore no, ora non c'è quel dolore che ogni tanto percepivo con gli ultrasuoni, però quel senso di piede che "tira", quello è rimasto. Non vorrei proprio che furono stati gli Ultrasuoni ad avermi provocato questo fastidio.
La saluto cordialmente
in sincerità i plantari non li ho ancora fatti confezionare, capisco che li devo fare ma ho sempre qualche dubbio, uno di questi è che ho il timore che il mio piede dx poi non sopporti queste nuove "solette", o plantari; scrivo questo anche perchè l'anno scorso comprai delle ciabatte da camera di una nota azienda "calzature comode" in zona, queste ciabatte avevano inserite delle solette o plantari morbidi, cioè facevano parte della ciabatta; beh all'inizio trovavo comodo poi come al solito con questo piede al consumare dovetti eliminare quelle solette morbide, che mi trovavo meglio ad appoggiare sul duro. A proposito, se cammino scalzo sul pavimento, certo sento che qualcosa non è uguale come sensazione di appoggio rispetto all'altro piede, ma riesco bene e non ho fastidi camminando scalzo, invece con la ciabatta consumata si.
Lei che dice tento di farli, questi plantari personalizzati?
Per quanto riguarda le fisioterapie, devo dire che in assoluto quella in cui avvertivo i migliori benefici fu la Tecar, tanto che nel tempo mi sono chiesto se non era il caso di farne ancora, magari anzichè il poco utile secondo laser; ne approfitto pure per riferire che mentre facevo gli Ultrasuon in baccinella (10 sedute, 20 minuti ciascuna), non era sempre uguale ma alcune volte, all'improvviso, magari dopo alcuni minuti che il piede era a mollo, sentivo improvvisamente un "tirare" un pochino doloroso dentro il piede; poi magari dopo un pò si attenuava, o passava, specie quel dolore improvviso. Cosa abbia voluto dire non l'ho mai capito, spero solo che non sia stato un effetto negativo, visto che il dolore no, ora non c'è quel dolore che ogni tanto percepivo con gli ultrasuoni, però quel senso di piede che "tira", quello è rimasto. Non vorrei proprio che furono stati gli Ultrasuoni ad avermi provocato questo fastidio.
La saluto cordialmente
[#5]
Buongiorno.
Le "solette" di cui lei parla all'interno delle calzature sono semplicemente più comode ,ma non aiutano se c'è un problema: proprio in un caso come il suo,invece, devono essere dei plantari ortopedici confezionati su misura in relazione al risultato dell'esame baropodometrico (proprio perché anche nel piede "sano" devono essere su misura)
Escludo che gli ultrasuoni possano provocare "un danno".
Le consiglio di utilizzare per almeno un mese consecutivo i plantari ed, eventualmente, effettuare un ulteriore ciclo di fisioterapia dopo visita fisiatrica che valuti la situazione in questo momento.
Cordiali saluti
Le "solette" di cui lei parla all'interno delle calzature sono semplicemente più comode ,ma non aiutano se c'è un problema: proprio in un caso come il suo,invece, devono essere dei plantari ortopedici confezionati su misura in relazione al risultato dell'esame baropodometrico (proprio perché anche nel piede "sano" devono essere su misura)
Escludo che gli ultrasuoni possano provocare "un danno".
Le consiglio di utilizzare per almeno un mese consecutivo i plantari ed, eventualmente, effettuare un ulteriore ciclo di fisioterapia dopo visita fisiatrica che valuti la situazione in questo momento.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Buondì dottoressa Greco
seguirò il Suo consiglio, mi farò confezionare i plantari personalizzati, previo esame baropodometrico statico e dinamico, poi vedremo un pò come va. Spero di riuscire a sopportarli, a portarli, in poche parole!
Grazie per la rassicurazione che gli ultrasuoni non siano stati peggiorativi di situazione
Saluti cordiali e grazie
seguirò il Suo consiglio, mi farò confezionare i plantari personalizzati, previo esame baropodometrico statico e dinamico, poi vedremo un pò come va. Spero di riuscire a sopportarli, a portarli, in poche parole!
Grazie per la rassicurazione che gli ultrasuoni non siano stati peggiorativi di situazione
Saluti cordiali e grazie
[#7]
Utente
Salve,
mi sono deciso a farmi preparare le ortesi ortopediche presso una Sanitaria / Ortopedia che domani ritirerò; questi plantari il tecnico ortopedico li ha preparati, avendo avuto con Egli subito un colloquio per spiegargli i problemi e le vicissitudini del mio piede, nell'occasione gli ho lasciato tutta la documentazione sanitaria, referti di visite specialistiche, ecografie, RMN etc che certo avrà letto successivamente, e poi finito il colloquio ha effettuato l'analisi baropodometica statica e dinamica (anche piuttosto rapida, pensavo che per acquisire bene tutti dati di un problema così delicato come l'appoggio piede e le varie forze i contatti le assimmetrie etc ci volesse più tempo che alcuni circa 5 minuti sulla pedana, ogni tanto fermo e poi camminare avanti e indietro sopra quella breve pedana ).
Comunque, da alcune cose che a fine indagine mi ha riferito, sono rimasto allibito di come uno che non è neppure un Medico ma un Tecnico sanitario (ortopedico) abbia potuto capirci tanto in così poco tempo e - parere mio - ho avuto l'impressione (su alcuni aspetti) che ci abbia capito più lui in pochi minuti che non qualche Specialista Medico che mi visitò; ad ogni modo dopo l'indagine baropodometrica mi disse:
1) Mi sarebbe piaciuto vederlo quel piede prima che avesse avuto il trauma
2) I primi 7 / 8 giorni dopo il trauma se non lo caricava camminandoci era meglio, strano che non glielo abbiano detto (figuriamoci se in radiologia perdevano tempo in consigli e se il mio medico che mi vide 1 ora e mezzo dopo il trauma rischiava di compromettersi sbilanciandosi in qualche consiglio utile comportamentale..ma figuriamoci!)
3) Lui più che cerotti di antinfiammatorio che certo va bene ma ancor meglio secondo lui sarebbe stato un bendaggio con zinco, mi ha parlato dello zinco..
4) dopo circa 6 mesi dal trauma un Fisiatra mi precrisse laser ed ultrasuoni; lui mi ha detto ok laser ma che più che gli ultrasuoni inutili nel mio caso, a suo dire, mi avrebbe fatto fare un altro bel ciclo di Tecar (Questo in effetti lo pensai pure io, perchè ricordo come le Tecar furono benefiche, ma purtroppo io non potevo decidere cosa fare fu il Fisiatra a prescrivere. E a vedere dall'effetto che ebbero, praticamente nullo, non posso che essere d'accordo con lui sull'aplicazione degli ultrasuoni).
5) Dall'analisi baropodometrica e del passo è emerso che carico di più sul piede sano cioè sul sinistro e quindi risulterebbe che camminerei un pochino storto col corpo piegato un pò a sinistra, e mi ha detto (e lo capisco pure io) che non è una gran bella cosa camminare storti
Cordialità
mi sono deciso a farmi preparare le ortesi ortopediche presso una Sanitaria / Ortopedia che domani ritirerò; questi plantari il tecnico ortopedico li ha preparati, avendo avuto con Egli subito un colloquio per spiegargli i problemi e le vicissitudini del mio piede, nell'occasione gli ho lasciato tutta la documentazione sanitaria, referti di visite specialistiche, ecografie, RMN etc che certo avrà letto successivamente, e poi finito il colloquio ha effettuato l'analisi baropodometica statica e dinamica (anche piuttosto rapida, pensavo che per acquisire bene tutti dati di un problema così delicato come l'appoggio piede e le varie forze i contatti le assimmetrie etc ci volesse più tempo che alcuni circa 5 minuti sulla pedana, ogni tanto fermo e poi camminare avanti e indietro sopra quella breve pedana ).
Comunque, da alcune cose che a fine indagine mi ha riferito, sono rimasto allibito di come uno che non è neppure un Medico ma un Tecnico sanitario (ortopedico) abbia potuto capirci tanto in così poco tempo e - parere mio - ho avuto l'impressione (su alcuni aspetti) che ci abbia capito più lui in pochi minuti che non qualche Specialista Medico che mi visitò; ad ogni modo dopo l'indagine baropodometrica mi disse:
1) Mi sarebbe piaciuto vederlo quel piede prima che avesse avuto il trauma
2) I primi 7 / 8 giorni dopo il trauma se non lo caricava camminandoci era meglio, strano che non glielo abbiano detto (figuriamoci se in radiologia perdevano tempo in consigli e se il mio medico che mi vide 1 ora e mezzo dopo il trauma rischiava di compromettersi sbilanciandosi in qualche consiglio utile comportamentale..ma figuriamoci!)
3) Lui più che cerotti di antinfiammatorio che certo va bene ma ancor meglio secondo lui sarebbe stato un bendaggio con zinco, mi ha parlato dello zinco..
4) dopo circa 6 mesi dal trauma un Fisiatra mi precrisse laser ed ultrasuoni; lui mi ha detto ok laser ma che più che gli ultrasuoni inutili nel mio caso, a suo dire, mi avrebbe fatto fare un altro bel ciclo di Tecar (Questo in effetti lo pensai pure io, perchè ricordo come le Tecar furono benefiche, ma purtroppo io non potevo decidere cosa fare fu il Fisiatra a prescrivere. E a vedere dall'effetto che ebbero, praticamente nullo, non posso che essere d'accordo con lui sull'aplicazione degli ultrasuoni).
5) Dall'analisi baropodometrica e del passo è emerso che carico di più sul piede sano cioè sul sinistro e quindi risulterebbe che camminerei un pochino storto col corpo piegato un pò a sinistra, e mi ha detto (e lo capisco pure io) che non è una gran bella cosa camminare storti
Cordialità
[#8]
Utente
Buonasera,
qui c'è un ulteriore problema, che essendo il plantare più voluminoso della soletta interna originale dela scarpa, ovvio all'acquisto io non potevo sapere che questi plantari avessero una così tanta architetura, pensavo fossero come solettine, allora io le scarpe mi sono premurato quando le ho comprate, che mi andassero bene, e ora il problema qual'è? il problema è che il piede dentro ci sta troppo stretto, mica posso portarli...non vorrei tra l'altro che oltre alle altre vie crucis tra i vari Specialisti Medici, ora inizi la Via Crucis delle sanitarie e dei Tecnici ortopedici...spero di sbagliarmi, ma se non risolverò il problema, sarà stato tempo perso e 120 euro andati, chiaro che in queste condizioni quei plantari rimarranno inutilizzati...oggi non li ho messi per niente, stamattina ancora avevo il bordo del piede verso il mignolo che era rosso - violaceo quasi..e ora mi sono accorto di una cosa, ovvero che oltre ad avere il piede dolorante, nella zona vicino alla tuberorità del 5 metatarso, che poi è la zona dove avvenne il trauma circa, pare gonfio, pare un pò più gonfio dell'altro piede..ma è possibile che portare alcune ore un plantare inadatto, abbia gonfiato la zona della tuberosità del 5 metatarso?
Magari se qualche specialista può farmi sapere...grazie
qui c'è un ulteriore problema, che essendo il plantare più voluminoso della soletta interna originale dela scarpa, ovvio all'acquisto io non potevo sapere che questi plantari avessero una così tanta architetura, pensavo fossero come solettine, allora io le scarpe mi sono premurato quando le ho comprate, che mi andassero bene, e ora il problema qual'è? il problema è che il piede dentro ci sta troppo stretto, mica posso portarli...non vorrei tra l'altro che oltre alle altre vie crucis tra i vari Specialisti Medici, ora inizi la Via Crucis delle sanitarie e dei Tecnici ortopedici...spero di sbagliarmi, ma se non risolverò il problema, sarà stato tempo perso e 120 euro andati, chiaro che in queste condizioni quei plantari rimarranno inutilizzati...oggi non li ho messi per niente, stamattina ancora avevo il bordo del piede verso il mignolo che era rosso - violaceo quasi..e ora mi sono accorto di una cosa, ovvero che oltre ad avere il piede dolorante, nella zona vicino alla tuberorità del 5 metatarso, che poi è la zona dove avvenne il trauma circa, pare gonfio, pare un pò più gonfio dell'altro piede..ma è possibile che portare alcune ore un plantare inadatto, abbia gonfiato la zona della tuberosità del 5 metatarso?
Magari se qualche specialista può farmi sapere...grazie
[#9]
Utente
Buongiorno,
mah, si leggono continuamente e sempre in prima pagina dei gran consulti di psicologia, di psichiatria, di andrologia..per carità pure le questioni di testa e di sesso saranno importanti ed hanno certamente la loro dignità, ma noto una maggior latitanza di Specialisti su questioni di problemi a mio avviso un pò più concreti e precisi, che non - a volte - di vaghi malesseri psico - sessuali...
In poche parole Specialisti di alcune Specialità prontissimi a rispondere nonostante l'esuberanza di richiesta consulti, altri, quali ortopedici e fisiatri, latitano maggiormente.
mah, si leggono continuamente e sempre in prima pagina dei gran consulti di psicologia, di psichiatria, di andrologia..per carità pure le questioni di testa e di sesso saranno importanti ed hanno certamente la loro dignità, ma noto una maggior latitanza di Specialisti su questioni di problemi a mio avviso un pò più concreti e precisi, che non - a volte - di vaghi malesseri psico - sessuali...
In poche parole Specialisti di alcune Specialità prontissimi a rispondere nonostante l'esuberanza di richiesta consulti, altri, quali ortopedici e fisiatri, latitano maggiormente.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.4k visite dal 27/08/2018.
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