Lesione al muscolo grande pettorale

Gentili dottori Vi ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrete fornirmi.

Alcuni mesi fa ho riportato a seguito di un banale incidente un problema alla spalla che inizialmente sembrava essersi risolto senza alcun intervento medico e/o farmacologico ma che oggi si ripropone prepotentemente. Dietro indicazione del medico curnte ho eseguito una ecografia della spalla che della quale riporto il referto.

“il controllo ultrasonografico ha messo in evidenza:

- riduzione di spessore della cuffia dei rotatori (da 5,9 a 6,3 mm circa), caratterizzata da ecostruttura disomogenea, prevalentemente ipoecogena, per edema della struttura fibrillare in atto flogosata, ma con tendnza alla cronicizzazione per l’apposizione di fibrille iperriflettenti, da correlare ad alterazioni fibrotiche che configurano un quadro di capsulite parzialmente ritraente.

- Sovradistensione fluida della guaina di rivestimento del tendine sovra ed infraspinato, in relazione a tenosinovite in fase florida.

- Quadro di borsite sub-acromiale, aumentata di volume ed ipoecogena.

- Ridotta ampienza della rima articolare acromion-clavicolare, che configura un quadro di sindrome conflittuale per la persistente sub-lussazione dei capi articolari.

- Fine irregolarità dell’epifisi prossimale ed in particolare del trachite dell’omero, con apposizione di microcalcificazioni nei tessuti molli antistanti.

- Ridotto spessore dell’inserzione prossimale del tendine capo lungo del bicipite, ad ecostruttura disomogenea per esiti di stiramento traumatico.

- Presenza di tenosinovite, relativa alla sovradistensione fluida della guaina di rivestimento.

- Area focale disomogeenea ipoecogena di circa 25 per 10 mm a livello della giunzione muscolo-tendinea del grande pettorale, quale e sito solo parzialmente cicatrizzato, di lesione traumatica distrattiva

I reperti ecografci sono compatibili con un quadro di periatrite scapolo-omerale colta in fase florida, di verosimile natura post-traumatica.”



Il medico che ha eseguito l’esame mi ha detto che non mi sono fatta mancare nulla e che la situazione non è da sottovalutare. Sono in attesa di fare una visita fisiatrica e Gradirei anche la Vostra opinione. Il radiologo sostiene che non è ancora il caso di parlare di intervento ma che non posso assolutamente sottovalutare la situazione.



Se la fisioterapia da sola non dovesse bastare qual è il passo successivo da compiere?

Grazie


[#1]
Medico fisiatra attivo dal 2003 al 2012
Medico fisiatra
PER LA PATOLOGIA DA LEI PRESENTATA SAREI A PROPORRE UN CICLO DI TERAPIA CON ONDE D'URTO ASSOCIATE A MOBILIZZAZIONI PASSIVE
[#2]
Attivo dal 2004 al 2006
Ex utente
Gentile Dr. Catenacci, la ringrazio sentitamente per la risposta. Vorri chiederLe se è veramente una situazione non bella. Il dubbio mi sorge in considerazione del fatto che in questi ultimi giorni i dolori sono spariti del tutto. E' possibile tutto questo?
Grazie
[#3]
Medico fisiatra attivo dal 2003 al 2012
Medico fisiatra
I DOLORI TENDINEI POSSONO CESSARE COME E' SUCCESSO A LEI, MA QUESTO NON VUOLE DIRE CHE I PROBLEMI PERMANGANO VISTO L'ESITO DEGLI ESAMI CHE LEI HA ESEGUITO
[#4]
Dr. Alberto Giattini Medico fisiatra 90
Gentile sig.ra,
effettivamente il quadro sintomatoogico ed ecografico che illustra è abbastanza vario e bisogna vedere quale componente incide maggiormente sulla sua sintomatologia. Ritengo che per la componente infiammatoria (...capsulite parzialmente retraente,... borsite e ...tenosinovite...)può fare degli impacchi con ghiaccio associando dei farmaci antiinfiammatori per 4-5 gg, preferibilmente nella categoria degli inibitori delle COX-2 (controindicati per i cardiopatici e per chi soffre di ipertensione) che il suo medico curante saprà indicarle. A seguire degli esercizi di rieducazione funzionle per i movimenti della spalla e per prevenire una capsulite adesiva, che limiterebbe maggiormente le funzioni della sua spalla. Utile inoltre un ciclo di terapia fisica (laser ed ultrasuoni) sia per il problemi tendinei sia per la lesione del pettorale. Concordo con la terapia ad onde d'urto sia per le calcificazioni che per la componente infiamatoria. Infine per la sindrome conflittuale consiglierei un ciclo di terapia con condroprotettori (es. glucosamina solfato) per via orale per circa due mesi oltre alla già citata rieducazione funzionale. Il quadro più che complesso è abbastanza articolato, non raro anche nelle persone giovani. Occorre un pò di pazienza e affrontare con decisione il problema.
Cordiali saluti

Dr Alberto Giattini
Fisiatra

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