Recupero da emorragia cerebrale
Salve, mio padre (60 anni) un mese e mezzo fa è stato colpito da una estesa emorragia cerebrale all'emisfero sinistro ed operato per la rimozione di gran parte dell'ematoma. Al momento dell'evento era in TAO. Dopo 21 giorni è stato sospeso il coma farmacologico ed è stato successivamente trasferito in riabilitazione. Ad oggi le cose stanno pian piano evolvendo: se lo chiamiamo si gira per guardarci, spesso segue con gli occhi i movimenti nella sua stanza. Il viso è simmetrico. Spesso risponde si o no con la testa alle domande che gli rivolgiamo, spesso apre e chiude la mano sinistra a comando, piega il braccio a comando e stende la gamba a comando. Sorride quando vede le persone care. Purtroppo una settimana l'ha trascorsa senza fisioterapia a causa della febbre che sembra ormai passata e che lo rendeva debole e poco responsivo. Stanno pensando di togliere la tracheotomia ed iniziare a sederlo in carrozzina. Vorrei gentilmente sapere se ci sono e quali possono essere i margini di miglioramento.
Vi ringrazio
Vi ringrazio
[#1]
Egr. signore,
per risponderLe sarebbe necessario visitare Suo padre, valutando lo stato clinico sia quello della coscienza/vigilanza sia quello dei defict residuati.
Lei ha accennato a disturbi dell'espressione verbale, ma non ci dice se (come è probabile) ci sono deficit degli arti di destra.
Nei casi come quello di Suo padre, non ha importanza iniziare subito un percorso fisioterapico.
E' opportuno infatti che trascorra un congruo periodo di convalescenza in modo che i fisioterapisti possano poi gestirlo al meglio.
Dal Suo racconto sembra di capire che l'evoluzione dello stato clinico sia ottimale e penso che, trascorso tale periodo, possa essere affidato a un Centro di neuroriabilitazione, dove gli specialisti potranno esprimere una prognosi sul recupero funzionale degli attuali deficit.
Con cordialità e auguri
per risponderLe sarebbe necessario visitare Suo padre, valutando lo stato clinico sia quello della coscienza/vigilanza sia quello dei defict residuati.
Lei ha accennato a disturbi dell'espressione verbale, ma non ci dice se (come è probabile) ci sono deficit degli arti di destra.
Nei casi come quello di Suo padre, non ha importanza iniziare subito un percorso fisioterapico.
E' opportuno infatti che trascorra un congruo periodo di convalescenza in modo che i fisioterapisti possano poi gestirlo al meglio.
Dal Suo racconto sembra di capire che l'evoluzione dello stato clinico sia ottimale e penso che, trascorso tale periodo, possa essere affidato a un Centro di neuroriabilitazione, dove gli specialisti potranno esprimere una prognosi sul recupero funzionale degli attuali deficit.
Con cordialità e auguri
[#2]
Utente
Gentile dottore la ringrazio per la sua risposta. Ovviamente l'emilato destro non è responsivo, almeno per quello che i nostri occhi non esperti possono cogliere. Mio padre è già stato trasferito in un centro di neuroriabilitazione. Il terapista che lo segue dice che lui sente dolore sia alla gamba che al braccio destri, e che non è tutto spento (perdoni la mia dicitura) . Hanno provato a sederlo in carrozzina e sembra controllare il tronco ed il collo, infatti la testa resta diritta senza bisogno di sostegno.Per quanto siguarda il lato sinistro invece c'è una notevole differenza, inclusi movimenti finalistici come salutare o grattarsi in diversi punti. Considerando che mio padre si è svegliato da meno di un mese, i medici ci dicono che ci sono ampi margini di recupero sia funzionale che cognitivo, lei che ne pensa?
Inoltre, mio padre è nato mancino (corretto alla scuola elementare), quindi potrebbero esserci possibilità di un recupero del linguaggio?
La ringrazio per la sua cortesia.
Inoltre, mio padre è nato mancino (corretto alla scuola elementare), quindi potrebbero esserci possibilità di un recupero del linguaggio?
La ringrazio per la sua cortesia.
[#3]
Un tempo si sosteneva che mentre nei destrimani era l’emisfero sinistro a essere dominante per il linguaggio, nei mancini questa funzione veniva svolta dall’emisfero destro.
Oggi questa teoria non è più accettata.
Infatti, il disturbo della parola (che mi sembra, nel caso di Suo padre solo espressiva e non comprensiva, cioè egli comprende ciò che gli si dice, ma non riesce a esprimere verbalmente il proprio pensiero) è presente nonostante sia mancino.
Un prospettabile miglioramento del linguaggio, seppur difficile, non dipende dall'essere o non essere mancino.
Con cordialità e auguri a Suo padre per un soddisfacente recupero e naturalmente per le imminenti Festività
Oggi questa teoria non è più accettata.
Infatti, il disturbo della parola (che mi sembra, nel caso di Suo padre solo espressiva e non comprensiva, cioè egli comprende ciò che gli si dice, ma non riesce a esprimere verbalmente il proprio pensiero) è presente nonostante sia mancino.
Un prospettabile miglioramento del linguaggio, seppur difficile, non dipende dall'essere o non essere mancino.
Con cordialità e auguri a Suo padre per un soddisfacente recupero e naturalmente per le imminenti Festività
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.9k visite dal 18/12/2013.
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