Sindrome retto adduttoria e tendinopatia inserzionale

Buonasera gentili dottori sono un ragazzo di 22anni e scrivo per chiedere un parere riguardo un infortunio risalente al 11/06. Da quando ho 13/14 anni faccio regolarmente sport (nuoto e jogging, atletica amatoriale dal 2012). Tuttavia da Febbraio a fine Maggio 2013 sono stato per la prima volta a riposo forzato per problemi di altra natura. La prima settimana di giugno ho ripreso a correre senza gradualità probabilmente esagerando ma non riportando alcun fastidio. 3/4 giorni dopo, facendo alcuni passaggi a calcio con un paio di amici (avvenimento più unico che raro) ho compiuto un gesto atletico-tipo colpo di tacco-facendo passare la gamba sinistra dietro la destra effettuando una brusca torsione su me stesso. Proprio in quell'istante ho sentito "tirare" un fascio muscolare nella zona del basso ventre (retto addominale sinistro nell'inserzione sull'osso pubico). Da allora sono cominciati i dolori anche al centro e a destra, anche alla sola pressione. Dopo 10/12 giorni di continui fastidi e a causa di due minuscoli lividi insorti in corrispondenza del tubercolo pubico (lividi grandi quanto il polpastrello di un mignolo) ho eseguito un'ecografia senza però risultati. Al 15 Luglio intraprendevo i primi trattamenti dal fisioterapista, la cui diagnosi era "sindrome del retto addominale e tendinopatia inserzionale"; l'infortunio sarebbe stato favorito da una ripresa dell'attività non graduale che avrebbe indebolito i tendini permettendo così più facilmente una lesione (stiramento e basta nel mio caso a quanto sembra).
Tuttavia, non contento, sabato 03/08 ho ripetuto l'esame con il seguente esito:"l'esame ETG della regione inserzione distale del retto dell'addome e della regione adduttoria sinistra dimostra lieve ispessimento ed ipoecogenicità del tendine del muscolo retto addominale a livello dell'inserzione pubica in un quadro di iniziale entesite.
Lieve irregolarità, puntiforme calcificazione in corrispondenza dell'inserzione pubica dell'adduttore lungo in un quadro di iniziale entesite con puntiformi calcificazioni". Sembrerebbe che il fisioterapista abbia fatto centro, se non altro con la diagnosi!
Sto effettuando questa fisioterapia mediamente 3/sett, in una seduta vengo molto seguito ed il programma prevede:
-mtp (massaggio trasverso profondo) su zona pettineo/ tubercolo pubico alternativamente
-Riscaldamento 10 minuti di cyclette
-lavoro eccentrico per gli adduttori
-allungamenti
-Laser
Tutto ciò viene fatto regolarmente ad ogni seduta e spesso anche un quarto d'ora di tecar. Alla pressione il dolore è quasi scomparso del tutto, ma è rimasto solo un bel fastidio nel quotidiano. La mia paura é che possa cronicizzare e non guarire più.
Questi sali di calcio influiscono in qualche modo?
Per quale motivo questa infiammazione è così lunga a curarsi?
C'è possibilità di guarigione senza esiti?
Posso fare altro oltre al riposo?
Perchè io sono fermo dal giorno in cui ho contratto l'infortunio.
Grazie di cuore e buon lavoro
[#1]
Dr. Luca Pace Medico fisiatra 80

Buongiorno, ho letto attentamente la sua mail e le rispondo punto per punto alle questioni da lei poste.
1) Le microcalcificazioni presenti in sede sono un epifenomeno presente in seguito ad un evento traumatico e solitamente non sono causa del sintomo doloroso.
2) L'evento traumatico a lei accaduto ha determinato un entesite ovvero una infiammazione inserzionale tendinea del retto femorale ma non escludo (e lo conferma pure la presenza di un piccolo ematoma in sed..) un evento lesivo sul muscolo in prossimità dell'inserzione tendinea che non è visibile all'esame ecografico (..è possibile,dipende da vari fattori).
In ambedue i casi i tempi di guarigione sono molto lunghi.
3) Vi sono possibilità di completo recupero ma questo lo si può valutare solo con una visita specialistica.
4) Mi pare che il protocollo di cura che sta seguendo può essere valido.Il riposo da attività fisica è fondamentale.
Cordialità
Dott.Luca Pace

Dr. Luca Pace

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la celere risposta ! :) per ora va meglio, nel senso che a parte qualche fitta ogni tanto sul retto femorale, va un 70% meglio rispetto a prima.. Il dolore alla pressione è praticamente sparito su tutta la zona pubica.. Per ora sono fermo, e anzi, adesso in periodo di vacanza non ho nulla in programma e me ne starò a completo riposo...
Comunque se la lesione non é documentabile all'esame etg non dovrebbe dare problemi in futuro vero?.. Lei ha parlato di molto tempo... Nell'ordine di quanto circa? 3 mesi? 4? Ovviamente la guarigione avverrà senza esiti vero? Oppure potrei essere soggetto a ricadute?
Grazie di nuovo
[#3]
Utente
Utente
Dottor Pace ho effettuato una visita presso un Suo collega fisiatra il quale, oltre ad avermi fatto i complimenti per il "piede d'atleta" (assenza istmo completo tra retropiede ed avampiede) ha constatato una postura simmetrica (pressochè perfetta), nessuna dismetria degli arti inferiori, ma qualche segno clinico di CONFLITTO FEMORO-ACETABOLARE.
Domani o dopodomani effettuerò la RX (anche per avere un quadro d'insieme sulla zona del bacino), ma sinceramente sono un po' perplesso:
1) la correlazione tra eventi "lesivi" (salti, ripresa di attività sportiva senza gradualità, torsione violenta che ha dato il "colpo di grazia") e conseguenze "dolorose" è troppo stretto per ipotizzare altri problemi a livello muscolo-scheletrico;
2) il picco di attività sportiva c'è stato per me l'anno scorso (correvo 2-3 volte a settimana, nuotavo 3-2 volte a settimana, palestra di tanto in tanto), e solitamente ci si accorge di questa "malformazione" proprio nei periodi di maggior sollecitazione degli arti inferiori;
3) il dolore riportato in sede inguinale potrebbe esser stato confuso vista la prensenza di entesite (è un punto che spesso e volentieri in questo periodo fa male).
Ultime curiosità.
L'espressione "pubalgia cronica" non necessariamente allude ad un problema permanente vero?
se ci fossero state delle distrazioni tendinee importanti (e quindi cicatrizzazioni) l'ecografia le avrebbe evidenziate giusto?
Mi è stata proposta la possiblità di fare una o due iniezioni di PRP (plasma arricchito).. secondo Lei potrebbe rivelarsi utile? perchè ho letto che l'iniezione di plasma arricchito stimola o comunque aiuta a rigenerare i tessuti non con tessuto cicatriziale ma con un tessuto molto più simile all'originale.
Grazie e mi scuso per il doppio post