Scoliosi, dismetria degli arti, dolore

Buongiorno.
Sono una donna di quasi 46 anni, sono alta 167 cm e peso 57 chili.
La mia salute è buona, non assumo farmaci particolari e seguo una dieta (credo) equilibrata.

In età prepuberale (era il 1977) mi è stata diagnosticata una scoliosi definita dall'ortopedico "modesta".
Ho portato un busto Milwaukee per un anno, al termine del quale la curvatura della colonna non era migliorata, ma neanche peggiorata.
Successivamente, visti i problemi psicologici che mi causava, i miei genitori hanno deciso di farmi smettere il busto.

All'età di 20 anni ho cominciato ad avvertire dolore che da un punto preciso sopra il gluteo sinistro si irradia posteriormente fino al ginocchio.
Da una radiografia in ortostasi l'ortopedico ha diagnosticato una dismetria degli arti, con la gamba destra più corta dell'altra di un centimetro. Alla mia domanda se fosse questa dismetria l'origine della scoliosi l'ortopedico ha risposto "E chi lo sa?".
Ho portato per qualche tempo un rialzo di un centimetro nella scarpa destra, senza però migliorare la sintomatologia dolorosa.
Ho fatto sedute di laserterapia e terapia con corrente alternata senza risultato alcuno.
Mi sono quindi rivolta ad un osteopata, dal quale ho avuto invece notevoli benefici. L'osteopata mi ha consigliato di togliere il rialzo nella scarpa, dato che secondo lui una dismetria così modesta non poteva essere all'origine del disturbo, e comunque grazie alle manipolazioni mi sentivo molto meglio.
Così ho fatto, e ho goduto di qualche anno di vero benessere: una seduta di osteopatia ogni tre-quattro settimane e non avevo più nessun dolore.

Da un paio d'anni, invece, sono punto e a capo: il dolore è tornato a tormentarmi e quel che è peggio le sedute di osteopatia non fanno più effetto.
Si nota chiaramente che la gamba destra è più corta dell'altra (l'anca sinistra è molto più sporgente, l'orlo dei pantaloni risulta è asimmetrico, ecc.) e il gluteo sinistro è più sviluppato dell'altro.
Il fisiatra al quale mi sono rivolta, ribadendo ancora una volta che la mia scoliosi è "modesta", l'estate scorsa mi ha fatto fare delle sedute di ginnastica posturale con un fisioterapista.
Da allora eseguo diligentemente ogni giorno per 45 minuti gli esercizi che mi sono stati insegnati e faccio yoga con un'istruttrice una volta la settimana per 90 minuti.
Osservo un generale miglioramento del tono dei muscoli della schiena e della mobilità delle articolazioni ma il dolore che parte dalla sommità del gluteo della gamba più lunga e si irradia fino al ginocchio è sempre presente.

Il fisiatra allarga le braccia. L'ortopedico si chiama fuori. L'osteopata fa quel che può (cioè ormai più nulla).
Mi domando se ha senso continuare con la ginnastica, che tra parentesi richiede tempo e denaro.
E mi domando se una scoliosi da sempre definita modesta e una dismetria di un centimetro tra un arto e l'altro possono causare da sole questo dolore a volte lancinante, o se può esserci qualcosa d'altro.
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4
Egregia signora,
prima di entrare nel merito della sua richiesta, mi permetto un brevissimo escursus: esistono due tipi principali di scoliosi, primaria e secondaria (con numerose varianti) ossia di causa non nota (o idiopatiche) e note: il "quantum" della scoliosi viene identificato attravreso alcune misurazioni che vengono effettuate sull'esame radiografico, identificando il grado di torsione e flessione della colonna vertebrale. La diefinizione di "modesta", seppur soggettivamente valida, non permette di esprimere valutazioni più tecniche in questa sede. Ritengo, a differenza di quanto dettoLe, che l'eterometria degli arti inferiori (a meno che non si parli di dismetria di bacino), sia la causa della sua scoliosi e che quest'ultima determini i dolori che Lei avverte, la cui genesi può essere semplicemente muscolare (e quindi è corretto che prosegua il trattamento posturale e la correzione della eterometria "reale") oppure si sia instaurato anche un problema di tipo radicolopatico, secondario alla compresione sulle radici spinali indotto dalla rotazione e compressione tra le vertebre fulcro della scoliosi. In tal caso è necessario, al fine di attenuare i sintomi, che svolga non solo un trattamento antalgico strumentale (indicazione che Le fornirà il Collega che l'ha fin qui visitata, scegliendo il più indicato nei Suoi confronti tra le tante opzioni possibili), ma, eventualmente, anche farmacologico.
Per dirimere i dubbi sarebbe necessario, oltre ad un accurato esame clinico, un eventuale approfondimento diagnostico-strumentale
NB tenga presente che praticamente tutti abbiamo una differenza di lunghezza degli arti inferiori e che tale difformità è ritenuta "parafisiologica" se contenuta entro 0.5 cm e pertanto non correggibile, sempre che questo non determini eccessivi scomoensi "posturali"

Cordiali saluti

Dr. Mirko Parabita

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Utente
Utente
Gentile Dottor Parabita,
la ringrazio molto della sua risposta, estremamente interessante, che però mi ha fatto sorgere diversi dubbi.
La mia scoliosi è stata diagnosticata, come dicevo, quando avevo circa 11 anni: se fosse stata causata dalla dismetria degli arti non avrebbero dovuto accorgersi subito che avevo una gamba più corta dell'altra?
Guardando alcune fotografie dell'epoca, in cui compaio dritta in piedi in costume da bagno, in realtà vedo una bambina magrissima ma senza asimmetrie del bacino e soprattutto delle anche, come invece ho cominciato ad osservare verso i 20 anni.
In ogni caso, nessuno degli specialisti a cui mi sono rivolta mi ha mai fatto eseguire accertamenti finalizzati alla misurazione degli arti e non mi è mai stato detto di quanti gradi è la mia curva scoliotica.
Forse non sono stata seguita bene in tutti questi anni...
Dalla sua risposta mi rendo conto comunque che, se da un lato la ginnastica posturale mi aiuta perchè mantiene elastici muscoli e articolazioni, poco si può fare per il trattamento del dolore.
Tutto quello che ho già provato (compresi gli antinfiammatori, assunti sia per via orale che intramuscolare) non ha funzionato.



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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4
La valutazione dell'eterometria degli arti inferiori, può essere fatta evitando il controllo Rx degli AAII e valutando l'allineamento delle teste femorali sull'esame radiografico del rachide in toto che ha già effettuato; sempre sulla stessa pellicola radiografica si valuta l'angolo di Cobb, cosa che il Collega avrà modo di valutare in pochi minuti e che è uno degli indici che "quantifica" la scoliosi: sarà poi il Collega a suggeriLe o meno, l'adozione di ortesi, se lo riterrà opportuno
La valutazione visiva, sulla fotografia, potrebbe essere ingannevole (il corpo umano, che è una macchina straordinaria, è in grado di attuare numerosi compensi)
Per quanto concerne il dolore, mi ripeto, se NON di origine strettamente muscolare, continuerà a soffrirne e gli antinfiammatori o i miorilassanti potranno aiutarla fino ad un certo punto; potrebbe invece essere il caso, ma solo previa valutazione clinica, di avviare terapia farmacologica strettamente antalgica o, se opportuno, l'utilizzo di altri farmaci che agiscano (dal paracetamolo, passando per gli integratori, la PEA, l'ac alfa lipoico, la vit B, la carnitina, agli inibitori GABA ergici, le associazioni tra farmaci e chi più ne ha, più ne metta: il ventaglio possibile sulla scelta del farmaco è molto vasto)

Ne parli in prima istanza con il Suo Medico Curante, sarà poi lui che potrà darLe adeguati ragguagli o, eventualmente, reinviarLa dal Fisiatra o da chi riterrà opportuno, per ulteriori valutazioni

Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio tanto per la risposta molto chiara ed esauriente.
Purtroppo ho sempre più la sensazione di essere incappata in medici piuttosto superficiali.
Peccato lei eserciti così lontano.
Un saluto e grazie ancora.