Cervicobrachialgia, cervicalgia, mialgia

Salve. Sono un ragazzo di 29 anni.
Il tutto partì due mesi fa, quando una mattina, seduto, mi partì una scarica elettrica che mi attraversava il braccio (a livello del gomito) fino alla parete sinistra del cervello, passando per i nervi della spalla. Non so se l'infiammazione sia partita appunto dal cervello oppure dal gomito.
Dopo un giorno cominciai a sentire un fastidio da infiammazione (nervo o tendine non si è scoperto) a livello del gomito. L'ipotesi era un'epicondilite. Il medico mi ha prescritto 1 settimana di oki diagnosticando cervicobrachialgia richiesta di radiografie del gomito sinistro e del rachide. Dalle radiografie non risultò esserci nessun problema vertebrale se non una tendenza all'inversione della fisiologica curvatura.
Durante questa settimana cominciai a notare un gonfiore sul pettorale e continui fastidi (alla pressione) simili ad irritazione alla zona fra la scapola e la testa dell'omero. Al controllo il medico di base sostiene la contrattura del pettorale dovuto alla cervicalgia e alla contrattura stessa dei nervi e dei muscoli del lato sinistro del collo e della cervicale nonchè del deltoide e del trapezio. Quest'ultimo avrebbe portato ad una dislocazione della scapola sinistra. Il tutto collegato, secondo il mio medico, dalla cervicalgia. Dopo una settimana il problema al gomito passò ma rimase un dolore alla pressione sul fascio nervoso dell'ascella. I linfonodi, sono dolenti alla pressione. Viene sospeso l'Oki per una settimana, finita la quale non si nota una decontrazione soprattutto del pettorale nè tantomento dei muscoli e dei nervi cervicali. Settimana successiva seractil e artrosilene. 4 giorni fa mi accorgo di cominciare ad avere dei problemi anche alla spalla sinistra (ma le contratture sembrerebbero meno gravi). Nel frattempo continuano anche sintomi come leggere sensazioni di nausea, indolenzimenti di altri muscoli (mandibolare soprattutto). Alla terza visita dal medico chiedo esami più specifici come elettromiografia e/o risonanza magnetica, ricevendo un diniego (a meno di richieste da ortopedici o neurologi) dovuto alla certezza della diagnosi e della pericolosità (soprattutto della emf). Decido quindi per una visita ortopedica, nella quale mi chiede espressamente il motivo di una radiografia inutile a discapito almeno di una ecografia, soprattutto l'inutilità di una radiografia al gomito se la diagnosi era cervicalgia senza prendere in considerazione la spalla. La diagnosi ortopedica (fatta in data 21/07) è stata questa: clinicamente modesta contrattura paravertebrale cervicale bassa e sorsale alta e basculamento della scapola sin ai gradi estremi dell'abduzione. Richiesta RM della spalla per scapola e EMG per valutazione ev compromissione nervosa. In pratica, l'ortopedico, ha ipotizzato il problema alla scapola come possibilmente causato dalla cervicalgia, però non ha negato un danno ai nervi.
Fra le due parti,chi avrebbe ragione?posso stare tranquillo sulla diagnosi primaria?

Disordine
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Egr. signore, non è qui una questione di ragione o torto tra il suo medico di base e lo specialista.
Ma certamente la situazione clinica sua è di specifica competenza dell'ortopedico, quindi è sempre più attendibile una diagnosi specialistica rispetto una generica.
Eventualmente consulti un altro specialista ortopedico.
Ma è chiaro che un esame clinico approfondito fa ben valutare una diagnosi differenziale tra una epicondilite, una cervicobrachialgia con irradiazione del dolore alla spalla ed una sindrome specifica isolata della spalla stessa.
In base all'esame clinico lo specialista valuterà l'opportunità o meno dell'esecuzione di particolari e specifici esami diagnostici.
Ma tutto dipende dall'approfondimento di un esame clinico specialistico e dalla sapienza dello specialista.
Cordiali saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Utente
Utente
Grazie. Sì, capisco perfettamente qual è la questione. Però tengo a precisare che questo problema mi sta durando da più di due mesi. Mi chiedo per quale motivo non è stato il medico generico a richiedere almeno una risonanza magnetica alla spalla o al tronco cervicale appena sono comparsi sintomi ben al di là di un semplice torcicollo. Mi avrebbe permesso di risparmiare tempo. Io ero tornato dal medico subito dopo la prenotazione delle lastre perchè dopo una settimana di Seractil, non avevo avuto nessun miglioramento. Chiesi se non fosse il caso di fare nel frattempo almeno solamente la richiesta per altri accertamenti (come appunto una rm). Mi sento rispondere che la radiografia sarebbe bastata e che, se non fossero risultati da lì dei danni ossei alla cervicale, nno ci sarebbe stato nulla ai nervi. questa risposta non mi è stata molto gradita. Io non sono un medico, ma se ho (per esempio) un'ernia cervicale con schiacciamento, non lo vedo dalla radiografia. Vedo magari se c'è una compressione delle vertebre fra di loro o un mal posizionamento.
Ieri sono tornato dal sostituto del medico per far vedere la diagnosi dell'ortopedico, mi fa la richiesta della rm e dell'elettromiografia e mi dice "Forse la contrattura è più grossa del previsto. Però l'ortopedico sostanzialmente non ha detto nulla di differente. Lei continui a prendere il seractil". Ah grazie che è più grossa. E poi devo continuare a prendere un blando antiinfiammatorio che, in un ciclo di 2 settimane e mezzo non ha prodotto nessun risultato? Anzi, non mi ha impedito neanche che anche la parte destra venisse colpita da una presunta contrattura. Chiedo se non sia il caso di passare a qualcosa di fiosioterapico perchè evidentemente non basta (o peggio non serve) l'antiinfiammatorio per decotnrarre tutto e per riportare la scapola alla sua posizione naturale ed evitare (a questo punto) che anche la scapola destra non subisca lo stesso problema (anche perchè io sono destro).
Non mi è stato neanche detto se c'è una particolare posizione fisica che può creare problemi. Se dormo a pancia in giù mi sento tirare indietro tutto quanto quindi immagino che le contratture aumentino. Se dormo a pancia in sù, vado a premere contro la cervicale e la scapola che ovviamente, essendo in fuori, mi provoca dolore. Per non parlare poi dei linfonodi delle ascelle che, soprattutto di mattina, sono tutto fuorchè impassibili.
Va bè che io di mio sono un pò ipocondriaco e ansioso (entro un certo limite perchè non vado certamente a pensare di avere qualcosa di neurologico), però tutto ciò è molto debilitante anche psicologicamente dato che non ho la più pallida idea di quello che posso o meno fare (che tipo di sforzi, movimenti, ecc.). Non so se guidare, per esempio, peggiori la situazione. Quindi per sicurezza mi tocca starmene fermo. Questo, viceversa, può portare anche ad altri problemi come sciatalgia o altro.
Io oggi sono andato a prenotare la rm e l'elletromiografia, la prima ce l'ho fra un mese e la seconda a settembre. Questi sono i risultati più evidenti di una superficialità da parte del medico.
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Utente
Utente
Non capisco perchè mi abbia mandato due volte la risposta. Comunque: vado dal cup stamattina e mi danno un modulo che deve essere compilato dal medico curante entro e non oltre la visita per la rm per poi essere riportato al cup. Nel modulo viene richiesto direttamente al medico curante se il paziente ha pacemaker o soffre di claustrofobia. Cioè, voglio dire, lo saprò bene anche io se ho un pace maker. Che bisogno ho di tornare dal medico per farmelo scrivere per poi riportarlo? Anche queste cose fanno giustamente irritare la gente.
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