La mia artrosi postraumatica, che posso fare

Sono qui a chiedervi un consulto per sapere che ne sara` di me e del mio ginocchio sinistro.
Se a qualcuno desse fastidio me ne scuso, ma invio questo messaggio sia come argomento
ortopedico sia fisiatrico o fisioterapico perche' credo che possa essere attinente ad
entrambe le specialita`.

Maschio, 41 anni, 1,86 m. x 80 Kg, lavoro sedentario, moderata attivita` fisica (piscina o bicicletta per circa 40 minuti al giorno ogni giorno, salvo i fine settimana quando faccio escursioni piu` lunghe, tempo permettendo).
Frattura rotula dicembre 2001, operata e cerchiata.
Rimozione dei mezzi di sintesi febbraio 2003.
Articolarita` completa gia` da piu` di un anno (direi da 2) e attivita` fisica di cui sopra.
Dalla rottura della rotula, quando ho potuto muovermi e camminare, il ginocchio e` spesso lievemente dolente (da` fastidio) dopo poco piu` di 10 minuti, piegato e a riposo (stando semplicemente seduto). Da` fastiodio anche sotto carico se abbastanza piegato (un po' di piu` di un normale scalino: tipicamente discesa dall'auto).
Finalmente alla fine di maggio ho trovato un medico ultrasettantenne che non mi ha detto come i precedenti di fare movimento (bici e nuoto e muovere il ginocchio quando dava fastidio ... come se non lo facessi gia` da solo) e mettere ghiaccio se gonfiava, era caldo o faceva male. Queste ultime cose mi sono capitate dopo giri in bicicletta di alcune ore o passeggiate in montagna o ultimamente (dolore, non piu` solo fastidio, a ginocchio piegato a riposo) nella stagione invernale e primaverile quando per diverse ragioni potevo fare meno moto (camminavo a passo sostenuto per circa 30 minuti al giorno eccetto i fine settimana). Questo medico e` anche stato il primo (dopo di me) ad accorgersi che il ginocchio crocchia in modo stentoreo piegandosi.

Ha detto e scritto che era probabile una artrosi femoro rotulea e - credo data l'eta` - mi ha prescritto alcune radiografie al ginocchio (proiezione laterale posizione di fianco, proiezione AP posizione supino, e 3 proiezioni assiali delle due ginocchia supino a 30, 60 e 90 gradi) invece di una risonanza.

La prima domanda, trigonometrica, e` di quale angolo sono quei gradi? Nel senso che l'angolo visibile fra il mio femore e la mia tibia nelle 3 radiografie era circa di 150, 120 e 90 gradi.

Ecco il referto radiografico:

esiti consolidati di pregressa frattura rotulea a sinistra. Segni di artrosi postraumatica, con riduzione di tenore osseo calcico per immobilizzazione, dati da sclerosi subcondrale rotulea osteofitosi polare rotulea, riduzione della rima articolare del comparto femororotuleo di sinistra, note lievi artrosiche del ginocchio sinistro con iperplasia della eminenza intercondiloidea tibiale, peraltro lieve dentellature del bordo corticale rotuleo e qualche geode subcondrale rotuleo. Nelle assiali di rotula a 30, 60, 90, lieve iperpressione rotulea interna a 30 e 60, in asse a 90, normocentrato l'asse rotuleo rispetto alla rispettiva gola condilica trocleare femorale, con riduzione sempre della rima articolare del comparto femoro rotuleo esterno ed osteofitosi polare esterna.

Mi scuso se ci fossero delle inesattezze o delle imprecisioni, ma oltre a non capire la maggior parte di quello che ho copiato, chi ha steso il referto e l'ha stampato, e` riuscito a supplire all'assenza della grafia medica (per definizione comprensibile solo da un altro medico o dai farmacisti piu` esperti), con un testo enigmistico che ha comportato 19 correzioni fatte a mano, prima di consegnarmelo (cio` nonostante ne ho dovute apportare numerose altre per poterlo scrivere qui sopra).

Allora, la prima cosa che mi stupisce e` "la riduzione di tenore osseo calcico per
immobilizzazione", dato che non sono immobilizzato da piu` di due anni e nell'ultimo avro` fatto almeno 2000 Km in bicicletta e diverse centinaia anche a piedi. Inoltre soffrendo di crampi ai piedi mi capita di prendere talvolta del calcio (oltre a magnesio e potassio), sono un bevitore di latte e un mangiatore di yogurt.

Comunque per venire a quella che ormai credo sia la mia artrosi postraumatica, che posso fare? Ho girato un po' in internet prima di arrivare qui. Ho visto che l'estrema ratio e` la protesi del ginocchio, ma se possibile, preferirei evitare, anche perche' i miei 15 Km al giorno in bicicletta, se non piove, li faccio, ne sono contento e il ginocchio non duole.
Inoltre ho lo stomaco robusto e per ora l'aspirina non mi ha mai dato fastidio quando l'ho presa dopo camminate di ore in montagna, quando il ginocchio era caldo e gonfiava o semplicemente quando faceva male. Ho visto degli articoli veterinari in cui avevano riscontrato una minore insorgenza delle artrosi sui cani nutriti un 20% meno degli altri ed essendo di ossatura abbastanza leggera e abbastanza poco muscoloso e solidarizzando coi cani direi che se pesassi un 75 Kg invece di 80 potrebbe
non essere male. Inoltre ho visto che forse potrebbero essere utili pratiche fisoterapiche di rafforzamento muscolare. Alcuni muscoli - in particolare i quadricipiti - devono essere in buone condizioni, dato che due settimane fa sono andato ad un rifugio in montagna facendo 1300 metri di dislivello in 3 ore (da 1000 a 2300). Dopo la discesa, prendendo aspirina per un paio di giorni il ginocchio non e` nemmeno gonfiato e non era particolarmente caldo.
Esistono delle cure non sintomatiche che possano risolvere o migliorare la condizione del mio ginocchio e` se si` quali? Perche' se adesso da` fastidio forse e` possibile che non trattato fra 10 o 20 anni o magari prima, diventi realmente un problema.

Grazie a chiunque sappia e possa rispondermi.
[#1]
Attivo dal 2004 al 2004
Ex utente
La situazione si e` evoluta, nel senso che ho rivisto il medico che mi aveva mandato a fare le lastre il quale mi ha prescritto un'artroscopia del ginocchio per toeletta chirurgica.
So che l'artroscopia, delle operazioni chirurgiche, e` una delle meno invasive e ho visto in giro per internet che non e` strano prescriverla in circostanze simili, pero`, dato che diversamente dagli ortopedici io sono abituato a vedere corpi chiusi, con la pelle integra e in particolare il mio, e credo che sia piu` sano questo punto di vista del loro, volevo chiedere se prima di procedere in tal senso non potrebbe comunque essere opportuna una risonanza magnetica del ginocchio.
[#2]
Medico fisiatra attivo dal 2003 al 2012
Medico fisiatra
la sindrome che lei ha, confermata peraltro dalle rxgrafie eseuite, e' quasi sicuramente una sdr ipepressoria esterna con ostocondrite.
Vista la giovane età ritengo che tale patologia possa essere risolta con una buona rieducazione, ma, ovviamente, sarebbe necessaria una visita ed eventualmente una risonanza magnetica. saluti
[#3]
Dr. Fulvio Di Cosmo Ortopedico, Medico dello sport, Chirurgo vascolare, Medico legale, Medico aeronautico, Cardiologo 162 9
...dunque,
vediamo di rispondere un pò alla volta ai suoi quesiti.
1)gli angoli sono quelli compresi fra il prolungamento dell'asse della coscia e l'asse della gamba. Quindi non deve misurare l'angolo compreso fra coscia e gamba. che nel caso per la 30° deve essere 180-30 cioé 150°, per la 60° deve essere 180-60 cioé 120° ecc....
2)il radiologo refertante non conosce la sua storia se non per quel che gli viene riferito dal richiedente l'esame. Quindi di fronte ad una diminuzione della densità ossea in esiti di frattura può ipotizzare l'immobilizzazione come causa. Stà a chi conosce la storia clinica ed ha diretta conoscenza della situazione (cioé a chi la ha visitata) interpretare quanto il radiologo scrive.
3)Può assumere tutto il calcio che vuole, quello in eccesso verrà eiminato senza interferire, se non in misura trascurabile, col suo deficit focale, che probabilmente è dovuto ad un disturbo meccanico della sua articolazione. Disturbo probabilmente cagionato dal deficit mnuscolare residuo (attenzione, non deficit assoluto di forza, ma deficit relativo fra i vari gruppi muscolari che a sua volta determina uno squilibrio nel movimento articolare) Per fare un esempio se lei avesse potenziato molto il suo retto femorale anteriore (uno dei fasci del quadricipite) e troppo poco il vasto mediale (un'altro dei fasci dello stesso quadricipite) e/o avesse trascurato di fare gli esercizi di stretching, si srebbe messo in una condizione di iperpressione a carico della superficie articolare della rotula in grado di causare tutti i disturbi ed anche le alterazione della cartilagine da lei descritti.
4) la risonanza magnetica è un esame diagnostico, non ha alcuna valenza terapeutica, quindi non può avere alcun ruolo nella guarigione del suo ginocchio; tuttalpiù può fornire un ulteriore elemento a favore di una diagnosi già fatta.
5) il suo peso non mi sembra eccessivo, certo meno peso = meno sforzo meccanico, ma non per questo si deve scendere troppo.
6) l'attività fisica che lei svolge mi pare accettabile, certamente però lavorare su una struttura sofferente non ne favorisce la guarigione. E' un pò come quando si ha un taglio sulla mano. Se continuo a sollecitare la cicatrice questa si riaprirà continuamente e la guarigione completa e buona sarà un qualcosa di molto più lontano di quanto potrebbe essere se la lesione venisse rispettata.
7) l'artroscopia può essere un atto che favorisce la guarigione consentendo l'asportazione di tessuto cicatriziale esuberante
8) prima dell'atto chirurgico si potrebbero tentare delle terapie farmacologiche generali (per bocca) o locali (per iniezione intrarticolare), ma soprattutto si dovrebbe seguire un programma di ginnastica medica (o se preferisce chiamarla così di chinesiterapia) che risolva quelli squilibri funzionali che verosimilmente sono alla base del suo problema.
Credo di aver risposto a tutti suoi quesiti.

Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in

[#4]
Attivo dal 2004 al 2004
Ex utente
Innanzitutto grazie per le risposte puntuali e dettagliate.

Cerchero` di chiarire alcune cose anch'io.
3) solo per rispondere al suo esempio, non ho trascurato di fare esercizi di stretching, soprattutto a muscolatura e articolazione calde, ovvero dopo una mezz'ora di bicicletta o di nuoto. Temo proprio che i miei sintomi e alterazioni cartilaginee e della rima articolare
non siano causati da esercizio scriteriato, ma purtroppo dal trauma originario della frattura scomposta della rotula di quasi 3 anni fa e/o dall'operazione chirurgica
conseguente per la riduzione della frattura e il cerchiaggio della rotula. Quel ginocchio disgraziato aveva gia` la rotula "monoblocco", come diceva scherzosamente il mio fisioterapista, e sinistramente crocchiante ai tentativi di spostamento laterale, 1-2 mesi dopo la frattura e il cerchiaggio.
4) so che la risonanza magnetica e` un esame diagnostico e non ha valenza terapeutica, ma la auspicavo, prima di intraprendere operazioni chirurgiche o altre, per avere piu` elementi. A questo proposito, l'ulteriore visita ortopedica prima della toeletta chirugica e` sfociata
nella prescrizione di una TAC per valutare meglio la natura, struttura e dimensione degli osteofiti, dato che pare che un 50% dei casi la toeletta chirurgica in artroscopia sia inutile o meglio dannosa, comportando, come ogni operazione, delle possibilita` di infezione, non cosi` facilmente curabili a livello osseo e articolare.
La risonanza invece e` stata definita completamente inutile probabilmente perche' gia` dalla marcata riduzione della rima articolare e dagli osteofiti, si puo` certificare il danno alla cartilagine e l'artrosi.
Inoltre l'ortopedico in questione mi e` piaciuto perche' e` stato assai chiaro e franco, ovvero mi ha detto che l'unica cura non sintomatica era la protesi di
ginocchio, ma che, dato che anche le protesi di ginocchio non durano piu` di una 20ina di anni e data la mia relativamente giovane eta` e il fatto che non ho ancora sintomi gravi, sara` una cosa da farsi non adesso, nemmeno fra dieci anni, ma probabilmente fra 20, quando ne avro` 60.
Ha anche escluso la possibilita` di trapianto di cartilagine innanzitutto perche' non indicata fra rotula e femore, poco indicato in quasi qualsiasi altro caso e comunque in eta` del paziente superiore ai 35 anni.
5) per quanto riguarda il peso, sono calato naturalmente a circa 76 Kg, semplicemente facendo circa un'ora di esercizio fisico al giorno (nuoto e/o bicicletta) e mangiando un po' piu` di frutta e verdura - tipo di dieta e attivita` che mi dovrebbero comunque far bene,
dato che ho pure la sfiga di essere un po' iperteso (lvello I, sotto controllo farmacologico).
6) questo e` il punto che mi interessa di piu` e capisco di meno. A quanto credevo la struttura sofferente affetta da artrosi femoro rotulea, non poteva guarire, essendo
l'artrosi cronica e degenerativa e potendomi solo attendere un graduale peggioramento, data la progressiva consunzione della cartilagine articolare superstite.
Il cerchiaggio e` stato rimosso ormai piu` di 18 mesi fa.
Inoltre mi sembrava di aver capito che l'attivita` fisica e muscolare senza eccessi (bicicletta e nuoto) e ginnastica medica potessero servire mantenendo un buon tono dei muscoli attorno alla mia rotula, sia alla stabilita`, sia per conservare la funzionalita`
dell'articolazione il piu` a lungo possibile.
Non ho le competenze per riuscire a conciliare queste idee che avevo con le cose che mi scrive a riguardo; mi puo` aiutare?
Inoltre non sono evidenti processi di tipo infiammatorio in atto, dato che l'articolazione non appare gonfia, non e` dolente e non e` calda. I fastidi che da sono un senso di pesantezza (una specie di torpidita`) per cui gli unici momenti in cui non mi accorgo di questo ginocchio sono quelli seguenti a una mezz'oretta di esercizio: in quesi momenti e` come l'altro. Altri sintomi sono un senso di fastidio se tengo l'articolazione piegata e ferma per piu` di un quarto d'ora, che passa muovendola per qualche minuto e infine fastidio forte, quasi dolore a scendere dall'auto o comunque a caricare il ginocchio decisamente
piegato. Poi si`, puo` gonfiare, diventare caldo, dare piu` fastidio e senso di impaccio se faccio un'attivita` fisica eccessiva (tipo molte ore di bicicletta con grossi dislivelli o camminate in montagna che comportano delle discese ripide per piu` di un'ora e mezza, due),
ma adesso cerco di evitare attivita` del genere.
Cio` che veramente mi sconcerta assai e` che 30 anni fa si e` riusciti a mandare l'uomo sulla luna, la scienza e la tecnologia hanno fatto e fanno progressi giganteschi e
inimmaginabili e non siamo ancora in grado di far ricrescere o sostituire la cartilagine fra una rotula e un femore. Ma non c'e` nessuno che fa ricerca in questo campo? Se non per i poveri mortali, almeno per gli sportivi che valgono milioni di EUR.

Comunque, a questo punto, onde aver le idee piu` chiare, chiedero` al mio medico di base se mi puo` prescrivere una visita fisiatrica (va bene?), in modo da poter fare la ginnascica medica che credo a ragion veduta mi consigliate. Anche l'ortopedico di cui sopra me la
consigliava, ma dopo l'eventuale operazione di toeletta chirurgica.

Grazie ancora.