Malleolo tibiale posteriore
Buongiorno,
ecco la mia situazione, età 36 anni:
9 giugno - frattura composta malleolo tibiale posteriore + frattura scomposta perone (in alto a 5-8 cm dal
ginocchio)- ingessato
26 giugno - fine dolore molto forte alla caviglia - alcune notti pur carico di antidolorifici non riuscivo a
dormire (2 contramal - 2 coefferalgan - 1 tachipirina). prendevo questi farmaci perchè sono in terapia
anticoagulante per valvola meccanica)
12 luglio - rimozione gesso dopo Tac alla caviglia (tac fatta perchè dalle lastre i dottori non erano mai ben
riusciti a capire cosa avesse esattamente la caviglia, i legamenti sono a posto)
Qui i documenti:
Lastra perone del 16 giugno (il 9 non se ne erano accorti che era rotto e per il dolore sono poi andato il 16
in un altro ospedale): http://www.kalua.it/trips/capture.jpg
Frame della tac del 12 luglio del malleolo: http://www.kalua.it/trips/capture2.jpg
Premetto che dal giorno successivo alla rimozione del gesso sono in fisioterapia
Vorrei chiedere:
- il perone so che non si cura e ormai dovrebbe essere a posto anche perchè non mi fa più male (ma può essere
caricato?), anche il malleolo è da considerarsi solidificato?
- la fisioterapista mi sta provocando un male a volte insopportabile (e di dolori ne ho sentiti veramente
molti e forti in vita mia, es. sterno segato in due) e a pancia in giù mi stende al massimo la caviglia per
poi premere con estrema forza sul tallone verso il basso, e credo che così facendo vada proprio a far toccare
le ossa del tallone direttamene sulla parte appena solidificata. Il dolore è insopportabile, capisco il dolore
che mi provoca con tutte le altre "manovre" ma lei si rifiuta di non fare quel movimento, è da considerarsi
corretto?
- la caviglia è molto gonfia e non da grossi cenni di miglioramento (l'articolazione si) oltre al passaggio
acqua calda/fredda cosa posso fare per il gonfiore?
- posso già caricare il peso e camminare con le stampelle o il processo deve essere estremamente cauto e
graduale se sento dolore?
scusate la lunghezza.....grazie
ecco la mia situazione, età 36 anni:
9 giugno - frattura composta malleolo tibiale posteriore + frattura scomposta perone (in alto a 5-8 cm dal
ginocchio)- ingessato
26 giugno - fine dolore molto forte alla caviglia - alcune notti pur carico di antidolorifici non riuscivo a
dormire (2 contramal - 2 coefferalgan - 1 tachipirina). prendevo questi farmaci perchè sono in terapia
anticoagulante per valvola meccanica)
12 luglio - rimozione gesso dopo Tac alla caviglia (tac fatta perchè dalle lastre i dottori non erano mai ben
riusciti a capire cosa avesse esattamente la caviglia, i legamenti sono a posto)
Qui i documenti:
Lastra perone del 16 giugno (il 9 non se ne erano accorti che era rotto e per il dolore sono poi andato il 16
in un altro ospedale): http://www.kalua.it/trips/capture.jpg
Frame della tac del 12 luglio del malleolo: http://www.kalua.it/trips/capture2.jpg
Premetto che dal giorno successivo alla rimozione del gesso sono in fisioterapia
Vorrei chiedere:
- il perone so che non si cura e ormai dovrebbe essere a posto anche perchè non mi fa più male (ma può essere
caricato?), anche il malleolo è da considerarsi solidificato?
- la fisioterapista mi sta provocando un male a volte insopportabile (e di dolori ne ho sentiti veramente
molti e forti in vita mia, es. sterno segato in due) e a pancia in giù mi stende al massimo la caviglia per
poi premere con estrema forza sul tallone verso il basso, e credo che così facendo vada proprio a far toccare
le ossa del tallone direttamene sulla parte appena solidificata. Il dolore è insopportabile, capisco il dolore
che mi provoca con tutte le altre "manovre" ma lei si rifiuta di non fare quel movimento, è da considerarsi
corretto?
- la caviglia è molto gonfia e non da grossi cenni di miglioramento (l'articolazione si) oltre al passaggio
acqua calda/fredda cosa posso fare per il gonfiore?
- posso già caricare il peso e camminare con le stampelle o il processo deve essere estremamente cauto e
graduale se sento dolore?
scusate la lunghezza.....grazie
[#1]
Gentile utente,
valutare la sua situazione,
abbastanza complicata e complessa,
risulta decisamente difficile solo dai dati da Lei inviati e senza un controllo obiettivo "de visu",
di conseguenza darle dei consigli idonei è IMPOSSIBILE.
Cercherò di rispondere ai suoi quesiti, pregandola di valutarli con la premessa che
è IMPOSSIBILE effettuare un esame obiettivo in via informatica.
1) ogni fisioterapista deve attenersi ad un programma di trattamento stilato dal medico Specialista in medicina fisica e riabilitazione (Fisiatra), per TEMPI e STEP PROGRESSIVI DI TRATTAMENTO. Ogni fisioterapista è libero di applicare tecniche e metodiche in base alla personale esperienza lavorativa.
Tenga presente che in qualsiasi trattamento rieducativo,
il feeling che si instaura con il proprio operatore,
influisce per oltre il 60%,
sul risultato del trattamento.
Nessuno Le vieta, di chiedere al suo Fisiatra di riferimento,
di cambiare la/il fisioterapista affidatoLe.
2)il gonfiore diminuisce, oltre che con bagni di acqua calda/fredda:
- tenendo l'arto in scarico, in una posizione declive;
- evitando di soggiornare per tempi lunghi in postura eretta in posizione statica;
- è consigliabile camminare se si è in stazione eretta altrimenti sedersi con l'arto appoggiato su un'altra sedia o sdraiarsi su un divano,
sino a quando la situazione articolare ed il carico sull'arto interessato NON è completo;
- assumendo antiedemigini/Fans prescritti in accordo con il suo medico di base e/o Spacialista Fisiatra;
- i tempi di scomparsa dell'edema, per lesione come il suo, SONO MOLTO LUNGHI.
Spesso la caviglia può rimanere un pochino più "ingrossata" per sempre;
- anche le sensazioni algiche o dolorose hanno tempi di scomparsa molto lunghi, per variabili soggettive ed oggettive,
solitamente senza sensazioni dolorose residue che comunque ripeto,
richiedono tempi lunghi e variabili.
3) per quanto riguarda il carico completo e l'abbandono graduale delle stampelle,
deve sicuramente affidarsi ai consigli del suo Fisiatra di riferimento,
al suo fisioterapista
e decisamente è fondamentale il confronto tra VOI e la sua sensazione dolorosa presente.
Il sintomo "dolore",
Le posso assicurare che è un ottimo alleato, per la gestione e monitoraggio dei tempi e modalità di recupero.
Spero vivamente che il tempo dedicatole Le risulti utile.
Cordialità
valutare la sua situazione,
abbastanza complicata e complessa,
risulta decisamente difficile solo dai dati da Lei inviati e senza un controllo obiettivo "de visu",
di conseguenza darle dei consigli idonei è IMPOSSIBILE.
Cercherò di rispondere ai suoi quesiti, pregandola di valutarli con la premessa che
è IMPOSSIBILE effettuare un esame obiettivo in via informatica.
1) ogni fisioterapista deve attenersi ad un programma di trattamento stilato dal medico Specialista in medicina fisica e riabilitazione (Fisiatra), per TEMPI e STEP PROGRESSIVI DI TRATTAMENTO. Ogni fisioterapista è libero di applicare tecniche e metodiche in base alla personale esperienza lavorativa.
Tenga presente che in qualsiasi trattamento rieducativo,
il feeling che si instaura con il proprio operatore,
influisce per oltre il 60%,
sul risultato del trattamento.
Nessuno Le vieta, di chiedere al suo Fisiatra di riferimento,
di cambiare la/il fisioterapista affidatoLe.
2)il gonfiore diminuisce, oltre che con bagni di acqua calda/fredda:
- tenendo l'arto in scarico, in una posizione declive;
- evitando di soggiornare per tempi lunghi in postura eretta in posizione statica;
- è consigliabile camminare se si è in stazione eretta altrimenti sedersi con l'arto appoggiato su un'altra sedia o sdraiarsi su un divano,
sino a quando la situazione articolare ed il carico sull'arto interessato NON è completo;
- assumendo antiedemigini/Fans prescritti in accordo con il suo medico di base e/o Spacialista Fisiatra;
- i tempi di scomparsa dell'edema, per lesione come il suo, SONO MOLTO LUNGHI.
Spesso la caviglia può rimanere un pochino più "ingrossata" per sempre;
- anche le sensazioni algiche o dolorose hanno tempi di scomparsa molto lunghi, per variabili soggettive ed oggettive,
solitamente senza sensazioni dolorose residue che comunque ripeto,
richiedono tempi lunghi e variabili.
3) per quanto riguarda il carico completo e l'abbandono graduale delle stampelle,
deve sicuramente affidarsi ai consigli del suo Fisiatra di riferimento,
al suo fisioterapista
e decisamente è fondamentale il confronto tra VOI e la sua sensazione dolorosa presente.
Il sintomo "dolore",
Le posso assicurare che è un ottimo alleato, per la gestione e monitoraggio dei tempi e modalità di recupero.
Spero vivamente che il tempo dedicatole Le risulti utile.
Cordialità
Urbano Giulio Pio MD
Specialista Medicina Fisica Riabilitazione
e Psicoterapia
3398917774(h16-20)
NB: il consulto NON sostituisce la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 17/07/2010.
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