Le vertigini sono scomparse x ripresentarsi
Buongiorno, è dallo scorso mese di dicembre (quindi circa sei mesi ) che soffro di sindrome vertiginose persistenti, soprattutto mattutine, che mi impediscono di poter svolgere le piu' comuni attività. Tali capogiri non sono accompagnati da altri sintomi. as. esempio non soffro di nausea, nè di disturbi alle orecchie. Il mio medico di base mi ha prescritto un rx dell'intera colonna sospettando una sindrome cervicale. Il. risultato è "tendenzialmete megaliche le apofisi traverse di c7 particolarmente a dx " + alcune asperità artrosiche iniziali. Sottoposto a iniezioni di muscoril e feldene le vertigini sono scomparse x ripresentarsi a distanza di dieci giorni dalla fine del trattamento. Mi sono sottoposto a esami sangue/urine, visita otorino, esame audiometrico ed impedenziometrico, Ecocolordoppler alle carotidi, risonanza magnetica all'encefalo che non hanno evidenziato nulla di anomalo. Visita Oculistica nella norma. Visita odontoiatrica nella norma. Da circa un mese mi sto sottoponendo a terapia fisioterapica con risultati molto scarsi. Le verigini spariscono per alcuni giorni per poi ripresentarsi anche violentemente. Che altri esami potrei fare ? è possibile che sia un problema di cervicale ? non ho mai subito traumi o incidenti a tale proposito. grazie per l'aiuto
cordiali saluti
cordiali saluti
[#1]
Le vertigini hanno cause note, ma molte volte non è possibile ricondurle ad una causa precisa. Se non lo ha già fatto si sottoponga ad una visita neurologica o fisiatrica per capire se esistono i sintomi di una radicolopatia cervicale ed effettuare eventualmente una RMN del rachide cervicale. Nel frattempo, dopo aver SENTITO IL SUO MEDICO può prendere 1 cpr al dì di betaistina dicloridrato 16 mg per una decina di giorni. Solo dopo si potrà pensare ad una terapia riabilitativa. Bisogna cercare comunque di capire la causa.
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Fisiatra
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Fisiatra
Dr Alberto Giattini
Fisiatra
[#2]
Gentile utente, tra tutti gli esami elencati temo che manchi quello più importante, ossia l'esame vestibolare, unico esame che può stabilire lo stato del suo sistema dell'equilibrio.
Un chiarimento: la vertigine cervicale non esiste e pertanto non si sottoponga a trattamento fisioterapeutico.
Un chiarimento: la vertigine cervicale non esiste e pertanto non si sottoponga a trattamento fisioterapeutico.
Vincenzo Marcelli
[#3]
Egr. sig. Renato, vorrei dirle che sono d'accordo con il collega audiologo - foniatra per la necessaria esecuzione dell'esame vestibolare e magari di quello stabilometrico, ed effettuare poi un consulto dallo specialista otoiatra e poi dallo specialista ortopedico e fisiatra, proprio per valutare il tipo di sindrome vertiginosa.
E' doveroso una scrupoloso consulto per analizzare lo stato clinico-funzionale, l'andatura, i test clinici, il tipo di vertigine e così via.
Fare una diagnosi differenziale tra vertigine di competenza dello specialista otorino, cioè per una qualsiasi patologia dell'orecchio (labirintite, vertigine parossistica otolitica ecc.), di origine centrale neurologica, ma non sembra il suo caso, ed una vertigine di origine cervicale, per interessamento, anche da una lieve sindrome irritativa dell' arteria vertebrale, che è un vaso che passa nel contesto delle vertebre cervicali, e va alla regione dell'orecchio ed anche per un problema di sistema propriocettivo cervicale , un pò lungo e complesso da spiegare.
Ma vorrei dirle altresì che uno dei tanti sintomi della discopatia cervicale, della riduzione della lordosi cervicale, dell'artrosi cervicale, dell'uncopatia cervicale, della classica cervicale insomma , è di frequente proprio la
" sindrome vertiginoso-posturale ", a volte anche con ipoacusia e ronzio alle orecchie, riconosciuta patologia e molto nota a tutti gli addetti : ortopedici, fisiatri ed otoiatri e di cui è colma la letteratura internazionale, che lei può curare con trattamento adeguato farmacologico ma sopratutto fisiochinesico, però specifico e mirato, come ha giustamente detto anche il collega fisiatra Giattini.
E' proprio una delle tante sindromi derivanti dal rachide cervicale, a volte anche a carattere algo-disfunzionale, multidisciplinari che coinvolgono diversi specialisti, come la cefalea cervicogenetica , le turbe dell'ATM, la sindrome simpatosica e cosi via.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Univ. di Messina
E' doveroso una scrupoloso consulto per analizzare lo stato clinico-funzionale, l'andatura, i test clinici, il tipo di vertigine e così via.
Fare una diagnosi differenziale tra vertigine di competenza dello specialista otorino, cioè per una qualsiasi patologia dell'orecchio (labirintite, vertigine parossistica otolitica ecc.), di origine centrale neurologica, ma non sembra il suo caso, ed una vertigine di origine cervicale, per interessamento, anche da una lieve sindrome irritativa dell' arteria vertebrale, che è un vaso che passa nel contesto delle vertebre cervicali, e va alla regione dell'orecchio ed anche per un problema di sistema propriocettivo cervicale , un pò lungo e complesso da spiegare.
Ma vorrei dirle altresì che uno dei tanti sintomi della discopatia cervicale, della riduzione della lordosi cervicale, dell'artrosi cervicale, dell'uncopatia cervicale, della classica cervicale insomma , è di frequente proprio la
" sindrome vertiginoso-posturale ", a volte anche con ipoacusia e ronzio alle orecchie, riconosciuta patologia e molto nota a tutti gli addetti : ortopedici, fisiatri ed otoiatri e di cui è colma la letteratura internazionale, che lei può curare con trattamento adeguato farmacologico ma sopratutto fisiochinesico, però specifico e mirato, come ha giustamente detto anche il collega fisiatra Giattini.
E' proprio una delle tante sindromi derivanti dal rachide cervicale, a volte anche a carattere algo-disfunzionale, multidisciplinari che coinvolgono diversi specialisti, come la cefalea cervicogenetica , le turbe dell'ATM, la sindrome simpatosica e cosi via.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Univ. di Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
[#4]
Utente
Gent. dottori,
vi ringrazio per le celeri risposte. Provvederò al piu' presto a sottopormi nuovamente ad una visita otorino, chiedendo pure un esame vestibolare per definire la causa delle mie vertigini. Sinceramente sono molto sconfortato perchè questi sintomi si stanno protraendo da molto tempo e mi impediscono le normali attività quotidiane. Vi terro' al corrente degli sviluppi. Cordiali saluti
vi ringrazio per le celeri risposte. Provvederò al piu' presto a sottopormi nuovamente ad una visita otorino, chiedendo pure un esame vestibolare per definire la causa delle mie vertigini. Sinceramente sono molto sconfortato perchè questi sintomi si stanno protraendo da molto tempo e mi impediscono le normali attività quotidiane. Vi terro' al corrente degli sviluppi. Cordiali saluti
[#7]
Mi scuserà il sig. Renato,se devo intervenire in maniera determinata e molto tecnica per chiarire l'argomento e per una completa informazione medica.
Non parlo evidentemente del suo caso clinico, ove credo che quanto asserisca il collega Marcelli possa essere esatto.
Le vertigini sono e rimangono una patologia di preminenza otoiatrica, ma quanto asserisce dogmaticamente il collega Audiologo-Foniatra: " la vertigine cervicale non esiste.... " ciò è assolutamente errato e fuorviante e privo di ogni fondamento tecnico – scientifico.
La vertigine,da qualche decennio ormai, è spesso una patologia pluridisciplinare, poichè può coinvolgere oltre gli otoiatri naturalmente, con la necessarie prove di esame cocleovestibolare, esame stabilometrico ecc.ecc., i neurologi, gli ortopedici e i fisiatri, e ciò dipende dalla etiopatogenesi della sindrome.
Ormai da tempo è assodato,convalidato da otoiatri,ortopedici,fisiatri,neurologi , che vi è una vertigine di natura cervicale, una sindrome vertiginoso-posturale, una vertigine che è causata da problemi legati alle strutture del rachide cervicale: ne è ricca la letteratura specialistica nazionale ed internazionale al riguardo.
Scuole prestigiose italiane e straniere di Otorinolaringoiatria, ed tante altre ancora, autorevoli autori, come il Prof.Maurizi di Roma e tanti altri ancora hanno supertrattato l'argomento. Si sono tenuti tanti convegni e congressi nazionali al riguardo sia di Otorino, che di Ortopedia che di Fisiatria,(congressi nazionali e regionali e settoriali della Società it. Ortopedia e traumatologia, Soc. ital.Medicina fisica e riabilitazione, Societa’ Italiana di Traumatologia della strada).
E' esatto ed inconfutabile quanto dice il collega Audiologo-Foniatra e lo sappiamo bene tutti, che vi è frequentemente quel tipo di vertigine : " definita vertigine parossistica posizionale benigna " che è provocata da un eccessivo distacco di microscopici cristalli, detti otoliti, che, nel cambio di posizione, provocando una stimolazione dei recettori vestibolari deputati all'equilibrio, determinano una vertigine, che ha un decorso breve e si cura con un trattamento " liberatorio ": una manovra eseguita bene determina nella gran parte dei casi la scomparsa immediata dello stato vertiginoso. Una manovra che sanno fare bene tanti otoiatri,audiologi e fisiatri."
Vi sono poi quelle vertigini di chiara origine neurologica.
"Ma spesso,dopo gli esami specialistici otoiatrici ed un consulto specialistico,proprio gli otoiatri si rivolgono ai colleghi ortopedici e fisiatri, in quanto i pazienti affetti da discopatia cervicale, o riduzione della lordosi cervicale,o un semplice paramorfismo o dismorfismo cervicale, presentano una sindrome vertiginosa, a volte con acufeni; oltre a tutte quelle sindromi vertiginose secondarie ad un colpo di frusta cervicale o un contraccolpo cervicale anche di lieve entità.Tante sindromi vertiginose, ovviamente quelle di origine cervicale, si curano bene trattando il rachide cervicale.
Per comprendere la complessità dei vari quadri patologici che si possono instaurare è necessario fare diverse considerazioni di ordine fisiopatologico.
Fra le articolazioni interapofisarie e l'apparato capsulo-mio-legamentoso del rachide cervicale esistono delle intime connessioni con strutture del collo quali il sistema del simpatico cervicale e l'arteria vertebrale.
Occorre ricordare che l' arteria vertebrale, l'unica struttura vascolare che decorre in un contesto scheletrico, rappresenta la principale vascolarizzazione del sistema vestibolare e che i muscoli ed i legamenti sotto- occipitali presiedono alla stabilizzazione passiva ed al controllo attivo del rachide cervicale e per la numerosa presenza dei propriocettori cervicali localizzati nel distretto muscolare posteriore del collo, contribuiscono al controllo tonico e posturale del capo, del tronco e degli arti ed al mantenimento dell'equilibrio Infatti in virtù degli stretti legami esistenti tra il sistema propriocettivo cervicale, il sistema visivo ed il sistema vestibolare, le afferenze cervicali si integrano a livello tronco-encefalico, cerebellare ed a livello corticale per contribuire al mantenimento della postura, dell'equilibrio ed alla rappresentazione statica e dinamica dello schema corporeo, in maniera che praticamente la muscolatura del rachide cervicale insieme al sistema vestibolare e visivo si trova a far parte di un circuito chiuso di cui costituisce sia la parte afferente che l'efferente.
Per cui si comprende bene come il sistema propriocettivo localizzato nei muscoli posteriori cervicali,vulnerato in varia maniera ed in diverse entità da un trauma, da una sindrome irritativa, o degenerativa inviando informazioni propriocettive deformate al S.N.C. ed alterando il fisiologico programma motorio efferente, determina un'alterazione dell'equilibrio e dell'atteggiamento posturale corporeo.
Ecco perché una lesione irritativa del sistema propriocettivo cervicale, dovuta ad una sollecitazione meccanica , e/o flogistica dell'apparato mio-legamentoso del collo, con interferenza sulle strutture afferenti a livello del sistema vestibolare, rappresenta la base patogenetica delle alterazioni delle vie vestibolo - cervico -spinali . Un altro momento patogenetico delle sindromi di carattere otoiatrico, che si possono instaurare a seguito di una discopatia, un'artrosi, un'uncopatia cervicale, una verticalizzazione cervicale, un colpo di frusta cervicale, è rappresentato dalla irritazione e/o distrazione delle strutture coinvolgenti l'arteria vertebrale, con alterazione del vaso stesso e riduzione dell'apporto ematico all'apparato uditivo con conseguenti turbe dell'equilibrio su base emodinamica ".
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Non parlo evidentemente del suo caso clinico, ove credo che quanto asserisca il collega Marcelli possa essere esatto.
Le vertigini sono e rimangono una patologia di preminenza otoiatrica, ma quanto asserisce dogmaticamente il collega Audiologo-Foniatra: " la vertigine cervicale non esiste.... " ciò è assolutamente errato e fuorviante e privo di ogni fondamento tecnico – scientifico.
La vertigine,da qualche decennio ormai, è spesso una patologia pluridisciplinare, poichè può coinvolgere oltre gli otoiatri naturalmente, con la necessarie prove di esame cocleovestibolare, esame stabilometrico ecc.ecc., i neurologi, gli ortopedici e i fisiatri, e ciò dipende dalla etiopatogenesi della sindrome.
Ormai da tempo è assodato,convalidato da otoiatri,ortopedici,fisiatri,neurologi , che vi è una vertigine di natura cervicale, una sindrome vertiginoso-posturale, una vertigine che è causata da problemi legati alle strutture del rachide cervicale: ne è ricca la letteratura specialistica nazionale ed internazionale al riguardo.
Scuole prestigiose italiane e straniere di Otorinolaringoiatria, ed tante altre ancora, autorevoli autori, come il Prof.Maurizi di Roma e tanti altri ancora hanno supertrattato l'argomento. Si sono tenuti tanti convegni e congressi nazionali al riguardo sia di Otorino, che di Ortopedia che di Fisiatria,(congressi nazionali e regionali e settoriali della Società it. Ortopedia e traumatologia, Soc. ital.Medicina fisica e riabilitazione, Societa’ Italiana di Traumatologia della strada).
E' esatto ed inconfutabile quanto dice il collega Audiologo-Foniatra e lo sappiamo bene tutti, che vi è frequentemente quel tipo di vertigine : " definita vertigine parossistica posizionale benigna " che è provocata da un eccessivo distacco di microscopici cristalli, detti otoliti, che, nel cambio di posizione, provocando una stimolazione dei recettori vestibolari deputati all'equilibrio, determinano una vertigine, che ha un decorso breve e si cura con un trattamento " liberatorio ": una manovra eseguita bene determina nella gran parte dei casi la scomparsa immediata dello stato vertiginoso. Una manovra che sanno fare bene tanti otoiatri,audiologi e fisiatri."
Vi sono poi quelle vertigini di chiara origine neurologica.
"Ma spesso,dopo gli esami specialistici otoiatrici ed un consulto specialistico,proprio gli otoiatri si rivolgono ai colleghi ortopedici e fisiatri, in quanto i pazienti affetti da discopatia cervicale, o riduzione della lordosi cervicale,o un semplice paramorfismo o dismorfismo cervicale, presentano una sindrome vertiginosa, a volte con acufeni; oltre a tutte quelle sindromi vertiginose secondarie ad un colpo di frusta cervicale o un contraccolpo cervicale anche di lieve entità.Tante sindromi vertiginose, ovviamente quelle di origine cervicale, si curano bene trattando il rachide cervicale.
Per comprendere la complessità dei vari quadri patologici che si possono instaurare è necessario fare diverse considerazioni di ordine fisiopatologico.
Fra le articolazioni interapofisarie e l'apparato capsulo-mio-legamentoso del rachide cervicale esistono delle intime connessioni con strutture del collo quali il sistema del simpatico cervicale e l'arteria vertebrale.
Occorre ricordare che l' arteria vertebrale, l'unica struttura vascolare che decorre in un contesto scheletrico, rappresenta la principale vascolarizzazione del sistema vestibolare e che i muscoli ed i legamenti sotto- occipitali presiedono alla stabilizzazione passiva ed al controllo attivo del rachide cervicale e per la numerosa presenza dei propriocettori cervicali localizzati nel distretto muscolare posteriore del collo, contribuiscono al controllo tonico e posturale del capo, del tronco e degli arti ed al mantenimento dell'equilibrio Infatti in virtù degli stretti legami esistenti tra il sistema propriocettivo cervicale, il sistema visivo ed il sistema vestibolare, le afferenze cervicali si integrano a livello tronco-encefalico, cerebellare ed a livello corticale per contribuire al mantenimento della postura, dell'equilibrio ed alla rappresentazione statica e dinamica dello schema corporeo, in maniera che praticamente la muscolatura del rachide cervicale insieme al sistema vestibolare e visivo si trova a far parte di un circuito chiuso di cui costituisce sia la parte afferente che l'efferente.
Per cui si comprende bene come il sistema propriocettivo localizzato nei muscoli posteriori cervicali,vulnerato in varia maniera ed in diverse entità da un trauma, da una sindrome irritativa, o degenerativa inviando informazioni propriocettive deformate al S.N.C. ed alterando il fisiologico programma motorio efferente, determina un'alterazione dell'equilibrio e dell'atteggiamento posturale corporeo.
Ecco perché una lesione irritativa del sistema propriocettivo cervicale, dovuta ad una sollecitazione meccanica , e/o flogistica dell'apparato mio-legamentoso del collo, con interferenza sulle strutture afferenti a livello del sistema vestibolare, rappresenta la base patogenetica delle alterazioni delle vie vestibolo - cervico -spinali . Un altro momento patogenetico delle sindromi di carattere otoiatrico, che si possono instaurare a seguito di una discopatia, un'artrosi, un'uncopatia cervicale, una verticalizzazione cervicale, un colpo di frusta cervicale, è rappresentato dalla irritazione e/o distrazione delle strutture coinvolgenti l'arteria vertebrale, con alterazione del vaso stesso e riduzione dell'apporto ematico all'apparato uditivo con conseguenti turbe dell'equilibrio su base emodinamica ".
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
[#8]
Utente
Buongiorno, ho portato il referto dell'esame vestibolare al mio Otorino. Questi mi ha consigliato di di procedere con un nuovo esame vestibolare questa volta con "registrazione nystagmografica" Esiste in Lombardia un centro clinico specializzato in qs tipo di esame ? Oppure mi rivolgo a qualsiasi struttura pubblica ?
Purtroppo le vertigini sono tuttora presenti e molto fastidiose. PRevalentemente al mattino e con assenza quasi totale la sera. Alcune situazioni tendono ad acuirne l'intensità. Ad esempio al supermercato il continuo movimento della testa alto/basso /sinistra / destra per prendere i prodotti dagli scaffali mi crea veramente disagio. E' inoltre presente una rigidità cervicale che sto trattando con fisioterapia (il mio otorino mi ha consigliato di non interrompere la terapia) ed acufeni quando piego la testa all'indietro. Infine la visita otorino ha evidenziato un leggera infiammazione dell'orecchio destro che sto trattando con aerosol (Nisolid) e bustine di Fluifort.
Pensate che ci possa altro che possa aiutarmi ad uscire da qs, situazione ? Come già ho detto le vertigini mi stanno condizionando totalmente la vita di tutti i giorni tanto che faccio a fatica ad andare a lavorare e la mia vita sociale è diventata nulla in quanto la sera e nei weekend non mi sento in grado di stare con gli altri e di relazionarmi. Proprio a causa dei capogiri.
Ogni consiglio pertanto è ben accetto.
Grazie ancora per la disponibilità ed i preziosi consigli.
Renato
Purtroppo le vertigini sono tuttora presenti e molto fastidiose. PRevalentemente al mattino e con assenza quasi totale la sera. Alcune situazioni tendono ad acuirne l'intensità. Ad esempio al supermercato il continuo movimento della testa alto/basso /sinistra / destra per prendere i prodotti dagli scaffali mi crea veramente disagio. E' inoltre presente una rigidità cervicale che sto trattando con fisioterapia (il mio otorino mi ha consigliato di non interrompere la terapia) ed acufeni quando piego la testa all'indietro. Infine la visita otorino ha evidenziato un leggera infiammazione dell'orecchio destro che sto trattando con aerosol (Nisolid) e bustine di Fluifort.
Pensate che ci possa altro che possa aiutarmi ad uscire da qs, situazione ? Come già ho detto le vertigini mi stanno condizionando totalmente la vita di tutti i giorni tanto che faccio a fatica ad andare a lavorare e la mia vita sociale è diventata nulla in quanto la sera e nei weekend non mi sento in grado di stare con gli altri e di relazionarmi. Proprio a causa dei capogiri.
Ogni consiglio pertanto è ben accetto.
Grazie ancora per la disponibilità ed i preziosi consigli.
Renato
[#9]
Credo che il problema nasca da una scarsa conoscenza, purtroppo, dei termini vertigine ed instabilità: il primo termine indica la sensazione di rotazione dell'ambiente e/o del soggetto, il secondo la mancanza soggettiva e/o oggettiva di equilibrio.
Perchè possa aversi vertigine è necessario che si verifichi una alterazione dei meccanismi di stabilizzazione dello sguardo, rappresentati sostanzialmente dal riflesso vestibolo-oculomotore e dal riflesso ottico-cinetico, il primo di origine vestibolare, il secondo di origine visiva. Esiste, in realtà, un riflesso di stabilizzazione dello sguardo di origine cervicale, definito riflesso cervico-oculomotore, ma nell'uomo ha un significato ed un guadagno estremamente ridotto: la conseguenza fisiologica è che l'alterazione di tale ultimo riflesso non può in alcun modo determinare instabilità oculare, nistagmo e quindi vertigine. La letteratura internazionale riporta tali dati e soprattutto il fatto che tale riflesso aumenta il proprio guadagno in presenza di un deficit vestibolare, proprio per contribuire alla stabilità oculare.
Diverso è il discorso dell'instabilità, per la quale alterazioni a carico del rachide possono indubbiamente indurre la sintomatologia, specialmente in un soggetto con sofferenza vestibolare cronica: in tali casi dunque i riflessi cervico-collico e vestibolo-collico possono giocare un ruolo importante. E' in questi termini che la rappresentazione spaziale del nostro schema corporeo può essere "molestata" da afferenze propriocettive incongrue con conseguenze sulla stabilità ma mai con la vertgigine.
Quanto all'arteria vertebrale, una sua sofferenza si manifesterà con una sintomatologia caratterizzata ancora una volta da vertigine, come conseguenza dell'interessamento diretto delle strutture labirintiche, ma anche con una sintomatologia neurologica estremamente impegnativa per la sofferenza delle strutture cerebrali irrorate dal circolo posteriore.
Dunque, instabilità come conseguenza di una sofferenza cervicale ma mai vertigine, come asserisce lo stesso prof Maurizi, citato dal collega Caruso.
Credo che un sito come questo, avvalendosi di autorevoli colleghi, debba stimolare il confronto. Chissà che tutto questo non crei lo spunto per incontrarsi e discuterne, senza preconcetti, ma con l'unico scopo di approfondire una materia che, basta leggere la mail, ci appassiona prpfondamente. Con stima, Vincenzo Marcelli.
Perchè possa aversi vertigine è necessario che si verifichi una alterazione dei meccanismi di stabilizzazione dello sguardo, rappresentati sostanzialmente dal riflesso vestibolo-oculomotore e dal riflesso ottico-cinetico, il primo di origine vestibolare, il secondo di origine visiva. Esiste, in realtà, un riflesso di stabilizzazione dello sguardo di origine cervicale, definito riflesso cervico-oculomotore, ma nell'uomo ha un significato ed un guadagno estremamente ridotto: la conseguenza fisiologica è che l'alterazione di tale ultimo riflesso non può in alcun modo determinare instabilità oculare, nistagmo e quindi vertigine. La letteratura internazionale riporta tali dati e soprattutto il fatto che tale riflesso aumenta il proprio guadagno in presenza di un deficit vestibolare, proprio per contribuire alla stabilità oculare.
Diverso è il discorso dell'instabilità, per la quale alterazioni a carico del rachide possono indubbiamente indurre la sintomatologia, specialmente in un soggetto con sofferenza vestibolare cronica: in tali casi dunque i riflessi cervico-collico e vestibolo-collico possono giocare un ruolo importante. E' in questi termini che la rappresentazione spaziale del nostro schema corporeo può essere "molestata" da afferenze propriocettive incongrue con conseguenze sulla stabilità ma mai con la vertgigine.
Quanto all'arteria vertebrale, una sua sofferenza si manifesterà con una sintomatologia caratterizzata ancora una volta da vertigine, come conseguenza dell'interessamento diretto delle strutture labirintiche, ma anche con una sintomatologia neurologica estremamente impegnativa per la sofferenza delle strutture cerebrali irrorate dal circolo posteriore.
Dunque, instabilità come conseguenza di una sofferenza cervicale ma mai vertigine, come asserisce lo stesso prof Maurizi, citato dal collega Caruso.
Credo che un sito come questo, avvalendosi di autorevoli colleghi, debba stimolare il confronto. Chissà che tutto questo non crei lo spunto per incontrarsi e discuterne, senza preconcetti, ma con l'unico scopo di approfondire una materia che, basta leggere la mail, ci appassiona prpfondamente. Con stima, Vincenzo Marcelli.
[#10]
Gentile Renato,
francamente rispetto alla diagnosi già formulata ritengo inutile l'esame proposto, trattandosi in pratica dello stesso già eseguito ma con regitrazione.
Il consiglio resta quello della riabilitazione vestibolare e, se ha letto la mia precedente, di evitare in tale fase la manipolazione del collo: in un sistema vestibolare in "difficoltà" la stimolazione delle strutture del collo creerebbe un ulteriore motivo di "confusione".
francamente rispetto alla diagnosi già formulata ritengo inutile l'esame proposto, trattandosi in pratica dello stesso già eseguito ma con regitrazione.
Il consiglio resta quello della riabilitazione vestibolare e, se ha letto la mia precedente, di evitare in tale fase la manipolazione del collo: in un sistema vestibolare in "difficoltà" la stimolazione delle strutture del collo creerebbe un ulteriore motivo di "confusione".
[#11]
Mi sembra che si voglia fare filosofia, si voglia arzigogolare, giocare sulla semantica e sui termini puramente dottrinali ma che non cambiano il problema, soprattutto sul significato clinico sintomatologico della patologia. Lasciamo stare i sofismi !
Ho già spiegato in post passati abbondantemente sull’argomento ; quanto riferisce in maniera dettagliata il collega audiologo, peraltro molto correttamente ed in maniera certamente brillante, in termini di fisiopatologia sul versante otoiatrico, è quanto da me già accennato in termini etiopatogenetici e fisiopatologici relazionato sul versante cervicale: mi sembra che fondamentalmente si dica entrambi la stessa cosa ; ove il collega però fa lana caprina terminologica, depistando però su un motivo fondamentale clinico e terapeutico e di competenze pratiche oltre che di utilità per il paziente ; cioè se questi disturbi sono di interesse dell’orecchio la competenza è dell’otorino, se questi disturbi sono di derivazione dal rachide cervicale sono di competenza dell’ortopedico e del fisiatra. La vertigine trattata come patologia principale, spesso è un sintomo che ha tante cause ed in base a queste è differenziata.
Lo specialista otoiatra ha la priorità tecnica ed è certamente indispensabile per l’esame clinico otoiatrico e per la valutazione di esami specialistici : es. cocleo-vestibolate, stabilometrico, ecc. ecc. necessari per la identità specifica del disturbo VERTIGINE
La chiami come vuole, il collega Audiologo: instabilità, disorientamento spaziale, severa o modesta sensazione di capogiro.
Nella realtà clinica vi sono sintomi, turbe, alterazioni, sindromi, patologie, che vengono chiamate, riferite, scritte in letteratura : vertigini, sindromi vertiginose, sindrome vertiginoso-posturale, vertigini cervicali ecc. ecc. che dipendono e sono causate da problemi inerenti le strutture del rachide cervicale, senza alterazioni specifiche delle strutture dell’orecchio.
In quanto ho già detto che senza andare a sezionare all’ennesima potenza l’argomento, ad analizzare nei recessi della fisiopatologia della affezione, che al paziente poi interessa poco o nulla, sia vertigine pura, vppb, o sindrome vertiginosa, vertigine posturale, instabilità posturale, senso di crollo, giramento della testa, turbe vertiginose, squilibrio meccanico, mancamento con o senza acufeni, con o senza ipoacusie, chiamiamole TURBE DI CARATTERE OTOIATRICO, che coinvolgono l'orecchio, l’equilibrio e si manifestano per il paziente in maniera molto simile, le descrive in senso lato e generico " vertigini", anche se sono tanto differenti.
Ripeto, vanno analizzate e studiate per stabilire se tali turbe derivano da un problema dell’orecchio direttamente e di interesse e competenza otoiatrica, dopo esami strumentali diagnostici specifici otoiatrici, proprio per differenziarla dalla vertigine pura, quella vera e propria, legata esclusivamente all'orecchio e che è di pertinenza e competenza dell'otoiatra o se il collega otoiatra non può risolvere nulla ed allora il paziente deve rivolgersi allo specialista ortopedico-fisiatra, in quanto sono turbe derivanti dal distretto cervicale del rachide, quindi di interesse ortopedico-fisiatrico e non otoiatrico, e tali turbe vertiginose sono in maniera frequente presenti in tante patologie dismorfica e/o degenerativa e/o flogistica del rachide cervicale.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
Ho già spiegato in post passati abbondantemente sull’argomento ; quanto riferisce in maniera dettagliata il collega audiologo, peraltro molto correttamente ed in maniera certamente brillante, in termini di fisiopatologia sul versante otoiatrico, è quanto da me già accennato in termini etiopatogenetici e fisiopatologici relazionato sul versante cervicale: mi sembra che fondamentalmente si dica entrambi la stessa cosa ; ove il collega però fa lana caprina terminologica, depistando però su un motivo fondamentale clinico e terapeutico e di competenze pratiche oltre che di utilità per il paziente ; cioè se questi disturbi sono di interesse dell’orecchio la competenza è dell’otorino, se questi disturbi sono di derivazione dal rachide cervicale sono di competenza dell’ortopedico e del fisiatra. La vertigine trattata come patologia principale, spesso è un sintomo che ha tante cause ed in base a queste è differenziata.
Lo specialista otoiatra ha la priorità tecnica ed è certamente indispensabile per l’esame clinico otoiatrico e per la valutazione di esami specialistici : es. cocleo-vestibolate, stabilometrico, ecc. ecc. necessari per la identità specifica del disturbo VERTIGINE
La chiami come vuole, il collega Audiologo: instabilità, disorientamento spaziale, severa o modesta sensazione di capogiro.
Nella realtà clinica vi sono sintomi, turbe, alterazioni, sindromi, patologie, che vengono chiamate, riferite, scritte in letteratura : vertigini, sindromi vertiginose, sindrome vertiginoso-posturale, vertigini cervicali ecc. ecc. che dipendono e sono causate da problemi inerenti le strutture del rachide cervicale, senza alterazioni specifiche delle strutture dell’orecchio.
In quanto ho già detto che senza andare a sezionare all’ennesima potenza l’argomento, ad analizzare nei recessi della fisiopatologia della affezione, che al paziente poi interessa poco o nulla, sia vertigine pura, vppb, o sindrome vertiginosa, vertigine posturale, instabilità posturale, senso di crollo, giramento della testa, turbe vertiginose, squilibrio meccanico, mancamento con o senza acufeni, con o senza ipoacusie, chiamiamole TURBE DI CARATTERE OTOIATRICO, che coinvolgono l'orecchio, l’equilibrio e si manifestano per il paziente in maniera molto simile, le descrive in senso lato e generico " vertigini", anche se sono tanto differenti.
Ripeto, vanno analizzate e studiate per stabilire se tali turbe derivano da un problema dell’orecchio direttamente e di interesse e competenza otoiatrica, dopo esami strumentali diagnostici specifici otoiatrici, proprio per differenziarla dalla vertigine pura, quella vera e propria, legata esclusivamente all'orecchio e che è di pertinenza e competenza dell'otoiatra o se il collega otoiatra non può risolvere nulla ed allora il paziente deve rivolgersi allo specialista ortopedico-fisiatra, in quanto sono turbe derivanti dal distretto cervicale del rachide, quindi di interesse ortopedico-fisiatrico e non otoiatrico, e tali turbe vertiginose sono in maniera frequente presenti in tante patologie dismorfica e/o degenerativa e/o flogistica del rachide cervicale.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
[#13]
D'accordissimo con il Collega Giattini, ma ne avevo già accennato nel primo intervento parlando genericamente di : vertigini di origine centrale neurologica.
Rimane una patologia di carattere multidisciplinare che può coinvolgere: otoiatri, audiologi, neurologi, ortopedici, fisiatri.
Saluti
Alessandro Caruso
Rimane una patologia di carattere multidisciplinare che può coinvolgere: otoiatri, audiologi, neurologi, ortopedici, fisiatri.
Saluti
Alessandro Caruso
[#14]
Utente
La visita neurologica è stata la prima in assoluto a cui mi sono sottoposto (purtroppo non ne avvevo accennato nel primo post). Pertanto il mio piano ora è quello si sottopormi ad esame vestibolare con registrazione del nistagmo. Dopodichè proverò a sentire l'Otoiatra per valutarne gli esiti ed, eventualmente, procedere con una rieducazione vestibolare.
Leggendo su internet ho visto che la vertigine potrebbe anche avere origine da una malaocclusione dei piani dentari. Io soffro di una masticazione inversa che, a detta del mio odontoiatra, non dovrebbe essere la causa dei mie malesseri. Posso quindi escludere tale eventualità ? Devo approfondire anche qs. aspetto ?
cordiali saluti e grazie per l'attenzione
Leggendo su internet ho visto che la vertigine potrebbe anche avere origine da una malaocclusione dei piani dentari. Io soffro di una masticazione inversa che, a detta del mio odontoiatra, non dovrebbe essere la causa dei mie malesseri. Posso quindi escludere tale eventualità ? Devo approfondire anche qs. aspetto ?
cordiali saluti e grazie per l'attenzione
[#15]
Le malocclusioni come causa di vertigini o di sindromi posturali non hanno a tutt'oggi un fondamento scientifico certo, sono scarsamente presenti sulle più autorevoli riviste mediche e non hanno il supporto di evidenze scientifiche tali da poterle considerare una condizione da trattabile sia con tecniche riabilitative che odontoiatriche. Eviterei di avventurarsi in quel contesto che oltre tutto ha un rapporto costo/beneficio svantaggioso.
Cordiali saluti
Alberto Giattini
Cordiali saluti
Alberto Giattini
[#16]
Mi trovo in perfetta sintonia tecnica con le sapienti parole del Collega Giattini e mi allineo a quanto da lui detto .
Certamente e giustamente da Specialista Fisiatra qual'egli è, non può che stigmatizzzare certe asserzioni, sconfessare certi assunti privi di ogni fondamento scientifico e non convalidati ed ufficializzati mai dalla letteratura internazionale che conta.
Sempre di più ormai spuntano ovunque nella quotidianità professionale, sopratutto in Ortopedia e Medicina Fisica e Riabilitativa, persone senza titolo e specializzazione, con novità, annotazioni, dogmi, a volte con tanta protervia, che purtroppo fanno male alle Specialità suddette e danno una errata informazione medico-scientifica all'utenza; persone che reputano una Specializzazione Medica, l'unica testimonianza scientificamente e legalmente valida, un'optional ma veramente un'optional di poco o nessun conto.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
Certamente e giustamente da Specialista Fisiatra qual'egli è, non può che stigmatizzzare certe asserzioni, sconfessare certi assunti privi di ogni fondamento scientifico e non convalidati ed ufficializzati mai dalla letteratura internazionale che conta.
Sempre di più ormai spuntano ovunque nella quotidianità professionale, sopratutto in Ortopedia e Medicina Fisica e Riabilitativa, persone senza titolo e specializzazione, con novità, annotazioni, dogmi, a volte con tanta protervia, che purtroppo fanno male alle Specialità suddette e danno una errata informazione medico-scientifica all'utenza; persone che reputano una Specializzazione Medica, l'unica testimonianza scientificamente e legalmente valida, un'optional ma veramente un'optional di poco o nessun conto.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
[#17]
Egregio Prof Caruso, se lei continua a confondere la vertigine con l'instabilità non è questione di lana caprina ma di pura e semplice ignoranza della fisiopatologia e della clinica del sistema vestibolare.
Il mio voleva essere un intervento che stimolasse la discussione, Lei lo ha interpretato in maniera differente.
Continui dunque a trattare la "vertigine cervicale", nella consapevolazza che è rimasto uno degli ultimi a farlo.
Auguri a Lei ed ai Suoi pazienti.
Il mio voleva essere un intervento che stimolasse la discussione, Lei lo ha interpretato in maniera differente.
Continui dunque a trattare la "vertigine cervicale", nella consapevolazza che è rimasto uno degli ultimi a farlo.
Auguri a Lei ed ai Suoi pazienti.
[#18]
Mio malgrado, il Dott. Marcelli mi coinvolge in una assurda quanto inutile polemica, cominciando ad usare termini e toni poco piacevoli; insiste e mistifica la verità nonostante le mie più che eloquenti delucidazioni. Ripeto : non confondo per nulla la vertigine con l'instabilità sia come terminologia, che come semantica, che come dato fisiopatologico, e l'ho spiegato chiaramente.
Non conosco certamente la fisiopatologia del sistema vestibolare come lui che è audiologo, che però non ha alcuna idea del rachide cervicale, delle strutture anatomo-funzionali in esso esistenti, delle loro intime connessioni e della loro fisiopatologia e clinica, delle sindromi vestibolari periferiche,non essendo né ortopedico - né fisiatra.
Invece di criticare e pontificare, si legga, egr. Dott. Marcelli, la numerosissima letteratura al riguardo, non solo su Internet ma sulle riviste specializzate, compresi il lavoro del Prof. Patrizi della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università La Sapienza di Roma, quelli della Clinica Otorino di Verona ecc. ecc. e di tante altre autorevoli Scuole; trattati come " Il rachide cervicale " ecc, ecc, lavori scientifici recenti e meno recenti sull'argomento.
Tutto il mondo specialistico parla di turbe otoiatriche di origine cervicale, sindrome vertiginoso-posturale, instabilità posturale, vertigini di origine cervicale, e similari e lei continua a " giocare " sul termine, ignorando quante vertigini e sindromi vertiginose esistono, le loro tante cause, le loro genesi, la multidisciplinarietà di tante di esse : otoiatri, audiologi, neurologi, ortopedici, fisiatri, internisti, neurochirurghi possono esserne coinvolti.
Sono stato sempre d'accordo sull'argomento con tanti colleghi otoiatri ed audiologi, lavoriamo da sempre in simbiosi e perfetta collaborazione con i colleghi otoiatri Universitari ed Ospedalieri di Messina, tratto da fisiatra con buoni risultati e grande soddisfazione dei pazienti quelle turbe otoiatriche, in quanto mi limito a curare quelle vertigini o sindromi vertiginose che i colleghi otoiatri reputano sapientemente e onestamente non di loro competenza, ma di interesse ortopedico – fisiatrico, ovviamente dopo tutti gli esami specifici al riguardo :
Non pensavo, mi creda , di trovare un Audiologo che non condividesse questa multifattorietà, tale complessità etiopatogenetica e quindi interdisciplinarietà del “ sintomo “ così complesso come la vertigine .
Nell’augurarle buon lavoro, nello scusarmi con il sig. Renato, chiudo qui definitivamente questa discussione .
Cordialmente
Alessandro Caruso
Non conosco certamente la fisiopatologia del sistema vestibolare come lui che è audiologo, che però non ha alcuna idea del rachide cervicale, delle strutture anatomo-funzionali in esso esistenti, delle loro intime connessioni e della loro fisiopatologia e clinica, delle sindromi vestibolari periferiche,non essendo né ortopedico - né fisiatra.
Invece di criticare e pontificare, si legga, egr. Dott. Marcelli, la numerosissima letteratura al riguardo, non solo su Internet ma sulle riviste specializzate, compresi il lavoro del Prof. Patrizi della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università La Sapienza di Roma, quelli della Clinica Otorino di Verona ecc. ecc. e di tante altre autorevoli Scuole; trattati come " Il rachide cervicale " ecc, ecc, lavori scientifici recenti e meno recenti sull'argomento.
Tutto il mondo specialistico parla di turbe otoiatriche di origine cervicale, sindrome vertiginoso-posturale, instabilità posturale, vertigini di origine cervicale, e similari e lei continua a " giocare " sul termine, ignorando quante vertigini e sindromi vertiginose esistono, le loro tante cause, le loro genesi, la multidisciplinarietà di tante di esse : otoiatri, audiologi, neurologi, ortopedici, fisiatri, internisti, neurochirurghi possono esserne coinvolti.
Sono stato sempre d'accordo sull'argomento con tanti colleghi otoiatri ed audiologi, lavoriamo da sempre in simbiosi e perfetta collaborazione con i colleghi otoiatri Universitari ed Ospedalieri di Messina, tratto da fisiatra con buoni risultati e grande soddisfazione dei pazienti quelle turbe otoiatriche, in quanto mi limito a curare quelle vertigini o sindromi vertiginose che i colleghi otoiatri reputano sapientemente e onestamente non di loro competenza, ma di interesse ortopedico – fisiatrico, ovviamente dopo tutti gli esami specifici al riguardo :
Non pensavo, mi creda , di trovare un Audiologo che non condividesse questa multifattorietà, tale complessità etiopatogenetica e quindi interdisciplinarietà del “ sintomo “ così complesso come la vertigine .
Nell’augurarle buon lavoro, nello scusarmi con il sig. Renato, chiudo qui definitivamente questa discussione .
Cordialmente
Alessandro Caruso
[#19]
Confidando nel fatto che la chiuda davvero, questa discussione, non capisco perchè le sue disquisizioni siano eloquenti e le mie solo mistificazioni. Forse è il caso che si rimetta in contatto con il prof Patrizi (che cita ancora una volta), direttore di corsi ai quali partecipo come docente, e riguardi la sua posizione rispetto alla "vertigine cervicale".
Altrettanto cordialmente, Vincenzo Marcelli.
Altrettanto cordialmente, Vincenzo Marcelli.
[#20]
Utente
Buongiorno,
eccomi di nuovo ad aggiornarvi sulla mia situazione. Ho effettuato presso l'ospedale di Busto Arsizio l'esame vestibolare con registrazione nistagmografica. Il referto in sostanza indica che la reazione nistagmica è prevalente a sinistra (nella prova pendolare) e asimmetrica durante le stimolazioni termiche. In sostanza lo specialista del referto ESCLUDE che la causa delle mie vertigini sia da imputare ad un disturbo vestibolare in quanto la lieve prevalenza dell'emisistema vestib. sx non è tale da poter essere causa di vertigini così frequenti e così forti come nel mio caso.
A questo punto mi sono rivolto ad una rinomata specialista audiologa / ORL di Milano specializzata in sindromi vertiginose. L'approfondita visita specialistica e l'analisi di TUTTI gli accertamenti effettuati hanno portato ad una diagnosi di VERTIGINE EMICRANICA, da trattare con compresse di Fluxarten (1 compressa 5mg la sera per 2 mesi) e aspirinetta (1 compressa al giorno x 2 mesi). Inoltre dovro' tenere monitorata la pressione in quanto tendo ad avere la diastolica alta. La terapia fisioterapica non mi è stata sconsigliata e pertanto credo la porterò avanti assieme alle cure sopracitate. Al termine del ciclo di 2 mesi dovro' ripresentarmi per visita di controllo e per analizzare i risultati ottenuti.
GRazie x eventuali commenti.
eccomi di nuovo ad aggiornarvi sulla mia situazione. Ho effettuato presso l'ospedale di Busto Arsizio l'esame vestibolare con registrazione nistagmografica. Il referto in sostanza indica che la reazione nistagmica è prevalente a sinistra (nella prova pendolare) e asimmetrica durante le stimolazioni termiche. In sostanza lo specialista del referto ESCLUDE che la causa delle mie vertigini sia da imputare ad un disturbo vestibolare in quanto la lieve prevalenza dell'emisistema vestib. sx non è tale da poter essere causa di vertigini così frequenti e così forti come nel mio caso.
A questo punto mi sono rivolto ad una rinomata specialista audiologa / ORL di Milano specializzata in sindromi vertiginose. L'approfondita visita specialistica e l'analisi di TUTTI gli accertamenti effettuati hanno portato ad una diagnosi di VERTIGINE EMICRANICA, da trattare con compresse di Fluxarten (1 compressa 5mg la sera per 2 mesi) e aspirinetta (1 compressa al giorno x 2 mesi). Inoltre dovro' tenere monitorata la pressione in quanto tendo ad avere la diastolica alta. La terapia fisioterapica non mi è stata sconsigliata e pertanto credo la porterò avanti assieme alle cure sopracitate. Al termine del ciclo di 2 mesi dovro' ripresentarmi per visita di controllo e per analizzare i risultati ottenuti.
GRazie x eventuali commenti.
[#21]
Egr. sig. Renato, sono contento di poter tornare a parlare con lei di problemi inerenti la sua salute, avendola tediata con disquisizioni e con divergenze di natura tecnica con un collega, avute in maniera civile e garbata .
Per quanto riguarda la sua VERTIGINE EMICRANICA, come le ha diagnosticato l'illustre Collega Specialista Audiologa /otoiatra di Milano, dopo studio clinico e le prove strumentali, non posso che annotare ovviamente quanto lei riferisce.
Ma le dirò che se è una Vertigine Emicranica, come dice la Collega Otoiatra di Milano, e quindi senza alcuna relazione e/o dipendenza con il rachide cervicale, allora non ha alcuno senso terapeutico che lei esegua fisiochinesiterapia del rachide cervicale, ma dovrebbe risolvere il problema con la sola terapia farmacologica.
Se invece tra due mesi lei avrà identica sintomatologia, allora si riproporrà il problema della possibile origine cervicale delle sue turbe vertiginose e di curare in maniera ottimale il rachide cervicale, rivolgendosi ad un ortopedico prima e poi ad un fisiatra, oppure di eseguire un altro consulto otoiatrico e/o neurologico.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
Per quanto riguarda la sua VERTIGINE EMICRANICA, come le ha diagnosticato l'illustre Collega Specialista Audiologa /otoiatra di Milano, dopo studio clinico e le prove strumentali, non posso che annotare ovviamente quanto lei riferisce.
Ma le dirò che se è una Vertigine Emicranica, come dice la Collega Otoiatra di Milano, e quindi senza alcuna relazione e/o dipendenza con il rachide cervicale, allora non ha alcuno senso terapeutico che lei esegua fisiochinesiterapia del rachide cervicale, ma dovrebbe risolvere il problema con la sola terapia farmacologica.
Se invece tra due mesi lei avrà identica sintomatologia, allora si riproporrà il problema della possibile origine cervicale delle sue turbe vertiginose e di curare in maniera ottimale il rachide cervicale, rivolgendosi ad un ortopedico prima e poi ad un fisiatra, oppure di eseguire un altro consulto otoiatrico e/o neurologico.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
[#22]
Utente
Egr. Professore,
essendomi già sottoposto a quasi 3 mesi di fisioterapia senza risultati incoraggianti penso che la soluzione prospettatami dal mio ORL sia in sostanza questa:
1) cerchi di liberarti dalla vertigine tramite la terapia medicinale
2) in contemporanea tratti la rigidità cervicale traendone comunque beneficio a livello di mobilità
E' chiaro che alla base di tutto si confida in una favorevole apporto da parte della terapia medicinale. Nella sostanza delle cose visto che si avvicina il periodo delle ferie, restero' comunque senza terapia fisoterapica per almeno 40 giorni. In tal modo potro' anche da solo trarre le mie conclusioni
cordialmente
Renato Galli
essendomi già sottoposto a quasi 3 mesi di fisioterapia senza risultati incoraggianti penso che la soluzione prospettatami dal mio ORL sia in sostanza questa:
1) cerchi di liberarti dalla vertigine tramite la terapia medicinale
2) in contemporanea tratti la rigidità cervicale traendone comunque beneficio a livello di mobilità
E' chiaro che alla base di tutto si confida in una favorevole apporto da parte della terapia medicinale. Nella sostanza delle cose visto che si avvicina il periodo delle ferie, restero' comunque senza terapia fisoterapica per almeno 40 giorni. In tal modo potro' anche da solo trarre le mie conclusioni
cordialmente
Renato Galli
[#23]
Sig. Renato, la fisiochinesiterapia generica di cui lei parla è molto diversificata: bisogna vedere quali trattamenti ha eseguito di Fisiochinesiterapia; ecco perchè le dico : FKT specifica e mirata affidandosi ad un Fisiatra. Non ha detto quale FKT ha eseguito in questi tre mesi.
Certamente però il suo ragionamento ed il suo prossimo programma non fa una grinza e mi trova d'accordo; elioterapia e psammoterapia: ovvero sole e sabbiature le possono solo far bene, come ginnastica libera e nuoto.
Distinti saluti ed auguri
Alessandro Caruso
Certamente però il suo ragionamento ed il suo prossimo programma non fa una grinza e mi trova d'accordo; elioterapia e psammoterapia: ovvero sole e sabbiature le possono solo far bene, come ginnastica libera e nuoto.
Distinti saluti ed auguri
Alessandro Caruso
Questo consulto ha ricevuto 23 risposte e 37.3k visite dal 03/06/2007.
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